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Sintesi
-Storia: le tre guerre di indipendenza e le conseguenze per la città Scaligera.
-Italiano: alcuni accenni sulla corrente futurista e particolari avvenimenti ricordati dalla storia del teatro.
-Tecnologia delle costruzioni: alcune novità introdotte dal restauro e un focus sul particolare palco caratterizzante del teatro.
-Informatica: questa non è una materia che la nostra scuola propone ma trovo talmente tanto imbarazzante che ancora oggi questa materia non sia stata introdotta obbligatoriamente in tutte le scuole che ho deciso di portarla lo stesso. Ho così realizzato una presentazione particolarmente ricercata, nel tentativo di ottenere quel livello di attenzione efficace per rendere il mio parlare sia interessante che concretamente formativo.
Estratto del documento

Linea del • Verona è sotto il governo austriaco

1840

tempo • Viene fondato il teatro Sardi

1844 • prima guerra d'indipendenza

1848 • Il teatro cambia il nome in teatro Valle

1849 • ll teatro cambia il nome in teatro Ristori

1857 • Seconda guerra d'indipendenza

1859 • terza guerra d'indipendenza

1866 • Verona viene inondata

1882 • Il teatro viene elettrificato

• Il teatro diventa anche cinema

1894 3

Nasce così il teatro Sardi ossia il

Storia nostro teatro. Fin dalla prima

stagione il teatro porterà in

scena spettacoli di ogni genere:

musica, teatro, circo e

marionette. Ed per questo che

in poco tempo il teatro ottiene

Il suo ottocento la fama di teatro eccentrico. E

se lo era eccentrico il teatro

allora lo erano anche gli

Tutto comincia quando il Veneto e la Lombardia erano spettatori. Gli spettatori erano

ancora domini Austriaci. Verona in particolare era punto di tutti i tipi e di tutte le classi

nevralgico del Quadrilatero che la visione strategica del sociali e cambiavano in base

maresciallo Radensky aveva collocato proprio intorno allo spettacolo.

Figura 1 La disfatta di Ramasano

alla città scaligera. Ai tempi a Verona c’erano quattro ossia la festa interrotta. Il 1° luglio Ma la gestione troppo

teatri pubblici, tre di tradizione settecentesca -l’arena, del 1844 il teatro viene inaugurato

proprio con questa rappresentazione. avveniristica del teatro di Sardi

il teatro Filarmonico e l’ormai diroccato teatro lo porta in poco tempo ad indebitarsi e lo costringe a

all’accademia vecchia- e uno all’italiana –teatro dividere la proprieta con Gaetano Zagolini che nel 1847

Morando-. In poco tempo il teatro Morando viene chiuso riesce ad ottenere la totalità del teatro. Zagolini

e Verona rimane infine con un solo teatro che si fortunatamente non cambia la politica del teatro che

rispetti. È in questa situazione che l’imprenditore continua ad essere sempre il più moderno di Verona.

Agostino Sardi decide di cominciare una nuova attività Cambierà solo il nome che diventerà “teatro Valle”.

commerciale. Prima costruisce un teatrino per

spettacoli equestri ma dopo poco tempo decide di

investire in modo più deciso e nel 1843 i lavori per un

teatro stabile iniziano. 4

La prima guerra d’indipendenza italiana

Il conflitto iniziò quando Carlo Alberto di Savoia si pose

a capo di una coalizione di Stati italiani che

dichiararono guerra all'Austria che allora occupava il

Regno Lombardo-Veneto. Inizialmente la guerra fu

favorevole alle truppe guidate da Carlo Alberto di

Savoia ma l'iniziale successo preoccupò gli altri Stati

italiani, la maggior parte dei quali ritirò il proprio

appoggio all'impresa, lasciando il solo regno di Sardegna

a combattere contro l'Austria. La guerra, si concluse

definitivamente nel marzo del 1849, con la sconfitta di

Novara, cui seguì l'abdicazione di Carlo Alberto in

favore del figlio Vittorio Emanuele II.

La fine del conflitto per Verona non portò particolari

cambiamenti. Certo, aumentarono le tasse e la censura

si fece più dura. Molte persone ritenute dal governo

Austriache” pericolose” furono, come Belfiore o Carlo

Montanari e i suoi compagni, giustiziati. Figura 2 locandina di una festa da ballo in maschera,

seconda metà Ottocento. 5

Adelaide Ristori

Siamo nel giugno del 1854 e a Verona arriva Adelaide

Ristori. Allora aveva 32 anni ma veniva già lodata in

tutta Europa per le sue incredibili doti. Figlia d’arte,

era nipote di Francesco Augusto Bon, di Luigi Bellotti

Bon e di Laura Bon aveva in poco tempo incantato

l’europa. Mattatrice della scena tragica, non faceva

mistero della sua italianità. Adelaide Ristori era donna

di vivace intelligenza e di forte personalità. Sapeva il

fatto suo: aveva imparato a vivere in società ed era

istruita. Conosceva perfettamente l’inglese e il francese

tanto da riscuotere entusiastici consensi in giro per il

mondo durante le sue tournées. Non accettava ombre

da nessuno, basti pensare che fu lei a cambiare il titolo

originale del shakespiriano Romeo e Giulietta in

Giulietta e Romeo.

A Verona Adelaide Ristori trovò un eccezionale intesa

sentimentale. Memorabile fu la serata del 7 febbraio

del 1857 quando l’attrice portò proprio al Teatro Valle il

suo cavallo di battaglia ossia Maria Struarda di Schiller.

Quella sera il successo fu tale che Zagolini decise di

dedicare il teatro alla celebre attrice. Da quel momento

il teatro non sarà più Teatro Valle ma Ristori. Adelaide

Ristori ritornerà altre tre volte per altrettante

memorabili rappresentazioni nel “suo” teatro Veronese. 6

La seconda guerra d’indipendenza italiana Napoli, ed era salito al trono il figlio Francesco II. Il

Piemonte mirava ai territori del meridione, ma voleva

evitare di dichiarare una guerra che sarebbe stata

I tempi per l’indipendenza Italiana ormai sono maturi e un'aggressione ingiustificata; così incoraggiò

nel 1858 Camillo Benso conte di Cavour primo ministro segretamente un gruppo di volontari guidato da

del regno di Sardegna firma un accordo di mutua Giuseppe Garibaldi. Il 5 maggio 1860 Giuseppe Garibaldi

assistenza in caso di guerra con Napoleone III, detti i salpa da Quarto, vicino a Genova con i suoi uomini e dà

famosi patti di Plombieres. Il 26 aprile 1859 grazie a l'avvio alla Spedizione dei Mille. La spedizione di

una serie di stratagemmi il Regno di Sardegna riesce a Garibaldi innesca il conflitto anche nel sud Italia e dopo

farsi dichiarare guerra dall'Austria attuando delle una serie di guerre nel 1861 il regno sabaudo acquisisce

manovre militari lungo il fiume Ticino. La seconda il sud d'Italia; il 17 marzo 1861 il parlamento nazionale

guerra d'indipendenza italiana vede schierati da un lato riunito a Torino (capitale del nuovo Stato), proclama

la Francia e il regno di Sardegna e dall'altro l'Austria. Gli Vittorio Emanuele II Re d'Italia.

eserciti franco-piemontesi, guidati da Napoleone III, Durante gli scontri a Verona le giornate furono segnate

sconfiggono gli Austriaci nelle battaglie di Magenta, da sacrifici e da dolori. La città era invasa dai militari.

Solferino e San Martino. Successivamente però, Case, scuole, ospedali, edifici e teatri erano stati

Napoleone III abbandonò la guerra, temendo che il requisiti per esigenze belliche. Al Ristori erano state

Piemonte si rafforzasse troppo, e cominciò ad avviare acquartierate quattro compagnie di fanteria (circa

trattative con l'Austria, con la quale firmò l'armistizio il quattrocento uomini). La conclusione della guerra non

20 luglio 1859, a Villafranca. L'anno successivo anche il vide la medesima ripresa del ’49. Tra le alte restrizioni

Piemonte firmò la pace con l'Austria. La Francia al teatro furono proibite le “cavalchine”, cioè le feste

acquisiva così la Savoia e Nizza, al Piemonte si in maschera. I lavoratori del Ristori dovettero

annettevano la Lombardia, l'Emilia e il Granducato di addirittura organizzare petizione per riavere indietro il

Toscana. Venezia rimane sotto il dominio austriaco, lo “pane”.

Stato Pontificio sotto il governo del Papa e il Regno

delle due Sicilie sotto la monarchia assoluta dei

Borbone. Intanto nel 1859 era morto Ferdinando II, re di 7

La nuova gestione

Nel 1858 Gaetano Zagolini morì. Tutto ciò che aveva

costruito passava in mano alla figlia, la contessa Amalia

de’Rizzoni, allora trentaduenne.

Grande vanto del teatro diventarono presto le

cavalchine. Le cavalchine erano sontuose feste in

maschera di tradizione veneziana. Ci si divertiva, si

cenava, si danzava, si giocava e si corteggiava senza

pudore. Le cavalchine del Ristori pare non avessero

niente da invidiare a quelle della Fenice per eleganza e

per divertimento.

Nel frattempo tra veronesi ed austriaci cominciavano le

vere insofferenze. Le guerre, le restrizioni, la censura,

la diffusione delle idee liberali, le speranze verso un

futuro comune e identitario: insomma, si sentiva

nell’aria qualcosa di nuovo che prima o poi sarebbe

esploso. Ormai il 1866 era vicino. Figura 4 Saul con Ernesto Rossi, locandina, 26 febbraio 1856.

8

La terza guerra d’indipendenza italiana gran parte della clientela. Per non parlare dei sarti, del

personale di servizio e di scuderia. Insomma, erano

arrivate la libertà e l’indipendenza ma se n’erano anche

Alla completa riunificazione dell'Italia mancavano andate tante possibilità di lavoro.

ancora l'acquisizione del Veneto, di Roma, del Trentino In ogni caso per Verona le cose tornano ad andare bene

e di Trieste che verranno annessi tra il 1915-1919 e dopo non molto cominciano a sorgere giornali,

(Prima Guerra Mondiale). Il nuovo Stato italiano era banche, associazioni, iniziative produttive e realtà

poco incline a iniziare una nuova guerra, mentre i diverse. È un nuovo fiorire di vita e di speranze.

rivoluzionari italiani puntavano ad azioni come la

Spedizione dei Mille che sfruttando l'appoggio della Fra tanto fervore il Ristori, nel suo campo, non è

popolazione locale permettesse la liberazione dei secondo a nessuno. Melodrammi e opere buffe,

territori. Una spedizione di Garibaldi contro lo Stato vaudevilles, ed operette, concerti lirici e sinfonici,

Pontificio fu fermata dall'esercito italiano, che temeva tragedie, drammi e commedie, balletti e spettacoli di

una guerra con la Francia, allora protettrice dello Stato varietà, circhi equestri e perfino marionette si

Pontificio. Nel 1866 il regno d'Italia si alleò con la alternavano per una lunga serie di stagioni.

Prussia contro l'Austria. La guerra in Italia fu un

insuccesso, ma la vittoria prussiana consentì al Regno

d'Italia di annettere il Veneto.

La fine del conflitto

Verona è finalmente libera ma le conseguenze della

pace però non furono solo buone. L’uscita degli

austriaci dai territori veneti provocò una diffusa crisi

economica. Vennero Chiusi, seppur temporaneamente,

parecchi cantieri, molti artigiani si trovarono

d’improvviso privi di lavoro, gli affittacamere rimasero

senza pensionati e così le trattorie e le osterie persero 9

L’inondazione dell’82 e la ripresa La fine della storia

Ma la tragica inondazione dell’82 sembrò cancellare Si va concludendo il XIX secolo. Cento anni di battaglie

d’un colpo serenità e speranze. L’acqua distrusse interi e di ideali. A quel punto i consultivi si sommano alle

quartieri e provocò molte vittime. Verona si rialzo a speranze al secolo che verrà, il XX.

fatica da questa disgrazia. L’apertura del canale Il secolo per il Ristori finisce portando sulla scena le

Camuzzoni, la bonifiche delle Grandi Valli, il sorgere dei poesie di Berto Barbarani. Tre ore di silenzio che

primi zuccherifici, delle cartiere, delle vetrerie e degli esploderano in un entusiastico applauso.

opifici in Basso Acquar mutano il volto della città. La nostra storia finisce qui ma quella del teatro sarà

Incominciano a nascere le leghe, le prime ancora lunga, una storia di successi che arriverà fino al

organizzazioni sindacali e i primi movimenti 1983 quando il teatro verrà chiuso perché irrispettoso di

progressisti. Ormai eravamo nel pieno della belle molti parametri minimi di sicurezza. Verona perde un

époque e nei palazzi si sentono note di Walzer e grande teatro che verrà recuperato solo vent’anni dopo.

fragorose risate.

Il cinema

Nel marzo del 1894 il Ristori viene elettrificato: due

grandi globi e tanti riflettori ad arco dotati di tratta

lampade a incandescenza garantiscono effetti “visibili

solo nei grandi teatro di Parigi”. L’anno dopo una novità

incredibile e la “cinematofotologodrammafonatura”

arriva anche a Verona. Signori e signore il cinema! 10

Il futurismo nella letteratura

Italiano Per quanto riguarda la

letteratura lo stesso Marinetti

nel 1912 scriverà il Manifesto

tecnico della letteratura

La nascita del futurismo futurista che detterà alcuni

concetti distintivi di questa

corrente. L’analogia diventa

Il 20 febbraio 1909 sul giornale "Le Figaro" Filippo presto uno dei punti cardine

Tommaso Marinetti pubblica il suo rivoluzionario della letteratura futurista. Una

programma, il celebre "manifesto del futurismo". analogia, però, diversa da quella

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