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Sintesi
Tesina sulla donna fatale: Salomè; Elena Muti; Mata Hari; Jessica Rabbit; Merilyn Monroe (con riferimento a Aubrey Beardsley)
Estratto del documento

Menis Alice cl.Vcs

Motivazione della scelta:

Spesso la donna è stata dipinta come un essere debole e fragile, inferiore all’uomo

all’interno della società, sottoposta a discriminazioni e pregiudizi. Sotto questo punto di

vista l’unica occupazione della donna doveva essere la casa e la famiglia.

Contrapposta a questa visione e a quella di donna angelicata, nell’Ottocento si diffonde la

figura di “femme fatale” la cui prerogativa era sedurre e conquistare gli uomini.

Questa figura femminile affascinava e destava perplessità tanto nell’uomo quanto nella

donna. Per questo motivo ho deciso di approfondire questa tematica, poco trattata, in un

viaggio che analizza le donne più fatali dell’Ottocento e del Novecento sia del mondo

letterario che di quello dello spettacolo.

Donna fatale: donna seduttrice e manipolatrice, spregiudicata e sensuale, infedele e dannata,

ma anche malvagia e pericolosa caratterizzata dal desiderio di annientamento. Gli uomini

fatalmente spesso soggiacciono al suo fascino.

Fin dai tempi antichi la donna fatale faceva precipitare un soggetto maschile nell’abisso

dell’autodistruzione e si compiaceva del male che andava disseminando attorno alla propria

persona. che si poneva di fronte all’amante come dinnanzi ad una vittima

Era una donna-carnefice

passiva,ammutolendolo, accecandolo, ferendolo, privandolo della naturale salute fisica e

mentale. Ne assorbiva tutte le energie vitali come una spugna, provocandogli sensazioni

dolorose e lancinanti.

La femme fatale cercava, in un certo senso, di negoziare la possibilità di mostrarsi attiva,

totalmente padrona di se stessa.

Il potere femmineo era un potere devastante, bestiale, dominato dagli istinti.

Salomè

La vicenda si svolge nel palazzo di Erode dove sta avendo luogo un

banchetto a cui prendono parte vari ospiti (giudei, romani, egiziani).

Contemporaneamente sulla terrazza si svolge un dibattito tra i soldati e

il siriaco riguardante la bellezza della luna e quella della principessa

Salomè. Nel salone è posta una profonda cisterna al cui interno Erode

ha fatto rinchiudere il profeta Iokanaan (Giovanni Battista) colpevole di

annunciare l’avvento del Messia.

Salomè chiede ai soldati di mostrarle il profeta, questi, dopo un’ iniziale

titubanza, cedono alle pressioni della principessa. Salomè rimane

incantata dall’uomo e dichiara il suo desiderio di baciarlo. Nel

frattempo il siriaco, innamorato della principessa, si toglie la vita per

non udire quelle parole.

Sulla terrazza giungono anche Erode e la moglie Erodiade. Erode,

invaghito di Salomè, le chiede di ballare per lui promettendole

qualsiasi ricompensa. Salomè accetta ed esegue la danza dei sette veli;

al termine di questa chiede di baciare Iokanaan. Il profeta si rifiuta di

baciarla e così Salomè desidera la sua testa in un bacile d’argento. Erode è costretto ad acconsentire e fa

uccidere, dal carnefice, il profeta. A questo punto la principessa reclama la testa e bacia le labbra del

profeta. La versione di Wilde…

“Ѐ bella, pallida, assomiglia al riflesso di una rosa bianca in uno specchio d’argento.

La principessa ha nascosto il viso dietro il ventaglio. Le sue piccole mani bianche si muovono come

colombe che volino verso i loro nidi. Sembrano farfalle bianche.

Ѐ smarrita… Ѐ vento…

come una colomba che si sia come un narciso scosso dal Somiglia a un fiore

d’argento.

Ha occhi d’oro sotto le ciglia dorate, le labbra rosse.”

La descrizione che ci fornisce Wilde della donna è emblematica. Salomè è adornata come

una regina, con il corpo di un angelo, indescrivibilmente delicata e interamente femmina.

È una sorta di dea che simboleggia la voluttà e l'isterismo immortale senza sentimentalità,

contagiando tutto quello che le sta attorno, tutto quello che vede, tutto quello che tocca.

Wilde la presenta come un essere impulsivo d'incrollabile forza di volontà e di pericolosa e

prematura maturità.

L’eccentrico Aubrey Beardsley

La sua vita è improntata all’eccentricità e al

pubblico egocentrismo, fino ad arrivare ad

affermare “Ho uno scopo: il grottesco. Se non sono

grottesco, non sono niente”.

Ѐ stato definito “illustratore maledetto”: realizzò

innumerevoli disegni, che sono visti come uno

specchio deforme della società vittoriana. Si ispira

a molteplici fonti: dalla pittura vascolare greca ai

capolavori del rinascimento italiano, dalla grafica

di Toulouse-Lautrec alle stampe giapponesi, dalle

visioni di William Blake alle evocazioni letterarie

dei preraffaelliti.

Nelle sue opere predilige la tecnica del disegno a

china, riuscendo a definire uno stile basato sul

contrasto cromatico tra bianco e nero, le linee sono marcate, il puntinismo è leggero, usa molto la stilizzazione e i

simbolismi, esalta la linea astratta.

Nel 1893 venne pubblicato in lingua francese “Salomè” di Wilde. Beardsley ne rimase colpito e realizzò di getto

uno dei suoi disegni più famosi, raffigurante Salomè con la testa mozzata di san Giovanni Battista (immagine a

destra).

Così, l’editore Lane, colpito dal disegno, commissionò all’artista le illustrazioni per l’opera inglese.

Quest’ edizione, pubblicata nel 1894, fu accusata dai perbenisti di licenziosità al limite della perversione e alcuni

disegni furono giudicati osceni per via di qualche turbante nudità. Infatti il pubblico ne era turbato perché queste

illustrazioni non abbracciavano le convenzioni che relegavano la donna inglese ai margini della vita sociale e la

volevano innocente e subordinata all’uomo.

Elena Muti, nel “Piacere” di D’Annunzio

D’Annunzio attribuisce a Elena Muti i tratti della donna fatale, non tanto perché ella riesca a

sottomettere Andrea Sperelli, il protagonista, ma perché ha trasferito una parte della sua personalità

nella donna, unendosi a lei. Quando la donna lo abbandona viene a crearsi una rottura del precedente

equilibrio. Questo spingerà Andrea Sperelli a cercare di reiterare con altre donne la precedente

esperienza amorosa nel vano tentativo di ricreare il principio unificante che aveva perso.

Ella era l’idolo che seduceva in lui tutte le volontà del cuore, rompeva in lui tutte le forze dell’intelletto,

teneva in lui tutte le più segrete vie dell’anima chiuse ad ogni altro amore, ad ogni altro dolore, ad ogni

altro sogno.

Aveva la voce così insinuante che quasi dava la sensazione d'una carezza carnale; e aveva quello sguardo

involontariamente amoroso e voluttuoso che turba tutti gli uomini e ne accende d'improvviso la brama.

Ella metteva anche negli spiriti più ottusi o più fatui un turbamento, un'inquietudine, un'aspirazione

indefinibile. Chi aveva un cuore libero immaginava con un fremito profondo l'amore di lei.

Era uno spirito senza equilibrio in un corpo voluttuario. A similitudine di tutte le creature avide di piacere,

ella aveva per fondamento del suo essere morale uno smisurato egoismo.

Ella era la donna delle passioni fulminee, degli incendi improvvisi. Ella copriva di fiamme eteree i bisogni

erotici della sua carne e sapeva trasformare in alto sentimento un basso appetito.

Mata Hari, l’occhio dell’alba

Nome d’arte di –Vincennes*1917).

Margaretha Zelle (Leeuwarden*1876

Nella vita puntò molto sul suo fascino: bocca sensuale, incarnato scuro,

spalle e fianchi larghi. Viene ammirata per la sua leggiadria, estrosità,

eleganza. È paragonata a un’orchidea fiorita tra i ranuncoli.

Il padre, uomo benestante, la vizia così, fin da piccola, era estremamente

vanitosa e abituata a ottenere ciò che voleva. Quando il padre dichiarerà

bancarotta, lei andrà a vivere da alcuni parenti e frequenterà una scuola

per maestre d’asilo. In questo luogo intreccerà una relazione con il

preside.

Mata Hari, però, sogna un futuro contrassegnato da successo, lusso e

amore degli uomini. Decide, così, di sposare Rudolf MacLeod, un

capitano dell’esercito, quasi quarantenne, di cui ha letto l’annuncio

matrimoniale sul giornale. I due si trasferiscono in Indonesia e qui Mata

Hari si interessa alla cultura indonesiana, assistendo a spettacoli di danza

e acquistando costumi tradizionali.

A inizio 1900 la donna si trasferisce a Parigi per sfruttare il fascino che

suscita sugli uomini. Nel 1911 si reca a Milano per un lavoro alla Scala,

su richiesta di Giovanni Pratesi, con cui intreccia una relazione clandestina. L’uomo chiede ad un amico di ospitare la

donna, per non insospettire la moglie. Questo amico sarà Filippo Tommaso Marinetti. Mata Hari si esibirà per lui e per

una ristretta cerchia di gente altolocata. Lo stile delle sue danze, molto seducenti, le relazioni che stringe con molteplici

uomini e i regali dei numerosi amanti le permettono di vivere nel lusso senza aver bisogno di lavorare. Lei stessa

afferma “ voglio essere ricca abbastanza da non dovere ingannare Vadim (futuro marito) con altri”.

Con lo scoppio della prima guerra mondiale tutti i suoi spostamenti (per raggiungere i vari amanti spersi per l’Europa)

destarono sospetti . Nel 1916 Mata Hari fu arrestata ed accusata di spionaggio a favore dei tedeschi. Nonostante non ci

siano prove di un’ effettiva missione, la donna viene condannata a morte e giustiziata da un plotone di dodici soldati.

*Leeuwarden è il capoluogo della provincia della Frisia, nel nord dei Paesi Bassi.

è un comune francese, situato nel dipartimento della Valle della Marn,a nella regione dell'Île-de-France.

*Vincennes La sua danza: la progenitrice dello

strip-teas

Quando il violinista iniziava a suonare,

Mata Hari iniziava a muoversi con grazia

sul pavimento, avvolta da veli. Dai veli

emersero le lunghe braccia e le mani.

Mano a mano che i movimenti

diventavano più allusivi, gettava via i veli

uno a uno. Al termine dell’esibizione

rimaneva completamente nuda, fatta

eccezione di un bustino ingioiellato.

Jessica Rabbit

Ѐ un personaggio immaginario inventato da Gary Wolf e trasposto nel film

d'animazione “Chi ha incastrato Roger dove è la moglie del

Rabbit”,

protagonista.

Si esibisce nel Club Inchiostro e Tempera, frequentato da umani e cartoni

animati, dove, con le sue canzoni, manda in estasi il pubblico maschile.

Viene pedinata da Eddie Valiant e lui, fotografandola di nascosto, la vede

fare un gioco, Manina bella, insieme a Marvin, il Re dei Trucchi. Eddie

mostra le foto a Roger che impazzisce.

Quando Marvin viene trovato morto, Jessica viene interrogata, dato che la

polizia pensa che sia suo marito l'assassino, e, incontrando per caso Eddie,

gli dà uno schiaffo, perché è a causa delle foto che le aveva che Roger è

accusato di omicidio. Qualche ora più tardi, Jessica si reca all’ufficio di

Eddie e gli spiega che lei non voleva tradire il marito,ma voleva solo fare in

modo che Maroon, proprietario dei Maroon Studios, non cacciasse Roger

da Cartoonia.

Quando Eddie e Roger vanno da Maroon, lei dà una padellata a suo marito e lo chiude nel bagagliaio della

sua macchina per toglierlo dai guai.

Quando si trovano a Cartoonia Jessica e Eddie vengono catturati dal giudice Morton e dalle faine.

Quando arriva anche Roger, lui e la moglie vengono legati e sospesi in aria dalle faine (dove, tra l'altro, lei gli

dichiara tutto il suo amore) per essere spruzzati con la "salamoia", l'unica sostanza che riesce ad uccidere i

Ѐ

cartoni animati. proprio in questa circostanza che Jessica dichiara il proprio amore al coniglio. Eddie riesce

a sconfiggere il giudice e le faine, salvandoli.

“Io non sono cattiva, è che mi

disegnano così”

“Una visione diafana, scintillante, una specie di venere

traslucida e viva. Sembrava piuttosto una dea che un

cartone. Lei era sbalorditiva. Era la quintessenza della

vamp”.

È considerata lo stereotipo della femme fatale.

È una donna alta e seducente, indossa un vestito

da sera rosso molto scollato e con spacco laterale

vertiginoso, scarpe rosse dai tacchi molto alti e

lunghi guanti viola. Ha i capelli rossi e lunghi che

accentuano un senso di mistero, le labbra carnose,

il seno molto grande e occhi verdi grandi e

seducenti, sempre truccati di viola.

Marilyn Monroe

Era la più bella di tutte e ancora oggi, nel

terzo millennio, ora che i canoni estetici si

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