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La velocità di propagazione del suono dipende dalle caratteristiche del mezzo, in particolare
l'elasticità e la densità. Essa è direttamente proporzionale all'elasticità ed inversamente proporzionale
alla densità, secondo la relazione: c = velocità del suono nel mezzo considerato
k = costante
E = modulo di elasticità di Young (N/m2)
= densità del mezzo (Kg/m3)
ρ
Elenchiamo ora i vari parametri dei suoni determinati:
L'altezza di un suono è la percezione della sua frequenza fondamentale (la vibrazione più lenta).
L’unità di misura è l’Hertz. Per quanto
(1 Hertz = 1 Hz = 1 oscillazione completa / 1 secondo).
concerne l’altezza, possiamo distinguere due tipi di suoni:
• caratterizzato da molte vibrazioni al secondo.
Acuto, (Alta frequenza, molti Hz)
• caratterizzato da poche vibrazioni al secondo.
Grave, (Bassa frequenza, pochi Hz)
Il campo di udibilità del suono va da circa 16 Hz a circa 16000 Hz.
L'intensità è la percezione dell'ampiezza delle vibrazioni. L'intensità viene misurata in modo
relativo rispetto alla soglia di udibilità. L’unità di misura che si usa è logaritmica e corrisponde al
Decibel. (1 Anche in questo caso vi sono diversi tipi di suoni:
Decibel = 1.
• dove si riscontrano vibrazioni ampie.
Intenso (forte), (Alta intensità, tanti db)
• dove si calcolano vibrazioni brevi.
Debole (piano), (Bassa intensità, pochi db)
Il campo di udibilità è qui molto vasto:
0 db = Soglia di udibilità
10 db = Fruscio di foglie
40 db = Abitazione
80 db = Traffico intenso
110 db = Gara di motocross
130 db = Esplosione (soglia del dolore)
140 db = Accensione aereo a reazione
è la qualità caratteristica del suono e si caratterizza con parametri quali la fonte, il tipo di
Il timbro
suono, la qualità, la corposità, ecc. Per un dato suono il timbro può essere rappresentato nel dominio
del tempo con la sua forma d'onda o in quello delle frequenze con il suo spettro armonico. Ad una
forma d'onda corrisponde uno e un solo spettro armonico (per una sola oscillazione, o per una sua
ripetizione periodica, ad una data frequenza.) Variare l'altezza di un suono equivale a variarne la
durata nel tempo della forma d'onda o spostarne lo spettro in frequenza (stessa disposizione
dell'energia nelle armoniche, ma in posizione diversa).
La di un suono ha dei tempi caratteristici, quali lunghezza e tipologia che influenzano il
durata
timbro del suono. Vi sono diversi tempi:
• cioè il tempo necessario alla sorgente per passare al regime di
Transitorio d'attacco,
vibrazione periodico.
• cioè il tempo tra la cessazione della forza eccitatrice e l'estinguersi
Transitorio d'estinzione,
del suono.
• cioè il tempo impiegato dall'orecchio a raggiungere un regime
Tempo di integrazione,
sonoro stazionario.
Il suono ha differenti modi di propagazione. Quando un'onda sonora incontra un ostacolo, accadono
i seguenti fenomeni:
• Il suono non viene ulteriormente propagato in nessuna direzione.
ASSORBIMENTO: - 5 -
• Il suono esce da un’estremità dell'oggetto come se uscisse da una nuova
DIFFRAZIONE:
sorgente (che in realtà è solo virtuale).
• L'onda sonora muta la propria direzione di un angolo coincidente con quello di
RIFLESSIONE:
incidenza rispetto alla superficie riflettente. Si ricordano:
1. l’Eco, udibile quando l'onda riflessa ritorna alla sorgente dopo più di 1/10 di secondo.
La distanza minima nell'aria è quindi (340/10)/2 = 17 metri per un eco singolo e
minore per echi multipli (in caso di superficie riflettente presso la sorgente).
2. il cioè l’effetto "caotico" dovuto all'interferenza (scontro) tra l'onda
Rimbombo
diretta e quella riflessa (fenomeno più accentuato alle frequenze basse a causa della
maggior lunghezza d'onda).
3. Il ovvero l’effetto "più ordinato" nel quale il suono
Riverbero (o Ambienza),
persiste anche dopo che la sorgente ne ha cessato l'emissione. Il tempo di
riverberazione è quello necessario alla densità media di energia in un punto di
diminuire di 60 db rispetto al valore che aveva quando la sorgente ha cessato di
emettere.
• Facoltà di un corpo elastico di convibrare spontaneamente quando eccitato da
RISONANZA:
vibrazioni esterne di frequenza coincidente con i propri periodi naturali di vibrazione (vibrazioni
simpatiche). Tutti gli strumenti musicali sfruttano questo principio, nel pianoforte le vibrazioni si
trasmettono dalle corde alla tavola armonica tramite i ponticelli.
• Periodici rinforzi ed affievolimenti dell'intensità sonora provocati da due suoni
BATTIMENTI:
di ugual timbro e intensità, ma di frequenza leggermente diversa. L'energia si somma nei punti di
concordanza e si annulla in quelli di discordanza. Quando la frequenza dei battimenti supera un
certo valore, essi scompaiono e si sostituisce un'asprezza che aumenta finché l'orecchio non
distingue i due suoni generanti (come "dissonanti").
Ovviamente il suono del pianoforte, come quello dell’arpa o della chitarra, è provocato dalla
vibrazione di una corda che “plettrata”, riceve un’energia sufficiente a farla muovere. Solo le
vibrazioni che trovano uno o nei punti di attacco possono esistere realmente mentre le
zero nodo altre si annullano immediatamente scontrandosi tra
loro a causa della fase errata.
Si genera quindi un regime di che
onde stazionarie
possono avere solo determinate lunghezze d’onda,
multiple della ovvero la frequenza più
fondamentale:
bassa che la corda può generare.
Non tutte le note si propagano allo stesso modo perciò
il suono che noi percepiamo deriva dal grado di
che la corda genera.
frequenza acustica
Per conoscere questa frequenza però è necessario
sapere a quale velocità l’onda si sposta lungo la corda
Spettro di una nota (Sol 4) di un pianoforte e in che modo essa si propagherà nell’aria.
Un’onda, ovvero un’onda meccanica, si sposta in due
maniere o in modo e/o in modo sempre attraverso un corpo
modi: longitudinale trasversale
sia esso un gas, un liquido o un solido.
intermedio,
Inutile dire che i suoni, o onde acustiche, non si propagano, in nessun modo, nel ovvero in
vuoto
assenza di un mezzo. Per quanto riguarda il primo tipo di spostamento l’onda si sposta comprimendo
e rarefacendo il corpo che sta attraversando.
Per eseguire questa operazione, le molecole o gli atomi che attraversano il corpo, vengono compressi
e tirati in continuazione gli uni contro gli altri; da qui il riscaldamento del corpo in oggetto
(dissipazione termica) e parte della perdita di energia del suono.
Per quanto concerne invece la seconda modalità, le onde si spostano nel mezzo in senso trasversale
al cammino. - 6 -
Questo tipo d’onda si può generare solo nei materiali solidi, dato il tipo di consistenza che essa
richiede, ed è quindi esclusa dai liquidi e dai gas. Inutile aggiungere che non può quindi essere mai
un’onda acustica.
Il suo moto è assai più lento, nei comuni materiali, rispetto all’onda longitudinale, circa la metà in
valore, e comporta una dissipazione d’energia, proporzionalmente, ancora maggiore.
La formula della velocità è la seguente dove v è la velocità in metri al
G
= secondo, è la densità del materiale in kg/dm³, ed G il modulo di
v σ
σ scorrimento o resistenza a taglio.
Un’onda musicale si muove proprio di moto trasversale ma la formula già vista risulta inutilizzabile
a causa dell’impossibilità di stabilire a priori una resistenza al taglio. Si tratta, infatti, a livello
macroscopico di una struttura messa in trazione da una forza esterna variabile.
Si usa allora la formula di d’Alembert per corde in trazione, che è la seguente.
- v è la velocità in metri al secondo,
-F è la forza di trazione sulla corda di newton
= F
v -m è la massa della corda in kg
mL -l è la lunghezza della corda
Da qui si può quindi ottenere la formula della frequenza acustica. Ma occorre tener conto che la
nostra corda è perfettamente e dove per sottile si intende che il rapporto
omogenea sottile,
lunghezza diametro è molto grande: inutile quindi inserire diametri o pesi specifici unitari per
sezione, altrimenti le formule risulterebbero molto più complesse.
Perciò possiamo affermare che una corda suona con una frequenza tanto più
quanto più essa è leggera e tirata, mentre la sua tonalità sarà più
acuta grave
(bassa frequenza) più è pesa e meno tirata.
In realtà nei pianoforti, per evitare distorsioni nell’arpa le corde sono quasi
sempre e quasi tutte tirate (caricate) con la stessa forza: varia quindi la lunghezza
e il diametro (massa) delle stesse per variare la tonalità.
All’accordatore sta il compito di trovare la frequenza giusta nell’intorno di un
intervallo ben limitato.
E’ ben noto che i costituenti primi della musica sono le note. Una persona allenata può riconoscere
una nota, sa che essa può esistere sia più grave sia più acuta, pur trattandosi sempre della stessa nota.
Ma fisicamente di cosa si tratta?
I suoni sono vibrazioni dell’aria, o pi`u in generale del mezzo (solido, liquido o gassoso), in cui si
propagano. Nel caso dell’aria (dei fluidi in generale) tali vibrazioni sono solo longitudinali, ovvero
corrispondono a compressioni e distensioni ripetute dell’aria. Le note altro non sono che i suoni
corrispondenti a ben determinate frequenze “piacevoli” all’orecchio umano.
Per concludere, possiamo definire il pianoforte a mezza coda come uno strumento musicale a corda e
percussione, nello stesso momento. La gamma dei suoni è estesa (da Hz 27,50 per il tasto più a
sinistra fino ad Hz 4184 per l’ultimo tasto a destra). Una corda nel registro grave in un buon
pianoforte produce fino a 120 suoni armonici. - 7 -
La definizione cognitiva asserisce che la musica non è semplicemente suono, o la
percezione di esso, ma una rappresentazione interna che percezione, azione e
memoria contribuiscono a creare. La musica permette di esprimere sentimenti
interiori, presentandosi come metafora di sentimenti o di colori.
L’artista che associa la musica all’arte è il pittore russo Vassily Kandinsky, il quale accosta le sette
note ai colori e questi medesimi a differenti strumenti musicali.
Il pittore nacque a Mosca il 4 dicembre 1866 e scomparve il 13 Dicembre del 1944
a Neuilly-sur-Seine. Kandinsky fu considerato il principale iniziatore
dell'Astrattismo. Egli diede un'interpretazione in chiave neoimpressionista e
"Simbolista" svolta nell'ambito del gruppo Phalanx da lui fondato nel 1902.
Kandinsky espose alcune improvvisazioni e composizioni, tra le quali figurava
quello che viene considerato il primo acquerello astratto ora a Parigi nel Musée
National d'Art Moderne; la pubblicazione nel 1912 dello scritto Della spiritualità
nell'arte. Secondo Kandinsky: «Il musicista sceglieva da una serie di acquerelli
quello che, da un punto di vista musicale, gli sembrava essere il più chiaro. In
assenza del ballerino suonava questo acquerello. Poi arrivava il ballerino, gli si faceva ascoltare il
brano musicale, ed egli lo trasponeva in danza, indovinando poi l’acquerello che aveva ballato»[1].
Secondo l’artista servono tre diverse componenti necessarie alla realizzazione scenica:
- il suono musicale, emesso dalla voce umana, inarticolata o su testo poetico, oppure da strumenti
musicali.
- il suono corporeo - psichico, espresso in movimenti talvolta culminanti in danze frenetiche.
- il suono del colore, espresso da luci, costumi, scene.
In questa prospettiva movimento sonoro (musica, voce umana allo stato puro), movimento plastico
(danza, scultura in movimento) e movimento cromatico (luce, colore), dovevano essere trattati
secondo un progetto unico, interagendo fra loro, subordinati ad un fine interiore, attraverso la
fusione di forme, colori, luce, suoni, movimento.
Il colore, infatti, può avere due possibili esiti sullo spettatore: un superficiale e basato
effetto fisico,
su sensazioni momentanee, determinato dalla registrazione da parte della retina di un colore piuttosto
che di un altro; un dovuto alla vibrazione spirituale (prodotta dalla forza psichica
effetto psichico
dell'uomo) attraverso cui il colore, che ha un odore, un sapore e un suono, raggiunge l'anima. Perciò