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Gelotologia
Scienza che studia e applica la risata e le emozioni
positive con funzione terapeutica.
William Fry è stato il primo a ricercare i
benefici della risata nel campo scientifico. Ha
osservato il miglior funzionamento dell’apparato
circolatorio e respiratorio durante la risata.
Dopo il caso di Norman Cousin, malato terminale di spondilite
anchilosante, completamente guarito dopo una terapia del sorriso si
gettano le basi per questa nuova scienza e della comico terapia nei
reparti di degenza (Patch Adams).
Il sorriso è stato oggetto di studio per Charles
Darwin, padre della teoria dell’evoluzione.
Nel suo scritto “The Expression of the Emotions
in Man and Animals” si interroga sulle cause
dell’evoluzione dell’esuberanza vocale de riso e
del precedente stato del sorriso.
Il sorriso potrebbe essere considerato come il
primo stadio nello sviluppo del riso, che porta
impressa in sé la traccia memorizzata di
un'antica abitudine reattiva dell'essere umano:
alla retroazione degli angoli della bocca e alla
contrazione dei muscoli che circondano gli occhi
come risposta al piacere.
Come mai si ride?
Bergson per rispondere a questa domanda effettua una ricerca
antropologica.
Arriva ad affermare che il riso è caratteristico dell’uomo ma è anche sua
imperfezione. L’oggetto di riso, per essere efficace,
rimanda all’umano, perché ne fa una
caricatura e ne denuncia i vizzi e i difetti
dell’umano stesso.
Il riso assume così una funzione sociale di
correzione dei costumi.
Marziale
Nella letteratura latina il riso era
simbolo del genere satirico,
avendo lo scopo di denunciare i
cattivi costumi della società.
Per Marziale il la funzione principale della letteratura umoristica era
suscitare il riso per il puro divertimento.
Per realizzare ciò utilizzò lo schema metrico degli epigrammi
introducendo nella battuta finale un capovolgimento di situazione
che suscitasse divertimento.
Il sorriso di Pirandello
La differenza tra riso e sorriso in Pirandello è da ricercare
nella sua concezione di umorismo.
Il riso è proprio del comico, perché risulta essere
la reazione naturale e spontanea ad un evento e,
per l’autore, assume un valore negativo in quanto
schernisce e denigra l’oggetto interessato.
Il sorriso, risulta invece, caratteristico del
sentimento del contrario, conseguente a quello
comico, che attraverso ad una riflessione porta
alla comprensione-compassione della situazione e
dell’oggetto.
Le osservazioni di Darwin sono state approfondite e rielaborate dallo
psicologo americano Paul Ekman.
Esaminando migliaia di espressioni
facciali, in base ai movimenti facciali, lo
psicologo ha classificato i sorrisi con un
modello scientifico, nel FACS(Facial
Action Coding System).
Definì i sorrisi come:
Veri
Falsi
Tristi
La classificazione partiva da un precedente studio effettuato dallo stesso
Ekman nel quale arrivò ad affermare che il sorriso è un espressione di
origine biologica.
Nella Storia sentiamo parlare di sorriso, per la prima volta, nella Bibbia.
Isacco è un nome che richiama al suono della risata. Il nome Isacco
proviene da Isaac , che significa “che ride”. Isacco è uno dei patriarchi, che
troviamo nella Genesi della Bibbia. Figlio di Abramo e Sara, avuto in
vecchiaia. Nel testo il sorriso di Sara è emblematico e scettico.
La nascita di Isacco è dono divino e motivo di lieto sorriso. La vita porta a
sorridere noi e il mondo intero.
La descrizione del sorriso di Conrad, protagonista di “Lara”, lascia intendere al
lettore la molteplicità degli aspetti di un sorriso:
Ad un’analisi attenta della sua espressione,
descritta da Byron, possiamo notare il passaggio
da un sorriso di apparenza e superficiale a un
ghigno . Nella descrizione, si evidenzia che i
suoi occhi non sono illuminati e ciò rimanda ad
una assenza di emozioni positive.
Nell’opera viene evidenziata la ragione di tale
cambiamento: il suo cuore aveva conosciuto
una delusione d’amore e come conseguenza
aveva iniziato ad odiare. Il ghigno diventa
quindi espressione di tale odio.
L’analisi precedentemente effettuata per il sorriso di Byron può collegarsi alla
concezione di Freud al riguardo del tema. Il sorriso è il mezzo più piacevole per
soddisfare gli impulsi e allontanare le
inibizioni interne e l’energia fornita da
questa espressione costituisce la
forza per superare le rimozioni legate
alla materia del motto di spirito.
Il sorriso, inoltre, comunica alcuni
aspetti della personalità perché
riflette le pulsioni dell’inconscio.
Il sorriso della Gioconda, il più famoso della storia
dell’arte nasconde elementi, secondo Freud, il
padre della psicoanalisi, che si ricollegano
all’infanzia di Leonardo o meglio al rapporto con la
madre. Il mistero sarebbe stato svelato in seguito ad
un’interpretazione di un sogno dell’autore.
Nel dipinto, il sorriso appare ai critici come il frutto
di uno studio matematico: la mediana del quadro
passa per l’occhio sinistro della figura.
L’enigmatico sorriso della donna è attraversato dalla mediana del quadrato costruito
sul segmento aureo della tavola mentre la posizione delle mani, seguirebbe
l’andamento delle diagonali del rettangolo aureo costruito su tale segmento.