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Incontro tra musica e filosofia

c “La vita senza musica sarebbe un errore” (Friedrich Nietzsche, Il crepuscolo degli idoli)

Nell'antica Grecia nacque una materia, una scienza, che estraeva anch'essa queste ultime due, la

matematica, che è parte fondamentale della musica, come Pitagora capì, per la relazione tra le i

rapporti frazionari e suono.

Platone affermò che, come la ginnastica serviva ad irrobustire il corpo, la musica doveva arricchire

l'animo. Attribuiva alla musica una funzione educativa, come la matematica: secondo lui bisognava

saper scegliere fra tanto e poco, fra più o meno, fra bene o male, per arrivare all'obiettivo finale.

La musica ebbe una profonda influenza anche nella vita e nel pensiero di filosofi più recenti, quali

Nietzsche. Egli infatti esaltò l'importanza dell'arte musicale nel contrasto tra Apollineo e Dionisiaco, e

nei suoi ultimi anni di vita, caratterizzati dalla follia che aveva preso il sopravvento, trovava rifugio

solo nell'orgasmo dionisiaco della musica, improvvisando al pianoforte in stile wagneriano.

Vito Ressa, V B Liceo Scientifico “Filolao” a.s. 2008/2009

Friedrich Nietzsche

Friedrich Wilhelm Nietzsche nacque a Rocken nel 1844 e fu un filosofo di notevole

importanza. La sua filosofia ebbe la sua influenza anche nel campo politico, anche

se ora a posteriori possiamo dire che il suo intento era prettamente filosofico e che

le sue parole furono semplicemente strumentalizzate per i progetti nazisti.

Il filosofo tedesco durante ebbe problemi mentali specialmente negli ultimi anni

della sua vita e la sua malattia fu oggetto di controversie presso i critici: infatti la

sua malattia era considerata direttamente collegata alla sua filosofia, così

condizionata in modo ampiamente negativo, altri critici però lo difesero

valorizzando la sua malattia e scorgendo in essa una condizione creativa

necessaria per il suo filosofare. Oggi il problema è considerato storiograficamente

irrilevante. La filosofia di Nietzsche conobbe tre periodi ben definiti per maturità di

pensiero e varietà di scrittura. Negli scritti giovanili affronta principalmente il

contrasto tra apollineo e dionisiaco, riconoscendo la vita come dolore, lotta

distruzione e incertezza, affrontabile solamente con una entusiastica accettazione

dell'essere nella globalità dei suoi aspetti.

Gli scritti intermedi invece caratterizzano un pensiero quasi illuministico dell'autore

che si vede impegnato in un'opera di critica della cultura tramite la scienza. Inoltre

affronta il tema della “morte di Dio” che pone fine alle illusioni metafisiche e si pone

come condizione necessaria al conseguimento del Superuomo.

Gli scritti del meriggio (o di Zarathustra) affrontano il tema del superuomo (descritto

come un “oltre-uomo” totalmente differente dall'uomo esteta di tipo dannunziano o

dalla “super”entità biologica di tipo darwiniano), dell'eterno ritorno (ripetizione

eterna di tutte le vicende del mondo) e della volontà di potenza (intima essenza

dell'essere).

Negli ultimi scritti vengono approfonditi i temi precedenti e viene affrontato il tema

del “prospettivismo” secondo il quale non esistono cose o fatti ma solo

interpretazioni circostanziate degli stessi.

Vito Ressa, V B Liceo Scientifico “Filolao” a.s. 2008/2009

D'Annunzio e la musica

e «... Venga a Fiume d'Italia, se può. È qui oggi la più risonante aria del mondo. E l'anima del popolo è

sinfoniale come la sua orchestra. I Legionari attendono il Combattente che un giorno condusse il coro

guerriero» (Gabriele D'Annunzio, lettera ad Arturo Toscanini,1920)

Un celebre scrittore fortemente legato alla musica fu Gabriele D'annunzio. Infatti egli collaborò con

molti musicisti e a tal proposito Adriano Lualdi si espresse in una rassegna del 1957-1958:

«La prima volta che potei osservare da vicino Gabriele d'Annunzio impegnato con musiche e

musicisti, fu nel novembre del 1920, quando l'orchestra della Scala, condotta da Arturo Toscanini, si

recò a Fiume, all'inizio del grande giro italo americano di concerti. […] Per l'autore del “Fuoco”, delle

“Odi navali”, di “Leda senza cigno”, di “Isotteo e la chimera”, del “Trionfo della morte”, del “Notturno”,

de “Le vergini delle rocce”, la Musica è un elemento base della vita; è, anzi, una forza della vita. »

All'interno delle sue opere D'Annunzio dà notevole importanza alla bellezza sonora, legata alla

musicalità e all'armonia. Ne è un chiaro esempio “Le vergini delle rocce” del quale sempre Adriano

Lualdi disse:

«È l'acqua, sono le grandi acque che sgorgano nei giardini solitari e sotto le mani - armoniose anche

queste - delle tre principesse di sogno: Anatolia, Violante, Massimilla. Tutte e tre musicali anche

quando tacciono, esse formano un perfetto accordo.»

Vito Ressa, V B Liceo Scientifico “Filolao” a.s. 2008/2009

Gabriele D'Annunzio

Gabriele D'Annunzio nacque a Pescara nel 1863. Egli visse la propria vita con il

preciso intento di farne un'opera d'arte, infatti il valore centrale dell'arte, uno dei

canoni del Decandentismo, fu il cardine della sua intera esistenza. Infatti

quest'ultima fu caratterizzata da elementi eclatanti: dalle numerose avventure

amorose all'elezione a deputato dell'estrema destra, dalla partecipazione alla Prima

guerra mondiale come aviatore all'occupazione della città di Fiume con un gruppo di

soldati.

La sua poetica invece fu determinata dalla presenza costante di alcuni elementi:

-L'imitazione di modelli italiani ed europei (natura “onnivora” del talento

dannunziano)

-La ricerca di uno stile sublime lontano dalla quotidianità

-La rappresentazione di una realtà dominata dalla sensualità.

Egli scrisse romanzi, novelle e poesie, e inoltre ebbe spesso a che fare con il teatro.

Tra i romanzi più famosi figurano “Il piacere”, “Le vergini delle rocce” e “Notturno”. Il

primo è considerato il manifesto politico del Decadentismo italiano, il secondo riflette

la scoperta di Nietzsche e la rielaborazione del concetto di superomismo (che esalta

l'estetismo), mentre il “Notturno” fu scritto nel periodo di completa oscurità di

D'Annunzio dal momento che riportò in guerra una ferita ad un occhio.

La raccolta di novelle di maggior rilievo è “Terra vergine” nella quale prevalgono

vicende pervase da crudeltà e sensualità e sono chiari gli influssi veristi

nell'ambientazione.

L'”Alcyone” invece è un diario lirico di un'estate in Versilia nel quale prevalgono i temi

del panismo e del superomismo; inoltre D'Annunzio va alla ricerca della musicalità

dei versi e applica l'uso dell'analogia.

Per quanto riguarda la sua attività teatrale (genere al quale D'Annunzio si dedica in

concomitanza con il suo ingresso in politica) i drammi principali sono “La città

morta”, “La Gioconda” e “La figlia di Iorio”.

Vito Ressa, V B Liceo Scientifico “Filolao” a.s. 2008/2009

Colori e musica

g "In generale il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull'anima. Il colore è il

tasto, l'occhio il martelletto, l'anima il pianoforte dalle molte corde. L'artista è una mano che toccando questo

o quel tasto mette in vibrazione l'anima umana...." (Vasilij Vasil'evič Kandinskij)

Per Kandinskij la musica era una sorta di ossessione: i colori venivano da lui avvertiti come un "coro"

da fissare sulla tela.

Era affascinato dalla totale astrazione che si può raggiungere tramite la costruzione musicale.

"Per noi pittori il più ricco ammaestramento è quello che si trae dalla musica. Con poche eccezioni e

deviazioni la musica, già da alcuni secoli, ha usato i propri mezzi non per ritrarre le manifestazioni

della natura, ma per esprimere la vita psichica dell'artista attraverso la vita dei suoni musicali...".

"Infinitamente bene va ai musicisti, con la loro arte tanto progredita. Davvero ARTE, che già

possiede la felice capacità di rinunciare appieno a scopi meramente pratici...".

La sua concezione di un universo armonico di suoni e colori congiunti lo portò a stabilire una

connessione tra il timbro di alcuni strumenti musicali, colori, sensazioni.

Infatti a suo avviso esiste un rapporto evidente tra i colori (mediante il quale “agisce” l'arte pittorica),

gli strumenti musicali, e le sensazioni. Queste ultime rappresentano lo scopo principale della pittura

e della musica, attraverso le quali gli artisti esprimono il proprio stato d'animo provocando all'interno

degli altri le stesse sensazioni provate da loro stessi al momento della creazione dell'opera d'arte,

musicale o pittorica che sia. E Kandinskij riuscì a trovare le analogie tra pittura e musica, associando

a ogni colore uno strumento musicale basandosi sulle sensazioni da essi prodotto.

Vito Ressa, V B Liceo Scientifico “Filolao” a.s. 2008/2009

Vasilij Vasil'evič Kandinskij

Kandinskij nelle sue opere espone le sue teorie sull'uso del colore, intravedendo un nesso strettissimo tra

opera d'arte e dimensione spirituale. Il colore può avere due possibili effetti sullo spettatore: un effetto

fisico, superficiale e basato su sensazioni momentanee, determinato dalla registrazione da parte della

retina di un colore piuttosto che di un altro; un effetto psichico dovuto alla vibrazione spirituale (prodotta

dalla forza psichica dell'uomo) attraverso cui il colore raggiunge l'anima. Esso può essere diretto o

verificarsi per associazione con gli altri sensi.L'effetto psichico del colore è determinato dalle sue qualità

sensibili: il colore ha un odore, un sapore, un suono. Perciò il rosso, ad esempio, risveglia in noi

l'emozione del dolore, non per un'associazione di idee (rosso-sangue-dolore), ma per le sue proprie

caratteristiche, per il suo "suono interiore". Kandinskij utilizza una metafora musicale per spiegare

quest'effetto: il colore è il tasto, l'occhio è il martelletto, l'anima è un pianoforte con molte corde.

A tal proposito egli associa a ogni colore il suono di uno strumento con le relative sensazioni provocato

nell'osservatore:

Colore Strumento Timbro Significato

Giallo Tromba Squillante, deciso, chiaro e Splendente, simbolo di

aggressivo vivacità e gioia di vivere

Azzurro Flauto Agile, brillante, Freddo e tranquillo

ma pastoso

Verde Violino Penetrante, vibrante, versatile Riposo, equilibrio,

ed espressivo tranquillità

Violetto Fagotto Pastoso, ritmico, struggente, Solitudine, abbandono,

penetrante mistero, magia

Arancio Campane tubolari Ieratico, solenne Misticismo, festa

Blu Contrabasso Basso, profondo, freddo, Un colore che sprofonda

scuro senza fine. Tranquillità,

calma

Vito Ressa, V B Liceo Scientifico “Filolao” a.s. 2008/2009

Wassily Kandinsky's Composition VII, 1913. The Tretyakov Gallery, Moscow. Painted in 1913 when Kandinsky

lived in Munich, Germany.

Vito Ressa, V B Liceo Scientifico “Filolao” a.s. 2008/2009

La musica e la sua diffusione

b «Camicie nere, italiani e italiane, dopo un lungo silenzio ecco che arriva a voi la mia voce e sono sicuro

che la riconoscete: è la voce che vi ha chiamato a raccolta nei momenti difficili che ha celebrato con voi le

giornate trionfali della patria...» (Discorso di Benito Mussolini agli italiani via radio, da Monaco)

La diffusione della musica ebbe una grande svolta negli anni del primo dopo guerra. Infatti le

apparecchiature che sfruttavano le onde radio per le operazioni belliche furono riutilizzate nell'ambito

dell'informazione globale e fu così creata la radio, uno strumento capace di captare onde radio ed

amplificarle nelle case. Così le informazioni e successivamente la musica ebbero modo di arrivare in

modo molto semplice a ogni cittadino. Tale strumento fu sfruttato anche da Mussolini per ampliare la

sua propaganda fascista; infatti non appena egli comprese l'importanza di un tale strumento di

comunicazione di massa contribuì alla costruzione di nuove stazioni radiofoniche e al calo dei prezzi

dei singoli ricevitori, per permettere una diffusione maggiore tra il popolo.

Vito Ressa, V B Liceo Scientifico “Filolao” a.s. 2008/2009

Il fascismo

Il fascismo fu un movimento politico italiano del XX secolo, rivoluzionario e

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