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Femme fatale, tesina



Italiano - la Femme fatale di D'Annunzio e la Lupa di Verga
Arte - Giuditta I e II di Klimt
Filosofia - Hannah Arendt
Storia - Rosa Luxemburg
Latino - l'accusa alla donna di Marziale e Giovenale
Fisica - Marie Curie
Matematica - la derivata
Educazione fisica - la pallavolo
Estratto del documento

Ritratto di una

Femme Fatale

“Al villaggio la chiamavano la

Lupa perché non era sazia

giammai–di nulla. Le donne si

facevano la croce quando la

vedevano passare.”

(La Lupa)

“Nanni: - E’ la tentazione! E’ la

tentazione dell’inferno!”

“Egli aveva in sé i germi di tutte

le infezioni. Corrompendosi,

corrompeva.”

(Il Piacere)

Ritratto di una

Femme Fatale

“Pareva egli a se stesso quasi

puerilmente debole e trepido,

come diminuito d’animo e di forze

dopo una prova sfavorevole. (…)

egli aveva sentito per indizii

indubitabili l’impoverimento del

suo vigore, la declinazione della

sua giovinezza, tutta l’opera

distruttiva della Nemica.” (Il Trionfo

“La scoperta d’una bruttura, non

della morte)

rallentava il vincolo, non diminuiva il

fascino. I lineamenti più volgari

esercitavano su di lui un’attrazione

irritante. (…) Era ben questo il più

fiero segno della grande ossessione

carnale operata da una creatura

umana su un’altra creatura umana.”

(Il Trionfo

della morte)

La critica romana

alla Femme

Fatale

• Marziale

Bella es, novimus, et puella, verum

est, et dives, quis enim potest

negare? Sed cum te nimium,

Fabulla, laudas, nec dives neque

bella nec puella es.”

(Che tu sia bella lo sappiamo, che tu sia

giovane e che tu sia ricca è vero, chi

infatti potrebbe negarlo? Ma quando ti

lodi troppo, Fabulla, non sei né ricca né

bella né giovane.) (Da

“Epigrammi” I,64)

• Giovenale

“La donna invisa a Giovenale non è

soltanto quella che

scompostamente si abbandona agli

dell’eros,

impulsi ma anche quella

che affronta i viaggi, discute di

politica, tiene salotto, trincia

Giuditta I

‘‘In Giuditta I, come

in genere nelle

opere di Klimt,

assistiamo a una

trasfigurazione.

Mentre i volti delle

figure mantengono

una parvenza

naturalistica,

seppure in

espressioni

trasognate, spesso

quasi ipnotiche, il

contesto in cui

sono immerse è del

tutto astratto, e

con il suo

particolare

decorativismo

costituisce un

superamento

dell'Art Nouveau’’

(Federico Zeri)

‘‘L’universo

Giuditta II

klimtiano si

concentra

sulla donna

come idolo

malsano e

ossessivo.

Ecco allora

corpi

scomposti o

riassorbiti in

un

decorativismo

fortemente

allusivo, ma

nell’eterno

divenire

dell’essere

umano anche

l’ambiguo

potere erotico

della femme

fatale cede

allo spettro

Rosa Luxemburg

“Ora è sparita

anche la Rosa

rossa.

Dov'è sepolta non

si sa.

Siccome disse ai

poveri la verità

I ricchi l'hanno

spedita

nell'aldilà”

(Bertolt Brecht,

Epitaffio, 1919)

“Solo estirpando alla radice la

consuetudine all'obbedienza e al

servilismo, la classe lavoratrice

acquisterà la comprensione di una

nuova forma di disciplina,

l'autodisciplina, originata dal

libero consenso.”

"La rivoluzione russa. Un

esame critico"

“Col soffocamento della vita

politica in tutto il paese anche la

vita dei Soviet non potrà sfuggire

a una paralisi sempre più estesa.

Senza elezioni generali, libertà di

stampa e di riunione illimitata,

libera lotta d'opinione in ogni

pubblica istituzione, la vita si

spegne, diventa apparente e in

essa l'unico elemento attivo

“Questa dittatura deve essere

rimane la burocrazia.’’

opera della classe, e non di una

piccola minoranza di dirigenti in

nome della classe."

“La libertà è sempre la libertà di

dissentire. Chi non si muove, non

può rendersi conto delle proprie

catene.’’

George Sand

1. Période

romantique.

“L’esprit cherche

et c’est le coeur

qui trouve.”

2. Période utopiste

et socialiste.

3. Période

‘‘L'innocent châmpetre et

plaisir de réaliste.

vivre pour

vivre. ’’

‘‘L'art n'est pas une étude de

la réalité positive;

c'est une recherche de la vérité

idéale.’’

Hannah Arendt

Le origini del

totalitarismo

“Il ad avere

diritto

diritti.”

Vita activa. La

condizione umana

“La pluralità

umana è la

paradossale

La banalità del male

• pluralità di essere

“La malvagità del sistema totalitario

unici.”

non è di natura demoniaca ma

amministrativa ed è, appunto, banale,

nel senso che la natura terribile e

inaudita dei suoi crimini viene

neutralizzata in una complicata

ragnatela di sistemi di comando ed

esecuzione, all’interno della quale le

distinzioni fra ben e male, fra giusto e

sbagliato, fra verità e menzogna

svaniscono.”

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