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italiano- L.Pirandello e l'umorismo
storia-Giolitti,una vita attraverso le caricature
arte- L.H.O.O.Q. Dada
inglese- biografia di Patch Adams
geografia: Panamà,lo stato più felice
tecnologia- la portaerei cavour, un mare di sorrisi
educazione fisica- muscoli facciali e addominali, i muscoli della risata
Bibliografia :
Per l'introduzione :“La terapia del ridere” di Sonia
Fioravanti, Leonardo Spina, red edizioni;
Scienze: “Universo scienze- vol. B” di Gilda Flaccavento
e Nunzio Romano, Fabbri Editori ;
Letteratura: “Il narratore- la letteratura e oltre…” di
Rosetta Zordan, Fabbri Editori ;
Storia: “Scambi tra civiltà 3” di Vittoria Calvani, A.
Mondadori scuola;
Arte: “Guardare, capire, fare- vol. A” di Paolo Bersi e
Carlo Ricci, Zanichelli;
Inglese: “La terapia del ridere” di Sonia Fioravanti,
Leonardo Spina, red edizioni; wikipedia.org ;
Geografia: “Geograficamente 3” di Manlio e Federico
Dinucci;
Tecnologia: www.marina.difesa.it/operationsmile
Ed. Fisica: “Universo scienze- vol. D” di Gilda
Flaccavento e Nunzio Romano, Fabbri Editori; “Il libro
quaderno delle scienze motorie” di B.Balboni e
A.Dispenza, il capitello;
Wikipedia.org per gli approfondimenti. 3
Le galassie
Le galassie sono giganteschi agglomerati di stelle che costituiscono un sistema
a sé stante che viene detto anche universo-isola. Esse, in base alla forma,
possono essere classificate in quattro gruppi: galassie ellittiche (di forma
ovoidale e più o meno appiattita), galassie a spirale( con nucleo centrale da cui
si dipartono più bracci), galassie a spirale barrata (con nucleo tagliato
diametralmente da una banda luminosa) ed infine ci sono le galassie irregolari,
senza una forma precisa.
Le galassie, come detto prima, sono formate da miliardi di stelle che sono
agglomerati di materia allo stato gassoso in grado di produrre una grandissima
quantità di energia. L'energia prodotta da una stella è dovuta alle reazioni
nucleari che avvengono al suo interno: la luce che percepiamo è solo una
piccolissima parte dell'energia sprigionata.
Le galassie a loro volta sono raggruppate in ammassi di galassie che, separate
da un immenso spazio cosmico, formano l'Universo.
L'Universo, nato da una gigantesca esplosione chiamata Big Bang, è in continua
espansione, infatti, analizzando lo spettro di luce proveniente dalle varie
galassie si è scoperto che esse si allontanano una dall'altra con una velocità
tanto maggiore quanto più sono distanti tra loro.
Il quintetto di Stephan
Il Quintetto di Stephan è un gruppo visuale di cinque galassie situato in
direzione della costellazione di Pegaso. Il gruppo è il primo gruppo di galassie
mai scoperto: fu scoperto dall'astronomo francese Édouard Stephan nel 1877
all'Osservatorio di Marsiglia ed è il più studiato di tutti i gruppi compatti di
galassie.
Le componenti del Quintetto sono due galassie ellittiche, due galassie spirali
barrate e una galassia spirale normale. 4
Il Telescopio Spaziale Spitzer ha ripreso un'immagine ai raggi X del gruppo che
ha rivelato delle caratteristiche uniche: al centro dell'ammasso si trova infatti
una delle più grandi onde d'urto mai osservate, che parte dalla galassia NGC
7318b la quale sta cadendo verso le altre ad altissima velocità, generando un
gigantesco bow shock(punto di scontro tra il vento solare ed il campo
magnetico di un pianeta) di fronte ad essa, perfettamente visibile ai raggi X, di
dimensioni maggiori della nostra Via Lattea e che si estende lungo lo spazio
intergalattico. Questo genere di onde d'urto si causano quando un oggetto si
muove più rapidamente della velocità del suono, nel caso specifico la velocità
dell'onda è di circa 870 km/s.
Un altra delle particolarità di quest'onda d'urto è che la sua posizione le
conferisce l'aspetto di un sorriso, sormontato da due punti luminosi che
sembrano gli occhi. 5
Pirandello e l'umorismo
Luigi Pirandello nacque a Girgenti( Agrigento) nel 1867. Frequentò le università
di Palermo e di Roma, si laureò in lettere a Bonn, in Germania e in seguito
insegnò alla facoltà del Ministero a Roma.
Nel periodo della sua residenza a Roma la sua famiglia attraversò un momento
di forte disagio economico e, contemporaneamente, sua moglie fu colpita da
una grave malattia mentale.
Pirandello continuò a scrivere e, nel 1925, formò la compagnia Teatro dell'Arte
di Roma di cui assunse la direzione artistica.
Nel 1934 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura e morì a Roma due
anni dopo.
Il saggio di Luigi Pirandello su L'Umorismo è apparso nel 1908 e poi è stato
ristampato in una edizione ampliata nel 1920 con integrazioni che non sono
sostanziali ai fini dei concetti espressi nell'opera, ma riguardano la polemica
con un critico, che, su La "Critica", aveva recensito negativamente la prima
edizione de L'umorismo).
Il saggio di Luigi Pirandello sull'Umorismo, è diviso in due parti: nella prima si
esamina l'evoluzione storica dell'umorismo, nella seconda l'autore esprime
una propria teoria personale.
La seconda parte del saggio pirandelliano è dedicata all'essenza stessa
dell'umorismo. Questa seconda parte si distingue dalla prima sul piano della
scrittura per un tono di esperienza diretta e di testimonianza. Punto di
partenza è il comico; esso si basa sul contrasto tra ciò che dovrebbe essere e
ciò che è, cioè percepiamo in una persona o in una situazione un' incongruenza
tra quello che pensiamo di vedere e ciò che vediamo realmente. L'
"avvertimento del contrario", quindi, è l'origine del riso, della comicità
immediata. La seconda fase è caratterizzata dal "sentimento del contrario". Il
passaggio dal comico all'umorismo avviene con l'intervento della coscienza:
dapprima confusa e poi sempre più lucida e consapevole. Per chiarire meglio il
concetto l'autore riporta questo esempio: "Vedo una vecchia signora coi
capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile manteca e tutta goffamente
6
imbellettata e parata d'abiti giovanili. Mi metto a ridere. Avverto che quella
vecchia signora è il contrario di ciò che una vecchia rispettabile signora
dovrebbe essere . Oltre questo primo giudizio puramente comico, può
intervenire la riflessione a svelarci la sofferenza e il dolore nascosti sotto
quello squallido trucco: avremo allora un atteggiamento più profondo che è
appunto quello dell'umorismo. Il risultato del sentimento del contrario è solo
uno: la perplessità". 7
Giolitti- una vita attraverso le caricature
Giovanni Giolitti (Mondovì, 27 ottobre 1842 –
Cavour, 17 luglio 1928) è stato un politico italiano,
più volte presidente del Consiglio dei ministri. Nella
storia politica dell'Italia unita, la sua permanenza a
capo del governo fu una delle più lunghe.
Il periodo storico durante il quale esercitò la sua
guida politica sull'Italia è oggi definito età giolittiana.
Sebbene la sua azione di governo sia stata oggetto di
critica da parte di alcuni suoi contemporanei, come
per esempio Gaetano Salvemini, Giolitti fu uno dei
politici liberali più efficacemente impegnati
nell'estensione della base democratica del giovane
Stato unitario, e nella modernizzazione economica,
industriale e politico-culturale della società italiana a cavallo
fra Ottocento e Novecento. Dopo un iniziale voto di fiducia, nel 1922, al nuovo
governo fascista, dal 1924 si tenne all'opposizione di Benito Mussolini.
Nonostante tutte le critiche ricevute dai contemporanei, si pensa che Giolitti
sia stato, dopo Cavour, la più grande figura si statista che abbia avuto l'Italia.
Figlio di Giovenale, cancelliere del tribunale di Mondovì, e di Enrichetta Plochiù
(1808-1867), appartenente a una famiglia benestante di origine francese, il
piccolo "Gioanìn", com'era chiamato in famiglia, rimase orfano del padre
ancora in culla ( morì quando lui aveva un anno a causa di
una polmonite contratta dopo una gita in montagna). La madre tornò allora in
seno alla famiglia d'origine e si trasferì da Mondovì in via Angennes (ora via
Principe Amedeo) a Torino, nella casa dei suoi quattro fratelli che, essendo
tutti celibi, circondarono il bimbo di particolari cure e affetto. In seguito a
qualche giovanile problema di salute, su consiglio dello zio medico, la madre lo
portò per alcuni periodi tra le montagne della Valle Maira, nella casa del
nonno materno.
Studiò al ginnasio San Francesco da Paola di Torino (che avrebbe poi mutato il
nome in liceo Gioberti). Frequentò la facoltà di Giurisprudenza all'Università di
Torino e si laureò a soli 19 anni, grazie a una speciale deroga del rettore che gli
consentì di compiere gli ultimi tre anni in uno solo. 8
Prima come ministro dell'interno, poi come presidente del Consiglio, Giolitti
diede ininterrottamente la propria impronta alla politica italiana dal 1901 al
1914, imprimendole una svolta decisiva.
Egli affermò il diritto inalienabile dei lavoratori ad avere le proprie associazioni
sindacali e sostenne che esse erano un elemento essenziale per il progresso
sociale ed economico del paese.
Ciò permise nel 1906 la nascita della CGL( Confederazione Generale del
Lavoro) alla quale, nel 1910, i “padroni” risposero con la creazione della
Confindustria (Confederazione Italiana dell'Industria).
Il governo Giolitti varò importanti riforme (come la nazionalizzazione delle
ferrovie) e decise interventi speciali a favore dell'industrializzazione del
mezzogiorno.
Nel 1912 Giolitti realizzò la più importante riforma in direzione del progresso
politico e sociale istituendo il suffragio universale maschile, che portò gli
elettori a 8 milioni e mezzo.
La sua politica tollerante nei confronti delle rivolte
operaie e le riforme a favore della nascita dei
sindacati fecero proliferare gli scioperi per
l'aumento salariale, che, soddisfatti, accrebbero la
capacità di acquisto degli operai allargando così il
mercato dei consumatori, come Giolitti sperava.
Nell'età Giolittiana l'Italia intraprese il suo “decollo
industriale”. Le condizioni favorevoli furono
quattro:
il momento d'oro dell'economia occidentale;
la rete ferroviaria realizzata in Italia che
facilitò i commerci;
le innovazioni tecnologiche della seconda rivoluzione industriale,
soprattutto nel campo dell'energia elettrica per alimentare l'industria;
il protezionismo, per tutelare l'industria siderurgica.
Nonostante tutti gli sforzi del governo la maggior parte delle industrie
rimasero concentrate tra Genova, Milano e Torino, il cosiddetto “triangolo
industriale” mentre le industrie al sud rimasero fenomeni isolati.
Giolitti “ministro delle malavita” ? 9
La figura di Giolitti fu offuscata dal sospetto che usasse la corruzione e altri
metodi illeciti per conservare il potere.
Verso la fine dell'ottocento fu coinvolto in uno scandalo finanziario, noto come
“scandalo della Banca Romana “. E nel '900 fu sospettato di
aver vinto più volte le elezioni promettendo favori alle
clientele politiche meridionali, cioè dei numerosi gruppi di
cittadini che chiedono favori ad un personaggio potente
rendendosi disponibili a ricambiare con altri favori e
stabilendo una relazione incentrata sulla corruzione.
Giolitti diede anche inizio ad una campagna africana, per
soddisfare la febbre del colonialismo che stava dilagando in
Europa in quegli anni ed anche per indirizzare le masse
verso nuovi territori.
L'Italia era da poco stata definita “nazione proletaria”, cioè
povera, al contrario delle “nazioni capitaliste”; questo
affronto aumentò ancora di più la febbre coloniale,
sfociando nella conquista violenta della Libia. Il totale delle vittime è stimato
intorno ai 100 000.
Dopo aver fatto terra bruciata dell'intero territorio la “nazione proletaria”
disse nel 1912 di aver completato la conquista, che si estendeva anche a Rodi e
alle isole del Dodecaneso. Anche questa conquista però portò contro Giolitti il
malcontento della popolazione, convinta che con questa guerra avevano
ottenuto solo uno “scatolone di sabbia”,
inadatto per impiantarvi qualsiasi attività
industriale e tantomeno agricola. 10
L.H.O.O.Q. Dada
L'opera che ho scelto è un lavoro di Marcel Duchamp, intitolata L.H.O.O.Q.
Duchamp nasce il 28 Luglio 1887 e muore il 2 Ottobre del 1968; inizia la sua
attività pittorica presto, a circa 15 anni, ed attraversa il cubismo, il fauvismo, il
dadaismo e il surrealismo.
Grazie ai ready made e all'assemblaggio da inizio all'arte concettuale.