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Sintesi
tesina su Stato e potere

Lo Stato e il Potere
Estratto del documento

Severino Murgia, Classe IIIA a.s. 2004/05, percorso interdisciplinare per l’esame di Stato.

L’ anakyklosis

L’anakyklosis è la teoria elaborata da Polibio riguardo al mutamento delle tre forme di

governo nella loro versione degenerata. Secondo lo storico greco la storia ha un

andamento ciclico, che coinvolge direttamente le sei forme di governo che si alternano

secondo uno schema ben preciso. Lo schema è circa il seguente:

Monarchia → Tirannide → Aristocrazia → Oligarchia → Democrazia → Oclocrazia.

Arrivati all’Oclocrazia il ciclo riprende dall’inizio e va avanti all’infinito. L’importanza della

visione ciclica delle forme di governo risiede nella previsione dei periodi di splendore o di

ombra di uno stato.

L’andamento ciclico del potere deriva principalmente dall’inettitudine di chi amministra il

potere. Infatti, in Polibio, il passaggio da una forma di governo all’altra avviene quando la

persona o la classe di persone che governa si lascia corrompere dal potere creando

abbastanza mal contento nel popolo da farlo insorgere.

Il potere all’interno di questa teoria sembra che tenda ad espandersi per poi ritrarsi

seguendo periodi ben determinati. Infatti, la partenza e’ la monarchia , governo di uno

solo, dove il potere e’ accentrato nelle mani di un uomo; il quale tenderà sempre di più a

farsi corrompere dal potere fino a diventare un tiranno. Arrivato a questo stadio il tiranno

verrà spodestato dal trono e verrà istituita una aristocrazia. La speranza e’ quella che più

uomini possano meglio governare poiché uno possa controllare l’altro in modo da evitare

eccessi di potere. Anche questa ipotesi si rivela fallimentare, ancora una volta il potere

corrompe gli uomini e dalla aristocrazia si arriva alla oligarchia. Il governo oligarchico verrà

a sua volta spodestato dal popolo, il quale creerà la democrazia. Il problema principale, e

insolubile, riguarda la naturale tendenza del popolo a dividersi in fazioni, le quali

radicalizzando sempre di più lo scontro arriveranno ad un confronto fisico. Dal confronto

fisico, che altro non e’ se non una guerra civile, non può che scaturire una nuova

monarchia a cui capo verrà messo colui che riuscirà a pacificare lo Stato.

La teoria di Polibio porta alla conclusione che nessuna delle tre forme di governo presa

singolarmente può garantire stabilità e pace. Lo storico arriva perciò a teorizzare come

forma di governo migliore la costituzione mista, ossia l’unione delle tre forme di governo.

Questa nuova costituzione non garantisce di certo una stabilità eterna poiché le varie

componenti sono destinate a degenerare. Polibio prende come esempio la città governata

da Licurgo. Il sovrano aveva notato come le tre forme fossero destinate a degenerare, e

decise di prendere il meglio da ognuna di esse per creare uno Stato ibrido.

Lo Stato era così configurato: il Re non poteva permettersi eccessi per paura del popolo, il

popolo non poteva essere insolente verso il Re perché era controllato dal senato, il senato

era controllato dal Re. Inoltre al popolo veniva garantita una certa partecipazione al

potere.

La costituzione mista e’ esaltata anche da Cicerone del De Re Publica. Per Cicerone,

infatti, l’esempio migliore di stato e’ la Roma repubblicana; dove vigeva una costituzione

mista molto simile a quella di Licurgo. 8

Severino Murgia, Classe IIIA a.s. 2004/05, percorso interdisciplinare per l’esame di Stato.

Monarchia-tirannide

Come già detto la monarchia e’ il governo di uno solo, e il territorio che e’ governato si

chiama regno. Seguendo sempre la teoria di Polibio si può ben capire come sia possibile

passare dalla monarchia, sistema di governo puro e giusto, alla tirannide, versione

degenerata della monarchia.

Inizialmente, quando gli esseri umani si trovano ancora allo stato di natura, solo chi sarà il

più forte potrà essere scelto dal popolo come sovrano. Mano a mano che gli uomini

socializzeranno si creerà il regno. Per cui il Re designato sarà la persona che sarà in

grado di imporsi con la sua forza e di poter garantire lo Stato di diritto. Scelto il Re il

popolo ha il dovere di obbedire alle leggi emanate dal Re, il quale a sua volta deve sempre

cercare di fare il bene del popolo.

In una situazione del genere, dove il Re si preoccupa dei bisogni del popolo ed il popolo

obbedisce al re, siamo in una monarchia perfetta. Il popolo sosterrà il Re e i suoi

discendenti perché riterrà che chiunque sia cresciuto nella famiglia reale sia allevato

secondo giusti principi. Allo stesso tempo i primi Re che si succederanno staranno attenti

ai bisogni del popolo perché si sentiranno parte integrante del popolo. Sentiranno il loro

potere derivare ancora dal popolo, al quale debbono quindi lealtà.

Quando una casa regnante si troverà a governare per diverso tempo un regno accadrà

che i principi non dovendo lottare per acquistare il comando e trovandosi con immense

ricchezze, riterranno naturali sia il potere che le ricchezze.

Così facendo essi si staccheranno sempre di più dal popolo e arriveranno a concepirsi

come persone superiori al popolo per natura. Accadrà così che il re costruirà regge e

palazzi sfarzosi, che tenderà sempre di più a volersi distinguere dal popolo tramite

l’eccessivo lusso e l’utilizzo di abiti particolarmente ricchi e sontuosi.

In questo momento la monarchia ha finito di essere tale e si e’ trasformata in tirannide.

Infatti, il sovrano sarà costretto ad un controllo sempre più dispotico sul popolo se vorrà

mantenere il potere.

Il controllo sempre più oppressivo del re sul popolo genererà uno scontento sia nel popolo,

ma soprattutto all’interno della corte. Infatti, proprio all’interno della corte si svilupperà la

congiura di palazzo che porterà al potere l’aristocrazia.

Il cambiamento da monarchia a tirannide denota soprattutto un cambio di mentalità del re.

Infatti se prima il re era convinto che dovesse essere amato dal popolo per governare, nel

momento in cui esso diventa tiranno porrà come massima della propria azione politica l’

oderint sed metuant, ossia mi odino purché mi temano.

L’esempio che di certo Polibio aveva in mente quando descriveva questo fenomeno era

Alessandro Magno. Il re macedone che dapprima scelse di governare secondo giustizia

mantenendosi fedele ai dettami della propria tradizione, ma che poi, con l’allargarsi del

proprio impero ad oriente, iniziò a concepirsi come un semi dio. La figura di Alessandro e’

quella del classico Re che corrotto dal potere arriva addirittura a definirsi come un semi

dio.

La particolarità dell’esempio di Alessandro Magno sta nel fatto che il cambiamento da

monarchia a tirannide è giunto dallo stesso sovrano che non e’ stato in grado di controllare

il proprio potere. 9

Severino Murgia, Classe IIIA a.s. 2004/05, percorso interdisciplinare per l’esame di Stato.

Aristocrazia-oligarchia

Come detto prima il tiranno viene spodestato da una congiura di palazzo, questa congiura

deriva dal mal contento generato dall’incapacità del tiranno di governare secondo giustizia.

A tramare contro il tiranno saranno gli uomini migliori, quelli che spinti dal desiderio di

giustizia e libertà vorranno eliminare il tiranno. Il popolo deciderà di unirsi ai migliori poiché

ne condivideranno gli obiettivi. Spodestato il tiranno con l’aiuto del popolo i congiurati

riceveranno direttamente da essi il compito di governare, si creerà così una aristocrazia.

Il processo ora si ripetere simile al mutamento monarchia-tirannide.

Coloro che hanno ricevuto il potere direttamente dal popolo amministreranno lo Stato

secondo giustizia e libertà, i valori per i quali hanno combattuto. Allo stesso modo si

comporteranno gli immediati discendenti poiché saranno ancora ben consapevoli degli

ideali per i quali i loro immediati antenati hanno lottato. Continuando il potere ad essere

tramandato di famiglia in famiglia succederà il medesimo fenomeno osservato nella

monarchia. I discendenti delle famiglie nasceranno e verranno cresciuti in un ambiente in

cui l’autorità, il potere e le ricchezze sono la norma. I discendenti, quindi, riterranno che

quella autorità, quel potere e quella ricchezza sia a loro dovuta. Inizieranno allora, a

volersi differenziare sempre di più dal popolo comune sentendosi superiori. Il sentimento

di superiorità di quelli che ormai si possono chiamare oligarchi si manifesterà tramite lo

sfarzo e il lusso. Per mantenere uno stile di vita lussuoso saranno costretti ad imporre

sempre nuove tasse ed ad ampliare il territorio. L’ampliamento del territorio sarà effettuato

tramite guerre costose e sanguinarie che genereranno nel popolo un sempre crescente

mal contento. Infatti, se e’ vero che il popolo era pronto a scendere in guerra per allargare

i domini di una aristocrazia, credendo che tale allargamento possa giovare direttamente a

lui, il popolo mal sopporterà la scesa in guerra per finanziare il lusso di una classe

dirigente corrotta ed inetta. L’aristocrazia smette quindi di diventare tale poiché a reggere

le sorti dello Stato non sarà più una classe dirigente formata da persone competenti, ma a

governare saranno semplicemente i discendenti delle famiglie aristocratiche, i quali hanno

ormai dimenticato il valore e l’importanza della giustizia.

Gli oligarchi governeranno solo in base al proprio utile scordandosi totalmente del bene

comune gettando lo Stato, pur senza esserne pienamente consapevoli, alla rovina.

Infatti, nasceranno all’interno del corpo sociale associazioni sempre più radicali che

dichiarano la necessità di una rivoluzione. Crescendo il mal contento, queste associazioni

aumenteranno in maniera esponenziale i loro iscritti maturando il clima adatto per una

nuova rivoluzione.

Ancora una volta il potere ha corrotto la classe dirigente e l’ha portata alla rovina.

Esattamente come successo con la monarchia chi si e’ trovato a dover amministrare il

potere non e’ stato in grado di usarlo con coscienza, ma si e’ fatto usare. Il risultato e’ la

distruzione non solo della aristocrazia ma del corpo sociale nella sua interezza.

Infatti, il popolo dopo aver assistito alla caduta della monarchia, prima, e a quella della

aristocrazia, dopo, vedrà ogni tipo di istituzione rappresentativa come una truffa.

La nascita della democrazia dopo l’aristocrazia non avviene tanto a causa di una

immediata presa di coscienza da parte del popolo, quanto per una necessità contingente:

quella di trovare una forma di governo diversa dalle precedenti in cui i governanti possano

essere controllati. 10

Severino Murgia, Classe IIIA a.s. 2004/05, percorso interdisciplinare per l’esame di Stato.

Democrazia-Oclocrazia

Siamo arrivati all’ultimo stadio dell’anakyklosis, la trasformazione della oligarchia in

democrazia e la tramutazione di quest’ultima in oclocrazia.

Come già detto il popolo, dopo aver provato sia la monarchia che l’aristocrazia e aver

notato il loro on funzionamento, non ha altra decisione da prendere se non quella di

governarsi da se.

La nascita della democrazia deriva, quindi, da una negazione dei sistemi politici precedenti

e da una ricerca di una nuova forma di governo.

Esattamente come nelle altre due forme di governo pure, l’inizio dell’era democratica e’

segnata da grande prosperità. Finalmente è garantita la libertà di parola e l’uguaglianza

politica. Lo Stato è retto direttamente da chi lo ha formato e da chi contribuisce a tenerlo in

vita: il popolo. A capo della democrazia vengono messi i rappresentanti del popolo, i quali

però, essendo scelti non hanno la possibilità di tramandarsi il potere di padre in figlio.

Sembrerebbe così di aver eliminato il grande problema dell’altre due forme di governo:

l’ereditarietà del potere.

In realtà la situazione non è così tranquilla come potrebbe sembrare. Infatti, lo scontro

politico porta a due problemi: in primo luogo la radicalizzazione dello scontro tra fazioni

diverse, in secondo luogo l’accumulazione di potere da parte delle famiglie più importanti.

Analizziamo entrambi gli aspetti.

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