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Sintesi Tesina sulla Memoria
“La memoria può cambiare la forma di una stanza, il colore di una macchina. I ricordi possono essere distorti, sono una nostra interpretazione. Essi non sono la realtà, sono irrilevanti rispetto ai fatti.” Queste parole presenti nella mia tesina di maturità sono tratte dal film “Memento” di Christopher Nolan. Ho deciso di elaborare una tesina sulla Memoria in quanto si tratta di un tema che riguarda ogni periodo storico, società e cultura. La memoria può assumere diverse forme e definizioni, interessa diversi ambiti, come quello psichico, storico, sociale ed è stato soggetto di riflessione e ispirazione in tutti i campi dell’arte. Nella mia tesina quindi l'obiettivo è stato quello di analizzare la memoria, effettuando vari collegamenti con più materie di studio.

Collegamenti
Tesina sulla memoria
Psicologia : I processi legati alla memoria
Storia: La memoria
Italiano: Alle radici del Decadentismo: riflessioni sulla memoria.
Filosofia: Freud.
Storia dell'arte: Memoria e pittura; Salvator Dalì; René Magritte.
Musica: La memoria nella musica.
Il cinema e l'elaborazione della memoria collettiva.
suo essere ricordata o meno.
1.3 L'oblio
I sistemi di memoria possono essere oggetto di una perdita delle informazioni
in essi contenuti, per cause diverse. Tale fenomeno è denominato oblio e
rappresenta la dimenticanza intesa come fenomeno non temporaneo, non
dovuto a distrazione o perdita temporanea di memoria, ma come stato più o
meno duraturo, come scomparsa o sospensione del ricordo con un particolare
accento sullo stato di abbandono del pensiero e del sentimento. Le possibili
cause di questo fenomeno possono essere così riassunte:
-Effetto del tempo di ritenzione: maggiore è l'intervallo tra apprendimento
e rievocazione, minore è la capacità di ricordare.
Eccezionalmente, però, capita di ricordare bene eventi critici, importanti, del
passato più lontano; paradossalmente può anche capitare di dimenticare subito
il nome di una persona appena conosciuta. Queste eccezioni mostrano che,
oltre al tempo di ritenzione di un ricordo, si deve considerare anche
l'accuratezza con cui l'informazione è ricordata.
-Distrazione e problemi di attenzione: la codifica di una informazione
richiede molta attenzione, non solo al momento dell'immagazzinamento
dell'evento, ma anche nei momenti immediatamente successivi, altrimenti si
produce una perdita di informazione.
-Interferenze con altri ricordi: la capacità di rievocare un evento viene
menomata dal ricordi di episodi simili o logicamente assimilabili. Ricordi affini
causano interferenze e confusioni maggiori quanto più forte è la relazione tra
gli item.
-Fattori emozionali: nei flash di memoria sono conservati vividamente tutti i
dettagli degli eventi che ci hanno coinvolto molto emotivamente, nel bene o nel
male. Tuttavia proprio le nostre emozioni possono, inconsciamente, spingerci a
dimenticare qualcosa: citiamo il classico esempio freudiano di chi dimentica le
chiavi della macchina, perché in realtà non vuole recarsi in un determinato
luogo. Si parla, in questo caso, di rimozione, dimenticanza motivata da
necessità psicologiche.
-Fattori organici: le amnesie organiche sono dovute a danni celebrali e a
malattie generative. Tra le patologia più diffuse abbiamo:
Morbo di Alzheimer: la ridotta ossigenazione del cervello e la
conseguente atrofia riducono le capacità cognitive, tra cui la memoria;
Amnesia retrograda: decadimento delle informazioni acquisite prima del
danno celebrale;
Amnesia anterograda: decadimento delle informazioni acquisite dopo il
danno celebrale;
Psicosi di Korsakoff (alcolismo cronico): danno celebrale permanente per
cui non si riescono a ritenere le nuove informazioni per più di qualche
secondo.
1.4 Le mnemotecniche (tecniche di memorizzazione)
Consistono in teorie e pratiche di potenziamento della memoria naturale, alla
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cui base ci sono due processi fondamentali: l'elaborazione e la riorganizzazione
dell'informazione. Una caratteristica comune delle mnemotecniche è l'uso di
suggerimenti più facili da ricordare di quanto non lo sia l'informazione che in
seguito si dovrà recuperare. I metodi per avere una maggiore capacità di
memoria sono le tecniche ed i sistemi, che a loro volta possono essere distinti
in verbali e visivi.
Le tecniche permettono l’apprendimento di materiali precisi e non possono
essere usati per scopi diversi rispetto a quelli per cui sono state create.
Tra le tecniche verbali ci sono:
La rima:
- tra le più note possiamo citare “Trenta giorni a novembre…” che ci
aiuta a ricordare il numero dei giorni in ogni mese dell’anno. Il recupero
dell’informazione è facilitato dai suggerimenti derivanti dalle parole che rimano
fra loro.
L’acronimo:
- è una parola artificiale, le cui lettere componenti fungono da
suggerimento per il recupero di altre parole. Sigle che incontriamo
quotidianamente sono acronimi, ad esempio CEE, AVIS, ENEL, S.P.A…
L’acrostico:
- è una frase in cui le prime lettere di ogni parola che la compone
fungono da suggerimento per il recupero di altre informazioni. Ad esempio
l’acrostico “Come Quando Fuori Piove” nel gioco del poker indica il vincitore nel
caso di parità di punteggio ma di differenza nel colore del seme (Cuori, Quadri,
Fiori, Picche).
Tra le tecniche visive ci sono:
La storia:
- è un racconto inventato dotato di significato in cui le parole da
ricordare sono collegate tra di loro per mezzo della trama. Le parole da
ricordare devono riferirsi a oggetti concreti, altrimenti risulterà molto difficile
immaginarsi la storia. Ad esempio, se le parole da ricordare sono “fanciullo”,
“libro”, “latte”, “aereo”, posso pensare ad una storia che inizia: “era tarda sera,
il fanciullo ormai stanco stava sfogliando un libro di fiabe sorseggiando il suo
latte, quando si udì il frastuono di un aereo da guerra…”
Le associazioni visive:
- consistono nel creare delle catene di parole. Nella
prima fase si costruisce una vivida immagine di ogni parola da apprendere, poi
si lega la prima parola alla seconda, la seconda alla terza… Riprendendo le
parole dell’esempio sopra riportato, si può immaginare un fanciullo che legge
un libro, poi un libro sporco di latte appena versato, ed infine, un aereo su cui si
stanno caricando dei cartoni di latte.
I sistemi sono mnemotecniche elaborate e complesse, possono essere utilizzate
per memorizzare dei materiali molto differenti.
Tra i sistemi di tipo verbale si può ricordare:
Il metodo fonetico:
- è il sistema di memoria più noto e complesso, consente
il ricordo di una lunga serie di parole o numeri con molte cifre. Nella prima fase
si associano una o più consonanti alle cifre da 0 a 9, nel seguente modo: 1 (T-
D), 2 (N), 3 (M), 4 (R ), 5 (L), 6 (C-G dolci), 7 (K-C-G dure), 8 (F-V), 9 (P-B), 0 (Z-
S, C dolce). Nella seconda fase si deve creare un casellario, di dimensioni
variabili a seconda della quantità di materiale da immagazzinare. Il casellario
deve essere composto da parole concrete, le consonanti che le
contraddistinguono devono corrispondere a quelle relative a ciascun numero,
da 0 a 9. Ad esempio, al numero 6 può essere collegata la parola cielo (6-C
dolce), al numero 19 topo (1-T, 9-B). In una terza fase, si costruiscono immagini
interattive tra le parole da ricordare e quelle presenti sul casellario. Ad
esempio, se la diciannovesima parola della lista è “trappola”, e sul vostro
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casellario al numero 19 corrisponde la parola topo, si può immaginare un topo
imprigionato in una trappola e al momento della rievocazione l’immagine
interattiva riaffiorerà facilmente. Se bisogna imparare numeri anziché parole, la
tecnica è inversa rispetto a quella appena descritta, cioè si trasforma la serie
numerica in una parola.
Tra i sistemi di tipo visivo ci sono:
La mnemotecnica dei loci:
- si scelgono dei luoghi famigliari e li si
memorizza in modo accurato. I luoghi devono essere memorizzati secondo una
sequenza fissa, non devono essere interscambiabili tra loro (il primo non può
diventare il terzo). Successivamente, si deve creare un’immagine interattiva tra
la parola ed il luogo. Per recuperare le informazioni, sarà sufficiente ripercorrere
mentalmente i luoghi rievocando il materiale associato. Ad esempio, si può
memorizzare la lista della spesa associando ogni prodotto agli oggetti in genere
presenti in camera da letto.
Il peg-system:
- è simile al metodo fonetico ma consente il recupero di sole
dieci unità. Per poterlo usare, si deve imparare una filastrocca, originariamente
in inglese, che in italiano è stata così tradotta: uno-pruno, due-bue, tre-re,
quattro-gatto, cinque-pingue, sei-nei, sette-vette, otto-dotto, nove-piove, dieci-
ceci. Successivamente, si formano delle immagini interattive tra le parole da
memorizzare e quelle della mnemotecnica. Ad esempio, riprendendo il primo
esempio (fanciullo, libro, latte, aereo), si può immaginare un fanciullo seduto
sotto un pruno, un bue con un libro in bocca, un re che beve del latte…
1.5 Ricordare secondo Erich Fromm
Erich Pinchas Fromm (Francoforte sul Meno, 23 marzo 1900 – Locarno, 18
marzo 1980) è stato uno psicoanalista e sociologo tedesco. Nel 1976
pubblica il saggio “avere o essere” in cui delinea le caratteristiche di due
modalità esistenziali differenti: quella dell'essere e quella dell'avere. Un
esempio di come l'essere e l'avere si manifestano nella vita quotidiana riguarda
il “ricordare”. Secondo Fromm nella modalità mnemonica dell'avere, la
connessione è in tutto e per tutto meccanica, come si verifica quando la
connessione tra una parola e la successiva è stabilita e confermata dalla
frequenza con cui viene istituita. Le connessioni possono essere puramente
logiche, come la connessione tra opposti oppure tra concetti convergenti, o
ancora col tempo, lo spazio, la dimensione, il colore, o nella cornice di un
determinato sistema mentale.
Nel caso della modalità dell'essere, invece, ricordare significa richiamare
attivamente alla mente parole, idee, cose viste, dipinti, suoni musicali; consiste
nel connettere il singolo dato da rammentare ai molti altri dati con i quali è
correlato. Le connessioni, in questa seconda modalità, non sono né
meccaniche, né puramente logiche, bensì viventi. Un concetto è connesso a un
altro da un atto produttivo di pensiero (o emozionale) che entra in azione
quando si va alla ricerca della parola giusta. Ricordare secondo la modalità
dell'essere implica riportare in vita qualcosa che si è visto o udito prima. E’ un
modo di ricordare non sempre facile: per rammentare appieno il volto o la
scena è necessario che li sia osservati con sufficiente concentrazione; e quando
questo processo riesce appieno, la persona di cui ci si ricorda il volto è così
viva, la scena ricordata così pregnante, come se l'uno e l'altra fossero
fisicamente, concretamente presenti. Fromm continua affermando che il modo
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con cui chi faccia propria la modalità dell'avere ricorda un volto o una scena è
esattamente rivelato da come la gran parte di noi guarda una fotografia.
Questa serve, per lo più soltanto da promemoria per l'identificazione di una
persona o di una scena, e di solito provoca una reazione che si esprime nelle
parole: “Già, è proprio lui”, oppure “Sì, ci sono stato”. La fotografia, per la
maggiore parte diventa un ricordo alienato.
Il ricordo affidato alla carta è un'altra forma di attività mnemonica alienata.
Mettendo per iscritto quel che desidero ricordare, sono certo di avere
quell'informazione, e per tanto non mi provo a imprimerla nel cervello. Sono
certo del mio possesso, a parte il fatto che, se mi capita di perdere le mie
annotazioni, perdo anche il ricordo dell'informazione. E' facile constatare,
soprattutto con se stessi, che mettere per iscritto le cose ha l'effetto di
diminuire le proprie capacità mnemoniche. Un esempio può essere preso
dall'aula scolastica: è facile per gli insegnati constatare come gli allievi che
annottano attentamente ogni frase della lezione con tutta probabilità
ricorderanno e comprenderanno meno degli allievi che hanno fatto
assegnamento sulla propria capacità di comprendere, e di conseguenza
ricordano per lo meno i dati essenziali.
A tale proposito, nel 2000 Christopher Nolan realizzò una
pellicola ,“Memento”. La storia è incentrata su Leonard Shelby affetto, in
seguito ad un incidente, da un disturbo della memoria a breve termine, di
conseguenza non riesce a ricordare nulla di ciò che gli accade e per vivere ha
adottato un metodo basato su appunti scritti su post-it e addirittura sulla
propria pelle. Infatti il suo corpo è ricoperto da numerosi tatuaggi che gli danno
indicazioni su cosa è successo e cosa dovrà fare.
Il montaggio del film procede su due binari: le scene che si susseguono sono
alternativamente l'ultima in ordine cronologico, poi la prima, poi la penultima,
poi la seconda, e così via. La scena finale del film è quindi quella
cronologicamente centrale, che rappresenta il punto di scioglimento
dell'intreccio. La tecnica replica il punto di vista del protagonista, che, afflitto da
mancanza di memoria a breve termine, dimentica tutto ciò che ha vissuto