Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 21
Sfruttamento minorile - Oliver Twist... e gli altri Pag. 1 Sfruttamento minorile - Oliver Twist... e gli altri Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sfruttamento minorile - Oliver Twist... e gli altri Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sfruttamento minorile - Oliver Twist... e gli altri Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sfruttamento minorile - Oliver Twist... e gli altri Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 21.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Sfruttamento minorile - Oliver Twist... e gli altri Pag. 21
1 su 21
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Sintesi
Segue un video dedicato al tema dello sfruttamento minorile.

Estratto del documento

Lo sfruttamento minorile

2.1. Poetica del verismo

La poetica del verismo, non era una mera narrazione della vita

contadina, ma prevedeva anche una forma di narrazione impersonale, senza

la presenza di un narratore, come è stato ne “I Promessi Sposi” di Manzoni; E’

il mondo stesso a parlare con tutte le sue debolezze, senza l’intervento diretto

dello scrittore, dando proprio il senso al lettore di un racconto

anticonvenzionale, ma che esplica la realtà quotidiana.

2.2. Rosso Malpelo

“Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed

aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che

prometteva di riescire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della

rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre, col sentirgli

dir sempre a quel modo, aveva quasi dimenticato il suo nome di

battesimo....”

Tipico esempio di come il mondo all’epoca era colmo di

pregiudizi, soprattutto nei confronti dei minori che erano visti

soltanto come degli utili veicoli da sfruttare fino all’osso per

ricavarne un facile profitto economico.

malpelo,

“…Sapendo che era ei si acconciava ad esserlo il

peggio che fosse possibile, e se accadeva una disgrazia, o che un

operaio smarriva i ferri, o che un asino si rompeva una gamba, o che

crollava un pezzo di galleria, si sapeva sempre che era stato lui; e

infatti ei si pigliava le busse senza protestare, proprio come se li

pigliano gli asini che curvano la schiena, ma seguitano a fare modo

loro….- L'asino va picchiato, perché non può picchiar lui; e potesse

picchiare, ci pesterebbe sotto i piedi e ci strapperebbe la carne a

morsi…- …Se ti accade di dar delle busse, procura di darle più forte

che puoi; così coloro su cui cadranno ti terranno per da più di loro, e

…”

ne avrai tanti di meno addosso 5

Lo sfruttamento minorile

Ecco la filosofia di vita di Rosso Malpelo che ha una sua logica:

picchiare per non essere picchiato; ma quando invece si è picchiati,

rassegnarsi alle botte, come palestra di insegnamento per imparare

a picchiare meglio! La novella produce nel lettore una sensazione

identica, dall’inizio alla fine: una nenia leggera, dal ritmo narrativo

lento, a volte tediante; il significato però è profondo perché Verga si

appella alla società degli umili, in un mondo sempre più dominato da

interessi economici a discapito di chi invece dovrebbe pensare a

tutt’altro come, per l’appunto, i bambini. Malpelo, nonostante sia

“cattivo”, a dire di chi gli sta vicino, ha un animo buono e soffre per

la scomparsa del padre, come sente amore per il suo amico

“Ranocchio”, vittima anch’egli dello sfruttamento minorile, versando

fiumi di lacrime alla sua morte.

3. STORIE VERE

3.1. IQBAL MASIH, un bimbo eroe

Iqbal MASIH è un nome che purtroppo è diventato tristemente

famoso, poiché legato ad una storia orribile di sfruttamento minorile.

Iqbal era un bimbo pakistano nato nel 1982, venduto dal padre per

12 dollari USA, a soli 4 anni, ad un fabbricante di tappeti di Punjab; il

piccolo, picchiato, sgridato e incatenato al suo telaio, tesseva anche

per 12-13 ore giornaliere, costretto ad incrociare migliaia di nodi per

creare meravigliosi tappeti. Il suo salario era di 1 rupia al giorno

(poco più di 25 centesimi di euro!). A 10 anni, stanco – certo, stanco

6

Lo sfruttamento minorile

a dieci anni! - della vita che stava conducendo, trovò il coraggio di

uscire allo scoperto e raccontare a tutti la sua vicenda che non è

soltanto la sua storia, ma quella di migliaia di bambini pakistani e di

tutto il mondo. Nel 1995 la mafia dei tappeti, dopo aver deciso che

Iqbal era diventato un testimone troppo scomodo dei loro sporchi

affari, lo uccise. Il suo sogno, rivelatosi un’utopia, era quello di

diventare un avvocato per difendere i mille e mille bambini sfruttati

nel mondo.

Spesso accade di dimenticare troppo in fretta un evento

drammatico, come l’esempio di Iqbal, ma, in questo caso, non si

tratta di una vicenda isolata, bensì di una piaga in scala mondiale

che dovrebbe servire a riflettere e ad adottare drastiche misure atte

alla salvaguardia dei diritti del fanciullo, vale a dire una tutela

assoluta per colui il quale è l’erede della vita.

3.2. Accadde in Benin…

Testimonianza di un gruppo di volontari italiani a Zakpota (BENIN)

“Usciamo dalla scuola e incontriamo tre ragazzini. Erano stati

avvertiti della nostra visita e sono felici di fare una chiacchierata con

noi. Si chiamano ERNEST, BASCUSS e HYACINTHE: i primi due fanno

la quinta classe (nostra primaria), il terzo è in sesta. Ci raccontano la

loro storia, senza esitazione, anche se con una certa timidezza”:

“Siamo stati solo 8 mesi in Nigeria. – esordisce Hyacinthe - Chi

ci ha portato via da casa è stato il marito della nostra zia (siamo tutti

parenti), con una moto. Lavoravamo tutto il giorno, dalle 5 del

mattino alle sette della sera, niente era bello, ma niente

proprio..avevamo sempre fame..mangiavamo solo un unico cibo

sempre quello: mais, a volte col peperoncino. La sera, quando

andavamo a casa, avevamo sempre sonno, ci lavavamo e ci

mettevamo a dormire, solo la domenica non lavoravamo. Sono

7

Lo sfruttamento minorile

passati 3 anni da allora, ma non dimenticherò mai; quando siamo

tornati a Zakpota ero felicissimo. Ho visto i miei genitori che non

sapevano nulla, non erano informati e non volevano credere alle

nostre parole, dicevano che non era vero, capisci? Non accettavano,

ma piangevano, prima sommessamente, poi piangevamo tutti, io

raccontavo e piangevo, si piangevo; eravamo così felici che ci

abbracciavamo tutti quel giorno, non lo scorderò più! Da grande

voglio fare il professore, non so se ci riuscirò”. “ Anch’io voglio fare il

professore, interviene Ernest, lavorerò duro per riuscirci.” “No, io

voglio fare il medico, afferma Bascuss, curare le persone che stanno

male e poi fare teatro; mi piacerebbe vedere al televisione, non l’ho

mai vista, la gente dice che ci sono un sacco di cose belle da vedere.

E poi mi piace fare teatro, qui abbiamo un grande maestro di teatro,

si chiama Renè.” “Io, invece, voglio guidare una moto, grida

Hiacinthe, ma non ce l’ho e così gioco a calcio, sono bravo a calcio.”

“ A me, invece, piace la bicicletta, conclude Ernest, quello che vorrei

è una bicicletta!”

Ho trovato molto significativa questa testimonianza, perché

porta alla luce una realtà purtroppo attuale e che spesso è

dimenticata dalla massa, da una società moderna ricca e frenetica,

dei “quattro salti in padella”, del benessere e dei centri

abbronzatura… I veri valori della vita, quelli di un tempo, dove con

poco si viveva e una bicicletta era un sogno segreto, spesso

irraggiungibile, proprio come per Ernest, stanno scemando sempre

più per lasciare posto alla realtà dell’apparenza esteriore, che

maschera un contenuto sempre più scarno e privo di valori interiori.

8

Lo sfruttamento minorile

I tre ragazzi protagonisti di questa storia - UNICEF Italia/2006/E.Noviello

3.3. E c’è chi lavora ancora prima di nascere…

La realtà dei ROM

E’ praticamente impossibile quantificare il numero dei rom

presenti in Italia, poiché la maggior parte di essi, non stanziale, è

priva di qualsiasi documento atto alla loro identificazione e,

soprattutto, ad un preciso censimento. I “rom”, conosciuti anche

come “gitani, zingari, nomadi e zigani”, provengono non solo dalla

loro terra di origine, la Romania, ma anche da altre regioni europee,

come la ex Jugoslavia. Secondo alcune stime sembra che siano oltre

160.000 gli zingari attualmente in Italia. Se un tempo il “modus

vivendi” degli zingari era univoco, oggi le cose sono assolutamente

cambiate. “Modus vivendi” che soprattutto non prevedeva alcuna

istruzione scolastica e annoverava, tra i propri credo, la tradizione

che imponeva alle donne di vestire gonne lunghe e, in generale, la

quasi assenza di igiene personale. E’ un dato oggettivo che oggi

sono sempre più numerosi i bambini zingari che frequentano le

scuole dell’obbligo e che spesso non si riconosce più uno zingaro dal

modo di vestire e dal modo di parlare.

Purtroppo, nonostante questa “apertura”, seppur in lentissima

evoluzione, verso l’abbandono di alcune tradizioni, la realtà appare

ancora preoccupante. E’ un dato di fatto vedere zingare ai semafori,

con i bimbi spesso neonati in braccio e il pancione indice di una

9

Lo sfruttamento minorile

nuova gravidanza, che chiedono l’elemosina agli automobilisti; bimbi

che mai piangono, che mai si lamentano e che vengono utilizzati,

sotto l’effetto di potenti narcotizzanti, per colpire la sensibilità altrui.

Bimbi che vengono messi al mondo con un unico scopo: quello

di portare a casa un profitto, sin dalle più tenere età; bambini che

già a 5/6 anni sono costretti a rimanere, su ordini ben precisi, 10/15

ore al giorno in mezzo al traffico a lavorare e, se dovessero ribellarsi

o tornare a casa la sera con pochi soldi, vengono picchiati

selvaggiamente dai loro padri padroni. Le loro mamme che sono

ancora bambine (quante ne vediamo di 12-13 anni incinte!) succubi

dei mariti che spesso sono cugini, anche di primo grado. Questa

realtà fa rabbrividire e ciò che rimane inspiegabile è come le

Autorità competenti ancora non abbiano attuato un piano, una

misura legislativa idonea, per fronteggiare il dramma che coinvolge i

bambini rom e tutelarli di conseguenza.

4. ALCUNI DATI STATISTICI

15 milioni i bambini orfani a causa dell’hiv/aids; il 90% vive in

africa. Entro il 2010, secondo stime ufficiali, il loro numero salira’ a

18 milioni nella sola africa subsahariana.

10

Lo sfruttamento minorile

Oltre un milione i minori sottoposti a detenzione per essere

entrati in conflitto con la legge.

Su 246 milioni di bambini tra i 5 e i 14 anni che lavorano,

circa 180 milioni sono impiegati in occupazioni che rientrano nelle

peggiori forme di sfruttamento censite dall’organizzazione

internazionale del lavoro (OIL/ILO).

1,2 milioni di bambini che ogni anno sono vittime del traffico

nazionale o internazionale di esseri umani.

2 milioni circa i minori sfruttati nel mercato del sesso a

pagamento (prostituzione e pedo-pornografia).

300.000 circa i bambini arruolati in decine di conflitti armati in

corso nel mondo.

Dai 100 ai 130 milioni le bambine, le ragazze e le donne che

convivono con qualche forma di escissione o mutilazione genitale.

40 milioni circa i bambini, nel mondo, che soffrono di abusi e

negligenze tali da richiedere assistenza sociale o cure mediche.

4.1. Dati sul lavoro minorile nel mondo

STATI TIPI DI LAVORO N° BAMBINI SFRUTTATI

cuciture di palloni di

Pakistan 8.000.000

cuoio

Perù spaccapietre, miniere 400.000

aiuto anziani, adulti per

Bolivia 500.000

strada

raccoglitori di

Brasile(meninos) spazzatura, lavoratori 7.000.000

nelle strade

Tanzania lavamacchine 100.000

Bangladesh fabbrica vestiti 1/4 della popolazione

11

Lo sfruttamento minorile

India sigarette, tappeti 44.000.000

5. I DIRITTI DEI BAMBINI secondo la

Costituzione Italiana

Ci sono degli articoli della Costituzione Italiana che riguardano

specificatamente i diritti dei bambini:

art. 30: E' dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed

 educare i figli....

art.31: la Repubblica......protegge l'infanzia e la gioventù...

 art. 34: La scuola è aperta a tutti.

 art: 37: la Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali

 norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità

di retribuzione

L'analisi dei documenti è continuata con la CONVENZIONE SUI

DIRITTI DEL FANCIULLO. Con parole semplici elenchiamo alcuni degli

articoli:

art. 2: Non ha importanza il colore della pelle, la razza, il sesso,

 la religione, la lingua che parla, in un bambino; né se è un

disabile, oppure ricco o povero..

art. 3: Gli stati e gli adulti devono assicurare cure, protezione e

 benessere per il bambino.

art. 6: Tutti devono riconoscere che il bambino ha un diritto

 inerente alla vita.

art. 7: ogni bambino ha il diritto di avere un nome, la

 cittadinanza e a conoscere i genitori ed essere allevato da essi.

12

Lo sfruttamento minorile

art. 8: Gli Stati devono concedere assistenza ai bambini

 abbandonati.

Dettagli
Publisher
21 pagine
9836 download