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Sintesi

Introduzione Shoah, tesina



Questa tesina maturità per istituto tecnico commerciale prende in riferimento il tema della Shoah e ne fa un vero e proprio viaggio della memoria. I collegamenti presenti in tale tesina commerciale sono i seguenti:
Storia: Olocausto, antisemitismo e negazionismo
Economia aziendale: Politica economica nazista
Italiano: Primo Levi, ex deportato sopravvissuto ad Auschwitz
Diritto: Leggi di Norimberga
Informatica: Crittografia, steganografia e Macchina di Turing
Estratto del documento

IL SISTEMA DEI LAGER E LO STERMINIO DEI DEPORTATI

Hitler avvia l’istituzione dei lager dal 1933. Sull’ingresso del lager di Auschwitz

‘Arbeit macht frei’

spunta la scritta crudelmente ironica (in italiano ‘Il lavoro rende

liberi’), perché rappresenta un ribaltamento della situazione di schiavitù organizzata

nel campo:

Al gradino più basso ci sono gli ebrei contrassegnati da una stella gialla; sopra

 di loro (in ordine di importanza) omosessuali e zingari, detenuti politici, preti e

testimoni di Geova, criminali comuni (ai criminali comuni era affidato spesso il

compito di sorvegliare e comandare gli altri internati, seppellire e cremare i

cadaveri ecc.);

Gli internati devono lavorare fino allo stremo delle loro forze per industrie che

 si accordano con le SS, in condizioni che consentono a malapena di

sopravvivere soltanto a chi ci riesce. I deportati nei campi sono usati per

crudeli e inutili esperimenti medico-scientifici e i resti dei cadaveri sono

riutilizzati dalle industrie tedesche;

Alloggiano in baracche fredde, piccole e sovraffollate, indossano vestiti

 inadatti al clima gelido invernale, il cibo è scarso e scadente, i servizi igienici

sono in pessime condizioni e non si possono avere oggetti personali;

I bambini, le donne più deboli e gli anziani sono subito ‘selezionati’ e mandati

 nelle camere a gas, in quanto considerati ‘inutili’ e inabili ai lavori dei lager;

Periodicamente (solitamente ogni tre/quattro mesi) gli internati sono

 sottoposti ad una visita medica dove i più deboli vengono designati per le

camere a gas per far posto nel campo ai nuovi arrivi.

Con la formula della ‘soluzione finale’ s’intende la politica di eliminazione degli ebrei

designata e operata da Hitler e dal nazionalsocialismo tra il 1941 e il 1942. Egli,

approvando i piani elaborati da A. Eichmann per conto delle SS, fece sterminare

circa 700 mila ebrei nei ghetti polacchi e sovietici in maniera non ancora totalmente

pianificata durante l’avanzata tedesca verso l’Unione Sovietica. 7

Entrata del Campo di concentramento di Auschwitz, Polonia

Dall’estate 1942 fu attuata la soluzione finale, che consisteva nell’eliminazione

sistematica e di massa dei deportati per mezzo delle camere a gas: per alleviare la

paura di morire, gli internati destinati alla morte erano condotti dentro delle stanze,

dove si spogliavano per entrare dentro delle camere con delle docce da cui

fuoriusciva del gas (cianuro) in grado di ucciderli in pochi secondi. Si calcola alla fine

della seconda guerra mondiale che il numero dei deportati uccisi superò oltre sei

milioni e mezzo di persone.

IL PROCESSO DI NORIMBERGA (AMPIA SINTESI)

I nazisti processati a Norimberga nel 1945 per crimini contro l’umanità hanno

sostenuto di aver obbedito a ordini superiori; Rudolf Hess, comandante del campo di

concentramento di Auschwitz dal 1940, a proposito del piano di sterminio affermò:

«Sul momento non stetti lì a fare molte riflessioni: avevo ricevuto l’ordine e dovevo

eseguirlo».

Il cacciatore di nazisti Simon Wiesenthal (deportato e sopravissuto nel campo di

concentramento di Mauthausen-Gusen) ha condotto per anni ricerche allo scopo di

individuare i nazisti che si erano rifugiati all’estero e vivevano sotto mentite spoglie,

riuscendo a individuarne un buon numero. Uno dei casi più clamorosi è stato la

cattura nel 1960 di Adolph Eichmann, processato in seguito in Israele e

condannato a morte (1962).

Inizio del processo di Norimberga, Germania 8

LA PERSECUZIONE ANTISEMITA IN ITALIA

In Italia il regime fascista introduce nel 1938 le leggi in difesa della razza che

impongono agli ebrei (e in generale ai non ariani) restrizioni nel lavoro, nella scuola,

nei matrimoni, per salvaguardare il «prestigio della razza nei territori dell’impero».

La deportazione degli ebrei italiani verso i campi di concentramento nazisti si

intensifica nel periodo della Repubblica di Salò. Nel 1943 la risiera di San Sabba a

Trieste viene trasformata in campo di prigionia per i militari italiani catturati dopo

l’8 settembre e successivamente diventa un campo di detenzione di polizia

(Politzeihalftlager): qui vengono smistati i deportati per Auschwitz, Dachau,

Mathausen, si depositano i beni razziati, si torturano e si eliminano gli ostaggi

(partigiani, detenuti politici, ebrei) i cui corpi vengono bruciati in un crematorio,

potenziato nel ’44 per incenerire un maggior numero di cadaveri. Sulla base di

testimonianze e dei documenti rintracciati, si calcola che furono eliminate nel lager

della risiera dalle tremila alle cinquemila persone.

LA STORIOGRAFIA REVISIONISTA E IL NEGAZIONISMO

All’interno degli studi storici sulla seconda guerra mondiale, in opposizione alla vera

storiografia ufficiale si distinguono due filoni:

revisionismo,

Il termine che in generale si utilizza per indicare una scuola di

 pensiero eretica che si oppone alla corrente di opinione dominante;

negazionismo

Il , termine che in generale si utilizza per indicare il rifiuto di

 ogni verifica della comunità scientifica secondo le regole storiografiche

prestabilite.

Nel filone revisionista rientra uno studioso come E. Nolte: egli afferma che il

terrificante sistema realizzato dai nazisti per lo sterminio degli ebrei sarebbe da

considerare come l’autodifesa di Hitler di fronte alla minaccia dell’espansionismo

sovietico, sulla base dell’equazione ebraismo = bolscevismo. Inoltre, la shoah è

posta sullo stesso piano dei campi d’internamento dei prigionieri di guerra in USA,

dei massacri di Pol Pot in Cambogia e dei gulag staliniani.

I negazionisti, gruppo in realtà assai limitato, sostengono che l’importante

grandezza del materiale documentario accumulato dagli studiosi sui lager nazisti sia

truccato e sostanzialmente falso e definiscono quindi la shoah come «la grande

impostura del secolo».

Le tesi fondamentali dei negazionisti sono molteplici: 9

Non vi è stato alcun genocidio programmato e le camere a gas non sono

 esistite;

La ‘soluzione finale’ era solo l’espulsione degli ebrei verso l’Est;

 Gli ebrei uccisi dai nazisti sarebbero in numero assai minore a quello ufficiale:

 da oltre sei milioni lo riducono a 200.000 o addirittura al disotto di un tasso di

mortalità realistico e plausibile per dei deportati soggetti a disagi e privazioni

data la situazione di guerra;

Il responsabile della guerra non sarebbe il Terzo Reich ma una congiura

 ebraica mondiale con i suoi complici, gli USA e l’URSS;

Il genocidio sarebbe un’invenzione della propaganda alleata, soprattutto

 ebraica e sionista.

In particolare, la tesi del saggista francese Robert Faurisson sostiene che:

Non sarebbe mai esistito un piano preordinato di sterminio fisico degli ebrei

 ma un progetto per una loro emigrazione fuori dell'Europa (ad

es. Madagascar o Uganda) e, in tempo di guerra, un piano di evacuazione

verso i territori dell'Est appena occupati;

Non sarebbero stati uccisi 6 propaganda alleata a favore

 dello stato d'Israele.

milioni di ebrei ma un numero

molto inferiore (circa 500.000), a

causa delle operazioni militari,

della durezza dei campi di lavoro

forzato, delle epidemie di tifo e

dei bombardamenti alleati sui

campi di concentramento;

L'esistenza delle camere a

 gas nei campi di

sterminio tedeschi sarebbe

tecnicamente impossibile;

L'intera storia

 dell'Olocausto sarebbe

un'enorme invenzione della Robert Faurisson

Faurisson ha concentrato il suo interesse prevalentemente sul punto relativo alle

camere a gas, e la sua tesi principale è conosciuta come "impossibilità tecnica

dell'esistenza delle camere a gas naziste". Protocolli dei savi di

Queste tesi si collegano fondamentalmente alla tradizione dei

Sion, il più celebre tra i falsi documenti prodotti dagli ambienti antisemiti intorno al

1900 che si diffuse di più intorno al 1920. Al complotto ebraico era attribuita la

responsabilità della guerra, della rivoluzione sovietica e della crisi economica e nel

1921 ne fu dimostrata la falsità del documento. 10

LA POLITICA ECONOMICA NAZISTA

L’opinione pubblica s’interroga ancora oggi su come sia stato possibile che un

intero popolo abbia potuto acconsentire a una dottrina tanto folle quanto quella

nazista. Alcuni rintracciano motivazioni nel fattore culturale, altri in quello

mediatico. Pochi sono quelli che, invece, prendono in considerazione il fattore

economico. Infatti, il nazismo ebbe ampio consenso in Germania perché riuscì a

garantire una certa prosperità economica.

I lavoratori non se la passavano benissimo sotto Hitler: i ritmi erano massacranti, i

sindacati inesistenti, le libertà soppresse e i salari bassi; tutto ciò va confrontato

però con la situazione disastrosa della Germania prenazista. Quando l’NSDAP

(Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori) prese il potere, l’inflazione

galoppava in doppia cifra e la disoccupazione aveva già superato il 20%.

Il partito di Hitler riuscì, con tutti i limiti del caso, a realizzare una vera e propria

impresa: in pochi anni assorbì completamente la disoccupazione e divenne

egemone in Europa. Il merito di ciò va alla competenza degli economisti che

fecero parte dei governi nazisti ma anche ad alcune azioni profondamente

scorrette come la soppressione delle libertà dei lavoratori, la frenetica politica di

riarmo (che andava contro i trattati internazionali), il clearing nei confronti dei

partner commerciali e una pianificazione economica spiccatamente liberticida.

La politica di riarmo impegnò profondamente la spesa pubblica della Germania

nazista. La corsa agli armamenti richiese una quantità strabiliante di manodopera

non specializzata ma tale risorsa era l’unica in cui la Germania del tempo non era

priva per niente. Tutti i tedeschi ebbero un lavoro, spesso mal retribuito, ma lo

ebbero. I consumi aumentarono, avendo i lavoratori recuperato un minimo di potere

d’acquisto, e l’economia migliorò velocemente.

Hitler però era cosciente che riarmarsi voleva dire inimicarsi mezzo mondo

(soprattutto Gran Bretagna e Stati Uniti) quindi risposa all’embargo con una politica

11

autarchica che mirava all’autosufficienza alimentare. Obiettivo, questo, in cui il

Terzo Reich aveva alte probabilità di fallimento. I nazisti però riuscirono a

trasformare un problema in una risorsa; anche i paesi fascisti dell’Europa

sudorientale (tra cui l’Italia) furono costretti all’autarchia, sicché nazisti e fascisti si

aiutarono a vicenda, ma in un mondo che favor&i

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