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Sintesi
Sintesi Romanticismo tesina


La seguente tesina di terza media descrive il Romanticismo, effettuando dei collegamenti con le varie discipline di studio. In Italiano viene riportato il pensiero di Alessandro Manzoni, in Storia invece vengono presi in esame i problemi dello Stato unitario italiano; in Geografia viene presa in esame la Germania dal punto di vista territoriale, economico, sociale.
La tesina permette altri collegamenti con il contesto artistico dell'epoca, descrivendo l'arte romantica; in Musica invece viene preso in esame lo stile musicale di Giuseppe Verdi, in Scienze si analizza la teoria sulla genetica di Mendel.
Tra gli altri argomenti analizzati si ricordano: il carbone in Tecnologia, l'età vittoriana in Inglese, Victor Hugo in Francese, le Olimpiadi moderne in Educazione fisica.

Collegamenti

Romanticismo tesina


Argomento principale: Romanticismo.
Italiano: Alessandro Manzoni.
Storia: I problemi dello Stato unitario.
Geografia: Germania.
Educazione artistica: L’arte romantica.
Musica: Giuseppe Verdi.
Scienze: La genetica di Mendel.
Tecnologia: Carbone.
Inglese: The Victorian Age.
Francese: Victor Hugo.
Educazione fisica: Olimpiadi moderne.
Estratto del documento

7

Romanticismo

Il termine romanticismo

La parola “romantic” comparve verso la metà del seicento in Inghilterra,

per indicare una <<narrazione fantastica>>. Nel secolo successivo fu usata

in riferimento a un paesaggio affascinante e pittoresco, o all’emozione

particolare che si provava di fronte a un simile paesaggio. Il termine

all’inizio dell’ottocento fu assunto in Germania per definire la nuova

corrente letteraria, che si proponeva di rivalutare la forza della fanta-

sia e del sentimento.

Le passioni travolgenti

nella concezione dell’individuo il ro-

manticismo accettò e fece suo il princi-

pio illuministico della libera creatività

individuale nella vita morale, sociale e

culturale. Tuttavia, invece di esaltare

la ragione come facoltà primaria

dell’uomo, esaltò il sentimento.

l’istinto, i sentimenti, le passioni, la fan-

tasia contraddistinguono un individuo

da un altro e ne fanno un essere unico e

irripetibile. Questo concetto era in con-

trasto con quello illuminista che so-

steneva l’egualitarismo a tutti i livelli: per i romantici si era uguali per

dignità e diritti umani, ma non sul piano dei sentimenti, che sono gli ele-

menti caratterizzanti dell’individuo. per questa esaltazione dei valori

individuali, il romanticismo fu l’epoca delle passioni travolgenti, degli

<<eroi>>, delle lotte contro il potere costituito per il rinnovamento del-

la società. In questo periodo si diffonde il genere letterario del romanzo

storico. Il maggiore esponente della letteratura italiana è alessandro

manzoni. ARGOMENTO PRINCIPALE

8

Alessandro Manzoni

Un’infanzia infelice

Pare che Alessandro Manzoni, venuto al-

la luce il 7 marzo 1785, fosse il frutto di

una relazione della madre con Giovanni

verri e poi riconosciuto dal conte Pietro

Manzoni per soffocare lo scandalo. Stu-

diò presso i padri Somaschi a Merate e Lu-

gano, e presso i Barnabiti a Magenta e a

Milano. La madre intanto, separatasi dal

marito, si era trasferita a Parigi insieme a

Carlo Imbonati, di nobile e ricca famiglia

lombarda. Uscito dal collegio, dopo aver

trascorso qualche anno col padre, nel

1805 preferì raggiungere a Parigi la madre

che, essendo morto Carlo imbonati, era

rimasta sola. Dalla madre fu introdotto

negli ambienti culturali parigini ed egli accettò con entusiasmo le idee

scaturite dalla rivoluzione francese e si allontanò quasi del tutto dal-

la dottrina cattolica. Nel 1807 morì il padre e, nello stesso periodo, in-

contrò Enrichetta Blondel, figlia di un banchiere ginevrino, che sposò

con un rito calvinista l’anno sUccessivo. Di Enrichetta, Alessandro ap-

prezzava soprattUtto l’indole dolce e la straordinaria sensibilità, qUali-

tà che possiamo vedere rispecchiate nella Lucia del romanzo. Questi senti-

menti dovettero agire profondamente sUll’animo del Manzoni e la sua esi-

stenza cominciò a essere sempre più alimentata da una profonda fiducia

in dio. Probabilmente alcune vicende contribuirono alla sua lenta ma

radicale conversione alla religione cattolica, come lo smarrimento di

Enrichetta tra la folla a Parigi, ritrovata dopo aver chiesto aiuto a dio.

Il periodo successivo alla conversione fu molto fecondo; tra il 1812 e il 1827

il Manzoni scrisse la maggior parte delle sue opere: gli inni sacri, le due

tragedie: l’adelchi e il conte di carmagnola, le odi e i promessi sposi. Il 25

dicembre 1833 morì Enrichetta, seguita ben presto da Giulia e otto dei suoi

figli. Il Manzoni coltivò non solo il sentimento religioso, ma anche quel-

lo patriottico. qUando nel 1861 fU proclamato il regno d’italia, divenne

senatore all’età di ottant’anni.

I promessi sposi

“I promessi sposi” è un romanzo storico di Alessandro Manzoni che mescola

realtà e finzione. è considerato il più importante romanzo della lettera-

tura italiana. La prima versione fu pubblicata nel 1827, e rivisto in seguito

LETTERATURA 9

dallo stesso autore, soprattutto nel linguaggio. fu ripubblicato nella

versione definitiva fra il 1840 e il 1841-42. Ambientato dal 1628 al 1630 in Lom-

bardia durante il dominio spagnolo, fu il primo esempio di romanzo sto-

rico della letteratura italiana. Secondo un'interpretazione risorgimen-

tista, il periodo storico era stato scelto da Manzoni con l'intento di de-

scrivere la società italiana di ogni tempo, con tutti i suoi difetti che tut-

tora mantiene. Il romanzo si basa su una rigorosa ricerca storica e gli e-

pisodi del XVII secolo, come ad esempio le vicende della Monaca di Monza e

la grande peste del 1629-1631, si fondano tutti su documenti d'archivio e

cronache dell'epoca. LETTERATURA

10 I problemi dello stato

unitario

Il parlamento è diviso in due gruppi politici

Il primo parlamento nazionale era

costituito da due schieramenti poli-

tici: la destra, formata dai deputati

che si consideravano gli eredi di Ca-

vour e la sinistra, costituita dai se-

guaci di Garibaldi. La destra inten-

deva risolvere il problema ancora

aperto di Venezia e di Roma attra-

verso trattative diplomatiche con

l’Austria e con il papa, era contraria

a estendere il diritto di voto ai ceti

popolari, mirava al pareggio di bilancio e a riordinare l’amministrazione

dello stato. La sinistra propugnava invece una politica di forza, anche a

costo di scontrarsi con Napoleone, era favorevole ad aumentare il nu-

mero degli elettori e a migliorare le condizioni di vita dei ceti popolari.

Tuttavia al di là di queste divisioni, restava il fatto che i deputati dei due

gruppi parlamentari rappresentavano sostanzialmente gli stessi interessi,

quelli delle classi agiate e possidenti: erano stati eletti da appena 450 mila

cittadini (neppure il 2% della popolazione), i soli che per reddito e ricchez-

za avevano diritto di voto.

È scelto l’ordinamento amministrativo

centralizzato

Dal 1861 al 1876 i governi furono guidati da esponenti della cosiddetta de-

stra storica, così chiamata più tardi per il ruolo <<storico>> da essa svol-

ta nella realizzazione dell’unità nazionale. il primo problema che il go-

verno dovette affrontare fu quello dell’organizzazione amministrativa

da dare al giovane stato. Per eliminare ogni possibile separatismo e uni-

formare politicamente le varie regioni, divise da secoli e attaccate alle

tradizioni, fu scelto l’ordinamento centralizzato sul modello della

Francia napoleonica. Infatti, l’Italia fu divisa in 59 province e a capo di

ognuna fu posto un prefetto, nominato dal ministro degli interni quale

rappresentante del governo centrale. A loro volta, le province furono

divise in comuni, con a capo un sindaco nominato dal prefetto, mentre i

consigli comunali erano elettivi. La legislazione piemontese fu applicata

STORIA 11

in tutto il regno e furono quindi unificati il sistema monetario, i codici,

le forze armate, la burocrazia. Anche il servizio militare obbligatorio,

della durata di cinque anni, fu esteso a tutti i giovani di leva.

La questione meridionale si aggrava

l’unificazione nazionale non cancellò i mali secolari che affliggevano

l’Italia, specialmente nelle regioni meridionali, in cui regnava la povertà

e l’analfabetismo e dove dominavano i grandi proprietari terreni. questa

drammatica realtà rappresentava un fatto inatteso per la classe diri-

gente settentrionale, convinta che il sud fosse un territorio ricco di ri-

sorse e che il disagio sociale si sarebbe potuto superare con l’applicazione

delle leggi che al nord avevano dato buoni risultati. Il problema invece

si aggravò ulteriormente. La popolazione fu sottoposta a nuove tasse, fu

privata dei secolari diritti sulle terre e sui boschi di uso comune (raccol-

ta delle spighe e della legna, pascolo degli animali, ecc.), fu obbligata al

servizio militare, che sottraeva i giovani dal lavoro nei campi. Le strade

continuavano a essere scarse e disagevoli, le ferrovie erano quasi inesi-

stenti, l’agricoltura restava legata alla cultura estensiva dei cereali.

l’allevamento si basava sulla pastorizia transumante. l’attrezzatura era

arcaica e i lavori agricoli erano svolti da braccianti retribuiti con mi-

seri salari. I possidenti, per di più, controllavano le amministrazioni loca-

li, facevano sentire il proprio peso sulle decisioni degli enti locali o le

vendevano a prezzi di favore a parenti e amici. Un abisso profondo divide-

va dunque i diseredati dai privilegiati, i contadini dai <<signori>> e dalla

loro cerchia di avvocati, commercianti, burocratici e intellettuali di

paese. STORIA

12 Germania

Posizione e confini

Un po’ più vasta dell’italia e sitUata nel cUore

dell’Europa, la Germania è il paese con maggior

numero di stati confinanti, ben nove: a ovest pae-

si bassi, Belgio, Lussemburgo e Francia; a sud svizze-

ra e Austria; a est repubblica ceca e Polonia; a

nord la Danimarca. A nord-ovest la bagna il

mare del nord e a nord-est il mar baltico.

Rilievo: dal mare alle alpi

Il territorio presenta due distinte regioni fisiche. A nord prevale la fascia

pianeggiante, costituita dal bassopiano germanico e punteggiata da basse

colline moreniche: queste e i laghi che lo disseminano ne rivelano

l’origine glaciale e la scarsa fertilità; la pianUra, comUnqUe, è ricca di

minerali a nord e più fertile a sud. Il resto del paese è occupato da una fa-

scia montuosa. AL centro, tra la Francia e la repubblica ceca, prevalgono

i rilievi di più antica origine, quindi non molto elevati e ricchi di giaci-

menti minerari: da ovest a est si susseguono la boscosa serva nera, il giura

di Svevia e di fraconia, la selva di Turingia e di fraconia, il massiccio di

harz, i monti metalliferi e la selva boema. Tra queste montagne

s’insinuano ampie valli fluviali tra cui quella del Reno, che a nord-ovest

solca il tavolato renano. A sud sorgono i sistemi montuosi più recenti,

che toccano la massima elevazione del paese nel monte Zugspitze (2.963 m),

nelle alpi bavaresi; queste, con le alpi di algovia, seguono il confine con

l’Austria. La zona alpina, incisa da valli glaciali, digrada a nord verso

gli altipiani di Svevia e di Baviera.

Idrografia: il “sistema renario”

Il più importante dei fiumi tedeschi

è il Reno, che segue il confine sviz-

zero e francese e poi prosegue nei

paesi bassi. Il fiume, lungo il cui

corso sorgono venti città portua-

li, riceve numerosi affluenti. In

gran parte navigabili, ricchi

d’acqUa e collegati da Una fitta

rete di canali, i fiumi forniscono

alla Germania la più lunga rete

eUropea d’idrovie (circa 7.000 Km)

dopo la Russia. Il territorio è anche ricco di laghi, che in pianura sono di

GEOGRAFIA 13

origine glaciale; ricordiamo il Muritz, il maggiore del paese, poco pro-

fondo (33 m) e leggermente più vasto del lago di Bolsena. Nella fascia mon-

tuosa, ci sono alcuni laghi alpini e prealpini, come quelli di costanza e

dell’altopiano bavarese. Mari e coste

Le coste sono basse e frastagliate. Sul

mare del nord, dove sorge

l’arcipelago delle frisone orientali,

la coste sono incise dagli ampi e-

stuari dell’ems, del weser e dell’Elba;

quindi si sporge la penisola dello

Jutland: la parte meridionale, ap-

partenente alla Germania, è affian-

cata dalle isole frisone settentrio-

nali. Il lungo canale di kiel collega

il mare del nord al mar baltico: qui

si aprono le baie di kiel e di meclen-

burgo, separate dall’isola di fehmarn. più a ovest sorge l’isola di rUgen,

unita alla costa da una diga, quindi il golfo di Pomerania.

Un clima vario

La posizione centrale del paese e i diversi caratteri del territorio deter-

minano un clima piuttosto vario. Nelle regioni bagnate dal mare del

nord, è atlantico, con estati miti e inverni pure temperati ma molto pio-

vosi; lungo il mar baltico è invece freddo. Nel resto del paese predomina il

clima continentale (lunghi e rigidi inverni, brevi e calde estati), tranne

che al sud, nelle regioni delle alte montagne, dove prevale un clima alpi-

no. Grande cultura e potenti eserciti

La Germania ha fatto parte per circa novecento anni dal 10° al 19° secolo

del Sacro Romano Impero, in un quadro di profonda frammentazione. Nel

1871 ha raggiunto l'unità politica grazie a un grande statista conserva-

tore, Ottone di Bismarck. Dopo la Prima guerra mondiale, da cui è uscita

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