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della rapida industrializzazione, pertanto artisti facenti parte di tale corrente
tendevano a esaltare: la velocità, la tecnologia, la guerra come unica igiene del
mondo, L'automobile, l'aereo; infine la città industriale aveva un carattere mitico
per i futuristi. In poetica le parole chiave erano: la distruzione della sintassi
(tralasciando metriche, accenti, ecc.) e parole in libertà. Legato e opposto a
questa corrente troviamo il movimento del Decadentismo. Il termine deriva
“décadent”
dalla parola francese che significa appunto decadente e si riferisce a
un sonetto pubblicato nel 1883 dal poeta francese Paul Verlaine. In quegli anni, il
termine stava ad indicare un gruppo di letterati francesi ( facenti capo proprio
Verlaine). In letteratura esso si presenta, analogamente al futurismo, come
movimento di rifiuto delle idee positivistiche (corrente secondo cui tutto era
studiabile scientificamente e oggettivamente). Si può dire che il Decadentismo
rappresenta un atto di sfiducia nei metodi scientifici, sfruttando invece ciò che
c’è dietro l’apparenza avvicinandosi alla realtà con l’intuizione invece che con la
ragione. Alcuni autori decadenti e non, utilizzano il simbolismo attraverso
figure retoriche del significato quali le analogie. Secondo molti decadenti, infatti,
le cose sono il simbolo di una realtà più profonda che va al di là dell’oggetto
stesso; il rapporto tra le cose e il loro significato più profondo si ricostruisce
grazie a una serie di analogie definite anche “arcane corrispondenze”. La critica
usò il termine “Decadent” come un concetto negativo, ma i decadenti
ribaltarono il significato, arrivando a indicare un privilegio spirituale e ne fecero
una sorta di bandiera da esibire con orgoglio.
L’esponente italiano più importante fu Giovanni Pascoli. Egli nasce nel 1855 a
S Mauro di Romagna. Nel 1867 viene ucciso il padre, e l’anno successivo
muoiono la madre e la sorella,
morti che segnano irrimediabilmente la sua vita e poesia. Frequenta per due
anni l’università di Bologna ma la abbandona dopo la morte prematura di due
fratelli e si dedica alla politica. È arrestato per la sua partecipazione ad alcune
dimostrazioni rivoluzionarie socialiste. Uscito dalla prigione, terminerà gli studi.
Diventa professore all’università di Bologna dopo essersi trasferito con la sorella
a Castelvecchio di Barga. Morirà nel 1912 a Bologna. La sua poetica è segnata
dal legame con la famiglia di appartenenza, che, anche se disgregata, risulta
come un rifugio sicuro. Nelle poesie è ricorrente per questo il simbolo del Nido,
che raffigura l’affetto familiare che materialmente rappresenta la casa. Essa è
~ 3 ~
vista come nido caldo, chiuso, raccolto in una sua esistenza senza rapporti con
l’esterno. Si collega a questa immagine della casa-nido il tema della morte con
le dolorose memorie famigliari che rafforza tale rapporto col nido rendendolo
sempre più esclusivo e chiuso. Entrambi questi temi sono riconducibili a una
delle più famose poesie di Pascoli: “Il X Agosto” tratta dalla raccolta “Myricae”;
in cui la morte dell’amato padre è paragonata a quella di una rondine di ritorno
al suo nido, come il padre che tornava dalla famiglia.
Questo insieme di atteggiamenti ne comprende molti altri che hanno sempre
caratterizzato la poesia Pascoliana su due dei quali occorre soffermarsi:
l’attaccamento morboso alla famiglia e lo spavento di fronte alla realtà.
L’attaccamento morboso alla famiglia e la chiusura sentimentale,
impedisce all’uomo Pascoli di crescere, di maturare e rompere il “cordone
ombelicale” con la famiglia di origine. Egli è bloccato davanti
all’esperienza amorosa, di fronte alla donna e davanti a tutto ciò che
concerne il mondo sentimentale tra uomo e donna. Testimonianza data
dalla poesia “Il Gelsomino Notturno” essa è scritta per le nozze di un suo
caro amico in cui egli tratta l’amore nell’unico modo in cui il sentimento è
provato dall’autore; cioè con una contemplazione da lontano della
manifestazione dello stesso.
Lo sgomento di fronte alla realtà porta ad una successiva fuga dalla storia.
Sono molte le occasioni in cui egli esprime la sua paura per i tempi che si
annunciano, verso le metropoli che stanno sorgendo. Secondo Pascoli la
scienza, che è la base di tutto, non ha prodotto né la felicità né la
liberazione umana.
La concezione della poesia e del ruolo del poeta è enunciata in uno scritto in
prosa, in cui scrive che la poesia non è razionalità, bensì illuminazione della
nostra interiorità e il poeta è colui che sente sempre la voce del “fanciullino”,
titolo dello scritto in prosa. Il Fanciullino è colui che si stupisce, che vive in noi e
resta piccolo quando cresciamo. Egli vede tutto con stupore e ingenuità,
riuscendo così a cogliere quelle somiglianze e relazioni nascoste a un animo
freddo e limitato. Solo il poeta dall’animo sensibile può udire la voce interiore del
fanciullino; e una volta sentita deve comunicare agli uomini ciò che il Fanciullino
gli detta dentro. ~ 4 ~
Le sue poesie sono ordinate nelle raccolte di: “Myricae”, “Primi Poemetti”,”
Nuovi Poemetti”, “Canti di Castelvecchio” (dedicati al paese in cui ricostruisce il
suo “Nido” e dove viene sepolto al momento della morte) e “Poemi Conviviali”.
Molte persone come Pascoli, provavano un grande sgomento nei confronti
dell’evoluzione e del futuro, poiché in molti casi comportava la negazione del
passato fatto di sentimentalismi e tradizioni mummificate; altri invece
continuavano il loro percorso verso la perfezione in ogni campo, che fosse
artistico o tecnico; ad esempio nel XX sec. Vi fu un’importante rivoluzione nel
campo odontotecnico, per ciò che concerne le fusioni, gli impianti, le leghe e le
protesi in metallo-ceramica. Tale evoluzione avvenne nel 1824, con l’isolamento
dello Zirconio (simbolo Zr_ n° atomico 40) e in seguito agli inizi degli anni 30 del
novecento con l’estrazione del Titanio (simbolo Ti n°_ atomico 22) da minerali
quali: il Rutilio, l’Ilmenite e Titanite. Dello Zirconio in campo dentale, ne viene
utilizzato l'ossido quindi ossido di Zirconio (parlare di ossido di Zirconio o
Zirconia è la stessa cosa). Entrambi questi metalli sono molto apprezzati per le
loro proprietà chimico-fisiche altamente superiori agli altri metalli. Essi pur
avendo molte caratteristiche in comune differenziano per varie particolarità,
anche se è da sottolineare come il Titanio sia stato più profondamente
analizzato nel corso degli anni grazie al suo immediato utilizzo; a differenza dello
Zirconio che è entrato a far parte della branca odontotecnica solo negli ultimi
anni. La Zirconia e il Titanio sono entrambi apprezzati per le proprietà
meccaniche e il colore bianco (nel caso del Titanio tende leggermente al grigio)
che in sostituzione di quello grigio dei metalli offre la possibilità di realizzare
lavori altamente estetici. Le strutture realizzate con la zirconia possiedono
caratteristiche chimico-fisiche ottime e alquanto elevate. Tali caratteristiche
sono: Estrema resistenza,
100% assenza di metallo (metal-free),
Elevata traslucenza e precisione,
Elevata resistenza alla corrosione, all’erosione e all’abrasione, comune
anche al Titanio
Possibilità di effettuare qualsiasi tipo di preparazione dal chamfer a quella
a lama di coltello, ~ 5 ~
Permette di riabilitare fino a un’intera emi-arcata, è adatto anche per
riabilitazioni sugli impianti e per qualsiasi tipo di restauro.
Essa si può utilizzare in questo campo grazie all’innovativa tecnologia CAD/CAM,
fresando blocchi di ossido di Zirconio presinterizzato. Una volta avvenuta la
sinterizzazione, a 1500°C, la zirconia diventa stabile e può essere utilizzata
come supporto per la ceramica dentale. Il Titanio invece è trattato con fusione
ad arco elettrico con presenza di gas inerti, il più utilizzato è l’Argon. Esso però
prima della fusione deve essere ridotto a lega. Esistono due tipi di lega di
Titanio, la prima ha formula Ti-6Al-4V (6% di Alluminia, 4% di Vanadio e il
restante in Titanio); questa lega ha proprietà meccaniche e resistenza alla fatica
elevate, ma è stata accantonata per la tossicità del vanadio è per l’ipotesi che
l’alluminia sia una concausa del morbo di Alzheimer. Al suo posto è stata
introdotta la lega Ti- 13Zr-13Nb (13% di Zirconio, 13% di Nibdio e il restante in
Titanio). Questa lega rispetto alla precedente di facile lavorazione, ha buone
proprietà meccaniche e grazie a dei trattamenti termici può cambiare,
migliorando le proprietà fisiche. Decisa la lega e il lavoro da eseguire si procede
alla fusione. La fonditrice ad arco è costituita da una camera superiore, dove
viene posto il crogiolo di rame raffreddato con acqua, poi sopra l’elettrodo verrà
posto il lingotto di Titanio; e una camera inferiore dove si pone la forma in
refrattario con la cavità rivolta verso l’alto. In seguito nelle camere viene fato il
vuoto e immesso l’Argon. Si attiva la macchina in cui si forma l’arco elettrico
che va dall’elettrodo al lingotto di Titanio che viene fuso e spinto nella forma
refrattaria grazie alla pressione esercitata nelle due camere.
L’ossido di Zirconio, può essere utilizzato in tutte le indicazioni protesiche senza
dover apportare alcun cambiamento ai protocolli di lavoro abituali, mentre il
Titanio è consigliabile per gli impianti, poiché la sua lavorazione risulta difficile a
causa del processo di fusione. Ultime propriètà in elenco, ma non certo per
importanza, sono:
L’elevata biocompatibilità con i tessuti orali, comune sia allo Zirconio che
al Titanio
La peculiarità di abbassare il livello di malattie, allergie e carie nel cavo
orale, per quanto riguarda lo Zirconio
Queste ultime, prevalentemente, oltre che da predisposizioni genetiche, sono
provocate da zuccheri come il Glucosio presente in vari alimenti.
~ 6 ~
Il Glucosio è uno zucchero che si trova allo stato naturale nella frutta e che
entra nella composizione di zuccheri più complessi. Esso è il più importante fra i
monosaccaridi e chiamato anche Destrosio. Costituisce la fonte principale di
energia per il metabolismo delle cellule per tanto deve essere in continua
circolazione nel sangue. Durante la digestione è ottenuto dalla degradazione di
tutti i carboidrati. Se l'apporto di glucosio supera il nostro fabbisogno energetico,
viene immagazzinato nei muscoli e nel fegato sotto forma di glicogeno o di
grasso in altri organi; e successivamente, in caso di bisogno, il glucosio verrà
liberato da quest’ultimi. La quantità di questo zucchero nel sangue è detta
glicemia, questo è importante nel caso che essa superi i valori medi, è causa di
una malattia quale il diabete. A differenza degli altri carboidrati il glucosio viene
assorbito dalle cellule del fegato per semplice diffusione, mentre per entrare
nelle altre cellule richiede l’intervento dell’ormone insulina.
Il glucosio nel citoplasma della cellula subisce una fosforilazione a glucosio 6-P
per opera della glucochinasi, per dare inizio in questo modo al processo della
glicolisi. Tale processo ha lo scopo di degradare il glucosio attraverso dieci
reazioni, in una molecola più semplice a tre atomi di carbonio (piruvato). Senza
l’intervento di ossigeno (anaerobiosi) il muscolo scheletrico produce lavoro
utilizzando le due molecole di ATP generate nel processo di glicolisi, e dà origine
allo stesso tempo a molecole di lattato, che se non sono in seguito smaltite e
quindi ritrasformate in glucosio nel fegato, generano un blocco muscolare
(crampo). La glicolisi è sottoposta inoltre a controlli enzimatici, da parte
dell’enzima fosfofruttochinasi, per evitare che sia demolito inutilmente il
glucosio. La glicolisi è una tappa intermedia del metabolismo del glucosio perché
Ciclo di Krebs.
la maggiore quantità di energia è estratta nel
Per inserirsi nel ciclo di Krebs il piruvato viene prima decarbossilato e ossidato
ad AcetilCoA. In questo processo l’AcetilCoA viene trasformato in anidride