Anteprima
Vedrai una selezione di 13 pagine su 58
Arte: questione di anima Pag. 1 Arte: questione di anima Pag. 2
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 6
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 11
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 16
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 21
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 26
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 31
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 36
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 41
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 46
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 51
Anteprima di 13 pagg. su 58.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Arte: questione di anima Pag. 56
1 su 58
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Prima Guerra Mondiale

1912-1913

I primi focolai di guerra furono alcuni conflitti

nati all’interno della regione dei Balcani.

Nel 1912 la Russia si mise a capo di una Lega

balcanica, alla quale aderirono Grecia, Serbia,

Bulgaria e Montenegro i quali dichiararo9no

guerra alla Turchia.

Il conflitto, che prese il nome di prima guerra

balcanica, si concluse repentinamente,

concludendosi con la perdita per la Turchia dei

territori balcanici. Ma successivamente alla

ripartizione dei territori fra i Paesi vincenti

XIII

nacquero dei conflitti. Difatti ,

improvvisamente la Bulgaria attaccò la Grecia

e la Serbia, precedenti alleate in seguito al

mancato accordo sulla ripartizione della

Macedonia. Ma al conflitto, ossia la seconda

guerra balcanica, non parteciparono sono la

Bulgaria, la Serbia e la Grecia ma entrarono

nel conflitto anche la Romania, rimasta fuori

nel primo conflitto e la stessa Turchia. La

guerra si concluse con la perdita per la

Bulgaria anche di quei territori che aveva

conquistato nel primo conflitto.

1914 Foto di un gruppo di soldati di Lavarone pronti a partire 1914.

Ma la motivazione più diretta che fece

scatenare la prima

guerra mondiale fu

l’attentato a

Sarajevo dell’erede

al trono austriaco,

Ferdinando

Francesco

d’Asburgo, il quale

venne ucciso a colpi XIV

di pistola, insieme alla moglie Sofia, nel 1914.

L’attentato avvenne per mano del nazionalista

serbo Princip. Così l’Austria dichiarò guerra

alla Serbia. A questo punto,

sul piano di guerra troviamo

due tipi di alleanza: la

Triplice Intesa con la Francia,

la Russia e l’Inghilterra; la

Triplice Alleanza con l’Italia,

la Germania e l’Austria.

Così, al fianco della Serbia si

introdusse nel conflitto la Russia, di risposta il

1 Agosto la Germania dichiara guerra

all’Austria come previsto dalla Triplice

alleanza. A rispetto della Triplice Intesa, la

Francia entra nel conflitto al fianco della

Russia. La Germania così decide di

impadronirsi dei confini Francesi iniziando

l’avvicinamento verso il Lussemburgo e il

Belgio. Così la Gran Bretagna entrò in aiuto

della Francia. L’Italia, il giorno stesso

dell’intervento dell’Inghilterra, decise di

dichiarare la sua neutralità in quanto era

legata alla Germania in seguito alla Triplice

Alleanza, e legata alla Francia in seguito alla

politica estera di Giolitti, il quale volle

risanare i rapporti oltre che mediante la

Triplice Alleanza, anche con la Francia e

l’Inghilterra.

Mentre la Germania penetrava nei territori

francesi impadronendosi del Lussemburgo e

del Belgio, nacquero polemiche nella politica

interna italiana: difatti le forze politiche

XV

italiane, di fronte al conflitto si divisero in

Interventisti e Neutralisti. Alla fine il capo del

governo deciso di firmare in segreto il Patto di

Londra in cui l’Italia si impegnava ad entrare

in guerra a favore dell’Intesa. Così iniziarono

le spedizioni militari, guidate da Luigi

Cadorna, contro l’Austria.

Ma mentre l’Italia si trovava in difficoltà a

fronteggiare la potenza austriaca , la Francia

e la Germania diedero luogo a Verdun, nel

febbraio del 1916, ad una sanguinosa

guerriglia che causò la morte di ben 700.000

soldati.

1917

il 1917 fu l’anno di crisi per i Paesi all’interno

del conflitto. L’anno indicò il ritiro delle truppe

tedesche attaccate molteplici volte dai

francesi e dagli inglesi. In Italia, l’esercito

guidato da Cadorna decise di mettere in atto

nuove offensive austriache, le quali presero il

nome di decima, undicesima e dodicesima

guerra dell’Isonzo. Ma la dodicesima segnò il

XVI

ritiro delle truppe italiane in seguito ad una

manovra d’aggiramento da parte degli

austriaci.

Così, il nuovo capo del governo Vittorio

Emanuele Orlando decise di sostituire Luigi

Cadorna con Armando Diaz, il quale iniziò a

fronteggiare l’esercito austriaco anche grazie

alla leva fatta sui giovani in guerra

denominati i “Ragazzi del ‘99”.

Il 1917, il 15 dicembre, segnò la data anche

per il ritiro dal conflitto della Russia, in

seguito a dei conflitti esterni, denominati

come Rivoluzione d’Ottobre, iniziata dai

Bolscevichi i quali si opposero al governo

provvisorio guidato da Kerenskij. La

rivoluzione interna impose alla Russia di

firmare l’armistizio con gli imperi centrali.

1918

ma l’armistizio firmato non pose fine agli

attacchi inflitti alla Russia: difatti la Germania

inviò le proprie truppe verso il governo russo,

il quale dalla sede a Pietrogrado, dovette

spostarsi a Mosca.

Così il 3 marzo 1918 fu firmata la pace di

Brest-Litovsk con cui la Russia dovette cedere

alla Germania la Polonia, l’Estonia, la Lettonia

e la Lituania, mentre l’Ucraina ottenne

l’indipendenza.

Sul fronte occidentale l’anno segnò dei

successi sia alla Germania, sia alla Francia ,

all’Inghilterra e all’America. Gli ultimi due

XVII

Paesi imposero una pesante sconfitta

all’esercito germanico ad Amiens.

Tale sconfitto costrinse la Germania a liberare

il Belgio.

Il 1918 fu un grande anno anche per l’Italia: le

velleità belliche

dell’Austria si

sgretolarono

quando l’Italia,

nella leggendaria

battaglia di Vittorio

Veneto sconfisse

definitivamente gli

austriaci

costringendoli a

firmare l’armistizio di Villa Giusti.

Contemporaneamente la situazione interna

della Germania peggiorava sempre di più fino

ad arrivare all’insurrezione di Monaco e di

Berlino che portarono alla caduta della

monarchie e la proclamazione della

Repubblica. Il nuovo governò firmo l’armistizio

di Rethondès, con il quale si pose fine alla

“Grande Guerra”.

1919

È l’anno caratterizzato dai trattati di pace. Tra

i principali riconosciamo:

il Tratto di Versailles: dettava le condizione di

pace alla Germania, la quale venne messa in

una seria condizione di difficoltà economica; la

Germania dovette cedere al Belgio l’Eupen e

Malmèdy, alla Polonia il così detto Corridoio

XVIII

Polacco che garantisce lo sbocco sul Baltico e

inoltre perse tutte le colonie.

Il Trattato di Saint Germain en Laye: che

dettava le condizione all’Austria la quale

dovette riconoscere l’indipendenza della

Cecoslovacchia, della Jugoslavia e Ungheria.

Istria e Trieste vennero ceduti all’Italia e

vennero dati territori anche alla Polonia e alla

Romania. L’Austria venne così ridotta ad una

piccola Repubblica.

Il Trattato di Neully sur Seine: il quale impose

alla Bulgaria la cessione della Macedonia alla

Jugoslavia e la Tracia occidentale alla Grecia.

LA QUESTIONE DI FIUME

Quella ottenuta al termine della Grande Guerra era

considerata, dal popolo italiano, come una vittoria

mutilata. Il generale malcontento fece scatenare i

ribelli italiani i quali decisero di partire, erano circa

2600 italiani, verso Fiume, città della Dalmazia sul

XIX

golfo del Quarnaro, capeggiati dal poeta Gabriele

D’Annunzio. L’anno successivo all’entrata di

D’Annunzio e dei suoi uomini, l’Italia e la Jugoslavia

firmarono il trattato di Rapallo: la città di Fiume

venne riconosciuta come Stato indipendente e

l’Italia dovette cedere alla Jugoslavia la Dalmazia in

cambio di Zara e di alcune isole. Ma il popolo

italiano non accetto i termini del patto e il

malcontento scatenò la reazione del governo

italiano. Così, nel 1924, con il trattato di Roma,

firmato da Benito Mussolini, l’Italia procedette

all’annessione di Roma.

>>>O<<<

Il Superuomo Di Nietzsche

Un punto fondamentale

del pensiero

nietzschiano, rimasto

vivo nell’arco della

storia, è soprattutto il

concetto di “oltre-uomo”

o “Superuomo”. Una

banale, nonché

scorretta lettura del

concetto di superuomo e

di volontà di potenza ha

fatto sì che la filosofia

nietzschiana diventasse

il pretesto teorico per regimi dittatoriali come quello

della Germania di Hitler.

XX

Il carattere peculiare del superuomo è la “volontà di

potenza” che rende finalmente l’uomo libero e

soggetto alla realizzazione di sé.

La volontà di potenza è l’unica volontà esistente,

alla quale va riportato ogni accadere; è la forza che

opera negli individui e in generale in tutti gli esseri

viventi.

Il problema che la “volontà di potenza” pone è se il

soggetto di questa volontà sia un’élite che la

esercita sugli altri, oppure tutta l’umanità. Dalla

filosofia di Nietzsche si supporrebbe la seconda, ma

alcune affermazione fanno pensare che in realtà il

soggetto fosse la prima.

Tale interpretazione, come già detto all’inizio, ha

condotto ad una sbagliata lettura della sua opera

offrendo l’opportunità di legittimazione le posizioni

di superiorità e oppressione verso gli

inferiori.

Così parlò Zarathustra

In “ ”

Nietzsche traccia le linee

fondamentali della sua nuova filosofia.

Zarathustra è il profeta iranico che

annuncia l’avvento del superuomo il

quale, pienamente consapevole del

nuovo orizzonte che si è aperto, saprà

indirizzarsi verso un nuovo cammino

all’insegna del coraggio, della libertà, della forza e

della creatività.

Nietzsche afferma che l’uomo è come una corda

tesa tra il superuomo e la bestia, dunque l’uomo

deve essere superato. Ma il passaggio da uomo a

superuomo non è un passaggio evoluzionistico bensì

è una presa di coscienza, una maturazione filosofica

sulla nuova realtà. Il superuomo va ad escludere

qualsiasi elemento che rappresenti per lui la

rinuncia alla sua vera ed unica dimora, la terra.

Quest’ultima assume un valore divino, il nuovo

XXI

sacrilegio è andare contro ad essa. Dunque la nuova

filosofia va ad esaltare la terra, la forza e la gioia

della vita. Il simbolo della nuova prospettiva è

Dionisio, il dio dell’ebbrezza.

Per raggiungere la meta del superuomo, l’uomo

deve sottoporsi a tre Metamorfosi: cammello, leone

e fanciullo.

Cammello: dovrà sopportare come un cammello il

fardello della vita;

Leone: aver la forza di affrontare il cammino della

nuova strada e vincere la morale;

Fanciullo: in quanto dovrà vedere le cose come se

fosse la prima volta.

Per Nietzsche, il momento in cui emerge la figura

La Gaia

del superuomo, indica l’esposizione, ne “

Scienza ”, della verità più terribile e

sconvolgente: l’annunzio della morte di Dio,

morte per mano dell’uomo stesso.

Tale annunzio è posto in bocca ad un folle in quanto

solamente un folle può sopportare l’enorme peso

della verità, difficile da sopportare dal momento che

trasferisce sulle spalle dell’uomo tutta la

responsabilità della sua esistenza.

L’annunzio della morte di Dio rappresenta il culmine

della critica morale e religiosa.

Per Nietzsche Dio è il simbolo di ogni prospettiva

che si prefiguri contro la vita stessa, il simbolo di

una vita ultraterrena contro quella terrena. Inoltre

rappresenta la personificazione di tutte le credenze

metafisiche e religiose che in ogni tempo sono

servite, mediante la menzogna, a dar sollievo ad

una vita caotica e dolorosa. Dunque, per il filosofo,

la figura di Dio non è nient’alto che la più antica fra

le bugie e rappresenta la paura dell’essere umano di

fronte alla verità. XXII

Ma alla morte di Dio, Nietzsche, comprende di dover

ricostruire una nuova scala di valori. Tale compito,

arduo e lungo, sarà sicuramente degno di spiriti

liberi ai quali si presenta un nuovo orizzonte.

In “Così parlo Zarathustra”, Nietzsche adopera

un’altra immagine, oltre alle tre metamorfosi, per

chiarire la prospettiva del superuomo: per imparare

ad essere oltre-uomini bisogna prima imparare a

camminare, poi a danzare ed infine a volare. Si

dovrà imparare a camminare perché finora il

cammino compiuto ha percorso vie non degne

dell’uomo, si dovrà imparare a danzare perché

l’uomo finalmente impari a controllare il suo corpo

ed esprimere così la

sua gioia; infine,

libero dal peso dei

vecchi fardellipotrà

volare, librarsi dal

suolo ed essere fiero

della sua leggerezza.

Per vecchi fardelli

Nietzsche intende le

leggi, le morali e le

religioni.

“…vi scongiuro fratelli,

rimanete fedeli alla terra e non

credete a quelli che vi parlano

di sovra terrene speranze! Lo

sappiamo o no: costoro

esercitano il veneficio.

Dispregiatori della vita essi

sono, moribondi e avvelenati

XXIII

essi stessi, hanno stancato la

terra: possano scomparire!”

[da “Così

parlò Zarathustra”]

Nietzsche E L’arte

XXIV

La prima opera del filosofo Nietzsche fu “la

nascita della Tragedia”.Il termine “tragedia”,

Dettagli
Publisher
58 pagine
791 download