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Astronomia Emanuele V N

Da tempo l’uomo nell’ambito dell’astrobiologia, ovvero la materia che studia

l’esistenza di forme di vita nello spazio, si interroga se sia possibile scoprire vita in

altre parti dell’universo.

In particolare, a tal proposito, nel 1977 furono lanciate nello spazio le due sonde

Voyager. All’interno di queste sonde era presente un disco: Il Voyager Golden Record.

Queste sonde trasportavano schemi e disegni e altre informazioni su noi e sulla nostra

posizione nell’universo. Sulla superficie di questo disco ci sono informazioni destinate

ad illustrare la vita sulla terra ad una possibile civiltà aliena. Vi sono 115 immagini,

una selezione di suoni naturali, un messaggio di saluto in 55 lingue diverse e la

musica. Si è ritenuto importante inserire una selezione di canzoni e musiche che

richiamassero a paesaggi naturali. La musica trova spazio persino in questo tipo di

funzioni. Nella scoperta dell’universo, e di altre forme di vita. Noi uomini l’abbiamo

ritenuta così importante da mandarla nello spazio in ricerca e in rappresentanza della

razza umana. Se c’è qualcosa che ci differenzia dagli altri esseri viventi è proprio la

possibilità di creare dal nulla qualcosa di astratto che agisca nel nostro astratto,

ovvero nei nostri sentimenti.

Ora questa sonda vaga nell’universo; Universo che è sotto gli occhi nostri sin dall’alba

dei tempi, su cui però non ci sono molte certezze sia riguardo la sua estensione e sia

riguardo la sua nascita o fine. Lo studio dell’universo ha portato alla scoperta della sua

struttura e dell’esistenza delle galassie. Una galassia è un vastissimo raggruppamento

di stelle circondato da enormi distese di spazio vuoto. La nostra galassia è formata da

un nucleo galattico, una specie di disco centrale dal quale si diramano lunghi bracci a

spirale che comprendono oltre 100 miliardi di stelle. Le stelle da noi visibili a occhio

nudo fanno parte della via lattea una fascia di stelle che comprende circa 6000 stelle.

Infine la nostra galassia è caratterizzata da ammassi stellari, che sono raggruppamenti

aperti

di stelle relativamente piccoli che si muovono tutte insieme e possono essere

raggruppati in modo irregolare; globulari formati da massimo 1.000.000 di stelle

distribuite regolarmente. Gran parte di essi si trova nell’alone galattico che è una

nuvola molto rarefatta che avvolge le galassie.

Oltre alla nostra galassia, però ci sono altre galassie molto lontane, che spesso hanno

forme diverse dalla nostra. Tra tutte le galassie ci sono galassie a forma ellittica, come

la nostra via lattea; Galassie a spirale sbarrata (il nucleo pare attraversato da una

sbarra) ; Galassie globulari (stelle addensate a globo) ; Galassie irregolari. La nostra

galassia fa parte del Gruppo locale insieme ad altre galassie. La distanza media tra

tutte le galassie che si conoscono (in via statistica) è di 2,5 milioni di anni-luce ed

inoltre sono raggruppate tra loro come enormi bolle. Quindi delle bolle di stelle inserite

in sterminati spazi vuoti, vanno a formare l’universo a bolle. Oltre alle galassie ci sono

le Radiogalassie che sono galassie molto lontane capaci di emettere onde radio, ed

infine ci sono anche i quasar che sono corpi celesti molto luminosi, quasi stelle,

anch’esse molto lontane.

Inoltre ci sono vari ipotesi sull’origine e sull’evoluzione dell’universo. Una grande

scoperta è dovuta a Hubble che osservando gli spettri di alcune decine di galassie,

scoprì un sistematico spostamento verso il rosso nel loro spettro dal quale dedusse

che le galassie si stanno allontanando alla velocità di migliaia di km/s e le galassie si

stanno allontanando con la velocità tanto più alta quanto più sono lontane (legge di

Hubble) v/d = H.

Esistono poi due teorie sull’evoluzione dell’universo: Teoria dell’universo stazionario,

prevede che l’espansione dell’universo sia compensata dalla continua creazione nello

spazio di nuova materia, che formerebbe nuove galassie perché si basa sul principio

che l’universo debba apparire sempre uguale. Teoria dell’universo inflazionario

prevede che l’universo abbia avuto origine tra 11 e 15 miliardi di anni fa, per

l’esplosione (big bang) di un nucleo primordiale di densità quasi infinita e con una

temperatura di miliardi di gradi, seguita da una rapidissima espansione (inflazione)

che generò anche lo spazio in cui si dilatava. L’energia cominciò a condensarsi in

particelle elementari , finché, dopo oltre 300.000 anni, la materia si separò dalla

radiazione e iniziò la sua evoluzione costruendo l’universo che conosciamo. Come

proseguirà l’evoluzione dell’universo? Il modello del Big bang consente questa

estrapolazione ma la previsione è ostacolata dall’incertezza con cui ancora

conosciamo la densità media della materia di cui è costituito l’universo. Se la densità è

inferiore al valore critico l’espansione continuerà senza fine, le stelle consumeranno

tutto il loro combustibile delle galassie diventeranno sistemi oscuri di corpi freddi e

inerti. Se la densità è superiore a quella critica e la forza di gravità riuscisse invece a

frenare l’espansione dell’universo, allora si può pensare che le galassie finiranno per

arrestare la loro fuga e per invertire il loro movimento dando inizio a una contrazione

dell’universo. (Big Crunch)

Storia

All’inizio degli anni 60, l’Europa gode di un intenso periodo di ripresa produttiva, che

sfocia in un vero e proprio boom economico. Nasce un nuovo fattore economico-

sociale: il consumismo. La pubblicità diventa uno strumento necessario per presentare

in modo allettante di prodotti, giacché assume più importanza dell’apparenza che la

qualità in sé dei prodotti stessi. In poco tempo, il vero valore diventa la ricerca del

lusso e dell’esclusività, che induce molti cittadini a possedere una bella automobile,

vestiti ricercati, case più grandi e piene di elettrodomestici. Negli stessi anni si

sviluppa un nuovo fenomeno culturale mondiale promosso dal movimento

studentesco, che raggiunse la sua apoteosi nel 1968. Nel campo occidentale un vasto

schieramento di studenti e operai prese posizione contro l'ideologia dell'allora nuova

società dei consumi, che proponeva il valore del denaro e del mercato nel mondo

capitalista come punto centrale della vita sociale. La rivolta studentesca matura nei

campus americani, ma ben presto dilaga in tutta Europa: in Francia e in Italia il

movimento ha conseguenze politiche e sociali sconosciute ad analoghi movimenti

degli altri paesi. In Italia la protesta giovanile fa il suo esordio nel dicembre del 1967

con l’occupazione dell’Università di Torino e successivamente si estende agli atenei

delle altre città e persino nelle scuole. Anche nel nostro paese la protesta del

movimento studentesco si irradia a tutti i settori della società, con alla differenza che

contrariamente a quanto accade in Francia, il partito comunista italiano instaura un

dialogo con gli studenti, giovandosene elettoralmente. Francia, Cina, Giappone,

Jugoslavia, Stati Uniti, sono solo alcuni dei paesi in cui avvenne la protesta

studentesca. Tali proteste che si dilungarono nel tempo, portarono a molti

cambiamenti sul piano sia politico che culturale. Ma la contestazione non si esauriva e

non si limitava solamente alla semplice protesta, ma investiva molti campi culturali tra

cui la musica. Nella musica si riuscì a trovare un canale di diffusione senz’altro più

incisivo di tanti altri; forse anche per via della funzione che ha avuto la musica negli

anni 60 si è verificato un tale sviluppo di questa protesta. Il modello musicale che si

beat generation

sviluppava in contemporanea alla fu il rock'n'roll, un tipo di musica

bianca, che interpretava il senso di inquietudine, di protesta e di ribellismo dell'epoca.

Esso si proponeva come un veicolo anti-tradizionalista e anticonformista, che voleva

mettere al bando la musica melodica e sentimentalista e produrre un nuovo sound

provocatorio. Con questo genere quindi si arrivava ad un punto in cui libertà in musica,

nei costumi e libertà sessuale si fondevano prepotentemente, fra i maggiori interpreti

ricordiamo Bill Haley e Elvis Presley. Al movimento della beat faceva seguito quello

degli Hippie, "figli dei fiori", particolarmente presente durante gli anni della guerra del

Vietnam. I maggiori interpreti del pacifismo e della solidarietà tra i popoli furono Joan

Baez e Bob Dylan. Come non citare poi Jonh Lennon e i Beatles che avevano spopolato

tra i giovani negli anni 60’. In Italia, in realtà, il sessantotto si visse qualche anno più

tardi, ma, dal punto di vista musicale, le prime tracce della ribellione appaiono come

fenomeno di massa già nel 1966 quando Gianni Morandi cantava “C'era un ragazzo

che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”. Un simbolo musicale, ma non solo,

di tutta questa protesta e di quest’aria di pacifismo lo possiamo riscontrare nel festival

di Woodstock svoltosi di nello Stato di New York nel 1969. Woodstock era stato ideato

come un festival di provincia ma accolse inaspettatamente più di 400.000 giovani

(secondo fonti non certe, addirittura un milione di persone); trentadue musicisti e

gruppi, fra i più noti di allora, si alternarono sul palco; l'esibizione non smise che un

giorno dopo il previsto; così il festival ebbe una grande carica simbolica, che richiama

ancora oggi, ma, soprattutto, fu un grande evento della storia del rock e della musica.

Anche in questo caso la musica ha svolto una funzione primaria, e soprattutto per

molti aspetti nobile, se si pensi che gli obiettivi di questo movimento erano senza

dubbio fondati su ideali di Democrazia e di Pacifismo.

Italiano

Le radici della corrente decadentista si hanno in Francia. Dalla Francia questa corrente

letteraria si diffonderà anche in Italia. Uno dei maggiori rappresentanti di questa

corrente letteraria in Italia è Giovanni Pascoli. Studiando la sua poetica possiamo

definirlo un poeta decadentista in quanto anch’egli rifiuta la società di quel periodo e

la critica. Egli elabora una teoria denominata la poetica del fanciullino. Secondo Pascoli

la funzione della poesia è proprio quella di liberare il fanciullino che è dentro di noi, per

questo motivo soltanto il poeta è capace di fare questo. Il fanciullino è capace di far

regredire l’uomo ad uno stato di natura, e quindi qualcosa di lontano dalla società

borghese di quel periodo. Per rappresentare la natura e la poetica del fanciullino nelle

sue poesie, utilizza molte figure retoriche che appartengono al fono simbolismo. Il fono

simbolismo non è altro che utilizzo della musicalità nel testo attraverso delle figure

retoriche come le onomatopee. Troviamo infatti la presenza di queste ultime in molte

poesie che rispecchiano la sua poetica. Il fono simbolismo, quindi, non è altro che la

rappresentazione di un suono, che rievoca sensazioni naturali e primordiali. La

raccolta di poesie meglio suggerisce uno stato di natura, è Myrice. Il titolo latino è una

citazione di Virgilio nelle Bucoliche, in cui il poeta afferma l’intenzione di innalzare il

tono poetico perché “non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici”.

Pascoli, invece, sceglie questo titolo proprio come simbolo delle piccole cose che sono

al centro della sua poesia.

Sono componimenti molto brevi; ogni particolare ha un senso misterioso e suggestivo.

Compaiono un’insistenza sulle onomatopee, il valore simbolico dei suoni, l’uso di un

linguaggio analogico. Ne è un esempio “temporale” . Questa poesia fornisce una

descrizione della tempesta attraverso le onomatopee; possiamo subito osservare che

nonostante non si nomini mai il temporale, la descrizione è capace di rievocarne le

sensazioni. Per questo motivo abbiamo una analogia; “bubbolio” è un onomatopea; c’è

un unico verbo che è “rosseggia”; “come affogato, a mare” è una sinestesia; nero di

pece e un correlativo oggettivo; come anche spazi di nubi chiari e un’ala di gabbiano

sono correlativo oggettivo.

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