La Propaganda
La propaganda è “l'attività di disseminazione di idee e informazioni con lo scopo di indurre a specifiche attitudini e azioni”1 ovvero il "conscio, metodico e pianificato utilizzo di tecniche di persuasione per raggiungere specifici obbiettivi atti a beneficiare coloro che organizzano il processo"2.
Si tratta di un elemento di notevole rilevanza storica che, soprattutto nel XX secolo, l’uomo e le varie popolazioni hanno incamerato e ne sono stati influenzati fortemente. Questo strumento, utilizzato soprattutto a livello politico ed ideologico nei regimi totalitari, non ha sicuramente visto la sua fine con le dittature del Novecento e continua, in forme anche più implicite e subdole, al giorno d’oggi.
La propaganda ha effetto perché agisce sulla psicologia umana, sulle paure, sui desideri che l’uomo non riesce a controllare o da cui è attratto oppure, semplicemente, agisce sui meccanismi incontrollabili della mente o sulle associazioni che spesso la psiche compie fra
diverse sensazioni.
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La Psicologia
L’atto di nascita della psicologia scientifica è considerato il saggio di Wilhelm Wundt “Fondamenti della psicologia fisiologica” del 1873-74. Wundt istituì il primo laboratorio di psicologia sperimentale, ponendo l’accento sulla necessità di fondare la psicologia su un metodo simile a quello delle scienze naturali.
La scoperta del riflesso condizionato
Compiendo ricerche sulle secrezioni gastriche, lo
scienziato russo Pavlov notò che la salivazione,
riflesso totalmente involontario, ha luogo nei cani
usati per gli esperimenti anche prima della
somministrazione di cibo. Ipotizzando che tale fenomeno
sia dovuto a stimoli associati al cibo, giunge alla
formulazione del noto esperimento: ogni volta che viene
dato al cane del cibo, si associa uno stimolo (il suono di
un campanello), fino a che questo stimolo (condizionato),
da solo, provoca le stesse risposte fisiologiche dello
stimolo incondizionato (il cibo).
Il comportamentismo
Le ricerche del russo Ivan Pavlov (1849-1936) portarono alla teoria del condizionamento, secondo cui stimoli inizialmente neutri possono essere associati a comportamenti specifici. Le ricerche di Pavlov ebbero risonanza anche negli Stati Uniti, fino all’elaborazione della teoria del comportamentismo (o behaviorismo) da parte di John Broadus Watson (1878-1958). Importante nelle ricerche di Watson è la considerazione di un collegamento fra le reazioni animali e umane e, più in generale, tra gli aspetti elementari e quelli complessi della psiche. Ogni comportamento complesso è riconducibile a una serie più o meno ampia di associazioni tra uno stimolo (S) che deriva dall’ambiente e una risposta (R). Le associazioni S-R si stabiliscono sulla base dell’arco riflesso, meccanismo di risposta nervosa che non richiede l’intervento del cervello, quindi automatica. Anche la memoria, l’immaginazione, l’apprendimento e il linguaggio possono essere ridotti a risposte condizionate che sedimentano abitudini, la cui complessità è funzione del numero dei condizionamenti implicati.
Il fenomeno phi
Il Fenomeno Phi è una percezione illusoria descritta da
Max Wertheimer nel suo "Experimentellen Studien über
das Sehen von Bewegung" ("Studi sperimentali sulla
percezione del movimento") (1912), dove un'incorporea
percezione del movimento è prodotta da una successione
di immagini statiche. Questo fenomeno è utilizzato al
giorni d’oggi nelle insegne pubblicitarie luminose,
evidenziando dunque il collegamento fra la propaganda,
in questo caso pubblicitaria e le reazioni della psiche
umana.
La Gestalt
Detta anche psicologia della forma, la Gestalt si oppone al comportamentismo.
"Il tutto è più della somma delle singole parti". Dati sensorialmente equivalenti sono percettivamente differenziati. La figura porta ad integrare le percezioni che tendono ad essere spontaneamente completanti, “chiudendo” le relative forme. Le teorie della Gestalt si rivelarono altamente innovative, in quanto rintracciarono le basi del comportamento nel modo in cui viene percepita la realtà, anziché per quella che è realmente.
I presupposti della Gestalt portarono alla “teoria del campo” di Kurt Lewin (1890-1947), trasferitosi negli USA dopo l’avvento del nazismo. La realtà psicologica dell’individuo è data unitamente dalla persona e dall’ambiente, che possono essere rappresentati come parte di un unico campo. Il presupposto fondamentale della psicologia di Lewin è il fatto che ogni comportamento in senso lato (C) è funzione unitamente della persona (P) e dell’ambiente (A): C=f(PA). È proprio ciò che porta il singolo a trascurare i particolari e ad adattarsi all’universale, alla massa.
La psicologia sociale
Nacque ufficialmente con il saggio “Introduzione alla psicologia sociale” di William McDougall (1871-1938). McDougall ipotizzò che nelle interazioni continuative di gruppo si produca un modo comune di pensare, di reagire alle sollecitazioni esterne. La dinamica secondo cui si formano tali atteggiamenti viene individuata nella istituzionalizzazione da parte del gruppo di credenze e sentimenti, che vengono poi interiorizzati dai singoli elementi.
Mediante una serie di esperimenti condotti da Muzafer Sherif, è stato dimostrato che il gruppo esercita un’influenza sul singolo anche a livello percettivo: l’individuo dà risposte diverse nel caso in cui giudichi da solo oppure nel caso in cui le stesse valutazioni siano fornite nel contesto di un gruppo, istruito dallo sperimentatore a dare risposte uniformi ma discordanti dall’evidenza percettiva. Ciò che evidenzia Sherif è il fenomeno del conformismo sociale, secondo cui qualsiasi
gruppo è in grado di influenzare le risposte percettive
dei singoli individui.
Freud e il Super-Io
Il Super-Io, secondo la suddivisione della psiche fornita da Freud, è l’interiorizzazione delle norme esterne, ed ha principalmente un ruolo di controllo. Il Super-Io agisce da censura nei confronti di ciò che emerge dall’inconscio. Questo materiale può giungere alla coscienza (Io), soltanto se accettabile dal Super-Io. Il Super-Io si viene a formare durante l’infanzia, mediante il rapporto con i genitori, con la società e attraverso l’istruzione. Ecco, dunque, lo strumento principale per la propaganda: l’istruzione dei bambini, nei quali si viene a formare una concezione della realtà filtrata da ciò che viene dettato esternamente, a volte, quindi, non
completamente riconducibile alla realtà dei fatti.
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La Propaganda: Effetto Placebo?
Per “Effetto Placebo” si intende ogni sostanza innocua, qualsiasi altra terapia o provvedimento non farmacologico che, pur privo di efficacia terapeutica specifica, sia deliberatamente somministrato alla persona facendole credere che sia un trattamento necessario.
Questo metodo è principalmente utilizzato in medicina. La terapia placebica non porta alcun miglioramento al paziente attraverso principi attivi di medicinali, bensì agisce sulle attese e sulle speranze del paziente, il quale crede efficace una terapia che in realtà non esiste, portando comunque ad effettivi miglioramenti dello stato di salute.
La propaganda ha quasi lo stesso effetto: promulgare nozioni e pensieri politici che provocano nei cittadini una situazione di benessere, inculcando idee che sembrano perfettamente accordarsi alla realtà, quasi spiegandola, sebbene non sia effettivamente così. Ne risulta quindi un evidente inganno, proprio come l’effetto placebo: entrambi giocano sulla psicologia umana o per migliorare determinate condizioni di salute o per adeguare il pensiero ad una stessa idea purché porti a credere di trovarsi in una situazione migliore, con maggior
benessere della precedente.
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Storia della Propaganda
La storia della propaganda affonda le radici nel Paleolitico, durante il quale furono utilizzati simboli visivi per scopi persuasivi, come, ad esempio, maschere. Una delle prime testimonianze scritte di un uso di propaganda a scopi politici si ritrova nella Bibbia, in occasione dell'assedio di Gerusalemme da parte degli Assiri: si narra di quando nel 701 a.C. Sennacherib, re di Assiria, tentò di sottomettere la popolazione giudea utilizzando propaganda intimidatoria. Nel Medioevo, una delle propagande più famose è forse quella operata a favore della causa crociata. Non a caso il ruolo chiave in quell’occasione fu svolto dal clero cristiano, depositario della cultura e quindi del sistema informativo e formativo dell'epoca. Famose in epoca moderna la propaganda controriformistica e quella colonialista.
La propaganda presuppone in ogni caso la comunicazione come veicolo di trasmissione di idee, per questo ebbe un notevole sviluppo nella seconda metà dell’Ottocento. Durante questo periodo la popolazione si avvicinò sempre di più alla politica: dalle rivoluzioni borghesi in Francia e quelle industriali in Inghilterra o Germania fino all’inserimento dei partiti socialisti nel mondo politico, la nascita dei sindacati e le Internazionali comuniste.
È proprio con questa massificazione della politica che la propaganda venne letteralmente studiata in modo tale da imporre determinate idee nella popolazione e mantenere quindi il controllo. La propaganda promulgata dai diversi governi, soprattutto nel Novecento, portò all’indebolimento sostanziale dei vari regimi democratici europei fino all’affermazione di totalitarismi, come accadde principalmente in Italia, Germania e Russia.
La propaganda in ogni caso si ebbe anche in nazioni puramente democratiche come gli Stati Uniti e l’Inghilterra, nelle quali si sviluppò soprattutto durante la Grande Guerra.
“ (...) È solo studiando la psicologia della folla che si può comprendere (...) che i popolani sono incapaci di sostenere un'opinione qualunque se non quelle che gli vengono imposte, e che non è con le leggi basate sulle teorie della pura eguaglianza che essi vanno guidati, bensì con lo studio di ciò che li impressiona e li
seduce."
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La Propaganda nell'URSS
La propaganda e la difesa delle idee comuniste dall’ all’attacco di quelle capitaliste furono sempre alla base della politica culturale del regime sovietico. Sin dai tempi di Lenin, il regime si è occupato di difendere la rivoluzione comunista dagli attacchi esterni. Si ricorda, infatti, che negli anni ’20 del Novecento la Russia, appena uscita dalla Seconda Rivoluzione che portò il movimento bolscevico al governo, doveva sia difendersi dagli attacchi interni che da quelli esterni. Per questo, la propaganda giocò un ruolo chiave nell’influenzare l’opinione pubblica durante la guerra civile. La propaganda sovietica si sviluppò notevolmente negli anni della dittatura di Stalin. Dopo la morte di Lenin nel 1924 e una cruenta guerra di successione, divenne presidente dell’Unione Sovietica il georgiano Josif Stalin. Dal 1938 si ebbe la vera e propria svolta autocratica, con la fine delle libertà garantite dal regime sovietico. La propaganda stalinista si basò principalmente sul culto del leader, caratteristica
insita nella società russa e già sfruttata dai vari zar,che divennero vere e proprie icone per la religione ortodossa. Importante nel contesto sovietico fu anche l’arte. Molti artisti si unirono alla causa socialista, soprattutto dopo l’istituzione dei “Premi Stalin” nel 1939.
La megamacchina
La definizione di tale termine fu data da Lewis Mumford. Una struttura invisibile, formata da elementi umani irrigiditi, in cui ogni individuo ha il suo posto, rendendo possibile la realizzazione di grandi opere comuni. La megamacchina, secondo lo studioso, è alla base di ogni regime totalitario, che funziona solamente con la fede remissiva del popolo. Il compito di aumentare quest’ultima fu affidato all’arte.
Tetris
È un gioco di logica e ragionamento inventato dal russo Aleksej Pažitnov. I vari pezzi del gioco di Tetris si chiamano tetramini, ciascuno composto da quattro blocchi. I tetramini cadono giù uno alla volta e il giocatore deve fare in modo che creino una riga orizzontale di blocchi senza interruzioni. Quando la riga è stata creata, i mattoni spariscono.
Il gioco si diffuse ben presto all’interno dell’Unione ed ebbe un grandissimo successo. Siccome Pažitnov lavorava per il governo sovietico, la sua proprietà intellettuale era posseduta dallo Stato. Tetris arrivò ben presto a diffondersi in tutto il mondo e fu il primo prodotto sovietico a raggiungere il suolo americano. Al contrario dei videogiochi diffusi negli Stati Uniti in quel periodo, caratterizzati da sparatorie e violenza, Tetris era un gioco di ordine e logica.
Effetto Tetris
Il gioco creò vere e proprie dipendenze e il cosiddetto “Effetto Tetris”, una sorta di allucinazione che fa vedere il mondo come fosse un gioco di Tetris, in termini di incastro delle cose tra loro.
Che sia stato il Tetris, il mezzo con cui il regime riuscì a diffondere nel mondo le idee di ordine e lavoro tanto care al comunismo? Sicuramente il Tetris fu un fenomeno mondiale e garantì la diffusione di numerose idee che non erano per nulla presenti nella cultura occidentale.
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La Propaganda in Italia
Il Regno d'Italia vide dal 1922 la salita al potere del Partito Nazionale Fascista (P.N.F.), guidato da Benito Mussolini, dopo che i principali esponenti di tale movimento inscenarono nello stesso anno la marcia su Roma. Il Partito portò alla vera e propria dittatura nel 1926, a seguito dell'emanazione delle leggi “fascistissime”, che abolivano ogni libertà democratica. In questo modo, Mussolini diveniva l'unica guida dello stato e i cittadini, secondo la sua visione, dovevano obbedire ciecamente a tale guida.
Importante nel regime fascista per ottenere consenso fu la mobilitazione delle masse di cittadini in adunate. Il popolo, sebbene completamente allontanato dalla vita politica, si sentiva tuttavia partecipe e coinvolto. Le adunate, obbligatorie, riscossero un ampio successo e sicuramente portarono ad un aumento notevole del consenso.
Pirandello e la critica alle adunate
Nella novella "C'è qualcuno che ride" di Luigi Pirandello, tratta dalla raccolta "Novelle per un anno", è presente una profonda critica nei confronti delle adunate fasciste. La storia si svolge durante una riunione seria, chiaramente l'allegoria della società, dove tutti interpretano una maschera. All'interno del gruppo sociale è poi presente un gruppo elitario di persone che tengono il potere effettivo, escludendo la massa. Questo gruppo di persone, al contrario dei partecipanti, conosce il vero motivo della riunione. Tutti si comportano allo stesso modo, la riunione sembra quasi immobile fino a quando il pubblico si accorge di alcune risate, comportamento anomalo rispetto a quello della maggioranza. Una volta scovati i tre che ridono e minacciati dalle autorità con gesti richiamanti l'arresto, questi fuggono e tutta la folla si mette a ridere, riscontrando a loro volta un comportamento anomalo. Ciò che Pirandello mette in evidenza è, dunque, il conformismo delle persone nella società fascista, in cui ognuno cerca di comportarsi come gli altri, di massificarsi, in modo tale da non incorrere in eventuali conseguenze.
Il regime e la propaganda
Appurato che l'obiettivo principale del regime fascista è il consenso, tutta la propaganda si basa sul raggiungimento di questo. Tramite la propaganda che effettuò un controllo politico su tutti i mezzi di comunicazione, avvenne il processo di fascistizzazione del paese, con lo scopo di orientare l’opinione pubblica, di caricarla, comunicando l'esaltazione della missione nazionale.
I messaggi furono rivolti a tutte le categorie della società italiana e vennero diffusi incessantemente attraverso la radio, la stampa e il cinema. In seguito alla nascita dell’impero, l'Italia fascista venne celebrata sulla stampa con tutta l’enfasi comunicativa possibile; la popolazione fu investita da una emissione continua di messaggi in cui era prevalente il tema dello scontro ideologico. Si cercò di dare una giustificazione alle iniziative di guerra e di conquista dell'impero, in cui è evidente l'uso politico che viene fatto della storia e la sua riscrittura sulla base dei miti della romanità e delle imprese coloniali riviste in chiave eroica, per la costruzione del consenso al fascismo.
Anche altre istituzioni furono promosse dal regime, come ad esempio l'Opera Nazionale Dopolavoro o la Gioventù del Littorio, tutte mirate ad aumentare la diffusione della cultura fascista. Importanti furono anche la fondazione dell'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche (EIAR), nel 1928, che controllava la radio e le conseguenti trasmissioni radiofoniche e l'istituto LUCE, ente statale nato nel 1925 per la diffusione della propaganda e della cultura popolare, che controllava la diffusione del materiale nei cinematografi.
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La Propaganda in Germania
Hitler, prendendo a modello il regime fascista di Mussolini, poté avvalersi di quello che può definirsi il più grande genio della propaganda del secolo scorso, Joseph Goebbels.
Anche in questo caso il regime utilizzò mezzi di comunicazione come il cinema, i giornali e, soprattutto, la radio, tutti comandati dal ministero della cultura, cui Goebbels era a capo. Scopo del regime era di creare l’immagine di una potenza destinata al dominio assoluto sotto l’egida del suo fuhrer invincibile, guida e condottiero del supremo popolo ariano; nell’immaginario del ministero della propaganda, Adolf Hitler doveva apparire, agli occhi del popolo tedesco, come una divinità, come un’entità al di sopra di tutti e di tutto, cui riservare cieca devozione. Si passò inoltre a tutti i “pogrom” contro gli ebrei, dalla “notte dei cristalli” al “rogo dei libri”, orchestrati tutti dal ministro. Anche le grandi adunate, studiate in ogni minimo particolare dall’esteta Albert Speer, giocarono un importante ruolo nel richiamare l’idea di grandiosità.
L’incessante martellamento del ministero della propaganda contribuì, pertanto, in maniera fondamentale a creare quella sorta di delirio di massa che caratterizzò la Germania prebellica, totalmente asservita e succube di un’ideologia che, solo qualche anno più tardi, avrebbe ridotto il paese ad un cumulo di
rovine.
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La guerra fredda e la conquista dello spazio
La fine della Seconda Guerra mondiale portò alla divisione del globo, specialmente dell’Europa, in due aree di influenza: ad occidente gli USA, stato fortemente sostenitore del liberismo, ad oriente l’URSS, l’unione di tutte le repubbliche socialiste comuniste. Con la divisione della Germania nel 1945 e lo sviluppo di tecnologie nucleari da parte di entrambi gli stati si arrivò alla Guerra Fredda, così definita poiché mancava di veri e propri combattimenti, ma si basava sulla continua minaccia di una guerra nucleare. La totale divisione, simbolica, si ebbe con la costruzione del muro di Berlino, nel 1961, voluto dai Sovietici per impedire la fuga dalla Repubblica Democratica Tedesca verso l’Ovest. La corsa allo spazio fu la diretta conseguenza della corsa agli armamenti e dello sviluppo di tecnologie missilistiche, già ideate dai tedeschi con il V-1 e il V-2, lanciati su Londra nel 1944. La tecnologia spaziale divenne un'importante arena per questo conflitto a distanza, sia per le potenziali applicazioni militari che per i benefici psicologici derivanti dalla propaganda. Sicuramente la nazione che sarebbe riuscita a raggiungere questo obiettivo il prima possibile avrebbe ottenuto un prestigio immenso.
La propaganda si basava completamente sul sogno che l’uomo ha sempre avuto di raggiungere lo spazio e di scoprirne i suoi misteri. Ben presto la propaganda non trasformò solo questo sogno in un obiettivo nazionale ma, soprattutto in prossimità del cedimento della cortina di ferro, divenne un vero e proprio obiettivo comune, indipendentemente dalla bandiera.
Per la prima volta la propaganda non servì a diffondere un’ideologia o a salvaguardarne un’altra, ma principalmente infervorì gli animi verso un obiettivo concreto, come lo sbarco sulla Luna del 1969 e la collaborazione USA-URSS con il programma test Apollo-
Sojuz.
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L'antiamericanismo nel XXI secolo
L'espressione “antiamericanismo”, talvolta in uso come “sentimento antiamericano”, descrive una posizione ostile nei confronti della politica, della cultura e della società degli Stati Uniti d'America. È un fenomeno sviluppatosi negli ultimi decenni, soprattutto in quegli stati che si sentono minacciati oppure rigettano la forma di società degli USA. Tutto ciò potrebbe essere causato dalla crescente politica militare degli americani o semplicemente perché alcuni stati, per motivi ideologici, rifiutano la società consumistica e lo stile di vita americano. Questo sentimento è molto forte in continenti come l’Asia, soprattutto negli stati del Vietnam, della Corea e del Giappone, dopo la sconfitta delle Seconda Guerra Mondiale, ma anche in nazioni mediorientali, soprattutto l’Iran, in cui gli Stati Uniti vengono visti come portatori di odio e violenza e come simbolo di una società corrotta e peccatrice. Minore è l’antiamericanismo in Europa, anche se alcuni stati si oppongono alle decisioni prese dal governo americano e in Oceania.
La Corea del Nord
A fine della Seconda Guerra Mondiale, la penisola coreana, occupata dal Giappone, venne liberata a Sud dall’esercito americano, a nord dalle truppe sovietiche e il confine provvisorio venne istituito sul 38° Parallelo. Ben presto gli Usa insediarono un governo filo-americano nel Sud, nel quale iniziò la repressione del comunismo. D’altro canto il Nord proclamò nel 1949 la propria sovranità e le truppe sovietiche si ritirarono.
Si crearono così due nazioni antitetiche: la Corea del Nord, comunista, filo-sovietica, guidata da Kim Il-Sung e la Corea del Sud, nazionalista, filo-americana, guidata da Syngman Rhee. Entrambe avevano il progetto di riunificare la penisola coreana.
Nel 1950 le truppe nordcoreane, con l’appoggio di Cina e Unione Sovietica, iniziarono l’avanzata nella Corea del Sud, che fu quasi tutta occupata, tranne la parte meridionale. Gli Stati Uniti intervennero ben presto e il contrattacco statunitense arrivò fino al confine della Cina, la quale inviò numerose truppe in aiuto della Corea del Nord ormai in ginocchio. La guerra durò fino al 1953 e non portò ad alcun cambiamento, in quanto la situazione si stabilizzò e il conflitto portò alla divisione dei due stati lungo il 38° parallelo, dove venne costruita la ZDM (zona demilitarizzata).
L’odierna Corea del Nord affonda quindi le radici del suo antiamericanismo proprio in questo conflitto. Gli Stati Uniti sono visti come la nazione imperialista che punta alla dominazione del mondo. Sicuramente l’opposizione risiede anche nella diversa concezione della società. In ogni caso la Corea del Nord, essendo ancora ufficialmente in guerra con il Sud, negli ultimi mesi ha esplicitato, con minacce missilistiche, la sua ostilità verso l’America, sebbene non sia arrivata ad alcuna azione.
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Who controls the past, controls the future;
who controls the present, controls the past.
George Orwell, 1984