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Il Sole è comunemente suddiviso in 3 zone: il nucleo, la zona radiativa e la zona convettiva.
Il nucleo ha un raggio di circa 150 000 km ed è la zona dove si produce l'energia irradiata dalla
stella, in cui l'elio aumenta continuamente a spese dell'idrogeno. Qui è in funzione un vero e proprio
reattore nucleare a fusione, che viene mantenuto stabile dalla forza di gravità, che riesce a contenere
la violenza esplosiva delle reazioni termonucleari, che si innescano grazie alle temperature
elevatissime, prossime ai 15 milioni di gradi kelvin. Il Sole è attivo da circa 5 miliardi di anni, e ne
occorreranno altri 5 perché il nucleo diventi tutto di elio e la combustione dell'idrogeno si arresti.
L'energia che viene prodotta nel nucleo si trasmette verso l'esterno attraverso la zona radiativa, in
cui, a causa della minore temperatura, non si originano reazioni nucleari. L' energia passa
successivamente alla zona convettiva, che si estende per circa 100 000 km al di sotto della
superficie del Sole. Qui il trasporto dell'energia avviene per convezione, cioè movimenti della
materia innescati da differenze di temperatura. Dopo un viaggio che dura un centinaio di milioni di
anni, le particelle prodotte nel nucleo raggiungono la superficie del Sole e diventano visibili come
fotosfera.
La fotosfera è l'involucro che irradia quasi tutta la luce solare e corrisponde quindi alla superficie
visibile del Sole. La superficie della fotosfera non è affatto liscia, ma presenta una struttura a
granuli brillanti, detta granulazione. Questi granuli segnano l'affiorare di gigantesche bolle di gas
molto caldi e corrispondono alla parte sommitale dei movimenti in atto nella sottostante zona
convettiva. Inoltre la superficie della fotosfera appare costellata, con una certa periodicità, da
macchie solari, piccole aree scure a minore temperatura (circa 4300 K), nelle quali si distingue una
zona centrale più scura circondata da una fascia più chiara.
L' atmosfera solare si distingue in due strati:
la cromosfera;
– la corona.
–
La cromosfera è un involucro trasparente di gas incandescenti che avvolge la fotosfera, con uno
spessore di circa 10 000 km. Essa è visibile per un breve tempo durante un'eclissi totale di Sole: la
cromosfera appare allora come uno sottile alone roseo, il cui bordo è sfrangiato in numerose punte
luminose, dette spicole, che presentano un diametro di 1000 km, e si innalzano fino a 15 000 km di
altezza, con una velocità compresa tra 20 e 50 km/s. La corona è la parte più esterna dell'atmosfera
solare, e per la sua bassa luminosità, anch'essa è visibile soltanto durante un'eclissi totale di sole,
quando assume l'aspetto di tenue alone con luminosità pari alla metà di quella della Luna. Nella
parte più esterna della corona le particelle ionizzate hanno velocità sufficiente per sfuggire
all'attrazione gravitazionale e si disperdono nello spazio sotto forma di vento solare, accresciuto da
particolari aspetti dell'attività solare.
L'energia irradiata legata solo alla temperatura alla temperatura del Sole è chiamata radiazione
stazionaria, che insieme al vento solare rappresenta la normale attività esterna del Sole. Esistono
però altri aspetti molto vistosi dell'attività esterna del Sole, come la formazione e la scomparsa delle
macchie solari a intervalli regolari di 11 anni, le protuberanze, grandi nubi di idrogeno che si
innalzano dalla cromosfera e penetrano nella corona, fino ad altezze di 20-40 000 km. Le
protuberanze hanno forma di immense fiammate, di vortici e di archi. Infine ci sono i brillamenti
(o flares), violentissime esplosioni di energia, veri e propri lampi di luce intensissimi. Quando un
flare esplode, nel giro di 26 ore il flusso di particelle raggiunge la Terra, e colpiscono con notevole
velocità le particelle ionizzate dell'alta atmosfera, “soffiandole” verso la bassa atmosfera, dove, tra
70 e 1000 km, danno origine alle aurore polari. Contemporaneamente alle aurore polari si
verificano forti perturbazioni nel campo magnetico terrestre, chiamate tempeste magnetiche. Nel
corso di tali esplosioni la temperatura può raggiungere parecchi milioni di gradi e vengono emesse
enormi quantità di energia, con un'ampia gamma di radiazioni, dai raggi X alle onde radio, che
sono delle onde elettromagnetiche. 2
Lo Schwarze Sonne
Lo Schwarze Sonne (in tedesco) o Sole Nero è un simbolo solare, talvolta citato anche come
Sonnenrad ("la ruota del sole" o "ruota solare"). Gli adepti dell'associazione daranno l'input a far
sorgere l'ordine occulto all'interno delle SS: lo Schwarze Sonne. All'interno delle SS si
distinguevano due correnti:
le SS Ahnenerbe, o la componente cultural-accademica delle SS, fondata da Heinrich
– Himmler;
le SS Schwarze Sonne, o la componente misterico-esoterica vera e propria delle SS.
–
Questo simbolo è possibile considerarlo come una variante della svastica derivata dalla fibula
romana. Il numero di raggi di queste spille varia fra i cinque e dodici, il quale è un numero
ricorrente nella simbologia nazista: infatti dodici sono le colonne dell' Obergruppenführersaal
(letteralmente: la sala dei generali delle SS), una sala situata nella torre nord del castello di
Wewelsburg, in cui andavano in scena riti della mistica delle SS, che rappresentava un progetto per
la creazione di una vera e propria “religione razziale”, una religione pseudo-pagana che in aggiunta
alle “feste del partito” (l’anniversario del Putsch di Monaco e il compleanno del Führer), prevedeva
festività legate ai solstizi d’estate e d’inverno, in cui elementi rituali pagani relativi al culto del sole
e della natura giocavano un ruolo fondamentale. In base alle testimonianze degli architetti, la torre
nord del castello sarebbe dovuta diventare il "centro del mondo".
Prima dell'ascesa del Nazismo, che rappresenterebbe la volontà di ristabilire l'ordine in un paese
allo sbando, la Germania riversava in condizioni disastrose a causa della sconfitta nella Grande
Guerra. Nel paese si andava delineando una situazione prerivoluzionaria, che spazzò via le varie
dinastie tedesche e Guglielmo II, e l'impero fu sostituito dalla repubblica. All'interno del paese la
principale forza politica era costituita dai socialdemocratici, divisi al loro interno: infatti nel 1915 la
corrente minoritaria fu espulsa dal partito, e sorse così il Partito socialdemocratico indipendente
(USPD), al quale aveva aderito anche la Lega di Spartaco di Rosa Luxemburg e di Liebknecht. La
maggioranza dei lavoratori però rimase fedele al vecchio Partito socialdemocratico.
I socialdemocratici volevano una profonda democratizzazione della vita politica, ed erano contrari a
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una scelta rivoluzionaria sul modello sovietico, e premevano per la convocazione di un'Assemblea
Costituente. Contrari alla Costituente erano gli spartachisti, costituiti nel Partito Comunista
tedesco, i quali miravano a fare dei “Consigli” i veri detentori del potere. La tensione accumulata
sfociò nella lotta armata, e a Berlino fu organizzata dalla Lega di Spartaco un'insurrezione, che fu
soffocata nella cosiddetta “settimana sanguinosa”, durante la quale furono assassinati da gruppi di
militanti di destra la Luxemburg e Liebknecht. La repressione coinvolse tutta la Germania, e
culminò con l'abbattimento della repubblica proclamata nell'aprile del 1919.
Le elezioni per la Costituente nel gennaio del 1919, a suffragio universale esteso alle donne e il
sistema proporzionale, videro un largo successo dei socialisti, che non ottennero la maggioranza
assoluta, e per governare furono costretti a cercare l'appoggio di altre due forze politiche: il
Centro, partito cattolico interclassista, e il Partito Democratico, di ispirazione laica e liberal-
democratica. La Costituente, riunitasi nella città di Weimar, elaborò una Costituzione che venne
promulgata l'11 aprile 1919. Questa costituente introduceva una democrazia parlamentare piena,
poiché il cancelliere del Reich (il primo ministro), nominato dal capo dello Stato, era responsabile
davanti al Parlamento (Reichstag), eletto per quatto anni a suffragio universale con un sistema
proporzionale, e incaricato di preparare e votare le leggi. A un'altra assemblea, il Reichsrat, formata
dai delegati dei 18 Länder in cui era diviso il paese, spettava un limitato diritto di veto nei confronti
delle leggi emanate dal Reichstag. Per equilibrare i poteri, la Costituente rafforzò i poteri
dell'esecutivo: infatti il capo dello Stato, eletto per sette anni dal voto diretto dei cittadini, oltre a
designare il cancelliere, egli poteva sciogliere il Parlamento e sospendere i “diritti fondamentali” in
caso di turbamento dell'ordine pubblico.
I primi anni del nuovo stato furono assai turbolenti. Le dure condizioni del trattato di Versailles
non furono accettate dal Partito democratico, il quale uscì dal governo. Inoltre dell'ostilità al trattato
di Versailles approfittarono le destre nazionalistiche per scatenare una campagna d'odio contro
socialisti e comunisti, i quali erano accusati di aver provocato la sconfitta con il tradimento (il
“colpo di pugnale alla schiena”). Si ebbe così un periodo di terrore bianco, scatenato dai corpi
franchi. Le destre e i corpi franchi cercarono anche più volte di abbattere la repubblica democratica
con insurrezioni armate (putch). Il più pericoloso fu appunto il putch di Hitler, che nel novembre
1923, alla testa del suo Partito nazionalsocialista, occupò la città di Monaco, appoggiato dal
generale Ludendorff. Ma la polizia riuscì a far disperdere i sediziosi, con il conseguente arresto del
loro leader. Durante la detenzione, che durò soltanto un anno in virtù di una grazia, Hitler scrisse
un'opera, La mia battaglia (Mein Kampf), nella quale esponeva il suo programma. La base
programmatica del Nazismo aveva come punti centrali: la critica ai socialisti e ai comunisti,
accusati di aver tradito la patria; l'ostilità contro il pacifismo e l'internazionalismo; l'opposizione nei
confronti del pluralismo democratico e dello Stato di diritto. In pochi anni Hitler, sfruttando
abilmente il risentimento nei confronti del trattato di Versailles, il malessere generato dalla
depressione economica e il il malcontento crescente verso la repubblica di Weimar, accrebbe
notevolmente i consensi, e fece della NSDP la seconda forza elettorale del paese (con 7 milioni di
voti alle elezioni del 1930) e la più importante forza di destra della Baviera. Il partito assunse una
forte impronta militare con i suoi reparti d'assalto, le SA. Il cardine delle idee di Hitler era l'idea
della “razza”. La storia infatti era caratterizzata dalla lotta fra la bionda razza ariana, incarnata dai
tedeschi, biologicamente e culturalmente superiore, e gli ebrei, sfruttatori e corruttori. Per
raggiungere la vittoria della razza ariana era necessario fondare lo “Stato popolare” (Volksstaat),
basato sulla comunità etica fondata sul sangue, sulla stirpe e sulla terra. Tutti i membri della
comunità dovevano ubbidire al capo carismatico, il Führer, che impersonava in se il potere del
popolo, il cosiddetto Führerprinzip, che escludeva ogni forma di democrazia e rendeva inutile il
Parlamento e i partiti. Il nuovo Reich avrebbe dovuto demolire l'ordine instaurato a Versailles e
annettersi tutti i paesi di lingua germanica, espandendosi a spese degli slavi e della Russia per dare
alla razza ariana lo “spazio vitale”. Uscito di prigione, Hitler riorganizzò il suo partito, e affiancò
alle SA, di cui non si fidava completamente, le SS (reparti di protezione), un corpo armato posto nel
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1929 sotto il controllo di Heinrich Himmler e destinato a una triste fama.
Nel maggio del 1932 Brüning si dimise, e Hindenburg lo sostituì con Franz Von Papen, un cattolico
conservatore che voleva instaurare il predominio di una ristretta cerchia di capitalisti e aristocratici.
Il suo governo tolse subito il potere al leggittimo governo della Prussia e sciolse il Parlamento.
Nelle elezioni del 31 luglio 1932, ci fu un grande successo dei nazionalsocialisti, e Hitler era ormai