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La famiglia è un’istituzione che ha subito molti cambiamenti, dalla
famiglia patriarcale a quella nucleare fino alle famiglie
mononucleari. La famiglia patriarcale era costituita da famiglie
contadine con numerosi figli o fratelli che,pur sposati, vivevano
nella stessa casa, lavorando in gruppo con l’aiuto delle mogli,dei
figli e dei nonni. La figura più importante era il patriarca , cioè il
membro maschile più anziano del gruppo,che comandava gli adulti
e i ragazzi. Quando il vecchio patriarca non dominava più la grande
famiglia per colpa di malattie , le donne di casa lo assistevano fino
alla fine. La famiglia nucleare è formata da un sola coppia:da
padre,madre e figli senza la convivenza di altre persone mentre
nella famiglia patriarcale la donna svolgeva esclusivamente il ruolo
di madre che assicurava a fare arrivare i figli all’età adulta
preservandoli causa dalle malattie infantili , puliva la casa, oggi
nelle famiglie nucleari la donna non ha l’obbligo delle continue
gravidanze e ciò migliora le condizioni di salute e pur conservando i
vecchi compiti domestici, spesso svolge un lavoro esterno, perché
in città con un solo stipendio non si riesce a sopravvivere. Negli
ultimi anni anche il ruolo dei padri è cambiato grazie al lavoro che
concede una maggiore quantità di tempo libero e così i papà
trascorrono più tempo a casa e hanno più dialogo con i propri figli.
La famiglia mononucleare è composta in genere da donne o uomini
indipendenti che scelgono di vivere da ,soli invece di vivere
insieme al partner o possono essere anziani oltre i sessanta anni
rimasti soli dopo la morte del coniuge. La famiglia allargata è
quando insieme ai coniugi e ai loro figli abitano altre coppie o
fratelli e sorelle di uno di loro ,invece la famiglia di fatto si forma
quando un uomo e una donna separati dai rispettivi coniugi o celibi
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decidono di vivere insieme senza matrimonio portando i figli avuti
dal precedente legame .
L’Affidamento familiare e l’adozione
La tendenza ad avere meno figli è compensata dal forte aumento
dell’interesse verso la possibilità di adottare un bambino. Il
fenomeno è diventato importante. La legge n°149 del 2001 afferma
due principi fondamentali che sono il diritto del minore a crescere
ed essere educato nella propria famiglia ed il diritto del minore di
essere affidato ad un’altra famiglia quando la propria non sia
temporaneamente in grado di provvedere alla sua crescita e alla
sua educazione. L ’affidamento familiare è un provvedimento
temporaneo mediante il quale il minore viene accolto presso una
famiglia o affidato ad una singola persona o a parenti entro il quarto
grado nel caso in cui la famiglia d’origine sia in una fase di
difficoltà come un periodo di malattia o detenzione e non riesce a
garantire il soddisfacimento dei bisogni del minore. L’affidamento
può essere consensuale, quando avviene con il consenso dei
genitori o di chi ha la patria potestà e si fa attraverso i Servizi
Sociali ed è convalidato dal giudice tutelare, giudiziale,invece,
quando non vi è il consenso dei genitori e perciò è decretato dal
tribunale per i minori. Nei casi in cui non sia possibile procedere
con l’affidamento familiare , il minore in stato di necessità può
essere affidato ad una comunità e in questo caso si parla di
affidamento di minori in strutture. Possono beneficiare del servizio
di affidamento i minori da 0 a 18 anni residenti nel territorio e
stranieri che si trovano in stato di carenza di cure familiari per
temporanea impossibilità o incapacità dei genitori di farsi carico dei
loro bisogni. Le caratteristiche dell’affidamento sono la
temporaneità e il mantenimento dei rapporti con i genitori in
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previsione del rientro nella famiglia di origine. La disponibilità
all’accoglienza nell’affidamento familiare può durare da alcuni mesi
fino a due anni prorogabili e possono essere a tempo pieno, quando
il minore vive con la famiglia affidataria giorno e notte o parziale
quando la famiglia affidataria si occupa del minore per alcune ore
durante il giorno. L’affidamento familiare è un provvedimento
temporaneo in cui il minore mantiene i rapporti con la famiglia
d’origine non cambiando la natura giuridica dei rapporti tra il
minore e i genitori naturali mentre l’adozione è un provvedimento
definitivo in cui il minore cessa ogni rapporto con la famiglia
d’origine e diviene a tutti gli effetti il figlio della coppia che lo adotta
acquisendone il cognome.
La famiglia patriarcale nell’opera “I Malavoglia”
Un esempio di famiglia patriarcale è il nucleo familiare presente
nell’opera “I Malavoglia” (1881) di Giovanni Verga(Catania 1840-
1922),il più grande esponente della corrente verista sorta nella
seconda metà dell’Ottocento. I Protagonisti del romanzo sono
un’intera famiglia di pescatori siciliani chiamati Toscano ma detti
Malavoglia che vivevano ad Aci Trezza, un paesino vicino Catania. Il
nucleo familiare dei Malavoglia è formato dal vecchio padron’
Ntoni, dal figlio Bastianazzo, dalla moglie Maruzza la Longa e dai
cinque nipoti:’Ntoni, Luca, Mena, Alessi,Lia.
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Le uniche ricchezze della famiglia sono la “Casa del Nespolo “ e la
loro barca “la Provvidenza” che era la loro fonte di guadagno. Il
romanzo è il primo del “ciclo dei Vinti”, progetto letterario che
sarebbe stato costituito da cinque romanzi: I Malavoglia, Mastro don
Gesualdo, La duchessa di Leyra, L’onorevole Scipioni,L’uomo di
lusso. La loro vicenda inizia nel 1863 quando il giovane ‘Ntoni
dovette abbandonare il paese per fare il servizio militare
nonostante i tentativi di ricorso del vecchio padron ‘Ntoni. La
partenza del figlio è la prima disgrazia della famiglia che oltre a
soffrire del distacco si vede più impegnato nel lavoro così assume
nella Provvidenza Menico della Locca. La necessità di guadagno
spinge padron ‘Ntoni insieme allo zio Crocifisso( campana di legno)
all’acquisto di un negozio di lupini dall’usuraio del paese per
trasportarli e venderli a Riposto. Un sabato sera Bastianazzo si
mette in mare con la Provvidenza insieme a Menico della Locca per
trasportare i lupini e si scatena una tempesta dove la barca affonda
e Bastianazzo e Menico muoiono.
L’azienda ( di consumo) 7
Un'azienda è un'organizzazione di persone e mezzi finalizzata alla
soddisfazione di bisogni umani attraverso la produzione, la
distribuzione o il consumo di beni economici. L’azienda secondo il
:azienda di consumo
fine si divide in o di erogazione quando ha
come scopo il diretto soddisfacimento dei bisogni umani di
determinati soggetti. La prima forma di azienda di consumo è
rappresentata dalla famiglia dove sotto la guida del capofamiglia
collaborano i vari membri per l’acquisizione dei mezzi da impiegare
per soddisfare i bisogni dei suoi componenti stabilendo di destinare
una parte delle risorse ai bisogni futuri. Accanto alla famiglia
troviamo numerosi altri tipi di aziende di erogazione tra cui lo
Stato,le Regioni, le Province e i Comuni, che prestano ai cittadini un
complesso di servizi essenziali quali la difesa,l’ordine pubblico,
l’istruzione; e altri enti privati e pubblici che hanno finalità di
carattere culturale, religioso e sportivo ,come ad esempio
un’associazione culturale e sportiva mentre le aziende di
produzione sono quelle che attuano i processi produttivi di beni e
servizi a disposizione dei terzi mediante lo scambio sul mercato. Le
aziende di erogazione sono sempre dette aziende: l’espressione
“impresa” non è mai usata nei loro confronti mentre le aziende di
produzione che producono per lo scambio di mercato a scopo di
lucro sono dette imprese perché soddisfano indirettamente i
bisogni umani. 8
Family Evolution through centuries.
The family represents an original social formation .
The patriarchal family has existed since ancient civilization and
spread through Europe during the Christian Middle Ages. The inner
structure of the family underwent changes only during the first
wave of industrialization. The patriarchal family looked after and
educated children and nursed the sick and the aged. The principle
upon which it was based was the authority of “pater familias”, the
eldest man of the group. The structure of the patriarchal family
lasted as long as the agricultural economy was alive, until the First
Industrial Revolution. By the end of the 18th century, the economic
structure in Europe had evolved, work activities were moved from
the country to towns, a deep social transformation with a large
urbanization took place. The Industrial Revolution spread all over
central Europe in the first part of the 19th century but it reached
Italy only at the beginning of the 20th century. Family changed into
a “ nuclear family” made up of parents and their children. In this
period mothers worked in factories in poor living conditions, made
new families, ask the government for minimum wages, welfare
education for children and hospitalization facilities.
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La gravidanza e il parto
La gravidanza è il periodo di tempo che trascorre dalla
fecondazione fino al momento della nascita che dura circa nove
mesi.
Per aumentare il numero dei componenti della famiglia è
necessario che vi sia la fecondazione cioè l’unione dei due gameti
da una parte l’ovulo della donna e dall’altra lo spermatozoo
dell’uomo che danno origine a una solo cellula detto zigote che
presenta un corredo cromosomico formato da metà dei cromosomi
materni e metà di quelli paterni dove sono rinchiuse le
caratteristiche dei genitori.
Dopo la fecondazione inizia la divisione dello zigote che diventa
embrione e si trasforma in circa 5 giorni in un insieme di cellule
detta morula che cade nella cavità uterina e poco dopo assume
l’aspetto tondeggiante che si annida nella mucosa trasformata in
decidua e forma i villi coriali che producono il beta HCG cioè
l’ormone del primo periodo di gestazione. Dopo l’annidamento
nell’embrione si differenziano dei foglietti cellulari :(endoderma
origina i visceri come i polmoni,intestino; ectoderma origina la pelle,
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il sistema nervoso centrale e periferico e gli organi senso mentre
mesoderma origina il sistema scheletrico, muscolare,
cardiocircolatorio. Alla fine del II mese prende il nome di feto perché
presenta i caratteri della specie; dal III mese si forma la placenta
cioè quell’organo di derivazione dove avvengono gli scambi
materni e assume la funzione di barriera dagli agenti tossici ed
infettivi. Nei mesi successivi nel feto sono evidenti i caratteri
sessuali , i capelli, le ciglia , la pelle assume il suo colore definitivo.
Dopo la 40ma settimana di gestazione la gravidanza finisce e inizia
l’insieme di eventi che prendono il nome di parto. Il parto può
essere normale o eutocico quando si verifica spontaneamente e
cesareo o distocico quando si verificano delle complicanze. Il parto
cesareo può essere d’urgenza quando si verificano delle
complicazioni durante un parto considerato normale e d’elezione
quando la nascita del feto per via naturale presenta dei fattori di
rischio come i vizi del bacino, fibroma , sofferenza fetale.
Le fasi del parto sono 4: periodo prodromico dove si ha la
distensione dell’utero e la dilatazione del canale cervicale. Le
contrazioni diventano sempre più vicini e inizia il periodo del
travaglio. Nel periodo dilatante la bocca uterina si estende fino a
permettere il passaggio della testa fetale e delle membrane. Dura
6-10 ore. Il periodo espulsivo è caratterizzato dall’estensione della
vagina e dall’espulsione del feto che può durare da 30 minuti a 2-3
ore. Il periodo del secondamento comprende l’espulsione della
placenta e delle membrane che avviene dopo la nascita del feto. Il
feto diventa neonato dopo il taglio del cordone ombelicale.
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Statistica
Dai dati Istat riferiti al censimento del 1981 emerge una
panoramica dei vari tipi di famiglia, questo andamento viene
confermato anche dai dati riferiti agli anni successivi:
1. l'aumento delle famiglie unipersonali (tipo A);
2. l'aumento delle famiglie di coppia senza figli (tipo B);