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Sintesi
Tecnologia delle Costruzioni: sistemi di consolidamento.
Diritto : il codice dei beni culturali ( Dlgs n. 42 2004).
Costruzioni : foglio elettronico per il dimensionamento dei solai in legno.
Estratto del documento

consolidamento poteva avvenire sia in opera che tagliando e giuntando tra di

loro i vari pezzi quando le circostanze lo consentivano.

-Tavolati. I tavolati, così come per le travi, a seconda della forma dello

spigolo, si suddividono in tre classi: A (spigolo vivo), B (spigolo tondo) e C

( spigolo sgrossato).

-Le tavole di legno massello trovano impiego per la realizzazione di

travi lamellari dopo essere state essicate, piallate e incollate con resine

speciali, una sopra l’altra.

-I tavolati non devono essere ricoperti da guaine impermeabili perché

viene a formarsi una barriera al vapore per la corretta conservazione del

legno. -Difetti che si possono riscontrare nelle tavole acquistate sono un’

eccessiva imbarcatura, i nodi e la presenza di sacche di resina.

-Cause di degrado. Le cause del degrado spesso interagiscono tra di

loro provocando danni irreversibili ai quali è quasi impossibile porre rimedio.

-Letale è la combinazione di funghi e insetti xilofagi: i primi

rammoliscono la materia e in questo modo facilitano l’insediamento dei

funghi che possono attaccare in profondità.

-Poiché il legno non è più utilizzato in edilizia come una volta a causa

della scoperta di nuovi materiali da costruzione, questi insetti spinti da

problemi di sopravvivenza, si sono messi anche ad attaccare legni duri come

il rovere un tempo esenti da questi problemi.

-Una delle principali vie di diffusione di parassiti e funghi è la

sostituzione di vecchi legni ammalorati con legname nuovo o di risulta per il

quale bisogna cautelarsi con gli opportuni trattamenti.

-Tra gli insetti xilofagi

distinguiamo l’Anobio chiamato

comunemente tarlo che infesta legno

resinoso e legno di latifoglia. La sua

presenza è riconoscibile dai fori

esterni dove a seconda del colore

della segatura che viene espulsa si

può comprendere se l’attacco è in

corso o c’è già stato.

Il tarlo e il capricorno domestico

sono gli insetti più diffusi nel legno

lavorato e colpiscono in particolare

mobili, scale, pavimentazioni e sculture.

Gandini Gabriele Pagina 9

-Il capricorno, considerato l’insetto indigeno del legno infesta il legno

resinoso, soprattutto le travature dei tetti creando danni anche considerevoli.

Ama il calore e l’umidità e attaccando l’alburno del legno che è la parte

legnosa più giovane dell’albero che si trova appena al di sotto della corteccia,

genera dei fori di uscita ovali oppure dei rigonfiamenti allungati lungo la

superficie esterna.

-Ha uno scarso riscontro visivo poiché la segatura di risulta viene

compressa nelle gallerie.

-Altro insetto è il Lyctus che attacca legno di quercia e faggio creando

sulla superficie dei piccoli fori rotondi simili a quelli del tarlo anche se non

crea quelle sfumature di colore in corrispondenza dei fori che possono far

capire a che punto sia l’attacco.

-Lo si incontra facilmente nei legni da costruzione.

-Tra i funghi, il più pericoloso e il più temuto è il cosiddetto fungo delle

case che, penetrando anche nei muri e pavimenti, con le sue spore è in grado

di raggiungere i piani superiori. Il tipico segno della presenza di questo fungo

sono i corpi a forma di focaccia color ruggine che presentano orli rigonfi.

-Altri tipi di funghi, anche se di minor importanza, sono la carie a

cubetti che corrisponde alla parte marcia del legno dovuta a umidità o per lo

stesso fungo di prima; il fungo poroso delle case o Poria che colpisce

soprattutto il legno situato in ambienti esterni a contatto con il suolo; la carie

bianca che è dovuta al marcio causato da corrosione e alla decomposizione

della cellulosa e questo particolare

nome gli è stato dato per il fatto

che crea dei fori nei legni resinosi;

l’Azzurratura che si manifesta per

l’eccesso si umidità e per il rigetto

degli strati di pittura; e infine il

fungo delle cantine che necessità

di un’altissima percentuale di

umidità e genera la carie bruna

che è un micelio a forma di tela di

ragno. -Sistemi di consolidamento Uno dei principali problemi che si

presentano negli edifici storici è la portanza dei solai. Tutte le tecniche di

Gandini Gabriele Pagina 10

rinforzo devono essere assistite da calcoli specifici che si differenziano a

seconda del materiale utilizzato. Questi sono il cemento armato, travi in

acciaio e resina armata.

-Le opere di rinforzo tendono essenzialmente a rinforzare i travi

principali o a creare una soletta armata, che lavorando insieme all'orditura

lignea, scarica il proprio peso sui muri perimetrali.

-Nel primo caso, per prima cosa, viene eseguita una serie di fori sulla

faccia superiore del trave dove vengono inseriti alcuni pioli in acciaio. Le

teste dei travetti dell'orditura che appoggiano sul trave vengono accorciate e si

crea un cassero con una gabbia metallica che viene legata ai pioli dove poi

verrà gettato il calcestruzzo con resine aggrappanti per legare i due materiali.

-Sull'assito del solaio viene stesa una rete elettrosaldata collegata al

trave in cemento armato e infine

viene realizzata una caldana di

irrigidimento.

-E' essenziale che la rete

venga collegata ai muri perimetrali

attraverso una serie di armature

che si inseriscono in fori a coda di

rondine in modo tale da rendere

solidale il collegamento della

soletta ai muri. Per irrigidire

l'orditura minore si possono

mettere una serie di cavicchie da

legno che entrino per non più di metà della sezione del travetto in modo tale

da collegarla alla soletta in cemento armato.

-I vantaggi di questa tecnica sono dovute al basso costo d'opera e alla

possibilità di impiego di maestranze non altamente qualificate.

-Gli svantaggi invece sono

dovuti a un notevole aumento

dello spessore del solaio e alla

differente dilatazione tra i due

materiali.

-In un secondo caso il

consolidamento mediante travi di

acciaio prevede che l'intero carico

del solaio venga scaricato sulla

nuova trave in modo tale che il

vecchio trave in legno debba

portare solo sè stesso.

-Esistono due metodi di

applicazione:

Gandini Gabriele Pagina 11

-In un primo caso al dì sopra del trave maggiore viene posata una trave

a doppio T in acciaio in modo tale che le teste dei travetti riescano ad

appoggiarvisi.

-L'altro metodo consiste nell'eseguire un taglio longitudinale nel trave

con una motosega in modo tale poi da inserirci una putrella in acciaio. La

putrella rimane indipendente dal trave e su di essa poggiano i travetti

dell'orditura minore. Anche in questo caso i costi sono molto contenuti e

possono essere eseguiti da maestranze comuni, garantendo un notevole

incremento di portanza. Però il solaio deve essere completamente smontato e

rimontato.

-Inoltre negli ultimi anni si è andato estendendo l'utilizzo di resine

sintetiche in grado di recuperare solai intervenendo o nella parte superiore o

nella parte inferiore.

-Nel primo caso viene rimossa la pavimentazione scoprendo l'orditura

minore e si procede sempre accorciando i travetti tagliando le teste in

corrispondenza dell'appoggio del trave. Su quest'ultimo vengono eseguiti i

fori dove alloggiano i pioli d'acciaio o in vetroresina. Preparato il cassero,

viene inserita l'armatura e si collegano i travetti mediante pioli inclinati.

-Infine si fa un getto in beton epossidico. In questo modo la portanza

del solaio quadruplica rispetto a quella originaria.

-Quando è impossibile smontare il solaio, si possono armare il trave o i

travetti inserendo in apposite scanalature fatte con la sega circolare, barre in

acciaio annegate in una resina epossidica. A lavoro ultimato la scanalatura

viene chiusa con un listello opportunamente piallato.

-Questi metodi sono piuttosto costosi e sono richieste imprese

specializzate anche se offrono un ottima soluzione dimostrata da approfondite

ricerche di laboratorio, in quanto il legno e le resine sono materiali altamente

compatibili tra di loro per quanto concerne il modulo elastico.

-Soffitti lignei.

-Nelle varie epoche si cercava del passato, c’era l’uso di decorare la

parte in vista dei solai con la pittura. Il supporto ideale per questo tipo di

operazione era il legno di pioppo, perché offriva una grande stabilità e veniva

particolarmente usato per costruire le pale dei mulini. Le tecniche che si sono

alternate nel tempo sono tra le più disparate : dalla pittura a calce alla tempera

e all’olio.

-E’ praticamente sottinteso che questi lavori dovevano essere effettuati

da restauratori specializzati.

-In base alle tecniche pittoriche utilizzate, si può desumere attraverso

una valutazione, a quale epoca appartenga la struttura:

- dal ‘400 al ‘500 erano diffuse decorazione realizzate con mascherine che

erano arricchiti da altri motivi sui travi maggiori

Gandini Gabriele Pagina 12

-Nel ‘600 e nel ‘700 prevalse invece la decorazione a mano libera, con decori

che non seguivano perfettamente le giunture dei travi in corrispondenza di

tavolati o listelli.

-Quando ci si accinge a demolire una vecchia controsoffittatura o un

arellato, bisogna verificare se l’orditura in legno nascosta sia dipinta. In

questo caso occorre praticare dei fori di areazione in modo tale che ci sia un

passaggio graduale da un ambiente chiuso a uno con frequenti cambi d’aria.

-Tutto ciò serve per evitare repentine cadute della pellicola pittorica.

-Il legno subisce continui assestamenti e di conseguenza si deforma,

infatti meno si smonta meglio è.

-Nel caso occorra per forza smontare il solaio per la manutenzione

straordinaria bisognerebbe munirsi di una pianta sulla quale si contrassegni

ogni pezzo numerandolo con una etichetta. I pezzi smontati devono essere

immagazzinati in ambienti non umidi e distanziati tra di loro in modo tale che

circoli l’aria.

-I travetti venivano fissati a quelli maggiori tramite delle farle in

acciaio o degli spinotto in legno. Per rimuovere i travetti bisogna praticare un

foro in corrispondenza degli spinotti in modo tale da creare la nuova sede per

lo spinotto.

-Per il rimontaggio del solaio, possono fornire un riscontro gli stessi

fori dei chiodi.

-Le parti irrecuperabili potranno essere sostituite con materiali in legno

della stessa essenza di quella con cui è stato realizzato il solaio.

-Per il restauro dei soffitti occorre isolare preventivamente gli ambienti

in cui si eseguirà il lavoro con teli in modo tale da evitare il depositarsi di

polveri. I SOFFITTI E LE VOLTE IN CAMORCANNA

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-A partire dal XVIII secolo, sia per esigenze funzionali che per ragioni

estetiche, si è andato diffondendo l’uso di controsoffittare i solai in modo tale

da mantenere gli ambienti più puliti.

-Per questo scopo venne deciso di adoperare la canna palustre che per

la sua fragilità

doveva essere inglobata in un materiale legante come calce o gesso. Questa

offrì una grande soluzione nei confronti dell’utilizzo del legno che a causa

dell’umidità dell’ambiente, si gonfiava aumentando il proprio volume.

-La denominazione delle canne palustri varia in funzione delle zone e

delle regioni( cannicci, arelle, camorcanne ecc.) . Poiché nella nostra realtà

locale la denominazione utilizzata è “arelle” di seguito utilizzerò tale termine.

-Recentemente, sono state soppiantate dalle reti per la loro maggior

praticità. L’uso dei cannicci è stato circoscritto a zone non lontane dal luogo

di provenienza come il delta del Po e perciò difficile trovarle in zone

montane.

-Per la realizzazione di controsoffittature, le arelle venivano stese su

tutta l’orditura e fissata tramite chiodi da legno. Prima però che il chiodo

venisse fissato definitivamente al legno, veniva fissata una corda ai chiodo

ortogonalmente ai cannicci in modo tale da irrigidire la struttura. Infine

veniva messo uno strato di gesso di calce tra le fessure in modo tale da

inglobare il tutto.

-In passato, in quanto il gesso aveva una presa molto rapida, i muratori

aggiungevano alcuni “additivi”come escrementi di mucca o latte di calce per

cercare di dilatare i tempi di esecuzione dei lavori.

-La fragilità di questo materiale ha però degli effetti negativi come la

comparsa di crepe a causa di assestamenti dovuti al calpestio. Inoltre i chiodi

arrugginendo provocano il deterioramento e la rottura della corda creando un

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