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Introduzione Rapporto tra Uomo e Natura, tesina
La seguente tesina di maturità descrive il rapporto tra uomo e natura. La tesina permette i seguenti collegamenti con le varie materie scolastiche: Leopardi e Dialogo della Natura con un islandese, Plinio il vecchio e Naturalis historiae, Wordsworth e Daffodils, Architettura organica di Wright.
Collegamenti
Rapporto tra Uomo e Natura, tesina
Italiano:
Leopardi Dialogo della Natura con un islandese
.Latino:
Plinio il vecchio (Naturalis historiae)
.Inglese:
Wordsworth (Daffodils)
.Arte:
Architettura organica (Wright)
.Gli uomini Quanto a lungo resta molle la sua testa, segno della
si fanno massima debolezza fra tutti gli esseri viventi! E poi le
del male a malattie, e le tante medicine escogitate contro i mali,
vicenda ma anch’esse vinte ben presto da nuove sciagure! E
ogni altro essere sente la propria natura: chi impara a
correre velocemente, chi a volare con celerità, chi a
nuotare. L’uomo invece non sa far nulla, nulla che non
gli sia insegnato: né parlare, né camminare, né
mangiare; insomma, per sua natura, non sa fare altro
che piangere! Perciò molti hanno pensato che la cosa
migliore fosse non nascere, oppure morire al più
presto. (5) Solo all’uomo, fra gli esseri viventi, è stato
dato il pianto; solo a lui il piacere, che si manifesta in
infiniti modi e nelle forme proprie alle singole parti del
corpo; solo a lui l’ambizione, l’avidità, una smisurata
voglia di vivere, la superstizione, la preoccupazione
della sepoltura e anche di ciò che gli accadrà dopo la
morte. Nessuno ha una vita più precaria, né maggiore
brama di ogni cosa; nessuno è preda di angosce più
disordinate, né di un furore più violento. In
conclusione, gli altri animali vivono bene tra i propri
simili. Li vediamo aggregarsi ed opporre resistenza
contro le specie diverse; ma i leoni non sono spinti
dalla loro ferocia a combattere contro altri leoni, il
morso dei serpenti non assale altri serpenti, e neppure
i mostri marini e i pesci incrudeliscono, se non contro
specie differenti. Invece, per Ercole, all’uomo la
maggior parte dei mali è causata da un altro uomo.
15
Comportame
nto dell’uomo
Comportame
nto della
Comportame
nto dell’uomo
Comportame
nto della
Natura (1) Ora parleremo dei
metalli, che sono di per se stessi risorse ma sono
anche il prezzo delle cose. La nostra diligenza scruta
al suo interno la terra per molti scopi; da un lato si
1
scava cercando la ricchezza, oro, argento, elettro ,
rame; dall’altro per il piacere, si cercano pietre
preziose e coloranti per dipingere il legno e le pareti;
da un altro ancora per compiacere la nostra follia, si
cerca il ferro che è ancora più gradito dell’oro in
mezzo alle battaglie e alle stragi. Ricerchiamo tutte le
fibre della terra e viviamo sopra i suoi scavi, e poi ci
meravigliamo se qualche volta trema o si spalanca,
come se questi fenomeni non potessero
esprimere l’indignazione della nostra santa madre. (2)
Penetriamo nelle sue viscere e cerchiamo ricchezze
nella sede degli inferi, come fosse poco benigna e
fertile dove la calpestiamo. Pochissime delle nostre
ricerche sono volte a cercare farmaci: quante persone
scavano avendo per fine la medicina? Benché, anche i
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farmaci la terra li fornisce in superficie come le messi,
generosa e benevola in tutto ciò che è utile. (3) Ci
uccidono, ci conducono agli inferi precisamente le
cose che la natura ha sommerso e nascosto e che non
nascono all’istante, per cui la nostra mente, volando
nel vuoto, considera quando si finirà nel passare dei
secoli di esaurirla interamente, fino a che punto potrà
penetrare la nostra avidità. Quanto innocente, felice e
perfino raffinata sarebbe la nostra vita, se non
desiderasse altro che quello che sta sopra la
superficie della terra, che, insomma, ci vive accanto!
2
(4) L’oro si estrae assieme alla crisocolla , che, per
sembrare più preziosa, mantiene nel nome qualcosa
dell’oro. Era troppo poco evidentemente aver trovato
una sola peste della vita umana, se non aveva valore
anche la putrefazione dell’oro. L’avidità umana
cercava l’argento; per intanto si accontentò di trovare
3
il minio , e di escogitare l’uso della terra rossa. Ahimè,
indoli sperperatrici, in quanti modi abbiamo
accresciuto il prezzo delle cose! Si è aggiunta l’arte
della pittura e cesellandoli abbiamo resi più cari l’oro
e l’argento. L’uomo ha imparato a sfidare la
natura. Gli stimoli viziosi hanno sviluppato anche
l’arte; ci è piaciuto cesellare sulle coppe oggetti
lussuriosi e bere in mezzo alle oscenità. (5) Poi tutto
questo fu ripudiato e passò di moda, e ci fu un
eccesso d’oro e d’argento. Dalla stessa terra abbiamo
estratto vetri e cristalli, il cui pregio era dato proprio
dalla fragilità. Questa era la maggior prova di
Avidità ricchezza, questa fu stimata la vera gloria del lusso,
dell’uomo possedere qualcosa che in un attimo poteva
totalmente perire. E non bastò. Beviamo in un gran
numero di pietre preziose e intessiamo nei calici gli
4
smeraldi; ci piace tenere in mano i tesori dell’India
per ubriacarci. Ormai l’oro è un di più. (6) Magari si
potesse escluderlo totalmente dalla vita, quest’oro
che i migliori ricoprono di ingiurie, scoperto per la
rovina della vita umana! Come era più felice l’età in
cui si barattavano le cose, come si faceva, a quanto
5
dice Omero , ai tempi della guerra di Troia! Io credo
che il commercio sia stato introdotto per ragioni di
Rimpianto sussistenza. (7) Dice il poeta che pagavano i loro
del tempo acquisti con pelli di bue, o col ferro, e con prigionieri.
passato 17
Perciò sebbene egli stesso fosse già un ammiratore
dell’oro, calcola il prezzo delle cose in bestiame,
tant’è vero che dice che Glauco scambiò le sue armi
The rhyming
d’oro, del valore di cento buoi, con quelle di Diomede
6
che ne valevano nove . In base a quest’uso, è noto
scheme is:
che anche a Roma le multe comminate dalle leggi
ABABCC It is a simile: the
antiche erano calcolate in capi di bestiame. cloud symbolizes
(98) Gli antichi smettevano di scavare quando his integration
trovavano l’allume, e non cercavano più oltre. Poco fa
with the natural
però una vena di rame trovata sotto l’allume ha reso world.
illimitate le speranze. L’odore delle miniere d’argento
They are
è dannoso per tutti gli animali, ma soprattutto per i
personifications:
cani. L’oro e l’argento sono tanto più belli quanto più
the daffodils are a
sono morbidi. I più si meravigliano che le linee crowd like people
tracciate con l’argento siano nere. and they are
(99) Nelle vene d’argento c’è anche una pietra il cui
7
deposito di liquido perenne si chiama argento vivo . È
un veleno per tutte le cose: spezza i recipienti
pervadendoli con la sua terribile purulenza. Tutto vi
galleggia tranne l’oro; è l’unica cosa che attrae a sé.
Per questa ragione è ottimo per purificarlo: se lo si
Danni agita ripetutamente in vasi di terracotta ne espelle
provocati tutte le impurità. Eliminate queste, per separare
dall’uomo l’argento vivo dall’oro, si disperde su pelli conciate,
attraverso le quali trasuda lasciando l’oro puro.
1. elettro: è una lega di oro ed argento, utilizzata in area greca per coniare monete.
2. crisocolla chrysós, kólla,
: malachite, da oro, e gomma.
3. il minio : cioè il cinabro (solfuro di mercurio), minerale dal colore rosso brillante.
4. i tesori dell’India: le gemme, importate dall’India.
5. a quanto dice Omero: nell’Iliade VII, 472-475.
6. Glauco… nove Iliade
: VI, 234-236.
7. argento vivo: è il cinabro.
I wandered lonely as a cloud
That floats on high o'er vales and hills,
When all at once I saw a crowd,
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A host, of golden daffodils;
Beside the lake, beneath the trees,
Fluttering and dancing in the breeze.
Continuous as the stars that shine
And twinkle on the Milky Way,
They stretched in never-ending line
Along the margin of a bay:
Ten thousand saw I at a glance,
Tossing their heads in sprightly dance.
The waves beside them danced; but they
Out-did the sparkling waves in glee:
A poet could not but be gay,
In such a jocund company: He shows the
daffodils as part of
I gazed - and gazed - but little thought a universal order
What wealth the show to me had brought:
and he compares
them to the stars.
For oft, when on my couch I lie
In vacant or in pensive mood,
They flash upon that inward eye
Which is the bliss of solitude;
And then my heart with pleasure fills,
And dances with the daffodils.
Daffodils is a poem written in 1804 and published in 1807 by
Wordsworth and talk about a poet’s
experience of a walk near his home
in the Lake District. This is a poem
that shows the relationship between
nature and human beings: how
nature can influence the humans’
19
emotions and behaviours. The poem was inspired by the sight of a
field full of golden daffodils waving in the wind. There are all natural
images (lake, 'trees' 'cloud' and 'waves) to show the most important
thing of the poem in which predominately makes nature the most
important feature throughout. The poem can be divided into fourth
stanzas and every line is divided into eight syllables and we found a
Jambic rythm.
In the first stanza, the poet is wandering in a state of loneliness and
he compared himself to a cloud that his integration with the natural
world. Both he and the cloud are floating on high, when he saw a
field full of golden daffodils. daffodils are located in the countryside
near a lake and trees and they are dancing in the wind. He
personifies the daffodils as dancers.
In the second stanza, the poet shows the daffodils as part of a
universal order and he compares them to the stars in the Milky
Way. The sight of the daffodils amazes the poet at first because of
their great number. The daffodils were tossing their heads in
a sprightly dance.
In the third stanza, the daffodils are compared with the waves on
the lake, which also dance. The poet is gay because the joy of
nature affects the poet. The experience of the poet is not limited to
the immediate pleasure of intellectual delight in the scene
observed. He realizes the full extent of the wealth the scene has
given him in a spiritual way and it stays with him always as an
inspiration.
The last stanza of the poem reveals that he is lying on a couch and
visualizing the daffodils, which brings him serenity and joy. In this
stanza there is a tense shift from past to present. In the first three
stanzas the tense is the past and in the last stanza there is the
present. The poet is alone on his couch but this kind of solitude is
very different from the loneliness described a