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Introduzione Pubblicità e la forza della comunicazione - Tesina
L’idea di realizzare una tesina di maturità riguardante la pubblicità nasce dal desiderio di approfondire dal punto di vista storico, culturale ed artistico un prodotto che, durante il triennio, ho avuto modo anche di produrre, singolarmente o in gruppo.
In questi anni mi sono occupata di portare a compimento alcuni prodotti multimediali di svariata lunghezza e di diverso argomento, nell’ambito del laboratorio audiovisivo e nell’ambito delle teorie delle discipline audiovisive.
In questo percorso, dopo aver dato una sintetica definizione di pubblicità, si racconteranno in breve quelle che sono state le vicende culturali di retroterra che, nel tempo, la hanno creata, migliorata, studiata e trasformata, portandola a diventare un vero e proprio oggetto artistico.
Non si potrà che parlare di Fortunato Depero che, incaricato da Davide Campari, lavorerà per primo, in Italia, ad una pubblicità nel senso moderno del termine; quindi del futurismo e della sua fiducia nell’industria.
Successivamente verrà affrontato il tema della pubblicità all’inverso, dove qualcuno di conosciuto presterà la propria immagine per far conoscere qualcos’altro, di nuovo, e se stesso ancor di più: nasce così la figura del testimonial.
Si vedrà poi come il nuovo desiderio, da parte di letterati e artisti, di farsi conoscere sempre più al di fuori di quel mondo culturale ed elitario, porterà questi a compiere opere grandiose da un lato, completamente esterne alla loro attività dall’altro: D’Annunzio, la propaganda politica, la conquista di fiume.
L’immagine di copertina, il dipinto di Depero “i miei balli plastici”, rappresenta un mondo fantastico, popolato da marionette nell’intento di ricostruire un mondo distrutto dalla guerra, quello reale. E’ quindi un’opera strettamente relazionata con il contesto storico in cui e’ stata realizzata: la ricostruzione del primo dopoguerra, gli anni appena successivi all’impresa fiumana, che si analizzerà durante questo percorso dal punto di vista letterario. I burattini dell’opera sono una sorta di spettatore attivo, che guarda la distruzione provocata da qualcun altro e si impegna per migliorare la realtà quotidiana, probabilmente cittadina; non e’ difficile associare quelle marionette ad un pubblico che, cosciente o meno di quel che sta facendo o guardando, segue la marionetta più grande, come se questa fosse il condottiero.
Collegamenti
Pubblicità e la forza della comunicazione - Tesina
Inglese -
Oscar Wilde
Storia dell'arte -
Futurismo, Depero
Italiano -
Gabriele D'Annunzio
Storia -
Impresa fiumana
PUB
BLI
CI
TÀ 01 INTRODUZIONE
motivazione dell’argomento trattato e sintesi del
percorso
02 PUBBLICITA’
definizione sintetica del concetto di pubblicità e
confronto con la propaganda
03 PUBBLICITA’
cenni essenziali sullo sviluppo del fenomeno pub-
blicitario
04 ARTE
la creatività di fortunato depero incontra
l’imprenditoria di davide campari
05 LETTERATURA
il divismo di oscar wilde e l’attività di gabriele
d’annunzio irrompono nel mondo della comuni-
cazione pubblicitaria
07 STORIA
linguaggio aulico e temi nazionalistici nella prop-
aganda del vate, per il consenso popolare sulla
conquista e reggenza di fiume
09 CONCLUSIONE
nuove necessità influenzano l’atteggiamento di
letterati ed artisti
10 ALLEGATI
foto ed illustrazioni a completamento del materi-
ale trattato
14 BIBLIOGRAFIA
e sitiografia essenziale per la ricerca
Introduzione:
Motivazione dell’argomento trattato e sintesi del percorso
L’idea di realizzare un percorso interdisciplinare riguardante la pubblicita’ nasce dal
desiderio di approfondire dal punto di vista storico, culturale ed artistico un prodotto
che, durante il triennio, ho avuto modo anche di produrre, singolarmente o in gruppo.
In questi anni mi sono occupata di portare a compimento alcuni prodotti multimediali di
svariata lunghezza e di diverso argomento, nell’ambito del laboratorio audiovisivo e
nell’ambito delle teorie delle discipline audiovisive.
In questo percorso, dopo aver dato una sintetica definizione di pubblicita’, si
racconteranno in breve quelle che sono state le vicende culturali di retroterra che, nel
tempo, la hanno creata, migliorata, studiata e trasformata, portandola a diventare un
vero e proprio oggetto artistico.
Non si potra’ che parlare di Fortunato Depero che, incaricato da Davide Campari,
lavorera’ per primo, in Italia, ad una pubblicita’ nel senso moderno del termine; quindi
del futurismo e della sua fiducia nell’industria.
Successivamente verra’ affrontato il tema della pubblicita’ all’inverso, dove qualcuno di
conosciuto prestera’ la propria immagine per far conoscere qualcos’altro, di nuovo, e se
stesso ancor di piu’: nasce cosi’ la figura del testimonal.
Si vedra’ poi come il nuovo desiderio, da parte di letterati e artisti, di farsi conoscere
sempre piu’ al di fuori di quel mondo culturale ed elitario, portera’ questi a compiere
opere grandiose da un lato, completamente esterne alla loro attivita’ dall’altro:
d’annunzio, la propaganda politica, la conquista di fiume.
L’immagine di copertina, il dipinto di Depero “i miei balli plastici”, rappresenta un
mondo fantastico, popolato da marionette nell’intento di ricostruire un mondo distrutto
dalla guerra, quello reale. E’ quindi un’opera strettamente relazionata con il contesto
storico in cui e’ stata realizzata: la ricostruzione del primo dopoguerra, gli anni appena
successivi all’impresa fiumana, che si analizzera’ durante questo percorso dal punto di
vista letterario. I burattini dell’opera sono una sorta di spettatore attivo, che guarda la
distruzione provocata da qualcun’altro e si impegna per migliorare la realta’ quotidiana,
probabilmente cittadina; non e’ difficile associare quelle marionette ad un pubblico che,
coscente o meno di quel che sta facendo o guardando, segue la marionetta piu’ grande,
come se questa fosse il condottiero. 1
Pubblicita’:
Definizione sintetica del concetto di pubblicita’ e confronto con la propaganda
Con il termine pubblicita’ si intende quella forma di comunicazione usata per creare
consenso intorno all’immagine di quel che viene pubblicizzato. La comunicazione
pubblicitaria si pone lo scopo di diffondere slogan e messaggi sempre veri attraverso
canali di informazione di massa. La pubblicita’ informa e seduce il pubblico ed e’
ritenuta corretta se il successo viene ottenuto attraverso principi morali, etici e civili.
Esiste tuttavia una forma pubblicitaria volta alla diffusione di idee strettamente politiche:
la propaganda. Il ventesimo secolo ha visto numerosi stati liberali trasformarsi in regimi
totalitari grazie al forte impegno dell’uno o dell’altro dittatore nell’usare questa forma di
comunicazione per ottenere il pieno consenso delle masse popolari.
Attraverso l’analisi delle propagande dittatoriali e’ possibile, oggi, catalogare analogie e
differenze tra la propaganda, politica, e la pubblicita’, civile e commerciale.
La propaganda si serve di un tono di voce imperativo, con operatori modali di dovere,
quasi di obbligo, trasmettendo sensazioni di ansia e di paura al destinatario principale:
tutto il popolo, creando il mito del nemico comune da sconfiggere.
Agli estremi trova posto la pubblicita’, che con parole seduttive ed amichevoli da un
senso di serenita’, da un lato, e di appagamento, dopo un probabile acquisto, dall’altro;
essa si rivolge ad un segmento ben definito di destinatari, alimentando in essi il sogno
ed il desiderio del prodotto commercializzato.
La pubblicita’ per prendere vita e manifestarsi ha bisogno di un supporto sul quale
disporsi e mostrarsi. Oggi si serve generalmente di strumenti mass-mediatici per entrare
nella vita quotidiana di ciascuno ma nel passato ha dovuto cercare l’appoggio di forme
di comunicazione tradizionalmente legate all’arte, alla letteratura. 2
Pubblicita’:
Cenni essenziali sullo sviluppo del fenomeno pubblicitario
La pubblicita’ trova le sue origini nell’antichita’; uno dei primi esempi sopravvissuti alla
storia si trova a Pompei, dove sono ancora oggi visibili, su alcuni muri di case romane,
incisioni propagandistiche.
Successivamente all’invenzione della stampa, che ha incrementato la produzione di testi
e immagini su carta, si sono diffusi in europa inserzioni pubblicitarie sui giornali: la
prima risale al 1630 e porta semplicemente il nome di un prodotto di consumo.
La rivoluzione industriale ha portato dietro di se’ una svolta nel mondo pubblicitario:
l’aumento della produzione di merci ha infatti dato vita al fenomeno del consumismo,
sviluppatosi nella belle epoque, imponendo di conseguenza il modello pubblicitario
sopravvissuto fino a noi.
Le prime comunicazioni pubblicitarie si sono diffuse in italia con la nascita dei
quotidiani; tra la fine dell’ottocento e gli inizi del novecento compaiono in appendice ai
giornali i primi annunci pubblicitari generalmente composti essenzialmente da un breve
testo e da un disegno perche’ la maggior parte della gente era analfabeta e la
pubblicita’ doveva quindi avere caratteri di semplicita’ e immediatezza .
Con l’avvento della pubblicita’ murale, cioe’ cartelloni pubblicitari appesi o incollati sui
muri, questo genere di comunicazione assume le vesti di una nuova forma d’arte. 3
Arte:
La creativita’ di Fortunato Depero incontra l’imprenditoria di Davide Campari
In questo periodo si diffonde tra gli industriali la convinzione che il messaggio visivo
potesse condizionare la popolazione, inducendola alla scelta sull’acquisto di un
prodotto; questo e’ il contesto in cui il signor Davide Campari si avvicina sempre di piu’
alle forme d’arte a lui contemporanee per completare i suoi prodotti pubblicitari.
I futuristi sono stati i primi ad esprimere, attraverso l’arte, fiducia nel mondo della
tecnologia e dell’industria proprio perche’ sono riusciti a comprendere la natura
innovativa della comunicazione pubblicitaria e ad introdurre forti legami tra l’industria,
la pubblicita’ e la produzione di forme espressive.
Il primo legame tra industria e arte, in italia, risale quindi agli anni venti del novecento
quando a milano Fortunato Depero disegna nel 1925 il bozzetto del “pupazzo che beve
il Camparisoda” . Il Camparisoda cui si riferisce il titolo non e’ ancora il prodotto che
arrivera’ sul mercato sette anni piu’ tardi, ma un drink preparato dai baristi milanesi; nel
1926 lo schizzo diviene un modello in legno, nel 1927 una china su cartoncino, nel 1928
un disegno a matite colorate.
Nel 1932 Campari assegna a Depero il ruolo di progettare la bottiglietta monodose
della bevanda Camparisoda per la produzione industriale. I tratti distintivi della bottiglia
sono la forma, il colore, il materiale e sono tutti in discordanza rispetto alle convenzioni
pubblicitarie dell’epoca; l’accordo tra i due costituisce una collaborazione tra artisti e
industriali, arte e commercio, che culminera’ nel 1931 con il “numero unico futurista
campari” un evento che segna l’inizio dello stretto rapporto che si e’ venuto oramai a
formare tra la realizzazione dei prodotti d’arte e le esigenze pubblicitarie .
Relativamente all’avanguardia futurista, si deve ricordare che i pittori futuristi si
rifiutavano di considerare l’arte come qualcosa di elitario e decadente: all’arte doveva
ora esser dato di potersi esibire dovunque; i musei ed i luoghi della cultura aulica non
sono piu’ i posti adatti ad essa, perche’ non sono i posti dove si esplora e si scopre il
futuro. Un futurista favoriva dunque la modernita’ all’antico, la velocita’ alla fermezza
plastica.
Il movimento futurista, a cui la produzione di Depero fa riferimento, non e’ stato solo un
modo di dipingere ma si e’ imposto come stile di vita; Filippo Tommaso Marinetti,
autore del manifesto dell’avanguardia futurista, pubblicato il 5 febbraio 1909 a Parigi, sul
giornale “Le Figaro”, per rilasciare al pubblico una raccolta di pensieri, convinzioni,
intenzioni dei futuristi, sosteneva che lo scandalo servisse proprio per creare contatto
con le masse: l’idea che lo scandalo aiutasse a mettersi in mostra davanti al pubblico
cominciava a colpire tutta la classe intellettuale dell’epoca, espandendosi anche tra i
letterati. 4
Letteratura:
Il divismo di Oscar Wilde e l’attivita’ di Gabriele d’Annunzio irrompono nel mondo della
comunicazione pubblicitaria
Non solo molti artisti ma anche alcuni letterati impiegarono piu’ di una volta metodi
pubblicitari per imporsi all’attenzione del pubblico, fortemente convinti che lo scandalo
potesse aiutarli nel raggiungimento dei loro obiettivi principali: farsi conoscere,
conquistare la massa, aumentare il proprio prestigio.
Esiste quindi un altro uso pubblicitario della letteratura, dove temi, figure retoriche e
citazioni vengono ripresi con lo scopo di nobilitare la pubblicita’ ed il suo prodotto. Uno
di questi esempi e’ costituito dal divismo di Oscar Wilde, le cui citazioni vennero usate
molto spesso per slogan pubblicita