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Nella tesina viene affrontato il tema dell'indipendenza, in connessione al tema dei vincoli che però sempre condizionano la vita di ogni individuo. Alla fine di un percorso come quello delle superiori, cresce sicuramente la voglia di indipendenza, di autonomia, di voler decidere tutto da soli. Allo stesso tempo, però, ci si scontra ancora con gli obblighi e i doveri di chi in fondo non ha ancora conquistato la completa autosufficienza, di chi si trova ad affrontare i nuovi doveri da adulti e contemporaneamente il tormentone di “questa casa non è un albergo!”. Ma questo sentirsi sempre in bilico tra voglia di indipendenza e vincoli è proprio solo una tipicità della nostra età o è in realtà una regola generale che governa e influenza il vivere delle persone.
Storia - La Prima Guerra mondiale.
Italiano - Kadare.
Inglese - Joyce e l'Ulisse.
Impianti - Le trasformazioni termodinamiche.
Meccanica - Le travi e le reazioni vincolari.
I.p.s.i.a. Luigi Galvani
- Tecnici Sistemi Energetici -
Voglia di indipendenza
e Vincoli
Robert GJERGJAJ V TSE
Voglia di indipendenza e vincoli
INDICE
INDICE ...................................................................................................................................... 2
Premessa ..................................................................................................................................... 3
Storia: La Prima Guerra Mondiale ............................................................................................. 3
Lo scoppio della prima guerra mondiale ............................................................................ 4
La guerra di trincea ............................................................................................................ 4
La rivoluzione russa e la scesa in campo degli Stati Uniti d'America ............................... 5
Caporetto e la fine della prima guerra mondiale ................................................................ 5
Italiano: Ismail Kadarè ............................................................................................................... 7
Vita e opere principali ........................................................................................................ 7
Inglese: J.Joyce e l’Ulisse ........................................................................................................ 10
Vita e opere principali (Life and main works) ................................................................. 10
L’Ulisse ............................................................................................................................ 11
Impianti: Trasformazioni Termodinamiche ............................................................................. 13
Trasformazione Isoterma: T = costante ............................................................................ 14
Trasformazione Isocora o Isovolumica : V = costante ................................................... 15
Trasformazione Isobara: P = costante ........................................................................... 15
Trasformazioni Adiabatiche ............................................................................................. 16
Trasformazioni Politropiche ............................................................................................. 16
Primo Principio della Termodinamica ............................................................................. 17
Meccanica: Travi e Reazioni vincolari ..................................................................................... 18
Trave appoggiata con carico concentrato ......................................................................... 18
Robert Gjergjaj Pagina 2
Voglia di indipendenza e vincoli
Premessa
Alla fine di un percorso come quello delle superiori, cresce sicuramente la voglia di
indipendenza, di autonomia, di voler decidere tutto da soli. Allo stesso tempo, però, ci si
scontra ancora con gli obblighi e i doveri di chi infondo non ha ancora conquistato la
completa autosufficienza, di chi si trova ad affrontare i nuovi doveri da adulti e
contemporaneamente il tormentone di... “questa casa non è un albergo!”
Ma questo sentirsi sempre in bilico tra è proprio
voglia di indipendenza e vincoli
solo una tipicità della nostra età o è in realtà una regola generale che governa e influenza il
vivere delle persone?!
Storia: La Prima Guerra Mondiale
Nel corso della storia, si sono ripetuti, e si ripetono purtroppo anche ai giorni nostri,
scontri verbali o veri e propri conflitti armati tra popoli che chiedono di ottenere
l’indipendenza e potenze che la negano. Un esempio ne è stato la PRIMA GUERRA
MONDIALE.
Le tante rivendicazioni nazionali e la voglia di indipendenza e di supremazia dei
popoli sono state, infatti, tra le cause scatenanti la Grande Guerra. Riassumendole in modo
schematico, si possono mettere in risalto:
¾ Il contrasto Franco-germanico: a seguito della sconfitta francese di Sedan e la
cessione dell’Alsazia e della Lorena dalla Germania.
¾ Il contrasto Anglo-germanico: la corsa agli armamenti della Germania e la
costituzione di una potente flotta minò la supremazia inglese sui mari.
¾ I fermenti nazionalistici, all’interno dell’impero Austro-ungarico, di popoli che
cercavano l’indipendenza e l’autonomia
¾ L’aggressiva politica della Russia nei Balcani, che si opponeva al tentativo
dell’Austria di rafforzare la propria influenza in quella zona.
¾ La corsa agli armamenti effettuata da tutti gli Stati su pressione dei grandi
industriali, che si arricchivano proprio con la vendita delle armi.
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Voglia di indipendenza e vincoli
La causa scatenante finale della guerra fu
l’assassinio del futuro erede al trono austriaco,
l’arciduca Francesco Ferdinando. L'assassinio
avvenne mentre Francesco Ferdinando attraversava
Sarajevo su un’auto scoperta. L’attentatore era uno
studente bosniaco, Gravilo Princip, militante di
un’organizzazione irredentista che risiedeva in
Serbia ed era tollerata da parte del governo serbo.
In realtà l'attentato di Sarajevo fu un
pretesto che consentì all'Austria e alla Germania di
iniziare le operazioni militari che, nei piani delle
due potenze, avrebbero portato alla risoluzione
della questione balcanica e all'invasione della Francia in tempi brevi.
L
O SCOPPIO DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
L’Austria inviò alla Serbia un ultimatum con il quale imponeva la partecipazione di
funzionari austriaci alle indagini sull’attentato. La Serbia non accettò e l’Austria, il 28
luglio 1914, dichiarò guerra.
Nel giro di un mese, il conflitto assunse vaste proporzioni. Si formarono due
schieramenti: da una parte Austria e Germania (Imperi Centrali) con Bulgaria e Impero
turco, dall’altra Francia Inghilterra e Russia (Triplice Intesa) al fianco della Serbia. Insieme
alla Triplice Intesa scesero successivamente in guerra il Giappone e gli Stati Uniti, con i
quali formarono gli “Alleati”.
L’Italia si dichiarò inizialmente neutrale. Successivamente, con il Patto di Londra
(26 aprile 1915) chiuse i rapporti con gli Imperi Centrali e si schierò con la Triplice Intesa.
Quindi, il 24 maggio 1915 dichiarò guerra all’Austria.
L
A GUERRA DI TRINCEA
Col passare del tempo il conflitto si tramutò in una guerra di trincea. La Francia e
l’Inghilterra avevano praticato un blocco del commercio marittimo ai danni degli Imperi
Centrali, tagliando a questi ultimi ogni rifornimento. I tentativi della flotta tedesca di
lasciare i porti del mare del Nord venivano sistematicamente bloccati dalle corazzate
inglesi. Per ovviare a questa situazione, la Germania diede inizio alla guerra sottomarina,
utilizzando i piccoli e micidiali sottomarini: gli U- Boote.
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Voglia di indipendenza e vincoli
Una delle caratteristiche che distinse la Prima Guerra Mondiale dalle guerre che
l'avevano preceduta fu che il conflitto del 1914-18 coinvolse non soltanto eserciti e
governi, ma anche le popolazioni civili. La guerra di trincea impose, infatti, sacrifici non
soltanto ai soldati, ma anche alle popolazioni che soffrirono gravi restrizioni.
Nel 1917 la situazione alimentare divenne particolarmente critica in Austria e in
Germania. Anche in Russia e in Italia le cose non andavano meglio. Alle difficoltà per
reperire i generi alimentari, si aggiunsero una crescente inflazione e la diffusione di
malattie come il tifo, la tubercolosi e il colera.
All’inizio la guerra fu accolta in ogni Paese con entusiasmo e anche i partiti
socialisti europei, malgrado la loro iniziale opposizione, avevano poi appoggiato la scelta
di entrare in guerra. L’immobilismo della guerra di trincea sembrava però allontanare la
fine del conflitto. In molti Paesi, come Francia, Inghilterra e Italia si formarono dei governi
di coalizione nazionale, ma questo non evitò il contemporaneo nascere di correnti che si
opponevano alla guerra. I lavoratori entrarono in sciopero e dettero vita a manifestazioni
spesso violente, mentre sul fronte si ebbero i primi casi di diserzione, alimentati da un
clima di rassegnazione presente tra i soldati. S U 'A
L
A RIVOLUZIONE RUSSA E LA SCESA IN CAMPO DEGLI TATI NITI D MERICA
Il 1917 fu un anno segnato dalla rivoluzione russa e dall’ingresso degli Stati Uniti
nel conflitto mondiale. Il 3 marzo del 1918, venne firmata la pace tra russi e tedeschi. La
resa della Russia diede respiro agli Imperi Centrali. Determinante fu allora la decisione
degli Stati Uniti di entrare in guerra affianco dell’Intesa. Fin dall’inizio del conflitto gli
aiuti economici degli americani erano stati, infatti, fondamentali per gli eserciti anglo-
francesi.
C
APORETTO E LA FINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE
Dopo il ritiro della Russia, Austria e Germania concentrarono tutte le loro forze sul
Fronte italiano. Il 24 ottobre 1918 fu sferrato un attacco a Caporetto a cui l’esercito
italiano, comandato da Cadorna, non riuscì a resistere. La “rotta” di Caporetto testimoniò
la disorganizzazione, l’incapacità strategica e la mancanza di compattezza delle truppe
italiane. Quando tutto sembrava perduto il Paese, però, diede prova di una forte capacità di
reazione e formò un governo di solidarietà nazionale con a capo Vittorio Emanuele
Orlando. Cadorna fu destituito e il comando dell’esercito fu affidato al generale Armando
Diaz.
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Per ottenere di nuovo la fiducia dei soldati, il governo promise vantaggi economici
per il dopoguerra, inclusa una distribuzione di terre ai contadini. Grazie a questo progetto e
ad una mobilitazione eccezionale, Diaz riuscì ad arginare la rotta delle truppe italiane.
Nella primavera del 1918, l’esercito tedesco sferrò una grande offensiva per cercare
di piegare la Francia. Quindi, tra marzo e luglio il fronte occidentale venne sfondato più
volte e le truppe tedesche penetrarono nelle linee degli anglo-francesi. Questi ultimi, però,
sferrarono un violento e vittorioso contrattacco che sfondò il fronte tedesco. L’imperatore
tedesco propose, quindi, un armistizio, ma il comando dell’Intesa pretese una resa totale.
Dopo aver resistito con successo agli
attacchi austriaci, l’esercito italiano riuscì a
sconfiggerli definitivamente a Vittorio Veneto il 24
ottobre 1918.
L’Austria firmò l’armistizio il 4 Novembre
1918 e la Germania l’11. La Grande Guerra era
finita, ma si lasciava alle spalle una pesante eredità
di distruzioni economiche, di conflitti sociali e di
tensioni politiche dovute anche ai nuovi assetti degli
Stati. L’Impero austro – ungarico dovette, infatti,
riconoscere l’indipendenza a diversi Paesi, alcuni dei quali ottennero la completa
autonomia, mentre altri vennero annessi a nuovi Regni. Tra questi ultimi vi fu il Kosovo
che, con gli Accordi di Pace di Versailles, fu assegnato all’allora “Regno di Serbi, Croati e
Sloveni” che, dal 1929, avrebbe preso il nome di “Regno di Jugoslavia”.
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Voglia di indipendenza e vincoli
Italiano: Ismail Kadarè
Una volta raggiunta la libertà e l’indipendenza, bisogna però anche saperla
mantenere.
“La letteratura autentica e le dittature sono incompatibili... lo scrittore è nemico
naturale delle dittature”, questa è una frase di Ismail Kadarè, un autore che con le sue
opere ha sempre sottolineato e rimarcato la voglia di indipendenza dei popoli di etnia
albanese.
V
ITA E OPERE PRINCIPALI
nasce il 28 gennaio 1936 in Albania, nella città di Argirocastro, dove trascorse
Kadare l’infanzia e terminò la scuola superiore. Laureatosi a
Tirana e perfezionatosi a Mosca, una volta tornato in
patria, iniziò la sua carriera come giornalista
collaborando alla rivista Drita ed in breve tempo
divenne a capo delle Les letres albanaises.
Successivamente soggiornò in Cina, negli USA e in
Francia, dove nel 1990 ottenne l'asilo politico per esprimere pubblicamente a livello
internazionale la propria disapprovazione nei confronti dell’immobilità della dirigenza