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nel cosiddetto coming out ad un certo punto della loro vita. Generalmente il coming out viene
descritto in tre fasi:
La prima fase è quella del “conoscere se stessi”, e della realizzazione o decisione di
emergere come una persona aperta a relazioni con persone dello stesso sesso. Ciò viene
spesso definito come un coming out interno.
La seconda fare prescrivere la propria decisione di “uscir fuori” con altre persone, ad
esempio la famiglia, gli amici e/o i colleghi. Ciò avviene per molte persone intorno agli 11
anni, ma altri non chiariscono il loro orientamento sessuale fino all’età di 40 anni, o oltre.
La terza fase è rappresentata, più generalmente, dal vivere apertamente come una persona
LGBT.
In Italia come nel resto delle nazioni più sviluppata le persone spesso hanno il loro coming out
durante le scuole superiori o all’università. A quest’età, essi non vedono la necessità di ricorrere ad
un aiuto quando il loro orientamento non è accettato nella loro società e da ciò ne conseguono rischi
e violenze nel momento in cui si rivela ai membri di tale società la propria sessualità.
Da notare che in Italia spesso ci si riferisce al coming out utilizzando impropriamente l’espressione
outing, che invece indica l’atto di rivelare l’omosessualità di qualcuno da parte di un’altra persona.
Ad oggi,. Gli aggettivi più comuni utilizzati sono lesbica per le donne omosessuali, e gay per gli
uomini omosessuali, benché alcuni preferiscono altri termini o anche nessun termine di definizione.
Nel corso degli anni il termine “omosessualità” ha assunto connotati sempre più neutri, anche se il
concetto in se continua ad essere considerato un tabù nella maggioranza delle culture.
La nascita del movimento di liberazione omosessuale ha impostato in tutto il mondo il termine nato
dal gergo omosessuale statunitense gay, inizialmente usato soprattutto per gli uomini omosessuali
ma da qualche anno usato frequentemente per parlare di donne lesbiche. Nel 1969 il termine gay si
impone nel mondo come acronimo di “ good as you “ ( g.a.y. “buono come te”) , per sottolineare il
rispetto delle differenze.
In Germania negli anni tra il 1933 e il 1945 quando si trovò sotto il regime totalitario del Partito
Nazionale Tedesco dei Lavoratori guidato da Adolf Hitler, Berlino veniva considerata una città
liberale con molti locali gay, nightclub e spettacoli di cabaret. C’erano molti locali dove turisti e
residenti eterosessuali ed omosessuali potevano praticare il travestitismo (Trans). Sia pure in misura
minore, nella Germania pre-nazista si sviluppò anche un timido movimento lesbico, che garantiva
intorno ai locali berlinesi quali il Dorian Gray e il Flauto magico. Divennero luoghi nei quali lì
omosessualità femminile incominciò ad organizzarsi. Il movimento di liberazione omosessuale
venne rapidamente eliminato con l’avvento al potere del partito nazista campeggiato da Hitler.
L’ideologia nazista reputò l’omosessualità incompatibile con i propri ideali considerando che le
relazioni sessuali dovessero essere finalizzate al processo riproduttivo, essendo loro scopo la
conservazione della razza ariana, piuttosto che la realizzazione del piacere dell’individuo.
Ovviamente i rapporti omosessuali, considerati “sterili” vennero visti come un tradimento alle
politiche demografiche di potenziamento del popolo non essendo i gay in grado di riprodursi e
mantenere così la “razza padrona”. Ernst Röhm, un uomo che Hitler stesso percepì come una
possibile minaccia alla propria supremazia, e comandante della prima milizia nazista, esibì in modo
discreto la propria omosessualità fino al 1925. In quell'anno il giornale del Partito
socialdemocratico tedesco, con l'intenzione di gettare discredito sul partito nazista, pubblicò una
serie di lettere d'amore scritte da Röhm e da altri comandanti come Edmund Heines. Dopo il 1925,
Röhm ebbe possibilità di esprimere più liberamente la propria sessualità e si iscrisse alla Lega dei
Diritti Umani, la più grande organizzazione tedesca per i diritti dei gay. Inizialmente Hitler protesse
Röhm dagli elementi estremisti del partito nazista che vedevano nella sua omosessualità una grave
violazione delle norme profondamente omofobe del partito. Nel tempo però Hitler rivide questa
posizione quando sentì minacciato il proprio potere da parte di Röhm. Nel 1934 durante la Notte dei
lunghi coltelli, da coloro che lo minacciavano, egli ordinò l'uccisione di Röhm e sfruttò il pretesto
della sua omosessualità per compiere ulteriori azioni contro le SA al fine di renderle innocue e
docili al suo potere. Dopo aver consolidato il suo potere ed essere diventato Cancelliere, Hitler
incluse la categoria degli omosessuali tra coloro che dovevano essere inviati nei campi di
concentramento durante l'Olocausto. Poco dopo il 1934 venne creata una sezione della Gestapo
(polizia politica) che aveva l'ordine di compilare speciali liste di individui omosessuali. Nel 1936,
Heinrich Himmler, creò l'Ufficio centrale del Reich per la lotta all'omosessualità e all'aborto. Il
decreto costitutivo di questo nuovo ufficio recitava: Le attività omosessuali di una non trascurabile
parte della popolazione, costituiscono una seria minaccia per la gioventù. Tutto ciò richiede
l'adozione di più incisive misure contro queste malattie nazionali. Himmler, prima del 1934 un
fedele servo del potere di Röhm, obiettò che le accuse di omosessualità che gli erano rivolte fossero
state costruite dagli ebrei. Hitler supponeva che l'omosessualità fosse un "comportamento
degenerato" che rappresentava una minaccia alla capacità demografica dello stato e ne che
danneggiava il "carattere virile". I gay vennero denunciati come "nemici dello stato" ed accusati
come "corruttori" della moralità pubblica che mettevano in pericolo il tasso di natalità della
Germania. Circa un milione di omosessuali divennero vittime del regime nazista anche se non
venivano da subito trattati alla stregua degli ebrei; come componenti, seppur "deviati", della "razza
padrona" si preferiva "convincerli" ad una "corretta" sessualità e ed ad una "dignitosa" socialità. I
gay che rifiutarono di conformarsi e modificare il loro orientamento sessuale vennero deportati nei
campi di concentramento dove vennero sterminati attraverso il duro lavoro imposto. La
persecuzione nazista degli omosessuali venne portata a termine principalmente attraverso
l'inasprimento delle leggi omofobiche, 100.000 gay vennero arrestati, 60.000 condannati a pene
detentive e un numero sconosciuto internati in ospedali psichiatrici. Dalla seconda guerra mondiale
in poi l'atteggiamento sociale nei confronti delle persone omosessuali è andato migliorando, anche a
seguito delle battaglie condotte a questo scopo dal movimento di liberazione omosessuale.
L'estetismo non è un movimento letterario e artistico, ma un atteggiamento cha caratterizza molta
parte della letterature europea del secondo Ottocento. Preferire la decadenza al progresso implica il
rifiuto dell'impegno morale e sociale in nome di una visione puramente estetica della vita.
L'estetismo non limita al culto della bellezza artistica, che già era proprio dell'estetismo romantico,
ma vuole che ogni scelta di vita sia improntata all'eleganza, alla raffinatezza, alla sensualità .Oscar
Wilde incarna l'ideale estetico, rivendicando la totale autonomia dell'arte da ogni legame con i
problemi e i fatti sociali e proclamando che i suo scopo più nobile e più proprio è <<narrare cose
belle non vere>>
Oscar Wilde (Dublino, 16 ottobre 1854 – Parigi, 30 novembre 1900) è stato uno scrittore, poeta e
drammaturgo irlandese. Autore dalla scrittura apparentemente semplice e spontanea, con uno stile
talora sferzante e impertinente egli voleva risvegliare l'attenzione dei suoi lettori e invitarli alla
riflessione. È noto soprattutto per l'uso frequente di aforismi e paradossi, per i quali è tuttora spesso
citato. L'episodio più notevole della sua vita, di cui si trova ampia traccia nelle cronache del
tempo,è fu il processo e la condanna a due anni di prigione a Londra per avere violato la legge
penale che codificava le regole morali in materia sessuale della sua stessa classe sociale. Molti i
libri scritti sulle sue vicende e sulle sue opere, tra le quali, in particolare, i suoi testi teatrali sono
stati considerati dai critici dei capolavori del teatro dell’800. Oscar Wilde fu educato nelle mura
domestiche fino a nove anni; in seguito studiò alla Portora Royal School, successivamente
frequentò il Trinity college di Dublino dove, per i suoi lodevoli studi sui lirici greci vinse la
Berkeley Gold Medal, il premio più alto della scuola. Durante il periodo degli studi universitari
Oscar ritenne importante che non mancasse alla sua formazione culturale la conoscenza dei luoghi
dell’arte e della cultura classica italiana. Compì dunque un viaggio in Italia e per le sue spese
eccessive non poté visitare tutte le città che si era ripromesso e dovette tornare all’università dove
fece infuriare con le sue parole sprezzanti durante l’esame di teologia il sacerdote William
Archibald Spooner già infastidito dal suo ritardo. Nel 1876 morì il padre e in quegli stessi anni
Oscar riuscì a pubblicare sette liriche e 13 poesie. L’anno successivo Oscar per un altro avventuroso
viaggio in Grecia e giunse infine a Roma, dove fu ricevuto da Papa Pio IX a cui dedicò un sonetto.
Per via della lunga vacanza arrivò ancora una volta in ritardo al college per cui venne sospeso dagli
studi, gli si vietò la residenza nel campus per il periodo del trimestre rimasto e fu privato di tutti i
benefici. Cercò quindi conforto e risorse economiche presso sua madre che rifiutò di aiutarlo
sostenendo che per l’eredità ricevuta avrebbe potuto vivere in tranquillità economica per diversi
anni. Per due volte Wilde dovette presentarsi al tribunale per pagare dei debiti. In quel periodo
Oscar scrisse per il Dublin University Magazine, inviò una copia dell’articolo pubblicato a Pater
Walter che gli scrisse di volerlo conoscere. In seguito quando Wilde continuò lo scambio di lettere
inserendovi dei sonetti. Pater gli chiese di cimentarsi nella prosa, che egli riteneva compito ben più
arduo. Durante i primi incontri fra i due il comportamento di Oscar fece preoccupare il suo amico
Bodley che riferiva che Hardinge, suo conoscente, riceveva lettere da Pater che facevano così
sospettare una possibile relazione amorosa fra i due. Erano già noti i comportamenti di Pater, che
amava circondarsi di giovani ragazzi di aspetto femmineo. Oscar comunque gli mostrò sempre
deferenza chiamandolo nelle lettere "grande maestro".Wilde decise di soggiornare in Francia, a
Parigi, dove si sistemò con l'aiuto di Robert Sherard. Lui e Wilde si incontrarono quasi ogni giorno
salutandosi con baci sulle labbra, fatto che alimentò i pettegolezzi su di loro. A Parigi Wilde si
dedicò al lavoro e decise di cambiare il suo modo di presentarsi e adottò una nuova acconciatura
che imitava quella degli imperatori romani: capelli molto corti con piccoli riccioli; ma non
mancarono malignità al riguardo. Tornato a Londra Wilde fu molto compiaciuto che nessuno più lo
riconoscesse e che tutti concordassero che ora dimostrava meno anni di quelli che aveva. Wilde
cominciò a progettare di sposarsi sia per sfuggire ai moralisti, sia per salvarsi dagli usurai. Nel
maggio del 1881 accompagnò sua madre a casa di loro amici e qui conobbe Constance Lloyd, una
ragazza di 3 anni più giovane di lui, che sapeva leggere Dante in italiano. La ragazza impressionò
talmente tanto Oscar che appena usciti di casa lui disse a sua madre che pensava di sposarla. Per
risollevarsi economicamente, in attesa della prima americana di Vera, accettò un piccolo giro di
conferenze che iniziò da Londra; ed proprio durante queste conferenze incontrò nuovamente
Costance con la quale si fidanzò. Nel 1888 Wilde pubblicò “il principe felice” e altri racconti, una