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ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI: “P.L. NERVI” – NOVARA

Esame di stato as. 2008-2009

Tesina sulla sicurezza dei cantieri

Il concetto di sicurezza esisteva già in tempi antichi come si può leggere

dalla Genesi della Bibbia, dove Dio rivolgendosi a Salomone lo elargisce su

come costruire una casa in sicurezza: ”Quando costruirai una casa nuova,

farai un parapetto intorno alla tua terrazza, per non attirare sulla tua casa la

vendetta del sangue, qualora uno cada di là” (Vecchio testamento, La

Genesi, capitolo 22 Doveri d’umanità). Marta Feola

Pagina

1 Classe V D

INDICE

- Introduzione

pag. 3

- Le normative

pag. 5

- Cantiere in sicurezza

pag. 6-13

- Bibliografia pag.

14 Pagina

2

INTRODUZIONE

Arrivati nel 2009 l’Italia dopo Spagna e Portogallo ha il numero maggiore di vittime sul

lavoro in Europa, anche se non sono compresi tutti gli incidenti che non vengono

denunciati da chi è impiegato nell’ambito del lavoro nero. Con il termine “caduti sul

lavoro” sono chiamati i morti per incidenti sul lavoro, spesso a questi lavoratori sono

dedicati i nomi delle strade o delle piazze d’Italia. All’interno del movimento operaio si

è diffuso il termine omicidi del lavoro per indicare con nettezza le responsabilità

dirette dei sistemi di produzione delle economie industrializzate rispetto alle scarse

condizioni di sicurezza dei luoghi di lavoro specialmente nel settore edilizio. Questo

fenomeno viene anche definito morti bianche e omicidi bianchi, dove l’aggettivo

“bianco” allude all’assenza di una mano direttamente responsabile dell’incidente,

perché dipendono da ambienti di lavoro poco protetti e da condizioni insicure per il

personale, questi delitti non sempre possono essere imputati alla fatalità ma possono

essere riconducibili a cause ben precise come la mancata applicazione di norme di

prevenzione. Eppure l’Unione Europea ormai da molti anni ha imposto delle direttive

ben precise sempre per il controllo della sicurezza del lavoro, purtroppo in Italia solo

alcune di queste norme sono applicate e rispettate. Adesso il numero degli infortuni e

delle morti sul lavoro è leggermente diminuito perché è aumentata la sensibilità nei

confronti della prevenzione per cercare di diminuire il lavoro nero, e per evitare

l’utilizzo dei mezzi non a norma come ponteggi vecchi o attrezzature obsolete.

Mancano parapetti oppure la protezione è addirittura inesistente e per questi motivi

sono stati aumentati i controlli, e se scoprono che il cantiere non è a norma vengono

date delle sanzioni ai responsabili o direttamente viene emanato l’obbligo di chiudere

il cantiere. Tra le categorie con più morti c’è l'agricoltura con il 25% di vittime. Molti

muoiono travolti dal trattore che guidano. Seguono gli edili con il 20% e l'industria. Se

si escludono l’agricoltura, gli stranieri morti sul lavoro sono moltissimi, il 23% delle

vittime (una cifra rilevante se si pensa che in rapporto al totale dei lavoratori sono

circa l' 8% ). Secondo le statistiche europee, il tasso di infortuni sul lavoro per i giovani

dai 18 ai 24 anni è maggiore del 50% rispetto a tutte le altre fasce di età. Ogni anno ci

sono giovani vittime d’infortuni sul lavoro, alcuni perdono la vita, in qualche caso

addirittura il primo giorno di lavoro, proprio per inesperienza o perché non rispettano

delle norme, o perché non sono stati istruiti in materia di sicurezza.

Malattie professionali

denunciate nelle

costruzioni per tipo di

Pagina

3

malattia anno di manifestazione 2007. Fonte: Dati e statistiche INAIL aggiornati al

2007

Nella maggior parte degli infortuni si è riscontrato che i rischi non erano stati valutati

in modo adeguato o non erano state avviate alcune azioni per controllarli. Un esempio

può essere un episodio di poco tempo fa, un ragazzo di 18 anni che lavorava in un

cantiere è morto per delle ferite riportate dopo essere stato investito da un carico di

750 kg caduto da una gru da un’altezza di 5 metri. La causa è stata la mancata

osservanza delle norme di sicurezza da parte della ditta. Quando si manifestano questi

eventi l’assicurazione è tenuta a pagare un indennizzo regolato dal Testo Unico, con

delle disposizioni speciali per particolari categorie di lavoratori, il tutto è gestito

dall’INAIL entro due giorni in caso d’infortunio e cinque in caso di malattia

professionale, la relativa denuncia. In caso di infortunio mortale o per il quale vi sia

pericolo di morte, la denuncia deve essere fatta entro ventiquattro ore dall’evento. La

Corte Costituzionale ha stabilito che il lavoratore può dimostrare la possibile origine

lavorativa della malattia, anche se questa non è compresa tra le malattie professionali

elencate nelle apposite tabelle di legge. L’INAIL tutela anche i lavoratori che si

infortunano durante il viaggio di andata e ritorno dal luogo di lavoro in condizioni

particolari; è importante valutare e considerare bene ogni caso. In Italia è iniziata

anche la lotta al lavoro nero, che rappresenta un ovvio terreno di coltura di incidenti e

di mancato rispetto delle norme, per questo è entrato in vigore il DURC (Documento

Pagina

4

Unico di regolarità contributiva) che ha l’obiettivo di contrastare il lavoro irregolare,

un’altra norma importante è la comunicazione dell’assunzione del lavoratore il giorno

antecedente l’effettivo all’avvio del lavoro in cantiere, che ha l’obiettivo di contrastare

il cosiddetto “infortunio del giorno prima”, e del tesserino di riconoscimento dei

lavoratori impiegati nei cantieri; inoltre si avviano corsi sulla sicurezza per creare una

buona cultura ai lavoratori perché la mancanza di formazione in Italia è una delle

cause principali degli infortuni.

LE NORMATIVE

La prima normativa di prevenzione risale al 27 aprile 1955 il DPR n°547, la legge 51

delega al governo facoltà di emanare norme di prevenzione, infortuni ed igiene sul

lavoro. Nel 1989 nasce la direttiva 89/391/CEE relativa all’attuazione di misure volte a

promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il

lavoro. Questa direttiva introduce il decreto legislativo 626/94 e il 494/96, il primo

viene emanato nel 1994 e prevede un atteggiamento dinamico che deve realizzarsi

attraverso la valutazione dei rischi, la riduzione alla fonte o l’eliminazione, sostituendo

ciò che è pericoloso con ciò che non è pericoloso. Si privilegiano le misure di

protezione collettiva rispetto a quelle individuali. Nascono nuove figure in cantiere, il

datore di lavoro che deve valutare i rischi, nominare il medico competente e il

responsabile del servizio di prevenzione e protezione ( RSPP ), gli addetti al pronto

soccorso e all’antincendio, forma e informa i lavoratori fornendoli degli adeguati DPI e

compila il POS (Piano operativo di sicurezza). L’ RSPP è un esperto di sicurezza, ha il

compito di valutare il rischio, di elaborare delle misure di sicurezza. Il medico

competente deve attivare la sorveglianza sanitaria e fare dei sopralluoghi negli

ambienti di lavoro, informa individualmente e collettivamente delle malattie che si

possono contrarre in cantiere e dei relativi rischi di infortunio. Il rappresentante dei

lavoratori per la sicurezza ( RLS ) è anch’egli un lavoratore e rappresenta la sua

categoria ed è eletto dai lavoratori. Il sistema 494/96 viene emanato nel 1996 e

concerne tutte le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri

temporanei e mobili, pone l’esigenza di valutare,programmare il sistema preventivo

all’inizio dell’apertura del cantiere, attribuendo particolare rilievo alla pianificazione

della sicurezza. Viene richiesta la redazione di tre documenti importanti:

Pagina

5

- La notifica preliminare.

- Il piano di sicurezza e coordinamento.

- Il fascicolo delle caratteristiche dell’opera per gli interventi di manutenzione.

Vengono introdotte due figure con professionalità specifiche in materia di sicurezza:

- Il coordinatore per la progettazione che redige il piano di sicurezza e di

coordinamento e il fascicolo di manutenzione dell’opera.

- Il coordinatore per l’esecuzione controlla l’applicazione dei piani di sicurezza e

coordina le varie imprese presenti in cantiere in caso di pericoli gravi ed

imminenti, sospende l’attività del cantiere fino alla messa in sicurezza.

Il 15/05/2008 è entrato in vigore il DLgs 81/2008 il testo unico che sostituisce e abroga

tutti gli altri decreti precedenti, prevede che il riordino della sicurezza aggiorni la

normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul lavoro unico normativo.

CANTIERE IN SICUREZZA

La prima cosa da fare prima di posizionare un cantiere è verificare che ci siano almeno

5 m dalle linee elettriche, dopo aver verificato questo particolare si inizia a recintare

tutti i confini per tutelare anche le persone diverse dal lavoratore. Eseguite queste

operazioni si posiziona il quadro elettrico, presso gli ingressi, che devono essere posti

lontano dagli incroci. Creare se possibile un senso unico con ingresso e uscita;

distinguendo l’ingresso pedonale con quello per i mezzi, presso i passaggi pericolosi è

buona norma mettere dei cartelli per segnalarli, bisogna mantenere una buona

viabilità in cantiere, per questo motivo i lavoratori devono abituarsi ad effettuare la

pulizia dei materiali di risulta, da macerie e da tutti i materiali che possono provocare

difficoltà di movimento, in teoria bisognerebbe accatastare tutti i materiali in apposite

aree.

SCAVI

Prima di effettuare qualsiasi scavo bisogna controllare la presenza di tubazioni, o

qualsiasi cosa possa interferire con i lavori. Bisogna predisporre l’accesso ai posti di

lavoro entro lo scavo con apposite scale o rampe. Per eseguire uno scavo senza

l’impiego di escavatori meccanici, le pareti devono avere un’inclinazione in relazione

alla natura del terreno per impedire i franamenti, infatti secondo la natura del terreno

Pagina

6

e a seconda che un terreno sia asciutto, bagnato o umido si avrà un relativo angolo,

come si può notare dalla tabella.

Se la parete del fronte d’attacco superi l’altezza di 1,50 m è vietato il sistema di

escavo manuale perché c’è sempre un rischio di franamento della parete, se si ha una

particolare natura del terreno che può far temere dei cedimenti o delle frane bisogna

armare e cercare di consolidare il terreno. Negli scavi dove è previsto l’uso di mezzi

meccanici è vietata la presenza di operai nel campo d’azione dell’escavatore e sul

ciglio del fronte d’attacco. Il posto di manovra dell’addetto se non è munito di cabina

metallica deve essere protetto, la zona di pericolo deve essere delimitata mediante

apposite segnalazioni. Presso lo scavo è vietato depositare il materiale, se sono

necessari, bisogna procedere con delle puntellature delle pareti dello scavo. Negli

scavi di pozzi o trincee profonde più di 1,50 m quando la consistenza del terreno inizia

ad essere insufficiente man mano che si procede allo scavo devono essere utilizzate

delle armature di sostegno; le tavole di rivestimento delle pareti per il sostegno

devono sporgere dal bordo degli scavi di almeno 30 cm. Quando per le fondazioni

vengono utilizzati dei pali di fondazione bisogna evitare che con gli scuotimenti del

terreno vengano prodotti delle lesioni alle opere vicine che possono provocare un

pericolo per i lavoratori, nei lavori in pozzi di fondazione che hanno una profondità

oltre 3 m deve essere predisposto un impalcato con apertura per il passaggio della

benna; è obbligatorio usare un parapetto che delimiti lo scavo fino a quando non viene

chiuso. Per creare le rampe per il passaggio di persone e mezzi bisogna rispettare

alcune regole fondamentali:

- La larghezza delle rampe di accesso al fondo degli scavi deve essere tale da

consentire un franco libero di almeno 70 cm per parte, oltre alla sagoma

dell’ingombro del veicolo;

- Per i tratti più lunghi dove il franco è limitato ad un solo lato, devono essere

realizzate delle piazzole o nicchie di rifugio ad intervalli non superiori a 20 m

lungo l’altro lato; Pagina

7

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