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Sintesi
Estratto del documento

GIANMARCO PAPILE

CLASSE V B S.T.

ANNO SCOLASTICO 2007 / 2008

SCIENZE DELLA

TERRA:

L’evoluzione delle

stelle

Le stelle ci appaiono come punti luminosi distribuiti in ogni

direzione della sfera celeste

I loro colori dipendono dalle loro temperature superficiali (da

3.000K a oltre 30.000K)

La composizione chimica della parte esterna delle stelle

risulta caratterizzata:

80% IDROGENO

19% ELIO

1% ALTRI COMPONENTI CHIMICI

E’ probabile che le stelle nascano dai cosiddetti GLOBULI DI

BOK , veri addensamenti di polveri e gas che appaiono come

nuclei oscuri dove all’interno , possono innescarsi dei moti

turbolenti.

Le principali tappe nella vita delle stelle sono state

ricostruite dagli astronomi Hertsprung e Russel, che

indipendentemente l'uno dall'altro hanno ideato un

diagramma (diagramma H-R) in cui si possono collocare le

varie stelle, ponendo in ascissa la loro temperatura (da cui

dipende il loro colore e la loro classe spettrale) e in ordinata

la luminosità (magnitudine assoluta).

In tale sequenza le stelle risultano disposte secondo un

ordine regolare, da quelle blu, più calde e con massa

maggiore (50 volte quella del Sole) fino a quelle rosse, più

Le stelle nascono e

invecchiano:

dalle nebulose alle

giganti rosse

All’interno dei globuli di bok si possono innescare moti turbolenti

(per esempio per l'onda d'urto provocata dall'esplosione di una stella vicina),

che provocano un avvicinamento e un inizio di aggregazione tra i corpuscoli della nube.

Con il proseguire dell'addensamento e della contrazione, l'energia gravitazionale aumenta e di

conseguenza aumenta la temperatura del corpo gassoso, che si trasforma in una protostella.

Se la protostella raggiunge alte temperature (circa 15 milioni di K)

per far innescare il processo termonucleare di trasformazione dell’idrogeno in elio

si genererà una stella;

in caso contrario si creerà una nana bruna(stella mancata)

La stella a questo punto giunge ad una fase di stabilità, durante la quale si trova sulla

sequenza principale del diagramma H-R.

Quando quasi tutto l'idrogeno è ormai consumato, il nucleo di elio che si è formato, molto più

denso del nucleo di idrogeno originario,

finisce per collassare.

In tale processo si riscalda progressivamente fino a temperature di 100 milioni di gradi Kelvin,

sufficienti ad innescare nuove reazioni termonucleari,

che trasformano l'elio in carbonio.

La stella è entrata in una nuova fase e appare come una gigante rossa.

Morte di una stella:

nane bianche, stelle

di neutroni e buchi

Dopo la fase di gigante rossa l'evoluzione stellare segue vie

neri

diverse a seconda della massa della stella.

Stelle con massa iniziale di poco inferiore a quella del Sole

collassano gradualmente fino a divenire corpi della dimensione

della Terra. Sarebbe questa l'origine delle nane bianche che sono

destinate a raffreddarsi lentamente fino a trasformarsi in corpi

oscuri di materia inerte (nane nere).

Se la massa della stella supera di almeno una decina di

volte quella del Sole, all'esaurirsi del combustibile nucleare, il

collasso gravitazionale è di così vaste proporzioni da liberare una

gigantesca quantità di energia, che provoca un'immane

esplosione: gran parte della stella, definita supernova, si

disintegra e viene lanciata nello spazio.

Si genera così la stella denominata pulsar molto piccola

(20 o 30 km di diametro) e difficilmente osservabile otticamente;

possiede un campo magnetico molto forte e appare a chi la

osserva come una rapida pulsazione ritmica.

Lo studio teorico porta a concludere che ,se la massa originaria

della stella è qualche decina di volte quella del Sole, dopo

la fase di supernova la densità continua ad aumentare e si forma

un corpo sempre più piccolo, circondato da un campo

gravitazionale immenso. E' come se una porzione di spazio, non

più grande di una decina di chilometri si trasformasse in un vortice

oscuro capace di attirare entro di sé e di far scomparire qualunque

corpo o particella entri nel suo raggio d'azione: neanche le

radiazioni, compresa la luce, potrebbero uscirne. Per cui è molto

appropriato il nome di buco nero.

ITALIANO:

Giovanni Verga

Cenni biografici: Nasce a Catania il

2 Settembre del 1840 in una famiglia di agiate condizione economiche e di

origine nobiliare. Il tipo di educazione è stata influenzata dal sacerdote Antonio

Abate ed è sostanzialmente

romantica-risorgimentale.

Fondamentali nella sua vita sono gli anni fiorentini

(1865-72), dove avviene l’incontro con L. Capuana, con il quale inizia un

rapporto d’amicizia e un sodalizio letterario.

Più tardi si trasferisce Milano, città in cui vivacissimi sono gli scambi letterari;

nasce proprio in quegli anni la Scapigliatura.

La fase milanese coincide con la maturità dello scrittore e con la grande

stagione dei capolavori.

L’ultima fese della vita del Verga è caratterizzata dallo scambio epistolare con

la contessa Dina di Sordevolo, conosciuta a Roma e amata per tutta la vita.

Muore a Catania nel 1922.

Il pensiero : Alla base del pensiero di Verga c'è la concezione secondo

la quale gli uomini sono sottoposti ad un destino impietoso e crudele,

che li condanna solo all'infelicità e al dolore. Chi cerca di uscire dalla condizione

in cui il destino lo ha posto, non trova la felicità sognata, anzi va

immancabilmente incontro a sofferenze maggiori.

L’evoluzione poetica :

NELLA PRODUZIONE VERGHIANA SI

POSSONO INDIVIDUARE DUE PERIODI

FONDAMENTALI :

INFLUENZATO DALLA LETTERATURA

PERIODO TARDOROMANTICA E IN UN SECONDO MOMENTO,

SCAPIGLIATA

PREVERISTA INIZIA CON LA PUBBLICAZIONE DI

“ UNA PECCATRICE”

CHE SEGNA L’APPRODO DELL’AUTORE AL

ROMANZO D’AMORE

ED ALTRI ROMANZI COME

“ STORIA DI UNA CAPINERA”

E

“ EVA”

IL VERO DIVENTA SEMPRE PIU’

L’ELEMENTO FONDANTE DELLA SUA POETICA

LA SVOLTA

E’ SEGNATA DALLA NOVELLA :

“ NEDDA”

CHE PUO’ ESSERE DEFINITO

UN TESTO DI “confine”

INFATTI E’ PRESENTE

LA COSTRUZIONE REALISTICA DEI PERSONAGGI

E DELL’AMBIENTE (SICILIANO)

MA E’ ANCORA ASSENTE

LA TECNICA DELL’IMPERSONALITA’ ,

TIPICA DEL TESTO VERISTA

il Verismo

PERIODO VERISTA

Verso la fine degli anni ’70,

grazie all’impegno critico di Luigi Capuana e al genio

narrativo di Giovanni Verga , si afferma il

Verismo

DOVE VERGA FACENDO PROPRIA LA TECNICA

DELL’IMPERSONALITA’ , TEORIZZATA DA ZOLA ,

SOSTIENE LA NECESSITA’ DELL’ECLISSI TOTALE DEL

NARRATORE.

PRIMA NOVELLA VERISTA:

ROSSO MALPELO ( 1878 )

OPERE :

VITA DEI CAMPI ( LA PRIMA VERISTA )

I MALAVOGLIA

NOVELLE RUSTICANE G. Verga e L. Capuana

MASTRO DON GESUALDO

Le caratteristiche principali .

. .

• PROTAGONISTI DELLE NOVELLE SONO I CONTADINI, PASTORI E MINATORI,

OVVERO PERSONAGGI ELEMENTARI, AMBIENTATI NELLE CAMPAGNE SICILIANE

• piuttosto che raccontare emozioni, lo scrittore presenta la situazione

quotidiana come una indagine scientifica, SPECIALMENTE DEGLI STRATI SOCIALI

PIU’ BASSI

... l'oggetto sono i "documenti umani", cioè fatti veri, storici; e l'analisi di tali

documenti dev'essere condotta con "scrupolo scientifico" ... (G. Verga)

• Una caratteristica distintiva del verismo rispetto ad altre tecniche narrative, è

l'utilizzo del principio dell'impersonalità, tecnica che, come mostra il Verga,

consente all'autore di porsi in un'ottica di distacco nei confronti dei personaggi

e dell'intreccio del racconto. L'impersonalità narrativa è propria di una

narrazione distaccata, rigorosamente in terza persona e, ovviamente, in chiave

oggettiva, priva, cioè, di commenti o intrusioni d'autore che potrebbero, in

qualche maniera, influenzare il pensiero del lettore

• L’AUTORE RINUNCIA A ESPRIMERE IL PROPRIO PUNTO DI VISTA E “REGREDISCE”

A LIVELLO DEI SUOI PERSONAGGI

• Verga utilizza un italiano parlato con sfumature sintattico-lessicali tipiche del

dialetto

STORIA : LA GUERRA

FREDDA

Fu definita guerra fredda la contrapposizione che venne a crearsi alla fine della

seconda guerra mondiale tra due blocchi internazionali, generalmente categorizzati come

Ovest (gli Stati Uniti d'America, gli alleati della NATO ed i Paesi amici)

ed Est (l'Unione Sovietica, gli alleati del Patto di Varsavia ed i Paesi amici).

Tale tensione, perdurata circa mezzo secolo, pur non concretizzandosi mai in un conflitto militare

diretto (la presenza di armi nucleari avrebbe irreparabilmente danneggiato l'intero pianeta), si

sviluppò nel corso degli anni su vari campi: militare, ideologico e psicologico.

Il termine fu introdotto nel 1947 dal giornalista Walter Lippmann per descrivere l'emergere delle

tensioni tra due alleati della seconda guerra mondiale. Convenzionalmente si suole indicare la fine

di questo periodo storico con la caduta del Muro di Berlino ( 9 novembre 1989 )

Nel conflitto strategico tra Stati Uniti e Unione Sovietica uno degli elementi principali fu la

supremazia tecnologica come l'invenzione di armi d'inaudita potenza (Bomba H) o il progresso in

campo spaziale(il lancio del satellite artificiale, lo “SPUTNIK” – URSS e poi “EXPLORER” - USA).

L’equilibrio tra USA e URSS si basava prevalentemente sulla “deterrenza”, cioè la consapevolezza

del fatto che ognuna delle due superpotenze, se aggredita con armi nucleari, aveva la possibilità di

scatenare comunque una rappresaglia atomica altrettanto distruttiva.

Durante tutta la guerra fredda gli arsenali nucleari delle due superpotenze vennero costantemente

aggiornati ed ingranditi fino ad arrivare agli ultimi anni del conflitto (1979-1989), nei quali vennero

negoziati una serie di accordi, denominati accordi START, che portarono a sostanziali riduzioni del

numero di ordigni. Ma la contrapposizione tra una corsa al riarmo apparentemente irrefrenabile e

continui tentativi di controllo degli armamenti negoziati tra USA ed URSS o nell'ambito dell'ONU fu

costante.

Furono necessarie molte attenzioni e una buona dose di diplomazia per sedare sul nascere alcuni

conflitti armati, al fine di prevenire una "guerra calda" che avrebbe rischiato di estendersi e

intensificarsi. FISICA : Le

equazioni di

MAXWELL

Il grande fisico inglese

James Clark Maxwell

riassunse la descrizione di

tutti i fenomeni

elettromagnetici noti in sole

4 equazioni, apparse per la

prima volta al completo in

"A Treatise on Electricity

and Magnetism",

pubblicato nel 1873.

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