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Sintesi

Indice
- L’INDIA “ETERNA” DI MORAVIA E PASOLINI
- INDIA – “UN’ ECONOMIA EMERGENTE”
- L’OUTSOURCING IN INDIA
- LE PRIVATIZZAZIONI DELLE IMPRESE PUBBLICHE: INDIA – ITALIA
- LA MATEMATICA IN INDIA
- POLITICA INTERNA: INDIA – ITALIA
- IL COLONIALISMO E L’INDIPENDENZA
DELL’INDIA
- LA COMPAGNIE DES INDES ORIENTALES
- WORLD TRADE ORGANISATION (WTO)
- WHAT IS GLOBALISATION
Estratto del documento

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L’India

L’India con le sue interpretazioni antiche,cattura intellettuali raffinati dell’Occidente

Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini.

come Scrittori italiani che nel capodanno

Elsa Morante

1961 atterrano a Bombay e intraprendono insieme ad (moglie di

Moravia) una lunga traversata del paese,che racconteranno agli italiani in vari

“Un’idea dell’India” “L’odore dell’India”

reportage e libri: – Moravia 1962, – Pier

Paolo Pasolini 1962.

L’idea dell’india come negazione del mondo materiale ricorre nelle magistrali

descrizioni che Moravia fa dei paesaggi dove domina la decadenza,la putrefazione e

la morte.<<sulle aiuole si levano qua e là alberi enormi,dai tronchi

membruti,carnosi,morbidi,carichi di un fogliame pesante e grasso. Corvi neri e grossi

in grande quantità,come se in un luogo del parco pettinato ci fosse un campo di

battaglia sparso di cadaveri,svolazzano pesantemente da un albero

all’altro,gracchiando con voci sonore.

L’esotismo si rifugia nelle friggitorie fumanti che offrono cibi dai colori vivi, giallo

zafferano o rosso paprica,e nei negozi di spezie che esibiscono nelle ciotole piramidi

di grani e di farine violette,verdi e arancioni. Ma l’esotismo vero è soprattutto in

un’aria di corruzione ossessionante e capillare che non risparmia niente,né il frutto

appena colto dall’albero né il cemento appena colato: il clima indiano annerisce e

decompone… L’odore dolciastro, penetrante,disfatto e nauseabondo,come di fiori

putrefatti,di frutta marce che si sente nei vicoli di Benares mentre ci si fa largo tra la

folla dei pellegrini,quell’odore mi solleva lo stomaco e mi fa venire in bocca

l’acquolina del vomito,la sensazione nella schiena del muso morbido e umido di una

vacca sacra che mi spinge e mi manda incontro a sei o sette lebbrosi che camminano

in fila,con i moncherini avvolti in bende e le facce lustre di muco e di pus>>

“Dovresti sentire l’India come si sente al buio la presenza di qualcuno che non si

vede,che tace,eppure c’è. Dovresti sentirla, laggiù,a Oriente,al di là del

Mediterraneo,dell’ Asia minore,dell’ Arabia,della Persia, dell’ Afghanistan, laggiù,tra

il Mare Arabico e l’Oceano Indiano,che c’è e ti aspetta”:fin dall’introduzione Moravia

mostra l’India come un paese il quale attira e “tenta” l’uomo europeo,che nel suo

delirio di onnipotenza si illude di essere al centro del mondo,perché presenta una

concezione profondamente diversa della vita e della morte. In India “la vita terrena è

solo un pellegrinaggio verso la propria casa nell’aldilà” e la morte un semplice

passaggio verso ciò che realmente è: nel rogo che brucia un cadavere “non si

consuma una persona unica e irripetibile bensì un vestito logoro che non servirà

più,una pelle vecchia abbandonata per una nuova”. 5

povertà,che

Un altro aspetto che Moravia sottolinea è la in India sembra un tratto

costituzionale del paese,così che modificarla vorrebbe dire addirittura cambiare il

carattere del popolo indiano.

La povertà in India è ovunque,sia nelle strade che nelle stazioni e nei templi, è

l’India è povertà…….

scolpita nelle facce della gente,nei loro gesti…

Forse Pasolini è un osservatore molto più coinvolto del suo compagno di viaggio

Moravia. Il suo è il punto di vista di un’artista estremamente vivace e versatile.

Poeta,scrittore di romanzi,regista di film,intellettuale,incapace di accettare o fare

compromessi e per questo amato dagli amici e odiato dai detrattori. I suoi pezzi di

“il giorno”,

colore, che appariranno sul quotidiano tra il 26 febbraio e il 26 marzo

1961,scandiscono le tappe di un percorso “come un segugio sulla peste dell’odore

dell’india”. Un odore reale,non metaforico. Pasolini,infatti,non ha paura di

confrontarsi direttamente con l’umanità. Quello che cerca è proprio l’ebbrezza

dell’ignoto che si può celare dietro un contatto occasionale. Le sue famose

passeggiate notturne non falliscono mai di procurargli materiale per una entusiastica

analisi a caldo e spunti per successive riflessioni di approfondimento,assai più

amare,sugli argomenti favoriti:la religione,la borghesia,la cultura,la morte.

Le impressioni più forti sono di amore e di impotenza. Quello che colpisce di più

l’autore è l’assoluta disponibilità delle persone,che associa all’influsso della religione

Indù e che gli indiani sintetizzano in un tipico cenno con la testa,che è un gesto di

assenso e di disponibilità.

Questo immediato fluire di affetto,in queste brevi relazioni,porta a dei commiati

 

dolorosi. “….si ha l’impressione di lasciare un moribondo … ormai, tutta la strada

dell’India dietro a me era seminata di naufraghi…”.

Per venire a capo del caos di questo groviglio di corpi,Pasolini deve ridurre tutto nei

termini ricorrenti della sua poetica. “Ci si può smarrire in mezzo a questa folla di

 

quattrocento milioni di anime … come in un rebus di cui,con la pazienza,si può

venire a capo:sono difficili i particolari”.

Uno di questi particolari è rappresentato dalla borghesia indiana. Già incontrata nei

suoi viaggi in Africa,riconosciuta per la sua chiusura disperata,rimane serrata nella

vita familiare,nella cura dei figli. L’osservazione della cultura corre in aiuto della

comprensione.

Negli interpreti dei film,nei protagonisti dei drammi teatrali,Pasolini isola un “ideale

 

eroico ed erotico degli indiani … di colore bianco,dotato di rotondità rispettabili”,un

tipo di borghese indiano,in genere piuttosto raro,ma diffuso alle onnipresenti riunioni

6

del Rotare Club,negli alberghi frequentati dall’autore. Borghesi che tuttavia

“possiedono una qualità assolutamente rara,nel mondo moderno:la tolleranza”.

Come nell’Africa di Moravia,l’India di Pasolini è monotona e iterativa. Ma se l’Africa è

una distesa sconfinata,l’India è il ripetersi di una sequenza: “gli stagni,i villaggi,la

giungla,le coltivazioni di miglio,le file dei carretti coi bufali,gli stagni,i villaggi….”,una

monotonia nella quale i monumenti marmorei si stagliano come corpi estranei.

L’odore dell’India è anche,il diario del viaggio di tre amici,alla scoperta di un paese

mitico ma essenzialmente ancora sconosciuto.

“A Calcutta,Moravia,la Morante e io siamo andati a conoscere Suor Teresa”. Amici a

cui rivolgersi per cognome,(anche se la Morante qualche volta è “Elsa”),con i quali

affrontare le incombenze degli incontri ufficiali all’ambasciata,amici con cui

affrontare il cammino con l’atteggiamento giusto: “… disponibili,allegri, curiosi come

scimmie,con tutti gli strumenti dell’intelligenza pronti all’uso,

voraci,goderecci,spietati”. 7

New Delhi

L’india è uno stato dell’Asia con capitale e comprende gran parte del sub-

“economie emergenti”,o

continente indiano. Rappresenta una delle cosiddette

meglio in “transizione”,in quanto si tratta di un’economia “già emersa” da diversi

anni,anche se la crescita è stata spesso accompagnata da non poche contraddizioni

e disfunzioni più o meno macroscopiche.

L’India è la seconda nazione più popolosa dopo la Cina e ciò comporta una forte

domanda di alimenti e rende necessaria una crescita rapida della produzione

agricola. I problemi principali della popolazione sono la scarsa disponibilità di acqua

potabile,le condizioni igieniche scadenti e l’alto tasso di analfabetismo (in

diminuzione),causati principalmente dal forte inquinamento idrico,dal ridotto accesso

all’acqua e alla rete fognaria,dalla scarsità di medici e ospedali e dalla scarsità di

strutture scolastiche nel passato.

repubblica federale

Il paese è una con il più alto numero di lingue: tra cui

l’hindi,considerato prima lingua ufficiale e l’inglese,lingua ufficiale secondaria, e

con la maggior prevalenza della religione induista e a seguire quella

musulmana,cristiana,sikh,buddista e gianista.

Con la dominazione coloniale ad opera del Regno Unito,però,l’economia indiana

declina vistosamente. Questo declino,secondo gli storici,fu dovuto ad un triplice

meccanismo: il progressivo ridimensionamento delle attività

artigianali,l’orientamento verso un tipo di produzione agricola sempre più destinato

all’esportazione anziché al mercato interno, un sistema d’industrializzazione

subordinato agli interessi della madrepatria. Per cui fin dai primi anni

dell’indipendenza l’intervento dello stato nella gestione dell’economia è stato

preponderante. Con l’inizio degli anni 80 l’india imbocca un “nuovo corso”che la

porterà, nel volgere di due decenni, a pieno nel novero dei paesi sviluppati,anche se

la transizione ancora non si può dire compiuta. Questo porterà a delle riforme

significative che hanno l’effetto di ridimensionare l’area d’intervento pubblico

nell’economia e potenziare l’area di mercato,allentando i controlli sulle imprese

private. 8

In questo modo si verifica una rapida progressione dell’export che consente al

paese asiatico di accrescere l’importazione di macchinari ad alta tecnologia e di

aprire il paese alla rivoluzione elettronica. World Trade Organisation (WTO)

All’inizio degli anni 90 con l’ingresso nel e la

destatalizzazione,

progressiva l’India ha inaugurato un periodo di crescita

economica.

All’interno del sistema economico attuale si verifica un’incapacità di far arrivare la

ricchezza alle fasce più deboli e povere della popolazione. infatti uno dei problemi

rilevanti che il paese deve ancora affrontare è proprio quello della povertà che anche

se diminuita del 10 per cento a partire dagli anni 80,ancora affligge una larga

percentuale della popolazione. Inoltre a questa si collegano la disuguaglianza

economica e la disparità tra regioni ricche e aree povere.

L’economia di

dell’India è abbastanza diversificata e spazia dall’agricoltura

sussistenza(praticata nei terreni meno fertili di molti paesi poveri e caratterizzata da

una grande quantità di manodopera,soprattutto di sesso femminile,e da scarsa

settori industriali più avanzati.

produttività) ai

Nel settore dell’agricoltura i risultati sono ancora più evidenti con la cosiddetta

rivoluzione verde avviata dalla FAO(organismo delle nazioni unite che si occupa

della fame del mondo) a partire dagli anni 60 del XX° secolo per aumentare la

produttività agricola e la disponibilità alimentare nei paesi più poveri. In India la

riso

coltivazione più diffusa è quella del (secondo paese dopo la Cina) e a seguire si

da zucchero,tè,cotone e iuta.

coltivano:frumento,canna Molto importanti sono

ortaggi,il mais e l’orzo.

anche gli Ampiamente sfruttati,oltre all’agricoltura, sono i

pesca legname bovini,

settori della e del e inoltre l’India è il principale allevatore di

latte

utilizzati come forza motrice nei campi,nella produzione di e nella fornitura di

pellame. In questo paese è esclusa la macellazione per via della religione induista

che considera l’animale,sacro e proibisce il consumo di carne.

petrolio gas naturale

L’India è povera di e ma dispone di ricchi giacimenti di

carbone. centrali

Molto diffuse per la produzione di energia elettrica sono le

termoelettriche,che contribuiscono alla produzione dei quattro quinti dell’energia

idroelettriche.

totale e al secondo posto vi sono quelle siderurgica tessile

Mentre l’industria più sviluppata è quella e e in forte crescita è

automobilistica farmaceutica.

quella e La forma più diffusa è quella di piccola

industria a conduzione familiare ma vi sono anche grandi industrie come quella della

Tata Nano,la

famiglia Parsi di industriali Tata,che ha lanciato sul mercato la

terzo mondo.

macchina da 2500 dollari destinata a motorizzare il 9

rete ferroviaria,che

È ben sviluppata,inoltre,la fu costruita durante la dominazione

inglese,in particolare molto utilizzato,dagli indiani, è il treno. Mentre non si è ancora

rete stradale trasporto aereo

sviluppata la e il ha avuto una forte evoluzione

negli ultimi anni,anche se il numero dei passeggeri è ancora molto basso.

servizi,anche

Ma il settore trainante dell’India di oggi è quello dei se due terzi degli

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