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Sintesi
Estratto del documento

Oltre alle innovazioni tecnologiche, dobbiamo ricordare anche, tra le

conseguenze della Rivoluzione Industriale, l’andamento demografico e le

migrazioni. Nelle città industrializzate le famiglie, ormai nucleari, avevano poco

tempo da dedicare ai figli e ai futuri nascituri; così furono spinte sempre più

verso un numero inferiore di figli. Il fenomeno della migrazione riguardò

dapprima lo spostamento della popolazione dalla campagna alla città, in seguito

da uno stato all’altro e infine uno spostamento tra continenti. Protagonista

indiscussa dell’evoluzione fu l’Inghilterra. Essa era l’unica nazione a possedere

tutti i requisiti fondamentali per il decollo industriale. In aggiunta all’elevato

capitale da investire il mondo dell’industria aveva bisogno di valide vie di

comunicazione, materie prime e fonti di energia in grandi quantità (carbonio e

ferro) e, infine, un buon mercato interno ed estero, tutte caratteristiche

appartenenti agli inglesi.

Questi elementi furono anche la base per La seconda fase della Rivoluzione

Industriale degli anni 1870-1880. L’ultimo quarto del ’800 fu un’età

d’innovazione tecnico-scinetifica che investì il settore chimico, petrolifero ed

elettrico. L’elettricità, in quel periodo, vinse la competizione con il vapore

(largamente utilizzato) dopo la presentazione della prima ferrovia a trazione

elettrica presentata a Berlino nel 1879. Ciò consentì lo sviluppo del motore a

combustione interna fino a quel punto alimentato a gas. Il motore a scoppio

inaugurò la nuova era di trasporti e tecnologie con la sua applicazione

nell’automobile.

La Terza Rivoluzione riguarda il settore terziario, con l’elettronica e

l’informatica, che entrarono a far parte integrante di vari settori.

Questi nuovi cambiamenti portarono l’uomo a credere sempre più nelle

tecnologie e nelle nuove scoperte. La fiducia nell’ambito delle nuove pratiche si

riversò in molti campi segnando i primi del ‘900. Il flusso d’innovazioni influì

anche il campo letterario con la corrente futuristica. Il Futurismo è un

movimento artistico – letterario fecondo di dichiarazioni di poetica e di manifesti.

Il movimento non è circoscritto solo all’ambito letterario ma propone un

programma di rinnovamento per tutte le arti e persino un nuovo senso di vivere

e nuovi modelli di comportamento. I manifesti futuristici nel settore artistico

sono almeno una decina ma fondamentale è quello di Martinetti. I futuristi si

rendevano conto che la strada già imboccata dalla società europea è quella

~ 2 ~

della rapida industrializzazione, pertanto artisti facenti parte di tale corrente

tendevano a esaltare: la velocità, la tecnologia, la guerra come unica igiene del

mondo, L'automobile, l'aereo; infine la città industriale aveva un carattere mitico

per i futuristi. In poetica le parole chiave erano: la distruzione della sintassi

(tralasciando metriche, accenti, ecc.) e parole in libertà. Legato e opposto a

questa corrente troviamo il movimento del Decadentismo. Il termine deriva

“décadent”

dalla parola francese che significa appunto decadente e si riferisce a

un sonetto pubblicato nel 1883 dal poeta francese Paul Verlaine. In quegli anni, il

termine stava ad indicare un gruppo di letterati francesi ( facenti capo proprio

Verlaine). In letteratura esso si presenta, analogamente al futurismo, come

movimento di rifiuto delle idee positivistiche (corrente secondo cui tutto era

studiabile scientificamente e oggettivamente). Si può dire che il Decadentismo

rappresenta un atto di sfiducia nei metodi scientifici, sfruttando invece ciò che

c’è dietro l’apparenza avvicinandosi alla realtà con l’intuizione invece che con la

ragione. Alcuni autori decadenti e non, utilizzano il simbolismo attraverso

figure retoriche del significato quali le analogie. Secondo molti decadenti, infatti,

le cose sono il simbolo di una realtà più profonda che va al di là dell’oggetto

stesso; il rapporto tra le cose e il loro significato più profondo si ricostruisce

grazie a una serie di analogie definite anche “arcane corrispondenze”. La critica

usò il termine “Decadent” come un concetto negativo, ma i decadenti

ribaltarono il significato, arrivando a indicare un privilegio spirituale e ne fecero

una sorta di bandiera da esibire con orgoglio.

L’esponente italiano più importante fu Giovanni Pascoli. Egli nasce nel 1855 a

S Mauro di Romagna. Nel 1867 viene ucciso il padre, e l’anno successivo

muoiono la madre e la sorella,

morti che segnano irrimediabilmente la sua vita e poesia. Frequenta per due

anni l’università di Bologna ma la abbandona dopo la morte prematura di due

fratelli e si dedica alla politica. È arrestato per la sua partecipazione ad alcune

dimostrazioni rivoluzionarie socialiste. Uscito dalla prigione, terminerà gli studi.

Diventa professore all’università di Bologna dopo essersi trasferito con la sorella

a Castelvecchio di Barga. Morirà nel 1912 a Bologna. La sua poetica è segnata

dal legame con la famiglia di appartenenza, che, anche se disgregata, risulta

come un rifugio sicuro. Nelle poesie è ricorrente per questo il simbolo del Nido,

che raffigura l’affetto familiare che materialmente rappresenta la casa. Essa è

~ 3 ~

vista come nido caldo, chiuso, raccolto in una sua esistenza senza rapporti con

l’esterno. Si collega a questa immagine della casa-nido il tema della morte con

le dolorose memorie famigliari che rafforza tale rapporto col nido rendendolo

sempre più esclusivo e chiuso. Entrambi questi temi sono riconducibili a una

delle più famose poesie di Pascoli: “Il X Agosto” tratta dalla raccolta “Myricae”;

in cui la morte dell’amato padre è paragonata a quella di una rondine di ritorno

al suo nido, come il padre che tornava dalla famiglia.

Questo insieme di atteggiamenti ne comprende molti altri che hanno sempre

caratterizzato la poesia Pascoliana su due dei quali occorre soffermarsi:

l’attaccamento morboso alla famiglia e lo spavento di fronte alla realtà.

L’attaccamento morboso alla famiglia e la chiusura sentimentale,

 impedisce all’uomo Pascoli di crescere, di maturare e rompere il “cordone

ombelicale” con la famiglia di origine. Egli è bloccato davanti

all’esperienza amorosa, di fronte alla donna e davanti a tutto ciò che

concerne il mondo sentimentale tra uomo e donna. Testimonianza data

dalla poesia “Il Gelsomino Notturno” essa è scritta per le nozze di un suo

caro amico in cui egli tratta l’amore nell’unico modo in cui il sentimento è

provato dall’autore; cioè con una contemplazione da lontano della

manifestazione dello stesso.

Lo sgomento di fronte alla realtà porta ad una successiva fuga dalla storia.

 Sono molte le occasioni in cui egli esprime la sua paura per i tempi che si

annunciano, verso le metropoli che stanno sorgendo. Secondo Pascoli la

scienza, che è la base di tutto, non ha prodotto né la felicità né la

liberazione umana.

La concezione della poesia e del ruolo del poeta è enunciata in uno scritto in

prosa, in cui scrive che la poesia non è razionalità, bensì illuminazione della

nostra interiorità e il poeta è colui che sente sempre la voce del “fanciullino”,

titolo dello scritto in prosa. Il Fanciullino è colui che si stupisce, che vive in noi e

resta piccolo quando cresciamo. Egli vede tutto con stupore e ingenuità,

riuscendo così a cogliere quelle somiglianze e relazioni nascoste a un animo

freddo e limitato. Solo il poeta dall’animo sensibile può udire la voce interiore del

fanciullino; e una volta sentita deve comunicare agli uomini ciò che il Fanciullino

gli detta dentro. ~ 4 ~

Le sue poesie sono ordinate nelle raccolte di: “Myricae”, “Primi Poemetti”,”

Nuovi Poemetti”, “Canti di Castelvecchio” (dedicati al paese in cui ricostruisce il

suo “Nido” e dove viene sepolto al momento della morte) e “Poemi Conviviali”.

Molte persone come Pascoli, provavano un grande sgomento nei confronti

dell’evoluzione e del futuro, poiché in molti casi comportava la negazione del

passato fatto di sentimentalismi e tradizioni mummificate; altri invece

continuavano il loro percorso verso la perfezione in ogni campo, che fosse

artistico o tecnico; ad esempio nel XX sec. Vi fu un’importante rivoluzione nel

campo odontotecnico, per ciò che concerne le fusioni, gli impianti, le leghe e le

protesi in metallo-ceramica. Tale evoluzione avvenne nel 1824, con l’isolamento

dello Zirconio (simbolo Zr_ n° atomico 40) e in seguito agli inizi degli anni 30 del

novecento con l’estrazione del Titanio (simbolo Ti n°_ atomico 22) da minerali

quali: il Rutilio, l’Ilmenite e Titanite. Dello Zirconio in campo dentale, ne viene

utilizzato l'ossido quindi ossido di Zirconio (parlare di ossido di Zirconio o

Zirconia è la stessa cosa). Entrambi questi metalli sono molto apprezzati per le

loro proprietà chimico-fisiche altamente superiori agli altri metalli. Essi pur

avendo molte caratteristiche in comune differenziano per varie particolarità,

anche se è da sottolineare come il Titanio sia stato più profondamente

analizzato nel corso degli anni grazie al suo immediato utilizzo; a differenza dello

Zirconio che è entrato a far parte della branca odontotecnica solo negli ultimi

anni. La Zirconia e il Titanio sono entrambi apprezzati per le proprietà

meccaniche e il colore bianco (nel caso del Titanio tende leggermente al grigio)

che in sostituzione di quello grigio dei metalli offre la possibilità di realizzare

lavori altamente estetici. Le strutture realizzate con la zirconia possiedono

caratteristiche chimico-fisiche ottime e alquanto elevate. Tali caratteristiche

sono: Estrema resistenza,

 100% assenza di metallo (metal-free),

 Elevata traslucenza e precisione,

 Elevata resistenza alla corrosione, all’erosione e all’abrasione, comune

 anche al Titanio

Possibilità di effettuare qualsiasi tipo di preparazione dal chamfer a quella

 a lama di coltello, ~ 5 ~

Permette di riabilitare fino a un’intera emi-arcata, è adatto anche per

 riabilitazioni sugli impianti e per qualsiasi tipo di restauro.

Essa si può utilizzare in questo campo grazie all’innovativa tecnologia CAD/CAM,

fresando blocchi di ossido di Zirconio presinterizzato. Una volta avvenuta la

sinterizzazione, a 1500°C, la zirconia diventa stabile e può essere utilizzata

come supporto per la ceramica dentale. Il Titanio invece è trattato con fusione

ad arco elettrico con presenza di gas inerti, il più utilizzato è l’Argon. Esso però

prima della fusione deve essere ridotto a lega. Esistono due tipi di lega di

Titanio, la prima ha formula Ti-6Al-4V (6% di Alluminia, 4% di Vanadio e il

restante in Titanio); questa lega ha proprietà meccaniche e resistenza alla fatica

elevate, ma è stata accantonata per la tossicità del vanadio è per l’ipotesi che

l’alluminia sia una concausa del morbo di Alzheimer. Al suo posto è stata

introdotta la lega Ti- 13Zr-13Nb (13% di Zirconio, 13% di Nibdio e il restante in

Titanio). Questa lega rispetto alla precedente di facile lavorazione, ha buone

proprietà meccaniche e grazie a dei trattamenti termici può cambiare,

migliorando le proprietà fisiche. Decisa la lega e il lavoro da eseguire si procede

alla fusione. La fonditrice ad arco è costituita da una camera superiore, dove

viene posto il crogiolo di rame raffreddato con acqua, poi sopra l’elettrodo verrà

posto il lingotto di Titanio; e una camera inferiore dove si pone la forma in

refrattario con la cavità rivolta verso l’alto. In seguito nelle camere viene fato il

vuoto e immesso l’Argon. Si attiva la macchina in cui si forma l’arco elettrico

che va dall’elettrodo al lingotto di Titanio che viene fuso e spinto nella forma

refrattaria grazie alla pressione esercitata nelle due camere.

L’ossido di Zirconio, può essere utilizzato in tutte le indicazioni protesiche senza

dover apportare alcun cambiamento ai protocolli di lavoro abituali, mentre il

Titanio è consigliabile per gli impianti, poiché la sua lavorazione risulta difficile a

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