Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 11
Simbolismo e il personaggio del maledetto Pag. 1 Simbolismo e il personaggio del maledetto Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Simbolismo e il personaggio del maledetto Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 11.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Simbolismo e il personaggio del maledetto Pag. 11
1 su 11
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

INDICE

INTRODUZIONE

 LA SITUAZIONE STORICA E CULTURALE DEL SECONDO

OTTOCENTO

 Seconda rivoluzione industriale

 Il positivismo e il naturalismo

 Il materialismo storico

 IL SIMBOLISMO

 Charles Baudelaire

 Les Fleurs du Mal

 Gustave Moreau

 L’ARTISTA MALEDETTO: VAN GOGH

 IL POETA MALEDETTO: BYRON

3

 LA SITUAZIONE STORICA E CULTURALE DEL SECONDO OTTOCENTO

 Seconda rivoluzione industriale

Per capire al meglio la corrente simbolista è opportuno analizzare, prima di tutto, il

quadro storico in cui essa nasce e si sviluppa. Per l’Occidente la seconda metà

dell’Ottocento è, infatti, un periodo di grande sviluppo tecnologico e scientifico: si

verifica la cosiddetta seconda rivoluzione industriale. Dal vecchio sistema agricolo –

artigianale – commerciale, si passa così ad un nuovo sistema basato sull’uso di

macchine azionate da energia meccanica, sull’uso di nuove fonti di energia (petrolio,

elettricità), e sulla fabbrica. È proprio quest’ultima che favorisce la nascita di un nuovo

ceto: la classe operaia, che riceve un salario dal capitalista industriale in cambio

della propria forza lavoro, e che assumerà un ruolo importantissimo nel futuro

panorama sociale – economico – politico europeo. È anche il periodo

dell’imperialismo, in cui troviamo una Francia disposta a riscattarsi per le sconfitte

della Comune e di Napoleone III, disposta allo scontro pur di ritrovare la sua completa

grandezza e maestosità.

 Il positivismo e il naturalismo

Ad esaltare questo sviluppo tecnologico – scientifico, emarginato all’inizio

dell’Ottocento dai romantici, si sviluppa nello stesso periodo la corrente del

positivismo.

L’idea-chiave di questo movimento è che l’unica vera fonte di conoscenza è la

scienza, basata sull’osservazione sperimentale dei fenomeni e sulla scoperta delle

leggi che li mettono in relazione. Il positivismo estendeva inoltre il metodo scientifico

della conoscenza della natura a quella dell’uomo e della società: in questo clima le

scienze umane, come la psicologia e la sociologia, ebbero un grande sviluppo.

Da questa fiducia nella scienza deriva anche la cosiddetta corrente del naturalismo.

4

 Il materialismo storico

L’idea che i fatti spirituali come l’arte, le religioni, le ideologie

abbiano un fondamento materiale veniva contemporaneamente

sviluppata, in modo indipendente, dal fondatore del

materialismo storico, Karl Marx. L’attività di Marx rientra

fondamentalmente nella storia della politica e il suo concetto-

chiave è che la base della società è la struttura economica:

nella produzione di beni gli uomini entrano tra loro in

determinati rapporti di classe, storicamente variabili a seconda

dello sviluppo delle forze produttive. Su questa base si eleva

poi la “sovrastruttura”, costituita dalle forme politiche e da tutti i

prodotti spirituali (comprese le opere artistiche e letterarie).

 Il simbolismo

Di simbolismo si iniziò a parlare in Francia intorno al 1880, includendovi Baudelaire

come precursore, e tre maggiori poeti dell’epoca, Paul Verlaine, Arthur Rimbaud e

Stéphane Mallarmé. Il termine designa oggi non solo una scuola, ma una tendenza

fondamentale, su scala europea, fra il tardo Ottocento e il primo Novecento. I

simbolisti operano un profondo rinnovamento del linguaggio poetico: con accostamenti

inconsueti di parole e idee, con l’accumulo di metafore sorprendenti, con la sinestesia

(intreccio di ordini diversi di sensazioni), la lingua della poesia volta le spalle alla

comunicazione ordinaria e si fa allusiva. Ciò che la poesia simbolista vuole evocare è

una realtà “altra” che sta al di là delle esperienze comuni. Per Baudelaire si tratta delle

misteriose corrispondenze che legano tra loro tutti gli esseri in un’armonia superiore,

alla quale le immagini sensibili rinviano simbolicamente.

 Charles Baudelaire

Considerato il precursore del simbolismo, egli è conosciuto

come il poeta maledetto per eccellenza, il bohemien, l’amante

dei piaceri notturni, dell'assenzio e delle novità in fatto di

costumi e di arte. Figura in parte contrapposta in parte collocata

al fianco del dandy e dell'esteta, Baudelaire incarna quella

visione di gioventù romantica dedita all'eccesso e alla poesia,

un po' cupa e rivoluzionaria, che decide presto di staccarsi dalla

famiglia.

Antiborghese, aristocratico, convinto della crudeltà della natura e dell’eterna e

incorreggibile barbarie dell’uomo, fermo nel rifiuto di quelle che chiamava eresie

contemporanee (dall’idea del progresso universale al perfezionamento umano

attraverso l’industria), sempre più solo, sempre più povero, egli offre un esempio

inimitabile di coerenza, di assoluta fedeltà ai suoi principi e al suo ideale d’intellettuale

moderno, nonostante il pubblico disprezzo.

5

 Les Fleurs du Mal

L’opera, la più importante e famosa di Baudelaire, raccoglieva insieme le

testimonianze poetiche di tutta una vita di contraddizioni. Essa venne immediatamente

censurata per lo scandalo che provocarono la forma poetica e i temi trattati, così come

il primo titolo dell'opera "Les lesbiennes" (Le lesbiche).Il titolo definitivo, moderno e,

nello stesso tempo, quasi medievale, è la trasfigurazione simbolica di un’idea (il male)

in un’immagine (il fiore). Egli riprende infatti a meditare sul rapporto tra l’uomo,

produttore di poesia che vanta il suo diritto al sogno e al piacere, e la droga.

Questi messaggi poetici saranno poi contenuti nel sonetto “Corrispondenze”: tutto si

esprime in un’analogia universale, e in questa foresta di simboli, che è la natura, il

suono suggerisce il colore, il colore la melodia, e i suoni e i colori possono tradurre le

idee. Corrispondenze

La Natura è un tempio ove colonne vive

lasciano a volte uscire confuse parole;

l’uomo vi passa attraverso foreste di simboli

che l’osservano con sguardi familiari.

Come echi lunghi che da lontano si fondono

in una tenebrosa e profonda unità

vasta quanto la notte e quanto la luce,

i profumi, i colori e i suoni si rispondono.

Ci sono profumi freschi come carni infantili,

dolci come oboi, verdi come praterie

- e altri corrotti, ricchi e trionfanti,

1

che hanno l’espansione delle cose infinite,

2 3

come l’ambra , il muschio, il benzoino e l’incenso

che cantano gli abbandoni dello spirito e dei sensi.

Per il poeta la Natura è il luogo sacro (tempio) i cui elementi, come colonne fatte di

materia viva (colonne vive) alludono a verità misteriose. L’uomo attraversa questa

foresta captandone e comprendendone il linguaggio simbolico, poiché tra gli elementi

della natura e l’uomo c’è una sintonia profonda, una familiarità segreta. Le diverse

sensazioni provenienti dalla natura si compongono in una misteriosa unità, basata su

analogie che l’uomo coglie intuitivamente. Profumi, suoni e odori si compenetrano uno

all’altro, trasportando l’uomo verso l’estasi dell’anima e dei sensi.

Il “tempio” indica la materialità della natura, dove l’uomo entra però in comunicazione

con il mondo spirituale; i suoi “pilastri vivi” parlano, e questa metafora apre la via

all’immagine delle “foreste” di simboli.

Espansione: la parola viene quasi sicuramente da De Quincey: “L’oppio produce

1

l’espansione del cuore”

Profumo simile al muschio.

2 Resina intensamente profumata, meglio conosciuta come “incenso di Giava”.

3 6

Le corrispondenze di cui parla Baudelaire sono le analogie profonde che si

instaurano tra le diverse sensazioni date da profumi, suoni, colori e la natura: solo

attraverso la percezione e la decodificazione di queste analogie l’uomo può accostarsi

alla verità misteriosa a cui lo rimandano le cose che lo circondano. Non si tratta quindi

di una verità che si possa comprendere con la ragione: va invece percepita con i sensi

attraverso un percorso intuitivo e va espressa con un linguaggio allusivo e rievocativo.

Anche se Baudelaire non lo dice esplicitamente, è probabile che il soggetto privilegiato

in questa particolare forma di conoscenza sia il poeta, che attraverso i suoi “nervi

ultrasensibili” (l’espressione appartiene allo stesso Baudelaire) può decifrare i

misteriosi segnali provenienti dalla natura e coglierne il significato segreto. Da questo

ne deriva che il compito della poesia non è quello di dar voce a valori e ideali o di

descrivere oggettivamente la realtà (come pensavano i naturalisti Flaubert e Capuana)

ma nell’esprimere la soggettività del poeta attraverso simboli suggestivi, indefiniti e

ambigui.

 Gustave Moreau

Gustave Moreau è conosciuto come il principale esponente dell’arte

simbolista in Francia, anche se le sue prime opere sono legate al

classicismo, date dalla formazione neoclassica del padre e dai frequenti

viaggi in Italia. È soltanto attorno ai cinquant’anni, nel 1870, che il suo

stile inizia a mutare: i colori si fanno visibilmente più luminosi, sfumati,

le composizioni più complesse; la fantasia dell’artista si adopera a

fondere insieme mito e storia in un’atmosfera onirica, mistica, sensuale,

scientificamente dettagliata. Più che realizzare un’immagine, Moreau si impegna, nelle

sue opere, a visualizzare un’idea: nascosti tra i temi della cultura greco-latina, egli

dipinge il vizio e la lussuria, esseri demoniaci e affascinanti, personaggi androgini.

Pittori surrealisti come Dalì ed Ernst faranno riferimento ai suoi dipinti per queste loro

caratteristiche. Esempio rappresentativo

della sua particolarità,

della sua lontananza

dall’arte del tempo, è

“Salomè danza davanti a

Erode” (1876), tema che

verrà ripreso dall’artista

più volte, quasi in

maniera ossessiva.

L’episodio trattato è

quello esposto dal titolo,

perciò la parte iniziale

della storia. È

affascinante il confronto

tra le due versioni, in

quanto si nota come,

nella seconda, Erode sia

posto in ombra rispetto

alla bella ed ammaliante Salomè, che incanta lui con le morbide forme, gli abiti

7

preziosi. Molti tendono a collegare questa visibile debolezza del re a quella che

Moreau vedeva nel suo tempo, che vide in Napoleone III.

 L’artista maledetto: Vincent Van Gogh

Sebbene il termine “maledetto” sia riferito più correttamente ai poeti

simbolisti, esso viene anche usato per definire un certo tipo di persona,

che può essere misteriosa o difficile a comprendersi, segnata da una

vita difficile o dedita all’avventura... insomma, una sorta di “bello e

dannato”, come si usa dire oggi.

In questa categoria di uomini è interessante descrivere la particolare

situazione dell’ artista olandese Vincent Van Gogh. È affascinante più

precisamente il periodo passato ad Arles, nel 1888, con Gauguin, forse il più bello ed

insieme più drammatico della sua vita: è qui che l’artista disegna la maggior parte

delle sue nature morte, che, tra l’altro, si inseriscono tra le sue opere più famose.

Scriveva a Theo, dopo aver realizzato la serie di dipinti rappresentanti i girasoli:

“Riuscire ad avere lo slancio necessario per fondere quei

gialli e le tonalità di quei fiori richiede una forza ed una

capacità di concentrazione totale; (…) è quel tipo di

dipinto che cambia col passare del tempo, più lo guardi ,

più acquista valore.”

Ma questo momento di grande

serenità e produttività

scomparve presto, a causa della

malattia di Van Gogh: la sua

pazzia. Gauguin decise di

andarsene da Arles dopo che

l’amico gli scagliò addosso un

bicchiere e lo rincorse, per

strada, con un rasoio in mano; Vincent venne ricoverato

subito dopo in ospedale dalla polizia, per aver lasciato ad

una prostituta in un bordello il proprio orecchio mutilato. Di

questi suoi atti egli diveniva consapevole a tratti, come a

tratti arrivava la solitudine e la depressione a tormentarlo.

Lui stesso pose fine a questo supplizio, uccidendosi.

 Il poeta maledetto: Byron e l’eroe Byroniano

Byron and his byronic hero are the perfect examples of

poètes maudits. They are beautiful romantic heroes of noble

origins, outcasts of society – Byron himself was esiliated

from England for an incestuous relationship with his half-

Dettagli
Publisher
11 pagine
489 download