vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Questa tesina descrive la pubblicità. La tesina di maturità analizza i seguenti argomenti: in Tecnica Turistica il marketing, in Storia Radio Londra, Seconda Guerra mondiale, in Italiano Primo Levi, in Inglese Winston Churchill, in Francese Charles De Gaulle, in Spagnolo la Publicidad en España desde los años 40 hasta hoy, e in Diritto le norme sulla pubblicità.
Tecnica Turistica - Marketing.
Storia - Radio Londra, Seconda Guerra mondiale.
Italiano - Primo Levi.
Inglese - Winston Churchill.
Francese - Charles De Gaulle.
Spagnolo - La Publicidad en españa desde los años 40 hasta hoy
Diritto - Norme sulla pubblicità.
4
indirizzati alle popolazioni europee continentali. In Italia, Radio Bari
trasmetteva un apprezzato programma in arabo verso il Medio
Oriente e il Nord africa, dove a quel tempo l’influenza britannica e
francese era predominante, la classe medio alta diventò ben presto
un pubblico attento e interessato. Le trasmissioni in lingua italiana
della BBC iniziarono con la crisi di Monaco. Con lo scoppio delle
ostilità, nel 1939, Radio Londra aumentò le trasmissioni in italiano
fino ad arrivare a 4,15 ore nel 1943. La fortuna delle trasmissioni di
Radio Londra derivo dal fatto che il Ministro della Guerra britannico,
anziché gestire in proprio le trasmissioni di propaganda, le aveva
affidate ad un ente autonomo, la BBC, già allora fiera per il proprio
stile giornalistico indipendente, secondo il quale le notizie venivano
separate dai commenti. La redazione di Radio Londra diventò
famosa per la sua tempestività nel trasmettere informazioni nel
mondo, con il suo tipico stile inglese, diretto e pragmatico. Nel
servizio italiano si impone la carismatica figura del colonnello
Harold Stevens – il famoso “colonnello Buonasera” – ufficiale
militare britannico vissuto a Roma, che, grazie ai suoi commenti
pacati e ragionevoli, ben diversi da quelli fascisti, trasmetteva un
senso di serenità e speranza nel futuro. Altra figura carismatica si
rivelò Candidus (pseudonimo di John Marus), che, con la sua
dialettica spietata, smascherava ogni tentativo della propaganda
nazi-fascista di raggirare la realtà e la gravità della situazione.
Inoltre, il ruolo in guerra di Radio Londra diventa cruciale nello
spedire messaggi speciali, redatti dagli Alti comandi alleati e
destinati alle unità della resistenza italiana. Le trasmissioni in
italiano di Radio Londra erano aperte dalle prime note della 5°
Sinfonia di Beethoven (molto probabilmente perché codificavano –
scandite secondo l’alfabeto Morse – la lettera “V”, iniziale di
“Victory” sempre ripetuto da W. Churchill). La BBC ha continuato a
trasmettere in Italiano L’Ora di Londra ogni sera fino al 31 dicembre
1981, quando il programma fu chiuso nonostante le proteste di
numerosi ascoltatori. Le ultime trasmissioni andavano in onda dalle
22.00 alle 23.00 (23.00-24.00 quando vige in Italia l’ora legale) sulle
onde medie di m 251 (kHz 1196) e nei campi d’onda corta di m 31
(MHz 9,915), m.49 (Mhz 5,99) e m. 75 (Mhz 3,975) pare che almeno
centomila italiani avessero conservato l’abitudine di ascoltare la
BBC fino ad allora.
Due principali protagonisti di Radio Londra furono Winston
Churchill e Charles De Gaulle. Quest’ultimo fece un discorso molto
importante che è considerato come l'inizio della resistenza
francese all'occupazione tedesca, ed è anche ricordato come uno 5
dei discorsi più importanti nella storia della Francia. De Gaulle
divenne il leader del movimento della "Francia libera" instauratosi
a Londra e tre giorni dopo Winston Churchill gli concesse di
trasmettere un discorso al popolo francese sotto occupazione,
dopo le proteste del governo inglese che riteneva un discorso
proteso ad incitare la resistenza, motivo per i tedeschi di rinsaldare
maggiormente l'alleanza con il governo di Vichy. Dalle sedi di Radio
Londra alle ore 18:00 del 18 giugno 1940, dopo le dimissioni del
Presidente del Consiglio Paul Reynaud e l'assunzione dell'incarico
al suo posto da parte del maresciallo Philippe Pétain, e in seguito
all'inizio delle trattative per l'armistizio aperte da quest'ultimo, il
generale Charles De Gaulle lancia il suo primo messaggio alla
nazione francese: "la guerra è tutt'altro che finita (sostiene il
generale), perché si tratta di una guerra mondiale di cui la
battaglia di Francia rappresenta solo un episodio". Invita quindi i
francesi che vivono in Inghilterra a mettersi in contatto con lui per
continuare la lotta. L'appello dell'ancora sconosciuto generale non
sollevò particolari entusiasmi e fu ascoltato da una minoranza del
popolo francese, ma il secondo discorso di De Gaulle, avvenuto
quattro giorni dopo, riscosse più successo. Il 2 Agosto però, un
tribunale militare francese lo condannò a morte per
insubordinazione e essendo in quel periodo poco conosciuto e non
ricoprendo alcuna carica non aveva alcuna forma di legittimazione.
La caduta della Francia non demoralizzò la Gran Bretagna che con
un governo di unità nazionale presieduto da Churchill condusse
una lotta contro Hitler. Churchill vedeva in Hitler un mortale
pericolo per l’impero britannico. I tedeschi attaccarono la Gran
Bretagna con un piano chiamato “Leone Marino” che però era
molto rischioso perché per la sua realizzazione i tedeschi dovevano
distruggere l’aviazione Inglese. Ebbe inizio cosi una battaglia aerea
chiamata “la Battaglia d’Inghilterra” in cui i tedeschi commisero
l’errore di non attaccare gli aeroporti Inglesi ma di mirare ad altre
città come Coventry e per questo motivo gli Inglesi riuscirono a
distruggere i tedeschi e attaccare direttamente la Germania.
Italiano:
Un intellettuale molto famoso dell’epoca della seconda guerra
mondiale fu Primo Levi. 6
Primo Levi nasce a Torino il 31 Luglio 1919 da
genitori Ebrei. Nel 1934 si iscrive al Ginnasio-Liceo
D’Azeglio. La sua passione era la chimica che lo
porto, finito il liceo, ad iscriversi al corso di chimica
presso la facoltà di Scienze dell’Università di Torino.
Nel 1938 il governo fascista emana le prime leggi
raziali: è fatto divieto agli Ebrei di frequentare le
scuole pubbliche, tuttavia a chi è già iscritto
all’Università è consentito di proseguire gli studi. Nel 1941 si laurea
con pieni voti e cerca subito lavoro a causa dei problemi finanziari
in famiglia. Trova un impiego semilegale in una cava e in seguito
riuscendo a trovare un lavoro economicamente migliore in una
fabbrica svizzera a Milano, si trasferisce con l’incarico di studiare
nuovi farmaci contro il diabete. Nel Luglio 1943 cade il governo
fascista e Mussolini viene arrestato. L’otto settembre il governo
Badoglio annuncia l’armistizio, ma “la guerra continua”. Le forze
armate tedesche occupano il nord e il centro d’Italia, Levi si unisce
a un gruppo di partigiani operante in Val d’Aosta, ma il 13
dicembre è arrestato con altri compagni e fu portato nel campo di
concentramento di Carpi-Fossoli. Nel febbraio 1944 il campo di
Fossoli viene preso in gestione dai tedeschi che avviano Levi e altri
prigionieri su un convoglio ferroviario con destinazione Auschwitz.
Qui per la prima volta si sente Ebreo, diverso. Riesce a non
ammalarsi, ma contrae la scarlattina proprio quando nel gennaio
1945 i tedeschi, sotto l’avvicinarsi delle truppe russe, evacuano il
campo abbandonando gli ammalati al loro destino. Levi riuscì a
sopravvivere e per qualche mese a Katowice, in un campo
sovietico di transito, lavora come infermiere. Nel giugno inizia il
viaggio di rimpatrio e in Italia trova lavoro presso una fabbrica di
vernici. È ossessionato dalle crudeltà, brutalità e aggressioni subite
e scrive “Se questo è un uomo”. Nel 1947 il dattiloscritto viene
rifiutato dalla casa editrice Einaudi ma pubblicato dall’editore De
Silva. Il libro ha buone accoglienze critiche ma scarso successo di
vendita. Solo nel 1956 il libro viene pubblicato dall’editore Einaudi
e da allora non cesserà di essere ristampato e tradotto.
Incoraggiato dal Successo di “Se questo è un uomo”, inizia la
stesura di “La Tregua”, diario dell’avventuroso viaggio di ritorno 7
dalla prigionia. Il libro viene pubblicato da Einaudi nel 1963 ed
ottiene accoglienze critiche molto favorevoli e vince il premio
Campiello. Tra il 1964 e il 1967 scrive vari racconti che vengono
pubblicati su “Il Giorno” e poi raccolti in un volume intitolato
“Storie Naturali”. Levi scrisse anche altre opere come “Se non ora
quando” con immediato successo che vince il premio Campiello e il
Viareggio. Primo Levi morì suicida a Torino l’undici aprile 1987.
Pare fosse affetto dalla “Sindrome del Sopravvissuto”, ovvero un
terribile senso di colpa che tormenta coloro che, al contrario della
maggioranza dei prigionieri, sono riusciti a salvarsi dallo sterminio.
L’Epoca di Primo Levi
Nel 1933 in Germania salì al potere il partito Nazista di Adolf Hitler
che instaurò un regime dittatoriale e con questo regime tutti i
diritti democratici vennero soppressi. Nel 1935 vennero emanate le
leggi di Norimberga dove veniva esaltato la razza ariana e aboliti i
diritti civili degli ebrei e di gruppi di zingari e omosessuali. Durante
la seconda guerra mondiale in tutti i territori occupati dai nazisti gli
ebrei vennero catturati e mandati nei lager, dove chi era
impossibilitato a lavorare veniva ucciso immediatamente. In Italia
gli ebrei vennero perseguitati a partire dal 1938 quando Mussolini,
imitando Hitler, emanò le leggi razziali.
Se Questo è un Uomo
Quest’opera, considerata la più importante di Primo Levi e
composta nel 1946, tratta la cattura di quest’ultimo il 13 dicembre
1943 e la successiva deportazione nel campo di Auschwitz. I ricordi
si svolgono in una successione di immagini drammatiche che
documentano la “non vita” dei “non uomini”. La vicenda
dell’autore è meno dolorosa di quella di altri, perché egli riesce a
superare un esame di chimica per diventare specialista, ottenendo
così la salvezza. L’opera è divisa in diciassette capitoli, ciascuno
dedicato ai diversi momenti della vicenda vissuta dall’autore, a
partire dal suo arresto e dal viaggio ad Auschwitz fino alla
liberazione. I capitoli sono stati scritti non in successione logica,
ma per ordine di urgenza. Il protagonista è lo scrittore stesso, che
rievoca la propria drammatica esperienza in prima persona. Gli
altri personaggi sono tutti i prigionieri del lager, che Levi ricorda 8
nella sua opera, i tratta di un umanità varia e disperata, talora
identificata con il nome proprio Levi, Diena Steinlauf o anonima ma
ugualmente compartecipe delle vicende raccontate. Accanto i
prigionieri sono ricordati anche i loro carcerieri, in modo particolare
le SS, il corpo speciale dell’esercito tedesco al quale era affidata
l’organizzazione e la sorveglianza del lager, e i Kapos, i
comandanti di ogni squadra del lager. L’opera, Se Questo è un
Uomo, scritta da Levi al ritorno dal lager sotto l’impulso immediato
e violento di testimoniare e di raccontare l’esperienza vissuta sul
fondo può essere considerata:
Un Libro di memorie, che rievoca la barbarie del campo di
concentramento;
Un libro documento, scritto non allo scopo di formulare nuovi
cardi di accusa, ma per fornire documenti per uno studio pacato di
alcuni aspetti dell’animo umano, si tratta come afferma Levi, di
una testimonianza di taglio quasi giuridico;
Uno studio scientifico delle leggi che regolano l’assurda
società del lager nel quale la demolizione di un uomo ne mette a
nudo le debolezze, le paure, ma anche l’altruismo e la generosità.
Quest’opera è riconosciuta come il capolavoro della letteratura e
si colloca nel filone documentario del Neorealismo, ma per la
lucidità e per la severità dello stile può essere considerato
un’opera classica. Il lessico preciso e la struttura sintattica,
rigorosamente scandita dalla punteggiatura incalzante, rispondono
all’esigenza di scrivere chiaro, in modo comprensibile per tutti i
lettori. Nel libro si possono individuare diversi piani narrativi: il
primo piano è caratterizzato dalla testimonianza dei fatti, il
secondo dall’intenzione di inserire i fatti in una più ampia
prospettiva del giudizio e vuole offrire una testimonianza
esemplare, il terzo piano narrativo è il taglio scientifico dell’opera e
il quarto piano narrativo corrisponde all’inclinazione moralistica e
inoltre coglie il significato interiore dei gesti dei protagonisti. Primo
Levi, abituato a cogliere nella realtà la presenza della ragione,
costruisce il suo primo romanzo su una profonda contraddizione tra
la razionalità del vivere comune e l’irrazionalità del lager dove la
vita quotidiana non corrisponde a nessuna regola ma si basa