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Estratto del documento

Un istinto è la capacità o la necessità innata di reagire ad un determinato

Istinto insieme di stimoli in maniera stereotipata o costante attraverso un

comportamento notevolmente più complesso di quello che viene definito riflesso.

Come un semplice riflesso, tuttavia, un istinto è messo in relazione ad un

determinato stimolo ed è costituito da una eccitazione centrale alla quale segue

una risposta motoria avente un corso determinato. Secondo Freud gli uomini sono

influenzati, nel loro agire, da due istinti o pulsioni di base: la

sopravvivenza/procreazione sessuale (Eros) e la morte/distruttività (Thanatos).

Tutti gli istinti hanno un origine, uno scopo e un oggetto. L’origine si ritrova

nell’attività biologica del corpo, nella dinamica dell’incremento ormonale, nella

Origine, responsività dei tessuti agli ormoni, nel tasso di ormoni in circolo e nella

scopo e sensibilità agli ormoni degli organi bersaglio. Questi meccanismi fisiologici di

oggetto base generano una condizione di tensione, attivano una pulsione o spinta,

degli istinti creando uno stato funzionale che persona avverte come sgradevole. Lo scopo di

ogni spinta è quello di riuscire a ridurre tale tensione. Gli individui devono

trovare un oggetto grazie al quale poter ridurre tale tensione, altrimenti

insorgono insofferenza, infelicità e ansia. L’uomo NON può soddisfare

direttamente le sue pulsioni istintive, perché nella realtà ci sono regole morali e

sociali che glielo impediscono, per cui attiva dei meccanismi di difesa verso esse.

L’uomo può “rimuovere” le pulsioni e, quindi, farle diventare inconsce, anche

se così continuano comunque a determinare la condotta, o “sublimarle”,

Sublimazione

delle sostituendo l’oggetto della pulsione (ad esempio: il bambino succhia il pollice

pulsioni in sostituzione del capezzolo materno; oppure un soggetto adulto dà un calcio ad

un oggetto sotto la spinta di una pulsione aggressiva, quando non può colpire il

suo superiore, quindi agisce in risposta ad una frustrazione,ecc.). Secondo Freud,

il meccanismo della sublimazione è fondamentale per il mantenimento del

benessere dell’individuo, per la usa sopravvivenza e per lo sviluppo della civiltà.

Spesso, i soggetti non sono consapevoli delle pulsioni alla base dei loro

comportamenti e tendono ad interpretare la propria condotta come conseguenza di

una motivazione più alta.

SINAPSI E STIMOLI ELETTRICI

Ma cosa succede a livello neurofisiologico? Quali sono i meccanismi biologici

che regolano l’impulso omicida? Per prima cosa introduciamo qualche nozione di

anatomia.

Il sistema nervoso è l’apparato deputato alla ricezione degli stimoli esterni e

interni all’organismo, alla loro elaborazione e alla produzione di una risposta.

Sistema Inoltre, al sistema nervoso sono associate funzioni psichiche complesse, come la

nervoso memoria, l’apprendimento e le emozioni. L’unità fondamentale che costituisce

l’intero sistema è il neurone, una cellula lunga e sottile destinata a trasportare

l’eccitazione da una parte del corpo all’altra. Il neurone riceve l’impulso

Neurone e attraverso le sinapsi, dalle terminazioni assoniche di un altro neurone. Ogni

trasmissione

dell’impulso terminazione instaura un contatto con i dendriti e il pirenoforo (il corpo centrale

ed ogni contatto rappresenta una sinapsi. L’impulso è trasmesso lungo l’assone

fino all’arborizzazione terminale.

Potenziale Tra la superficie esterna e quella interna della membrana cellulare esiste una

di

membrana a differenza di potenziale elettrico, detta potenziale di membrana a riposo:

riposo l'interno della cellula è caricato negativamente rispetto all'esterno. Questa

differenza è dovuta alla diversità nella concentrazione di ioni, in particolare ioni

sodio (Na+) e ioni potassio (K+), a sua volta dovuta soprattutto a meccanismi di

trasporto attivo degli ioni attraverso la membrana: la pompa sodio-potassio porta

all'esterno della membrana 3 ioni Na+ e contemporaneamente all'interno 2 ioni

K+, per cui all'esterno della membrana si accumulano cariche positive. Il

potenziale di membrana a riposo è pari a 70 milliVolt.

Potenziale L 'impulso nervoso determina una variazione del potenziale di membrana a

d’azione riposo che prende il nome di potenziale d'azione, dovuto ad una temporanea

variazione della permeabilità della membrana ai diversi ioni.

Durante la fase ascendente del potenziale d'azione aumenta la permeabilità agli

ioni Na+ che quindi entrano nella cellula, mentre una modesta quantità di ioni K+

l'abbandona. In questa fase il potenziale di membrana si inverte, diventando

positivo all'interno e negativo all'esterno della cellula.

della

cellula), Successivamente diminuisce bruscamente la permeabilità agli ioni sodio, mentre

aumenta quella agli ioni potassio, che fuoriescono in parte dalla cellula sottraendo

cariche positive.

La somma totale di questi avvenimenti ripristina la negatività del potenziale di

membrana.

Il potenziale di azione innesca la formazione di un potenziale analogo in una zona

limitrofa della membrana cellulare della fibra nervosa; questo processo si ripete

fino a determinare una sequenza di depolarizzazioni e polarizzazioni che

costituiscono il segnale nervoso nella sua interezza.

ESPRESSIONE E REALIZZAZIONE DI SÉ

OPERA D’ARTE e OMICIDIO

Il concetto di Arte è tutt’oggi oggetto di accese discussioni. Che cos’è l’arte?

Concetto di I dizionari ne spiegano il significato, in senso stretto, come: l’attività,

Arte individuale o collettiva, da cui nascono prodotti culturali che sono oggetto di

giudizi di valore, reazioni di gusto e similari. Il concetto è evidentemente

generico; ma se intendessimo spiegare il fine dell’Arte anziché la sua essenza, la

discussione si incanalerebbe in strade più specifiche e definibili. Tutti i più grandi

artisti hanno dato una definizione di Arte e imposto uno scopo alla sua esistenza.

CHARLES BAUDELAIRE

L'arte è la creazione di una magia suggestiva,

che accoglie insieme l'oggetto e il soggetto.

UGO FOSCOLO

L'arte non consiste nel rappresentare cose nuove,

bensì nel rappresentare con novità.

THEOPHILE GAUTIER

L’arte per l’arte

Arte: espressione di sè

ha dato la definizione più comune e condivisa in modo unanime: “L'arte è

l'espressione della personalità: io, l'artista, sono importante nell'arte; io mi devo

esprimere, eventualmente, io devo comunicare. Questo è tutto quello che è

importante nell'arte.”

L’opera d’arte è pura espressione dell’artista, delle sue

emozioni e dei suoi desideri.

L’omicidio è pura espressione del serial killer, delle sue

emozioni e dei suoi desideri.

Omicidio e Paradossale? Impensabile? L’omicidio è un’opera d’arte. Un’opera d’arte fatale.

opera d’arte.

Serial killer Accostare il genio creativo alla follia distruttiva dell'assassino seriale è

e artista. sicuramente un procedimento ardito, pieno di trappole e insidie. Nulla sembra di

più lontano e incompatibile. Il primo crea opere di vita e di bellezza, destinate ad

allietare lo spirito umano, il secondo crea opere di morte e di orrore che nessun

essere sano di mente vorrebbe mai essere costretto a contemplare.

Qual è allora il punto di contatto tra queste due individualità così diverse?

Ma è Karl Paradossalmente è proprio la convinzione di entrambi che la loro opera sia una

Popper, creazione. Il S.K. considera se stesso un artista, e gli omicidi rappresentano il

tra gli frutto della sua creatività distorta. (R. De Luca, Omicida e artista. Le due facce

altri, che del serial killer, Ma. Gi. Editore, Roma)

Potenziali Quando non possono più uccidere, molti S.K. incarcerati si “convertono” all’arte,

serial killer dedicandosi in particolare alla scrittura e alla pittura, ed è proprio questo strano e

divenuti inesplorato legame tra arte e omicidio che è necessario penetrare per comprendere

artisti che cosa si cela dentro la testa del “mostro”.

Nella storia dell’arte ci siamo spesso imbattuti in artisti che estrinsecano nelle

loro opere un chiaro disagio interiore. Il famoso Michelangelo Merisi (detto

Caravaggio), dalla vita turbolenta e sregolata, ebbe diversi problemi con la legge:

Caravaggio: pluriomicida, rissaiolo, diffamatore. Fuggì da Milano in seguito ad un omicidio, si

una vita trasferì a Roma dove nel 1606 uccise un uomo durante una partita alla pallacorda.

violenta Fu condannato alla decapitazione, ma riuscì a fuggire a Napoli.

Un altro artista famoso per la sua indole aggressiva, oltre che per aver gettato le

basi del movimento espressionista, è Vincent Van Gogh (1853-1890).

Tristemente noto per l’automutilazione infertosi all’orecchio destro, in seguito ad

una discussione con l’amico/rivale Gaugin. Decise autonomamente di farsi

V. Van rinchiudere in una clinica psichiatrica a Saint-Remy, consapevole della

Gogh: follia degenerazione delle sue azioni. Durante il soggiorno in clinica diede vita a opere

e creatività sempre più lontane dalla tradizionale riproduzione scientifica della natura, ma

sempre più vicine alla completa estrinsecazione della propria emotività.

Protagonista di svariati episodi folli e autolesionisti, giunse a suicidarsi in un

campo di grano nel luglio del 1890. L’ultima opera, rappresentata qui sotto, è

considerata dalla critica un “testamento spirituale” dell’artista; nel dipinto è infatti

possibile leggere lo stato d’animo del pittore: atmosfera cupa, pennellate date

con violenza, sagome indefinite.

V. Van Gogh, Campo di grano con corvi, luglio 1890

Olio su tela, 50,5 x 103 cm

Caravaggio e Van Gogh sono palesemente artisti che sublimavano la propria

natura violenta e disagiata con la produzione di opere d’arte; ma è altresì noto

come molti S.K., una volta catturati, si convertano all’arte. Un lampante esempio

è quello di Charles Manson, uno dei più famosi S.K. di tutti i tempi; Mr. Satana,

come viene soprannominato, durante la sua “carriera omicidiaria” è sempre stato

Charles ossessionato dalla musica (il suo più grande desiderio era entrare a far parte dei

Manson: dal Beatles). Una volta arrestato, con l’accusa di più di 50 omicidi, Manson si è

sangue al completamente dedicato alla pittura; ottenendo una discreta ammirazione tra i

colore critici. Questo è solo uno dei tanti casi in cui gli autori di omicidi di stampo

edonista, non potendo più svolgere la loro attività più realizzante, si dedicano ad

un’alternativa creativa per esternare i propri bisogni. Tra gli altri Pietro Pacciani,

ritenuto il famoso Mostro di Firenze; Ted Bundy e Jeffrey Dahmer.

C. Manson, Abstract Charles Manson, 2001

Olio su tela, 31 x 46 cm

Cosa accade invece quando un uomo che vive d’Arte, credendo in essa, si vede

“Potenziali” preclusa la possibilità di dedicarle la sua vita? Abbiamo visto come molti S.K.,

artisti

divenuti impossibilitati a continuare la loro serie di delitti, siano diventati artisti dilettanti;

serial killer ma se un artista dilettante fosse impossibilitato a diventare un artista affermato?

“In questa cittadina sull’Inn, dorata dai raggi del martirio tedesco, bavarese di

sangue, austriaca secondo lo Stato, sul finire degli anni ottanta del secolo scorso

abitavano i miei genitori: mio padre, come impiegato statale zelante del dovere;

mia madre, tutta dedita alla casa e, ancor prima, devota a noi figli con sempre

uguale sollecitudine amorosa. […] Con una valigia piena di vestiti e di

biancheria, con un'indomita volontà nel cuore, partii per Vienna. Ciò che era

riuscito a mio padre 50 anni prima, speravo anch'io di poterlo strappare dal

destino; anch'io volevo diventare qualcuno, certo, ma a nessun costo un

impiegato! Già durante gli ultimi mesi della sua malattia, io ero andato a Vienna

a sostenervi gli esami di ammissione in quella Accademia (di Belle Arti). Armato

di un grosso rotolo di disegni, mi ero accinto al gran viaggio, convinto di poter

sostenere facilmente tale esame, quasi giocando. Alla scuola tecnica io ero di

gran lunga il miglior disegnatore della mia classe, e da allora la mia abilità si

era enormemente perfezionata. Una sola ombra al quadro: il mio talento

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