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Sintesi
Letteratura: il simbolismo francese (Rimbaud - Verlaine), simbolismo di di T. S. Eliot;

Arte: i pittori simbolisti (Moreau e il mito di Salomè);

Psicologia: Jung (la psicologia analitica);

Fisica: la fisica quantistica di Pauli, la corrispondenza tra realtà interiore e la fisica delle particelle dell'atomo (sincronicità).
Estratto del documento

Liceo Scientifico-Tecnologico “Peano”, Torino

Anno Scolastico 2011-2012

IL SIMBOLISMO

Tesina

di SPINOGLIO GUGLIELMO

classe 5B ST

1

INTRODUZIONE

Al termine simbolismo si correlano significati in diversi ambiti, storico-filosofici, letterari ed

artistici, i quali trovano espressione in specifici movimenti che ricorrono a sistemi simbolici di

rappresentazione e interpretazione della realtà.

Possiamo quindi fare riferimento a:

1. ambito linguistico-letterario realismo,

In letteratura è una corrente letteraria che, in opposizione al esprime idee, emozioni e

atteggiamenti con l'uso di parole e immagini simboliche.

In ambito linguistico il fonosimbolismo o simbolismo fonetico è la proprietà dei suoni linguistici di

semantico

simboleggiare, mediante le loro qualità acustiche ed articolatorie, il valore che

veicolano.

2. ambito filosofico

In filosofia è una teoria che definisce la realtà sensibile come un simbolo della realtà intelligibile

3. ambito storico- religioso

Indica un indirizzo tendente a identificare culti e miti come simboli

4. ambito medico-antropologico

In psicoanalisi corrisponde ad un modo del pensiero in base a cui l'inconscio presenta alla

coscienza il simbolo invece dell'oggetto simboleggiato

Il simbolismo è un movimento letterario sorto in Francia per iniziativa di Jean Moréas, che ne

pubblicò il manifesto su "Le Figaro" del 18 settembre del 1886. Ma il vero precursore fu Charles

Baudelaire, che con la poesia “Corrispondenze” diede per primo una definizione di questo

complesso e nuovo pensiero. 2

Il simbolismo rappresenta anche una corrente innovatrice e rivoluzionaria nella cultura artistica, che

si sviluppa in Francia e che trova i suoi esponenti più espressivi nei nomi di Moreau e Redon.

Un’influenza si trova anche negli studi di psicanalisi di Freud e Jung, i quali intrapresero una

ricerca di tipo scientifico dei simboli utilizzati dalla psiche umana.

L’influsso simbolista è avvertibile anche in larga parte della poesia contemporanea; non ne va

esente, per fare solo un nome, la lirica di Thomas Stearns Eliot, uno dei massimi poeti inglesi, la cui

lezione influisce largamente sul nostro Montale.

Il simbolismo è certamente uno dei movimenti culturali più affascinanti che si siano sviluppati tra

la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ed è tuttora oggetto di studi e sviluppi per la sua

modernità. 3

INDICE

INTRODUZIONE p.2

IL SECONDO OTTOCENTO- QUADRO LETTERARIO e FILOSOFICO p.5

Il positivismo

Il materialismo storico

La crisi della ragione

Il simbolismo

IL MODELLO DEL POETA MALEDETTO p.7

Charles Baudelaire

“Corrispondenze”- Analisi del testo poetico

Rimbaud

Verlaine

Mallarmè

IL SECONDO OTTOCENTO - QUADRO ARTISTICO p.16

Gustave Moreau, Odilon Redon, Pierre Puvis de Chavannes, Carlos Schwabe,

H.G.Simberg

LA PSICOLOGIA ANALITICA E I SUOI SIMBOLI: CARL JUNG p.19

la vita

la formazione

Inconscio collettivo e archetipi

La teoria della persona

La religione

I mandala come simboli dell’inconscio

T. ELIOT and HIS WORKS p.24

“The waste land”: Death by Water

BIBLIOGRAFIA p.29

4

IL SECONDO OTTOCENTO: QUADRO LETTERARIO-

FILOSOFICO

Tutto il pensiero della seconda metà dell’Ottocento è dominato dagli straordinari progressi della

ricerca scientifica. La scienza, che nella cultura romantica era stata emarginata, torna ora al centro

della riflessione filosofica e del dibattito culturale. Tra le acquisizioni scientifiche dell’epoca, quella

che ebbe maggiori conseguenze culturali è sicuramente la teoria dell’evoluzione formulata da

Charles Darwin. Ipotesi evoluzionistiche erano già state fatte, ma Darwin forniva per la prima volta

una spiegazione sistematica attraverso il concetto della selezione naturale che porta ad accumulare

progressivamente nella discendenza di una specie quelle variazioni che si rivelano più utili per

l’adattamento all’ambiente.

Diverse furono le correnti di pensiero in questo periodo storico:

1. Il POSITIVISMO e il MATERIALISMO STORICO fondati sulla conoscenza scientifica e

sull’interpretazione materiale della storia

2. Il SIMBOLISMO basato sull’interesse per la realtà nascosta e misteriosa che si cela sotto

la realtà apparente

Al modello della conoscenza scientifica si ispira la corrente filosofica del positivismo (il termine si

riferisce alla supremazia dei dati di fatto “positivi” sulle speculazioni astratte). L’idea-chiave di

questo movimento è che l’unica vera conoscenza è quella ottenuta col metodo scientifico, basato

sull’osservazione sperimentale dei fenomeni e sulla scoperta delle leggi che li mettono in relazione.

E’ invece esclusa la speculazione metafisica sulle cause ultime della realtà e sulle sostanze (Dio,

spirito, materia). Il positivismo poneva dunque l’esigenza di estendere il metodo scientifico dalla

conoscenza della natura a quella dell’uomo e della società: in questo clima le scienze umane, come

la psicologia e la sociologia, ebbero un grande sviluppo.

L’idea che i fatti spirituali come l’arte, le religioni, le ideologie abbiano un fondamento materiale

veniva contemporaneamente sviluppata, in modo indipendente, dal fondatore del materialismo

storico, Karl Marx. L’attività di Marx rientra fondamentalmente nella storia della politica e il suo

5

concetto-chiave è che la base della società è la struttura economica: nella produzione di beni gli

uomini entrano tra loro in determinati rapporti di classe, storicamente variabili a seconda dello

sviluppo delle forze produttive. Su questa base si eleva poi la “sovrastruttura”, costituita dalle

norme politiche e da tutti i prodotti spirituali (comprese le opere artistiche e letterarie).

La crisi della ragione

Diversi ed opposti per molti aspetti, positivismo e marxismo hanno in comune la fiducia in una

spiegazione razionale complessiva della realtà, ottenuta con un metodo scientifico. Ma l’epoca del

positivismo è anche un’epoca attraversata da dubbi e contrasti sui limiti della conoscenza

scientifica. Radicali soprattutto le critiche provenienti dagli ambienti intellettuali estranei al

positivismo: la scienza è accusata di essere bassamente materialista, insensibile alle esigenze più

profonde dell’uomo, come i sentimenti, gli ideali, la morale, la fede. Su questa base c’è tutto un

fiorire di ritorni alle filosofie spiritualistiche: si proclama la superiorità dell’intuizione sull’analisi

razionale e si denuncia il carattere inferiore della conoscenza scientifica. Queste correnti

acquisteranno forza lungo i decenni, fino a configurare alla fine del secolo una generale rivolta

antipositivista.

Il simbolismo

Di simbolismo si iniziò a parlare in Francia intorno al 1880, includendovi Baudelaire come

precursore, e tre tra i maggiori poeti dell’epoca, Paul Verlaine, Arthur Rimbaud e Stéphane

Mallarmé. Il termine designa oggi non solo una scuola, ma una tendenza fondamentale, su scala

europea, fra il tardo Ottocento e il primo Novecento.

La figura dell'intellettuale nella moderna società capitalistica

Nel passaggio tra due secoli l'intellettuale europeo vive sempre più la frattura dal suo mondo e dai

valori prettamente economici su cui si fonda la società borghese. L'artista si trova a vivere come un

estraneo, separato dalla classe stessa cui appartiene, guardato con sospetto in quanto ritenuto

improduttivo.

L'intellettuale perde il ruolo privilegiato di mediatore ideologico e di guida dei destini della classe

borghese che ancora conservava nell'Ottocento romantico.

In risposta a questa mutata condizione, alcuni artisti scelgono la strada dell'estetismo, altri

6

dell'impegno civile, altri ancora quella del simbolismo.

È stato Baudelaire, considerato l'iniziatore della poesia moderna, a mettere in evidenza come nella

società industriale di massa, l'artista non gode più di quel prestigio di cui godeva in epoche

precedenti, che gli derivava dal suo essere un diverso rispetto agli altri uomini. Egli parla a tale

proposito di perdita di aureola: l'artista non vive più nell'Olimpo, ed è proprio la consapevolezza di

tale perdita a determinare la qualità della poesia moderna .

Baudelaire, diversamente dall'artista romantico, non ritiene di essere un'anima buona in conflitto

con una società ingiusta: il poeta moderno, a suo avviso, è diventato parte anch'egli dalla folla,

contaminato dalla mentalità borghese.

Al culto dell'utile e del guadagno il poeta oppone la ragione della bellezza dell'arte; solo la bellezza

costituisce un'alternativa alla banalità del vivere quotidiano, ma a differenza dei classicisti non la

considera fonte di perfezione morale, di equilibrio spirituale, quanto piuttosto vi vede il risvolto

negativo di eccesso di autoannientamento perseguito attraverso l’uso di alcool e droga, al fine di

,

discostarsi dai valori di una società borghese che non lo comprende,

IL MODELLO DEL POETA MALEDETTO

In Francia, tra 1860 e il 1866, si forma un cenacolo di giovani poeti che, risentendo della crisi del

romanticismo, coltivano l'ideale di una poesia formalmente preziosa, che rifugga da ogni tipo di

sentimentalismo.

Nel 1866 uscì un'antologia collettiva, cui collaborarono Baudelaire, Verlaine, Mallarmè. Era una

raccolta che richiamava nel nome il Parnaso, il mitico monte delle Muse sacro ad Apollo.

Il Parnassianesimo, che trae il nome dal monte sede di Apollo e delle Muse, si fondava sull’ uso di

un rigore metrico stilistico e sull'autonomia dell'arte, in contrapposizione alla tradizione romantica,

per la quale la poesia narrativa dovevano svolgere una funzione sociale, in certo qual modo

educativa.

I parnassiani, viceversa, cercavano una poesia pura, fine a se stessa, razionalmente costruita, libera

dall'ideologia, dalla storia, dall'eloquenza, capace di rifugiarsi, come un tempo, sul Parnaso,

allontanandosi dalla realtà contingente.

Rimbaud e Verlaine rappresentano la massima espressione dello stile di vita maledetto: secondo il

senso originario dato da Verlaine, che così intitolò una raccolta di scritti vari , maledetto era da

intendersi come reietto, escluso dalla società e da ogni tipo di onore che da essa può giungere.

Con Rimbaud si afferma la figura del poeta veggente, capace di scoprire, mediante illuminazioni,

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ciò che altri non vedono, il mistero che sta dietro l'apparenza sensibile della realtà.

Tale convinzione si basa sul principio dell'esistenza di un modo dello spirito, sconosciuto ai più;

quest'operazione è il punto di partenza per qualsiasi conoscenza.

Questa poetica, tendente a sfociare nell'irrazionale, esprime lo stato di disagio degli intellettuali,

che si manifesta con uno stile di vita provocatorio e trasgressivo. Rimbaud pone l'accento sulla

metodica sregolatezza dei sensi, attraverso la quale l'artista veggente vede più dell'uomo comune e

scopre dimensioni nascoste della realtà, oltre i limiti della materia del visibile.

Il processo di veggenza si attua mediante il ragionato disordine di tutti sensi.

Il processo creativo consente di conquistare una nuova dimensione che emerge dall'ignoto, da zone

nascoste della vita dell'esperienza.

È tipico del poeta maledetto l’innesco di un processo di autodistruzione fino a giungere di mettere a

rischio il proprio equilibrio psichico, per poi rinascere da quel mondo torbido sotterraneo attraverso

un rito che ha un valore sacrale.

Lo stato di veggenza del poeta comporta un animo coraggioso, che possiede la consapevolezza di

avere una missione, quella di svelare i misteri che si celano dietro le cose.

Nelle profondità ignote nelle quali poeta è giunto, egli viene a contatto con i ritmi della vita

universale, con le sensazioni e le energie dell'intera umanità; di qui l'importanza di creare un nuovo

linguaggio con cui comunicare immediatamente emozioni e idee.

La lingua poetica scavalca i confini tra le sensazioni, riassume in sé profumi, suoni e colori, si

esprime a livello analogico-simbolico attraverso allucinazioni e liberi flussi di pensieri.

Il concetto di simbolo risale all'epoca medioevale. Nel medioevo l'uomo vede l'universo come una

manifestazione del divino, dove Dio trasmette i suoi messaggi attraverso il mondo reale; di

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