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Introduzione Tesina sul Rapporto Uomo e Natura
Questa tesina di maturità mostra come l'uomo fugga dalla società, intessendo un rapporto indissolubile con la natura. Gli argomenti proposti dalla tesina sono i seguenti: in Italiano Italo Calvino, "Marcovaldo", in Inglese Jack London e "Call of the Wild", in Spagnolo Martha Medeiros "Lentamente Muere", in Spagnolo Federico Garcia Lorca e "La Aurora", in Tedesco "Die Wandervogel Bewegung", in Filosofia Sigmund Freud e "Il Disagio della Civiltà".

Collegamenti
Tesina sul Rapporto Uomo e Natura
Italiano - Italo Calvino "Marcovaldo".
Inglese - Jack London e "Call of the Wild".
Spagnolo - Martha Medeiros "Lentamente Muere"e Federico Garcia Lorca "La Aurora".
Tedesco - "Die Wandervogel Bewegung".
Filosofia - Sigmund Freud e "Il Disagio della Civiltà".
I’d rather be ashes than dust – La fuga dalla società
“è tornato nella natura, la stessa natura dalla quale siamo stati strappati, nella quale ci
rinchiudiamo, e che non fa altro che alimentare appetiti fittizi dentro di noi.”
Il richiamo verso la natura, è un richiamo che tutti possiedono. Il disagio, che piccole
situazioni quotidiane improvvisamente scatenano dentro di noi, non fa altro che farci
desiderare una vita libera, pura, incontaminata, in simbiosi con quello che è il nostro
elemento naturale, la natura. Il vero problema è che non tutti, o meglio, quasi nessuno ha il
coraggio di rispondere a questo richiamo, e così continuiamo a vivere una vita condizionata,
soffocando gli istinti senza accorgerci che solo il soddisfacimento di questi istinti ci farebbe
cogliere la vera pienezza della vita. Ed è proprio questo sentirsi soffocati, vittime del sistema,
questo non sentirsi se stessi che ha spinto Christopher McCandless ad intraprendere il
viaggio della sua vita.
“Nelle terre estreme” è un libro che apre un mondo, è la storia di un ragazzo ricco, di buona
famiglia, appena laureato, che stanco dell’ipocrisia e del disagio che comporta il vivere
secondo determinati schemi, decide di intraprendere, dopo aver donato i sui risparmi in
beneficenza, un viaggio lungo l’America Settentrionale, attraversando il Messico, gli Stati
Uniti, per finire in Alaska, il punto d’arrivo del suo viaggio di purificazione. Ciò che di questo
libro, di cui Sean Penn nel 2007 ha realizzato la versione cinematografica, colpisce, è il
semplice fatto che Chris, durante il suo viaggio, ha conosciuto persone più pure di quelle che
lo hanno accompagnato durante una vita. Certo, una buona dose di coraggio che lo ha spinto
a lasciare tutto, oltre che dal suo spirito libero è stato dato dal rapporto conflittuale con i
genitori, che sin da bambino gli hanno imposto quelli che erano i loro sogni e quelle che
erano le convenzioni della società: la famiglia McCandless è la stereotipata famiglia
benestante americana. È proprio questo l’atteggiamento che accomuna Chris al gruppo dei
Wandervogel, gli “uccelli migratori”, che volendosi distaccare dalla mentalità chiusa e
borghese dei padri, hanno deciso di vivere liberi nella natura. È il disagio della civiltà, che ci
condiziona e ci guida, il disagio di non essere mai abbastanza, ma soprattutto di non essere
noi stessi, e di sentirsi solamente una copia di tutti coloro che vivono assieme a noi, in
questa stessa società.
È una condizione, questa, di cui anche molti filosofi hanno a lungo discusso. A primo impatto
pensiamo a Freud, con il suo “Disagio della Civiltà”, ma anche Rousseau, con il suo “mito del
buon selvaggio”. L’uomo di natura di Rousseau è un uomo che vive in perfetto equilibrio tra
i bisogni e le risorse di cui dispone. Gli unici beni dei quali è a conoscenza sono il cibo, la
femmina e il sonno. L’uomo possiede tutto ciò che desidera, poiché desidera tutto ciò che
possiede. E seppur le sue caratteristiche, quali libertà e perfettibilità, lo spingono a cambiare
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I’d rather be ashes than dust – La fuga dalla società
il suo stato per entrare in società, qui egli è costretto a sottomettere l’arbitrio individuale
alla volontà generale.
Chris non ha imposto i suoi risentimenti, ma si è creato una sorta di rivoluzione personale,
“Da due anni lui gira per il mondo (..) Libertà
lasciando tutto senza dire una parola.
estrema, un estremista, un viaggiatore esteta che ha per casa la strada (..) Per non essere più
avvelenato dalla civiltà lui fugge, cammina solo sulla terra per perdersi nella natura
selvaggia”.
Ecco che in Chris matura l’idea di non voler più vivere in quella società. Rifiuta il
consumismo, rifiuta l’ipocrisia nascosta nel materialismo, fa una scelta di vita, ha il coraggio
di prendere una posizione. Quanti sarebbero in grado di lasciare tutto quello che ci circonda,
e che anche se non ci rende appieno felici, ci fa sentire sicuri e appartiene alla nostra
quotidianità? Noi siamo complici della nostra tanto “odiata” società, e spesso quella di
essere felici di una vita condotta nella monotonia è un’illusione che ci creiamo perché ci
manca il coraggio di cambiare in nome di un astratto e lontano.
A questo proposito, propongo una poesia di una poco nota scrittrice brasiliana, Martha
Medeiros. La poesia, molto nota e apprezzata è stata a lungo falsamente attribuita a Pablo
Neruda e nonostante la versione originale sia in portoghese, la versione più celebre è senza
dubbio la relativa traduzione in spagnolo, che io vorrei qui riproporre con testo a fronte in
italiano. Pagina 3
I’d rather be ashes than dust – La fuga dalla società
–
Martha Medeiros Muere Lentamente
Muere lentamente Lentamente muore
quien se transforma en esclavo del hábito, chi diventa schiavo dell'abitudine,
repitiendo todos los días los mismos trayectos, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
quien no cambia de marca, chi non cambia la marca,
no arriesga vestir un color nuevo chi non rischia di vestire un colore nuovo,
y no le habla a quien no conoce. chi non parla a chi non conosce.
Muere lentamente quien evita una pasión, Muore lentamente chi evita una passione,
quien prefiere el negro sobre blanco chi preferisce il nero al bianco
y los puntos sobre las "íes" e i puntini sulle "i"
a un remolino de emociones, piuttosto che un insieme di emozioni,
justamente las que rescatan el brillo de los ojos, proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
sonrisas de los bostezos, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
corazones a los tropiezos y sentimientos. quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Muere lentamente
quien no voltea la mesa, Lentamente muore
cuando está infeliz en el trabajo, chi non capovolge il tavolo,
quien no arriesga lo cierto por lo incierto chi e' infelice sul lavoro,
para ir detrás de un sueño, chi non rischia la certezza per l'incertezza
quien no se permite per inseguire un sogno,
por lo menos una vez en la vida, chi non si permette
huir de los consejos sensatos. almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.
Muere lentamente quien no viaja,
quien no lee, Lentamente muore chi non viaggia,
quien no oye música, chi non legge,
quien no encuentra gracia en sí mismo. chi non ascolta musica,
Muere lentamente chi non trova grazia in sé stesso.
quien destruye su amor propio, Muore lentamente,
quien no se deja ayudar. chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare.
Muere lentamente,
quien pasa los días quejándose Muore lentamente,
de su mala suerte o de la lluvia incesante. chi passa i giorni a lamentarsi
Muere lentamente, della propria sfortuna o della pioggia incessante.
quien abandona un proyecto Lentamente muore,
antes de iniciarlo, chi abbandona un progetto
no preguntando de un asunto prima di iniziarlo,
que desconoce chi non fa domande
o no respondiendo sugli argomenti che non conosce,
cuando le indagan sobre algo que sabe. chi non risponde quando gli chiedono
qualcosa che conosce.
Evitemos la muerte en suaves cuotas,
recordando siempre que estar vivo Evitiamo la morte a piccole dosi,
exige un esfuerzo mucho mayor ricordando sempre che essere vivo
que el simple hecho de respirar. richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.
Solamente la ardiente paciencia
hará que conquistemos Soltanto l'ardente pazienza porterà
una espléndida felicidad. al raggiungimento
di una splendida felicità.
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I’d rather be ashes than dust – La fuga dalla società
Esta poesía es un himno al cambio. Muere lentamente quien no muestra interés por conocer
lo que la vida nos ofrece, quien nunca cree tener tiempo para salir a conocer sus
alrededores, quien sólo escucha los molestos ruidos de la calle y no se toma un momento
para escuchar los hermosos sonidos de la naturaleza, el canto de los pajarillos o el sonido del
viento. Muere lentamente quien no tiene amor y cariño por sí mismo, más bien quien no
quiere quererse o quien, haciendo referencia a la experiencia de Chris, quiere buscar a si
mismo pero nunca tiene el ánimo para hacerlo. Ser vivos, pero vivos de verdad, significa
encontrar lo que ser nosotros, sin condicionamientos significa. Salir, viajar, sin nunca volver
atrás, sin arrepentimientos.
La auténtica autora de "Muere lentamente", hemos dicho, es la escritora brasileña Martha
Medeiros, poeta y novelista, creadora de numerosos libros y cronista del periódico "Zero
Hora", de Porto Alegre. Ha sido ella misma la que contactó con la Fundación Neruda para
aclarar que ella es la verdadera autora del texto. La poesía, cuyo título original es “A Morte
Devagar”, fue publicada en 2000. Pagina 5
I’d rather be ashes than dust – La fuga dalla società
Jack London I would rather be ashes than dust!
I would rather that my spark should burn out in a brilliant blaze than it should be stifled by dry-
rot.
I would rather be a superb meteor, every atom of me in magnificent glow, than a sleepy and
permanent planet.
The function of man is to live, not to exist.
I shall not waste my days in trying to prolong them.
I shall use my time. “Jack London Motto”
John Griffith London (1876-1916) was born in San Francisco. He worked at various hard labor
jobs, and he consciously chose to become a writer to escape from the horrific prospects of
life as a factory worker. After some first unsuccessful novels, The Call of the Wild, written in
1903, brought him lasting fame.
Though he wrote passionately about the great questions of life and death and the struggle to
survive with dignity and integrity, he also sought peace and quiet inspiration. His stories of
high adventure were based on his own experiences at sea, in the Yukon Territory, and in the
fields and factories of California. Handsome, full of laughter, restless and courageous, always
eager for adventure, Jack London was one of the most romantic figures of this time. The
magnificent hills of Glen Ellen were an ideal place for Jack, tired of cities and people, to relax
and enjoy the natural life. Owning land, which he purchased in 1905, and living near Glen
Ellen was a way of escaping Oakland, from the city way of life he called 'the man trap.' But,
restless and eager for foreign travel and adventure, he decided to build a ship, the Snark,
and go sailing around the world, serializing his adventure.
The Snark voyage made it as far as the South Pacific and Australia but was curtailed due to ill
health. Discouraged by health problems and heartbroken about having to abandon the trip
and sell the Snark, London returned to the ranch in Glen Ellen. A significant portion of his
later writing - Burning Daylight (1910), Valley of the Moon (1913) and Little Lady of the Big
House (1916) centered on the simple pleasures of country life, the satisfaction of making a
living from the land and remaining close to nature. Jack and his wife dreamt of a stone
mansion, which had to be called “Wolf House”; when they managed to build it, and two
weeks before moving in it, the mansion was destroyed by fire.
The loss of Wolf House left London depressed but he forced himself to go back to work. In
1915, his wife persuaded him to spend some relaxing time in Hawaii: this visit lasted eight
months. On November 22, 1916, 40 year old Jack London died. There are lots of speculation
about his death: many sources describe London's death as a suicide, some thinks he died
under morphine, but his death certificate gives the cause as uremic poisoning.
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I’d rather be ashes than dust – La fuga dalla società
Jack London was a man of adventure, a man of action and only he could have truly
conceived such a dynamic and challenging credo as his one. And only he, with his great
physical strength, his intense intellect, and his turbulent spirit, could have successfully
lived up to it. He died when he was only forty, but he accomplished more in this short
lifetime than most men could in several lifetimes.
Jack London was one of Christopher McCandless’s favorite writers, and his masterpiece “Call