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La tesina analizza la pubblicità come forma di propaganda tra le due guerre mondiali. La pubblicità è una forma di comunicazione che sfrutta mezzi come televisione, radio, cinema, giornali e internet, con lo scopo di influenzare le preferenze degli individui riguardo al consumo di beni o alla scelta di servizi. L’industria pubblicitaria si avvale del supporto di psicologi, sociologi e grafici, per trovare strategie e metodi che hanno lo scopo di attirare l'attenzione dell'osservatore e manipolare i suoi comportamenti, incidendo sui suoi bisogni e le sue necessità. Il messaggio pubblicitario ha due funzioni: è un veicolo d'informazione, ovvero trasmette notizie al pubblico, utilizzando un linguaggio razionale; ma è anche uno strumento di manipolazione e persuasione attraverso un linguaggio emozionale, che cattura l'attenzione dello spettatore e lo coinvolge.
La tesina mostra come il filosofo Aristotele fu il primo a sviluppare una teoria generale della persuasione. Tale teoria riconosceva tre dimensioni della persuasione: la fonte (ethos), il messaggio (logos) e le emozioni del pubblico (pathos).
Forme di comunicazione di questo tipo sono state usate (e lo sono tutt’ora) non soltanto per vendere un prodotto, ma anche per affermare un'ideologia, influire sull’opinione pubblica, inculcare valori, credenze e codici di comportamento, diffondere dottrine politiche, sociali o religiose. In tutti questi casi, la pubblicità sfocia nella propaganda.
“La pubblicità, infatti, può basarsi sull'impressione, può limitarsi a colpire l'immaginazione, mentre la propaganda deve indurre alla riflessione, al ragionamento, suscitando l'interesse per un argomento specifico, fornendo determinate informazioni e possibilmente, quando su un certo tema vi sono opinioni divergenti, controbattendo in maniera diretta o in modo allusivo la propaganda avversaria”.
da “Il manifesto politico” di Albe Steiner.
Storia - Totalitarismi europei.
Storia dell'arte - Futurismo.
Italiano - Futurismo e Stampa.
Fisica - Funzionamento di una radio.
Inglese - George Orwell, 1984.
PUBBLICITA’ COME STRUMENTO DI PROPAGANDA NEL “VENTENNIO” TRA LE
DUE GUERRE
Indice
La società di massa..................................................................................................... 9
L’IMPORTANZA DELLA PROPAGANDA NEI TOTALITARISMI..........................................10
La propaganda nei principali regimi totalitari europei...............................................10
La propaganda è indispensabile per le dittature totalitarie poiché essendo esse
degenerazioni del sistema democratico, presuppongono il consenso delle masse
che viene raggiunto attraverso due metodi: la violenza e la propaganda..............10
Una grande differenza tra Democrazia e totalitarismo è costituita dal modo in cui i
due sistemi intendono la mobilitazione delle masse. Infatti nel primo c’è una
partecipazione libera dei cittadini alla vita politica del Paese, mentre nel secondo
si esige che i singoli si mostrino costantemente pronti ad appoggiare il regime.. .10
I sistemi totalitari necessitano dell'appoggio popolare senza il quale non avrebbero
potuto mantenere il dominio su vaste popolazioni e superare molte crisi..............10
Per effettuare una propaganda efficace è necessario avere il controllo dei mezzi di
comunicazione ...................................................................................................... 10
Il monopolio del controllo dei mezzi attraverso i quali i cittadini ricevono le notizie,
si ottiene con un sistema di censura degli apparati di informazione che non si
adeguano al governo.............................................................................................. 10
Mussolini fu il primo che utilizzò la propaganda per cementare la diffusione degli
ideali fascisti tra le masse e successivamente fu preso a modello dalla Germania
nazista, dove il Fuhrer creò addirittura nel 1929 il ministero della propaganda che
fu affidato a Goebbels. Adolf Hitler utilizzò sempre il suo funzionario di governo
nell’opera di persuasione delle masse e l’incessante martellamento pubblicitario
contribuì a creare quella ideologia che caratterizzò la Germania prebellica,
totalmente asservita e succube del regime. Con lo scoppio delle ostilità anche le
produzioni di Goebbels cambiarono scenario e l’unico obbiettivo divenne quello di
esaltare lo spirito di coraggio e sacrificio di ogni tedesco per la vittoria finale sul
nemico ed in particolare sui "barbari bolscevichi”.................................................10
Era l'URSS infatti l’altro grande regime totalitario che si stava formando sotto la
guida di Stalin, ma lì l'uso dei mezzi di comunicazione di massa fu portato avanti in
una maniera molto più rigida, creando una vera e propria atmosfera di terrore....11
La propaganda Fascista......................................................................................... 11
Il regime Fascista fu, come già detto, il primo ad effettuare un
controllo politico su tutti i mezzi di comunicazione con lo scopo di
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DUE GUERRE
orientare l’opinione pubblica. La popolazione fu investita da una
emissione continua di messaggi rivolti a tutte le categorie della società
italiana . Vennero diffusi temi ed argomenti cari al Regime, come il
mito della "romanità", quello del giovanilismo dello Stato, il
corporativismo, le bonifiche, le colonie, il progresso tecnologico e i
modelli urbanistici. In questa ottica è comprensibile una celebre
affermazione di Mussolini: “ Le masse non devono sapere, ma credere!
”. Infatti in tutto il Paese si diffuse il processo di fascistizzazione con
un drastico annullamento della volontà individuale per l’esaltazione
assoluta del sacrificio e la sottomissione alla volontà del capo per il
bene della patria. Questo sviluppo ideologico fu portato avanti con
forza dal 1925 attraverso la creazione di una serie di istituzioni, come
“ l’Opera Nazionale Dopolavoro ” (O.N.D.), che forniva assistenza ai
lavoratori nel tempo libero, o come “ la Gioventù Italiana del Littorio “
(G.I.L.), che si occupava della missione educativa giovanile. Inoltre
Mussolini, essendo un giornalista, capì subito l’importanza
fondamentale della stampa e dei manifesti come primo strumento di
propaganda per affermare il suo potere, ma la diffusione fascista non
si fermò al controllo di essa e si estese su vasta scala. Infatti furono
usate tecniche nuove, adatte alle caratteristiche della società
moderna, come il cinema e la radio......................................................11
STRUMENTI DI PROPAGANDA..................................................................................... 11
I Manifesti durante il fascismo furono un modo per raggiungere i
cittadini con slogan e ordinanze particolarmente incisivi e coinvolgenti
e con un’estrema chiarezza capace di divulgare pochi elementari
concetti fondamentali. Come la stampa anche questa forma di
propaganda era controllata dal Min.Cul.Pop. , che per la creazione dei
Manifesti si ispirò fortemente alle “affiches futuriste” del primo
Novecento, pensate per la diffusione di una poetica e di un’ideologia.
Esse infatti inneggiavano ad elementi comuni al regime : ne è un
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DUE GUERRE
esempio l’esaltazione della guerra come “sola igiene del mondo”, che
Filippo Marinetti esprime nella sua opera del 1915 “Parole in
Libertà(Bombardamento sola igiene)”. Nell’immagine, che lascia
spazio ai testi in caratteri cubitali accompagnati da grafismi, si nota la
forte vicinanza allo stile perentorio, e spesso di grande formato, del
regime................................................................................................... 12
Si fece così appello a varie immagini di massa immediatamente
percepibili come il tema della romanità, con fasci, aquile e lupe, e il
tema rurale; sui muri immagini e parole d’ordine colorate, spesso
opera di autori famosi, riempivano le città; anche le mostre d’Arte si
trasformarono in eventi culturali e occasioni celebrative del regime,
lasciando però agli artisti una relativa libertà rispetto ad altri regimi
Europei.................................................................................................. 13
This is a passage from 1984, where Orwell describes a totalitarian
imaginary country, Oceania, administrated by The Party. The Two
Minutes Hate is a daily period in which Party members must watch a
film depicting Emmanuel Goldstein, who was The Party’s enemy and
responsible for all bad and evil things in the country. In this two
minutes they can vent their hatred on this figure. Orwell wants to
stress that cinema is a form of brainwashing , attempting to entertain
them into a frenzy of hatred and disgust for Goldstein, so as to divert
them from the problems of The Party. At the end of the movie appears
the face of the Big Brother, who is the leader of The Party, and the
mentally and emotionally exhausted viewers can only chant “BB”
ritualistically. We can see early that Orwell is presenting a picture of
how totalitarianism acts on a representative “ average man” with
cinema. In fact this alternation of a hated subject, as Goldstein,
followed by a loved one, as the Big Brother, that is constantly repeated
in the Two Minutes Hate, shows the possibility of psychological
conditioning of the people....................................................................15
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DUE GUERRE
La Radio................................................................................................ 15
Di notevole importanza per il tempo fu anche la radio che trasmetteva
i discorsi del Duce, e portava avanti una grande opera di persuasione
sulla massa. Le trasmissioni radio, iniziate nel 1924, assunsero un
carattere marcatamente fascista solo nel 1927 con la fondazione
dell’Ente italiano audizioni radiofoniche(l’EIAR, antesignano della
RAI); l’anno successivo venne creato il "Giornale Radio", un
radiogiornale che rivisitava i fatti del giorno in ottica fascista e che si
ripeteva ad intervalli regolari durante l’intera giornata grazie
all’installazione degli apparecchi radio nei luoghi pubblici, a partire
dalle scuole. Questa innovazione, che rivestì grande importanza nella
propaganda fascista, era nata tra la fine dell’’800 e l’inizio del ‘900 per
Opera di Marconi..................................................................................16
Ollie, la mascotte di Twitter.................................................................................... 17
INTRODUZIONE
Pubblicità e propaganda: la sottile linea grigia
"La pubblicità ha spinto questa gente ad affannarsi per automobili e vestiti di cui non
hanno bisogno. Intere generazioni hanno svolto lavori che detestavano solo per
comprare cose di cui non hanno veramente bisogno"
da “Fight Club” di Chuck Palahniuk (scrittore e giornalista freelance)
La pubblicità è una forma di comunicazione che sfrutta
mezzi come televisione, radio, cinema, giornali e
internet, con lo scopo di influenzare le preferenze
degli individui riguardo al consumo di beni o alla
scelta di servizi. L’industria pubblicitaria si avvale
del supporto di psicologi, sociologi e grafici, per
trovare strategie e metodi che hanno lo scopo di
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DUE GUERRE
attirare l'attenzione dell'osservatore e manipolare i suoi comportamenti, incidendo sui
suoi bisogni e le sue necessità.
Il messaggio pubblicitario ha due funzioni: è un
veicolo d'informazione, ovvero trasmette notizie al
pubblico, utilizzando un linguaggio razionale; ma è
anche uno strumento di manipolazione e persuasione
attraverso un linguaggio emozionale, che cattura
l'attenzione dello spettatore e lo coinvolge.
Il filosofo Aristotele fu il primo a sviluppare una teoria
generale della persuasione. Tale teoria riconosceva 3
dimensioni della persuasione: la fonte (ethos), il
messaggio (logos) e le emozioni del pubblico (pathos).
Forme di comunicazione di questo tipo sono state usate (e lo sono tutt’ora) non
soltanto per vendere un prodotto, ma anche per affermare un'ideologia, influire
sull’opinione pubblica, inculcare valori, credenze e codici di comportamento,
diffondere dottrine politiche, sociali o religiose. In tutti questi casi, la pubblicità
sfocia nella propaganda.
“La pubblicità, infatti, può basarsi sull'impressione, può limitarsi a colpire
l'immaginazione, mentre la propaganda deve indurre alla riflessione, al ragionamento,
suscitando l'interesse per un argomento specifico, fornendo determinate informazioni
e possibilmente, quando su un certo tema vi sono opinioni divergenti, controbattendo
in maniera diretta o in modo allusivo la propaganda avversaria”
da “Il manifesto politico” di Albe Steiner (1913 – 1974)
L’uso di tecniche persuasive e del discorso retorico per affermare o consolidare il
potere politico è un fenomeno molto antico…
600- 527 a.C. - Pisistrato, tiranno di Atene ed eloquente “ingannatore del
popolo”, usa la disinformazione per conquistare e mantenere il potere.
55 a.C. - Giulio Cesare promuove la grandezza di Roma con gli Acta Diurna,
manifesti affissi in Roma e divulgati, grazie all’esercito, in tutto l’impero.
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DUE GUERRE
II secolo d.C. - Sotto Marco Aurelio, il filosofo Celso scrive la Vera Dottrina contro
i cristiani: empi, abominevoli, ladri, violatori di tombe, peccatori e corrotti...
Medioevo. - Criminalizzazione degli eretici, false reliquie, minaccia dell’inferno
sono gli strumenti tipici della propaganda cattolica.
1095. - “Dio lo vuole!” sono le parole di Urbano II che paragona gli infedeli al
demonio al Concilio di Clermont. È l’inizio alla prima Crociata.