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Introduzione Propaganda fascista - Tesina
La seguente tesina per liceo classico è una tesina monografica di Storia che descrive il tema della propaganda fascista, analizzando anche altri argomenti come il fascismo dalla sua nascita fino alla sua fine, il programma di San Sepolcro, la figura di Mussolini.
Tesina monografica di Storia - La propaganda fascista (in più introduzione riguardante la figura di Mussolini, il fascismo dalle origini al tramonto, il programma di San Sepolcro).
Benito Mussolini
- Benito Mussolini nacque nel 1883 a Predappio in Romagna da un fabbro, di idee anarchiche, e da
una maestra. Dopo essersi diplomato maestro, andò in Svizzera per sfuggire al servizio militare.
Dopo essere tornato in Italia nel 1905 iniziò a svolgere l’attività di giornalista.
- Fu esponente del PSI (partito socialista italiano) e direttore, dal 1912, dell’ “AVANTI!”, quotidiano
ufficiale del partito, da cui fu espulso quando, allo scoppio della guerra, si dichiarò, al contrario dei
socialisti, a favore di un intervento italiano in essa. Dopo ciò decise di fondare un suo giornale: “IL
POPOLO D’ITALIA”.
- Nel 1919 fondò i Fasci di Combattimento (il cui manifesto è il programma di San Sepolcro), che
poi, nel 1921, divennero Partito Nazionale Fascista.
- Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del 1924, instaurò nel gennaio 1925 la dittatura.
- Nel 1935, Mussolini decise di occupare l‘Etiopia, provocando l'isolamento internazionale dell'Italia.
- Si avvicinò alla Gemania Nazista di Adolf Hitler, con il quale stabilì un legame che culminò con il
Patto d’Acciaio nel 1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali.
seconda guerra mondiale al fianco della Germania
- Nel 1940 fece entrare l'Italia nella .
In seguito alle disfatte subite dalle Forze Armate italiane e alla messa in minoranza durante il Gran consiglio del
fascismo, fu arrestato per ordine del Re (25 luglio). Liberato dai tedeschi, e ormai in balia delle
decisioni di Hitler, instaurò nell'Italia settentrionale la Repubblica Sociale Italiana. In seguito alla
definitiva sconfitta delle forze italo-tedesche, abbandonò Milano la sera del 25 aprile 1945, dopo
cattura da
aver invano cercato di trattare la resa. Il tentativo di fuga si concluse il 27 aprile con la
parte dei partigiani a Dongo, sul Lago di Como. Fu fucilato il giorno seguente insieme alla sua
amante Claretta Petacci.
Il programma di San
Sepolcro
Mussolini il 23 marzo 1919 convocò nel salone del Circolo
dell’Alleanza industriale e commerciale in piazza San Sepolcro a
Milano, una riunione per fondare una nuova formazione
politica: i Fasci di Combattimento Italiani. Essa espose il suo
programma il 6 giugno 1919 su “Il Popolo d’Italia”.
Il nuovo movimento si proponeva di fondere insieme il concetto
nazione socialismo,
di e che erano sempre sembrati
incompatibili, dato che quest’ultimo istigava sempre alla lotta di
classe. Questa idea però non ebbe successo, infatti nelle
elezioni del novembre 1919, il movimento ottenne pochissimo
consensi.
“Italiani!
Ecco il programma di un movimento sanamente italiano.
Rivoluzionario perché antidogmatico; fortemente innovatore perché antipregiudizievole.
Noi poniamo la valorizzazione della guerra rivoluzionaria al di sopra di tutto e di tutti.
Per questo NOI VOGLIAMO:
- per il problema politico: suffragio universale, voto ed eleggibilità per le donne; il minimo
di età per gli elettori abbassato a 18 anni e quello per i deputati, abbassato a 25 anni;
abolizione del Senato; convocazione di un’ Assemblea Nazionale per stabilire la forma
di costituzione dello Stato; formazione dei Consigli Nazionali Tecnici con poteri
legislativi.
- per il problema sociale: legge che sancisca per i lavoratori la giornata legale di otto ore di
lavoro; i minimi di paga; modificazione del progetto di legge sull’invalidità e la
vecchiaia, abbassando il limite di età da 65 a 55 anni.
- per il problema finanziario: sequestro di tutti i beni delle Congregazioni religiose e
l’abolizione di tutte le mense Vescovili; revisione di tutti i contratti di fornitura di guerra
e il sequestro dell’85% dei profitti della guerra.”
Il fascio
Fascio Littorio, simbolo del Partito
Fascista.
È costituito da vari bastoni e una scure e
veniva portato sulla spalla sinistra dai
littori che nell’antichità scortavano i
magistrati romani, di cui rappresentavano il
potere e l’autorità.
Quindi: se l’Italia fosse riuscita a diventare
unita, eliminando i contrasti interni,
sarebbe diventata una grande potenza a
livello internazionale, come al tempo in cui
Roma dominava il mondo intero.
Il fascismo: come nasce e come arriva al
potere
Il fascismo nasce nel 1919 con la creazione dei Fasci di combattimento, per
volere di Mussolini.
Il movimento, che dopo le elezioni del 1919 non aveva riscosso molto
successo e sembrava destinato a restare una forza del tutto insignificante, nel 1920
decise di intraprendere la strada della violenza (due azioni importanti: incendio hotel
Balkan, sede di associazioni slavofile della città e assalto municipio di Bologna, per
impedire l’insediamento della nuova giunta comunale rossa).
nemici della nazione (slavi e socialisti)
Queste azioni contro i diedero grande
prestigio al movimento fascista.
A partire dal 1921 il fascismo, armato e rifornito di mezzi dai grandi proprietari terrieri, iniziò
squadre d’azioni
ad organizzarsi in (nasce lo squadrismo agrario, privo di una organizzazione rigida e
di una vera struttura gerarchica), il cui compito era quello di smantellare tutta l’organizzazione politica e
sindacale di matrice socialista e anche cattolica (bruciando le case del popolo, distruggendo le tipografie dei
giornali e le sedi di riunione, obbligando le giunte rosse a dimettersi).
Il movimento prende così una nuova direzione: da antiborghese e nazionalista, ad alleato della borghesia, in
funzione antisocialista. Inizialmente inoltre esso era radicato nella città, prima tra tutte Milano,poi inizia a
diffondersi molto anche nelle zone agricole.
Esse sono costituite da persone appartenenti ai ceti medi, provenienti dai
settori sociali che avevano subito le conseguenze dell’inflazione e
avevano visto ridursi la distanza tra loro e il proletariato. Essi, desiderosi
rosso,
di rivalsa, si schierarono con i fascisti contro il comune nemico i
socialisti. Queste persone sono prevalentemente giovani, invece i capi
dello squadrismo erano tutti ex-combattenti.
patto di
Il 3 agosto 1921, Mussolini stipulò un
pacificazione con PSI e CGL, impegnandosi a far
cessare le azioni squadristiche, ma i Ras (leader
locali
del fascismo squadrista) dissero che egli non aveva
l’autorità per stipularlo.
Mussolini, oppresso dalle vere guide del movimento
come Balbo, si dimette, ma le
dimissioni non vengono accettate, perché
comunque
lui era il solo leader, dotato di molta esperienza
politica, utile per trasformare lo squadrismo in un
progetto nazionale più ampio.
Così i Fasci si riorganizzarono, nel novembre 1921,
formando il Partito Nazionale Fascista (PNF) (con
a capo Balbo, De Bono, Devecchi e Bianchi).
marcia su Roma,
Nell’ottobre del 1922 vi fu la
Il 29 ottobre il re Vittorio
inscenata dal fascismo.
Emanuele III, non avendo voluto che le squadre
conferì a Mussolini
fossero cacciate dall’esercito,
l’incarico di formare il nuovo governo.
(le autorità dapprima tollerarono le violenza fasciste
e
poi diedero addirittura il potere a Mussolini).
La propaganda fascista
Cinematografia
1) Canti e inni
2) Discorso del 10 giugno 1940
3) Scuola
4) Manifesti
5)
Cinematografia
Il cinema di propaganda fascista fu uno strumento usato dal regime per
comunicare i propri ideali e i propri valori alle masse e, nello stesso tempo, fu un
fenomeno artistico che riuscì a creare, in alcuni casi, delle opere cinematografiche
di valore assoluto.
Il cinema italiano del Ventennio fu sostenuto concretamente dallo Stato, essendo
ritenuto uno degli strumenti fondamentali di propaganda per il fascismo.
I film di propaganda di questo periodo sono ovviamente virili, eroici, rivoluzionari
(secondo i canoni fascisti) e celebrativi del regime e dei suoi ideali.
Importante riguardo la cinematografia di questo periodo è importante anche il
l'Istituto Luce,
fatto che nel 1924 venne costituito istituzione pubblica destinata
alla diffusione cinematografica a scopo didattico e informativo, che in breve
divenne un potente strumento di propaganda del regime fascista.
Obiettivi principali dei film
Raffigurare i cambiamenti positivi avvenuti con il fascismo
- Celebrare i valori del fascismo
- Celebrare la marcia su Roma e l’ascesa del Fascismo
- Raffigurare la grandezza dell’Italia
- Raccontare fatti storici inerenti la storia d’Italia ed esaltare
- alcuni importanti personaggi
Esaltare l’impero romano e la romanità
- Esaltare il colonialismo romano per la sua missione
- civilizzatrice
Denigrare e ridicolizzare gli avversari (Stati Uniti e Gran
- Bretagna per esempio)
Bengasi (1942-43)
In una Bengasi quasi del tutto popolata da italiani si attende da un momento
all’altro l’arrivo degli inglesi: molti coloni scappano, i militari si ritirano in
modo disordinato. In questo clima si intrecciano quattro storie di donne (e qui
sta la maturità stilistica, in quanto il film, avendo questa trama, non sembra
troppo di propaganda, infatti è dedicato alle donne e al difficile compito che la
guerra ha loro assegnato).
Una colona di Gebel cerca il figlio soldato negli ospedali della città, una
prostituta nasconde un militare agli inglesi, un’altra colona, profuga
dall’Africa Orientale, è costretta a fermarsi a Bengasi e s’invaghisce di un
ingegnere italiano che collabora con gli inglesi, e la moglie di un ufficiale
italiano non riesce ad evitare, scappando, la morte del loro bambino.
Le vessazioni dell’occupante inglese e l’atteso lieto fine con il ritorno in città
delle truppe italo – tedesche accompagnano lo scioglimento, non sempre
positivo, delle quattro storie. Numerose sono però le scene di aperta
propaganda politica: i libici che prima
dell’arrivo degli inglesi ringraziano le autorità
italiane per tutto quello che hanno fatto per
loro, i soldati inglesi in campagna che fanno
razzie e giocano al tiro al piattello con i
canarini del contadino, la scritta sui muri che
accoglie gli inglesi e recita “ci starete poco e
ci starete male“, i soldati ubriachi che
perquisiscono le case italiane, il fiorire di
bandiere italiane e tedesche per tutta la città
al ritorno delle truppe.
Il regista e sceneggiatore è Augusto Genina
Camicia Nera e Vecchia
Guardia
1933, il regista è Giovacchino Forzano 1934, il regista è Alessandro Blasetti
TRAME VECCHIA GUARDIA
CAMICIA NERA
(Fu girato in occasione del decennale del Siamo in Italia Centrale nel 1922.
Fascismo) Nel clima del dopoguerra Roberto, un attivista
fascista reduce dalla Guerra e ora disoccupato, si
Rappresenta le vicende italiane dal 1914 distingue nella lotta contro i lavoratori in sciopero.
al Suo padre, Claudio, è un medico che dirige un
1932, con protagonisti uomini e manicomio paralizzato dai boicottaggi del personale
infermieristico. Mario, il fratello minore di appena 12
donne di tutte le regioni d'Italia. anni è smanioso di entrare in azione al fianco di
Un fabbro italiano emigrato in Francia Roberto. La giovanissima età non gli consente però di
(Mussolini era figlio di un fabbro) armarsi e partecipare agli scontri con gli odiati
avversari. Una notte, tuttavia, senza essere visto,
combattendo durante la prima guerra riesce finalmente a salire a bordo di una camionetta e
mondiale perde la memoria. La a partecipare a una spedizione punitiva nella quale
perde la vita, colpito da una fucilata sparata da un
recupera anni dopo e torna in Italia, operaio "rosso".
trovando Lo sdegno che provoca in città la morte del ragazzo
un paese più moderno (bonifica delle convince anche molti antifascisti ad aderire al PNF e
paludi, a partecipare successivamente alla marcia su
Roma, accompagnati da Roberto e da suo padre
l'inaugurazione della città di Littoria) Claudio.
grazie al fascismo.
Problema: esaltazione dello squadrismo, in un momento in cui il
regime vuol far dimenticare i propri trascorsi "rivoluzionari" e difesa
ad oltranza, operata dai fascisti, a salvaguardia degli interessi dei
ceti abbienti ai danni delle classi lavoratrici e proletarie che il Duce
stesso si è sempre vantato di proteggere.
Canti e Inni
Giovinezza
Giovinezza fu una delle canzoni più diffuse della prima metà del XX secolo in Italia ed ebbe vasta eco
anche