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Sintesi
storia - guerra fredda, consumismo
filosofia - Freud
italiano - dostoevskij
vita e opere, analisi Sylvia Plath
Estratto del documento

Opere

 Pubblicazioni:

«The Colossus And Other Poems»

«The Bell Jar»

 Pubblicazioni postume:

«Ariel»

«Johnny Panic and the Bible of Dreams»

«Letters Home»

«Diares» Perfezionismo

Il foglio bianco è per Sylvia fonte di angoscia. Era attratta dalla

perfezione fino al disumano, e ogni volta che il suo modello di

perfezione si traduceva nell’impossibilità di concretizzarlo cadeva in stati

di depressione.

«Voglio scrivere perché ho bisogno di eccellere in uno

dei mezzi di interpretazioni della vita»

La scrittura è il mezzo che adotta contro la paura di impazzire,

attraverso cui cerca di ritrovare la sua identità. Ella appare vittima del

proprio perfezionismo dal punto di vista stilistico (rigore assoluto) ma

anche dei canoni estetici.

Ruolo della

donna

Contesto storico

Dal 1945/1964 (da quando Sylvia aveva 13 anni, fino alla sua morte):

Gli anni dopo la guerra furono anni di stabilità per la classe media bianca.

Il consumismo cresceva a dismisura e molti stati adottarono le ‘Leggi Jim

Crow’ che attuavano lo status di cittadini di seconda classe per gli afro-

americani. La concezione della donna è triplice: figlia, madre e moglie.

Dalla donna ci si aspettava determinati compiti, non c’era spazio per il

lavoro e il successo personale.

Eventi importanti:

 Guerra Fredda (Caso Rosenberg) (53-62)

 Brown v. Board of Education of Topeka (1954)

 Grande marcia su Washington

Sebbene gli elementi biografici siano determinanti nel collocarla in

una posizione di contrasto rispetto alla donna americana tipo di quel

periodo, considerare o meno Sylvia Plath una poetessa femminista

rimane un problema aperto.

La scrittura, infatti, è per lei un mezzo di sfogo e di realizzazione più

che uno strumento di lotta femminista.

Scrittura al femminile:

• Sentimento di inadeguatezza

• Genere letterario gotico (Shelley, Austen, Plath)

• Utilizzo dello pseudonimo

• Autodistruzione come unica forma di violenza permessa (Wolf,

Sexton, Pozzi) Sdoppiamento

The magic

mirror (1955)

«The Magic Mirror» è il nome che Sylvia Plath diede alla sua tesi di

laurea, che analizza «Il sosia» e «I fratelli Karamazov» (fonti: saggi

freudiani). Qui nascerà il tema del doppio.

«I fratelli Karamazov»

«Il Sosia» • Potenza del bene

• Sdoppiamento • Trionfo dell’apparenza

• Malattia mentale • Contraddizione razionalità e

• Solitudine e l’emarginazione irrazionalità

Sdoppiament

o nella vita

 Divisione tra l’io donna (società) e l’io poeta.

(«Diares»)

 Divisione tra l’io madre e l’io poeta («Lesbo» e

«Three Women»).

 In «The Bell Jar» crea una protagonista diversa da

sé per parlare di sé.

Sdoppiamento

nella scrittura

 Esther in «The Bell Jar» è combattuta, si sente

prigioniera dei doveri domestici e teme la

perdita del suo sé interiore. (simbologia)

 Joan Legami affettivi

La poetessa ha un rapporto particolare con i genitori, fin da piccola.

Cresciuta in un ambiente autoritario, il padre le mostra indifferenza e

muore precocemente (tradimento) mentre la madre la mette in ombra,

occupandosi del fratello dalla salute cagionevole.

(Una delle poche foto di Sylvia con i genitori Aurelia e Otto).

Padre

il rapporto con il padre come vedremo subisce diverse fasi:

 Amore incondizionato

 Indifferenza

 Condanna

 Nostalgia e sensazione di abbandono

«In principio c’era suo padre, «Il volo dei bombi»

che la lanciava in aria, così in

alto che le si mozzava il respiro

in gola e poi la afferrava al volo Questo testo raccoglie l’arco di

e la avviluppava in un sviluppo dei sentimenti infantili

abbraccio potente. ¹ della poetessa.

[…]

Alice lo adorava per la sua • Idolatria del padre

potenza e tutti gli ubbidivano, • Imprinting (Freud, Edipo)

perché lui sapeva tutto e non

dava mai giudizi sbagliati. (1) rimanda testo sintiottico di

[…] San Giovanni

Sperduta e tradita A. si girò e (2) pessimismo sentimentale

usci dalla stanza. Quella fu

l’ultima volta che vide suo

padre. Non sapeva, allora che

[…] «Daddy»

«Non Dio, una svastica piuttosto, così

nera che il cielo si arresta. Tutte le

donne amano il fascista, lo stivale in

faccia, il brutale cuore brutale di un • Odio infantile

bruto par tuo.¹ •

[…] Linguaggio eccessivo

Sei sempre l’uomo che azzannò e • Richiamo alla morte

squarciò in due il mio cuore rosso. • Fusione delle figure maschili

[…]

Il vampiro che si spacciò per te e mi

succhiò il sangue per un anno, per (1) il padre ha sembianze

sette, se proprio vuoi saperlo, va’! hitleriane mentre paragona

[…] se stessa a ebrei/zingari

C’è un palo nel tuo cuoraccio nero e a

quelli del tuo paese non sei mai

piaciuto. Adesso ballano e ti pestano

coi piedi. Che eri tu l’hanno sempre

saputo. Papà, papà, carogna, è finita.»

Madre

Il rapporto con la madre è differente da quello che vi è tra

Sylvia e il padre, in questo caso il legame si interrompe

quando nasce il fratello. Sylvia pensa di essere

indipendente da lei mentre ne è fortemente dipendente

(evidente in «Letters Home»).

 Facciata verbale

 Esistenza falsa e scissa

¹

«Mamma , mamma, quale zia «Le muse inquietanti»

maleducata

o cugina sfigurata repellente

dimenticasti cosi sconsideratamente Rielaborazione simbolica della madre.

d’invitare al mio battesimo, che quella

²

al posto suo mandò queste signore

dalla testa come un uovo da • Riferimento De Chirico

rammendo • Riferimento fiabesco

[…]

Giorno e notte ora […] stanno a veglia

con vesti di pietra, le facce vuote come (1) Domanda, rimprovero.

il giorno in cui nacqui, le ombre lunghe (2) Il non atto evoca le tre ladies

nel sole calante che mai splende più

vivo e mai tramonta. È questo il regno (metamorfosi)

³

a cui mi hai portato, mamma , (3) Odio e condanna

mamma.

Ma nessuna espressione del mio

viso tradirà la compagnia che

frequento.»

Religiosit

à

La religiosità in Sylvia prende parte al conflitto interiore tra accettazione

e rifiuto di sé. Si dichiara atea ma continua a cercare e perdere Dio in

continuazione. Ne è in qualche modo ossessionata ma l’immediatezza e

la verità dell’incontro con Dio svaniscono e questa unione cessa.

«Quando si è visto Dio qual è il rimedio? Quando si è stati

afferrati e sollevati senza che una sola parte sia

tralasciata […] qual è il rimedio?»

Negli ultimi mesi della sua vita questa ricerca viene interrotta

bruscamente. Sylvia è sola, abbandonata e lo accusa di aver ucciso

tutto. Dio diviene vuoto e lei non ha più parole da rivolgergli.

«L’eternità mi annoia, non l’ho mai voluta. […] E tu

grande stasi – dov’è tutta questa grandezza!»

La morte

Sylvia ha un rapporto privilegiato con la morte, ne è affascinata fin dalla

gioventù. Nei suoi diari questo tema ricorre spesso.

«Morire è un’arte, come ogni altra cosa. Io lo faccio in modo

eccezionale. Io lo faccio che sembra come un inferno. Io lo

faccio che sembra male. Ammetterete che ho una

vocazione.»

La sua poesia nasce da quell’intima necessità di morte, una fuga necessaria

per ritrovare un’altra parte di sè. Nelle ultime poesie le figure macabre

aumentano e si relazionano intimamente a una creatura di morte (quasi fosse

il suo doppio).

Questa creatura con il passare del tempo diverrà messaggero della sua

morte, che seguirà senza esitazione.

La donna ora è perfetta. Il suo «Edge»

corpo

morto ha il sorriso della

compiutezza, Sylvia si accorge che la realtà non

l'illusione di una necessità è all’altezza dei sogni e prende il

greca fluisce nei volumi della sopravvento un altro IO profondo,

sua toga, i suoi piedi nudi omicida. Lei libera questo io che

sembrano dire: Siamo arrivati inizia a fondersi con il suo essere,

fin qui, è finita. distruggendolo.

I bambini morti si sono

acciambellati, Questa poesia (l’ultima) è stata

ciascuno, bianco serpente, scritta sei giorni prima del suicidio.

presso la sua piccola brocca di

latte, ora vuota. Lei li ha

raccolti di nuovo nel suo corpo • Perfezione è rappresentata

come i petali dalla morte

di una rosa si chiudono quando

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