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Sezione Aurea
Dalla
alle Piramidi di Giza,
dalle stelle al Sistema Solare:
tra arte, matematica e esoterismo.
Fabiana Lanzetta
Liceo classico “Pitagora”
Maturità 2007/08
E per orientarsi…
Ambito artistico-scientifico:
Introduzione ai temi trattati
La “magica” Sezione Aurea…tra Pitagora e l’Egitto dei
Faraoni SEZIONE: Qualcosa sul seno
Cosa c’entrano le Piramidi?
Ma il legame fra le piramidi e le stelle?!
L’ipotesi più o meno
fantasiosa di Bauval
Gli egizi, quindi non erano dotati di conoscenze
astronomiche?
Dalle stelle imperiture, al moto apparente dei corpi
celesti fino al modello della nascita delle stelle…
Ma come nascono appunto le stelle?
Il modello dell’evoluzione stellare
Infine qualche cenno sul calore..
Bibliografia
Introduzione ai temi trattati
C
ome appassionata di antichi misteri, Piramidi e stelle non potevo
sottrarmi dal trattare di simili argomenti: dalla Sezione Aurea, al suo
legame con l’arte, dalla Grande Piramide di Cheope fino alle stelle,
dalla loro nascita alla loro evoluzione. Spero di essere stata quanto
più rigorosa possibile ed al contempo di aver dimostrato in parte
come la scienza dovrebbe continuamente interrogarsi su quelli che
restano ancora indubbiamente dei piccoli misteri, dimostrando,
magari, una maggiore apertura e affermando ancora una volta il
suo perenne mettersi in gioco e mettere in dubbio le conoscenze
finora raggiunte. Cos’è d’altronde una verità scientifica? “La finalità
della scienza è dubitare dei suoi risultati” diceva Morandotti non
uno scienziato, ma un famoso storico italiano….Sarà forse per
questo?
La “magica” Sezione Aurea…tra Pitagora e l’Egitto
dei Faraoni
Sezione Aurea
La consiste in un rapporto fra due grandezze
disuguali, di cui la maggiore è medio proporzionale rispetto la
minore e la loro somma (a+b : a = a : b), oppure il numero
corrispondente, approssimativamente pari a 1.618 (0.618).
Algebricamente il numero esatto può essere presentato soltanto
con la formula:
trattandosi di un numero irrazionale, infatti, non può essere ridotto
ad una frazione generatrice, ma può comunque essere
approssimato, con crescente precisione, dai rapporti fra due numeri
successivi della serie di Fibonacci, a cui è intrinsecamente legato.
Sia le sue proprietà geometriche e matematiche, che la frequente
riproposizione della proporzione in svariati contesti naturali,
apparentemente slegati tra loro, hanno impressionato nei secoli la
mente dell'uomo, che è arrivato a cogliervi col tempo un ideale di
bellezza e armonia, spingendosi a ricercarlo e, in alcuni casi, a
ricrearlo nell'ambiente antropico quale canone di bellezza;
testimonianza ne è forse la storia del nome che in epoche più
recenti, in particolare nell’Ottocento ha assunto gli appellativi di
"aureo" ( sezione aurea ) o "divino" ( divina proporzione ), proprio a
dimostrazione del fascino esercitato, attirandosi l’attenzione di
numerosi artisti e progettisti.
Non a caso un largo contributo alla conoscenza ed alla divulgazione
di questo metodo di aurea suddivisione armonica è stato dato dal
matematico Luca Pacioli con la pubblicazione del libro De divina
Proportione, testo illustrato con disegni di Leonardo Da Vinci,
pubblicato a Venezia nel 1509.
In questo trattato inoltre, Pacioli ricercò nella proporzione dei
numeri i principi ispiratori in architettura, scienza e natura: la regola
praxis italica.
aurea introdotta fu in seguito chiamata L’aggettivo
divina si giustifica perché essa ha diversi caratteri che
appartengono alla divinità: è unica nel suo genere, è trina perché
abbraccia tre termini, indefinibile in quanto è irrazionale, è
invariabile.
Utilizzando la sezione aurea nei suoi dipinti Leonardo inoltre scoprì
che, guardando le opere, si poteva creare un sentimento di ordine.
In particolare Leonardo incorporò il rapporto aureo in tre dei suoi
capolavori: La Gioconda, L’ultima cena e L'Uomo di Vitruvio.
Nella Gioconda il rapporto
aureo è stato individuato:
nella disposizione del
quadro
nelle dimensioni del viso
nell’area che va dal collo
a sopra le mani
in quella che va dalla
scollatura dell’abito fino
a sotto le mani.
Ne L’Ultima cena,
Gesù, il solo
personaggio
veramente divino,
è dipinto con le
proporzioni divine,
ed è racchiuso in
un rettangolo
aureo.
Ne L’Uomo, Leonardo studia le proporzioni della sezione aurea
De architectura
secondo i dettami del di Vitruvio che obbediscono ai
rapporti del numero aureo. Leonardo stabilì che le proporzioni
umane sono perfette quando l’ombelico divide l’uomo in modo
aureo.
De
Vitruvio nel
Architectura scrive: "Il
centro del corpo umano
è inoltre per natura
l’ombelico; infatti, se si
sdraia un uomo sul
dorso, mani e piedi
allargati, e si punta un
compasso sul suo
ombelico, si toccherà
tangenzialmente,
descrivendo un cerchio,
l’estremità delle dita
delle sue mani e dei suoi
piedi". La sezione aurea
affascinò altri
pittori, come
Botticelli (1445-
1510) e la
rappresentò ne
La Venere.
Infatti misurando
l’altezza da terra
dell’ombelico e
l’altezza
complessiva il
loro rapporto
risulterà 0.618,
così anche il
rapporto tra la
distanza tra il
collo del femore e
il ginocchio e la
lunghezza
dell’intera gamba
o anche il
rapporto tra il
gomito e la punta
del dito medio e
la lunghezza del
braccio.
Importanti anche i dipinti del pittore ottocentesco Pierre
Mondrian,autore di numerosi quadri astratti in cui domina l'uso di
figure geometriche.
In questo quadro è ben
visibile l'impostazione
artistica di Mondrian che basa
l'intero dipinto
sull'accostamento di quadrati
e rettangoli aurei.
La
Nell'opera dal titolo
parade du cirque il
pittore divisionista
francese Georges
Seurat impiega varie
sezioni auree alcune
delle quali evidenziate
in figura.
Insomma questa riconosciuta come un rapporto
esteticamente piacevole è stata usata come base per la
composizione di quadri o di elementi architettonici, anche
se In realtà è stato dimostrato come la percezione umana
mostri una naturale preferenza e predisposizione verso le
proporzioni in accordo con la stessa; gli artisti tenderebbero
dunque, quasi inconsciamente, a disporre gli elementi di
una composizione in base a tali rapporti.
Dunque vediamo geometricamente in cosa consista tale tanto
famoso rapporto attraverso gli studi condotti dai pitagorici. Essi, in
particolare descrissero le proprietà di molte figure geometriche
mediante l’aritmetica, ma una figura che attirò maggiormente la
loro attenzione fu il pentagono stellato (pentagramma o pentacolo),
ottenuto tracciando le cinque diagonali di un pentagono regolare.
Le diagonali del pentagono permettono di definire diversi
triangoli isosceli, che risultano simili tra di loro, in particolare se si
considerano i triangoli simili AA1B e BDE si ha:
BE : BA = DE : AA = BA = A E
1 1 1 1
B
x A C
(1)
A
1 E
D Fi
gura 1
La diagonale AD del pentagono divide la diagonale BE in due
segmenti BA1 e A1E tali che il rapporto tra la diagonale e il
segmento maggiore BA1 è uguale al rapporto tra il segmento
maggiore e il minore A1E. La precedente costruzione permette di
media ed estrema ragione
dividere una linea in e il segmento
sezione aurea
maggiore BA1 viene indicato come “ ” della linea BE.
Se indichiamo con d0 la lunghezza della diagonale e con x la sua
sezione aurea, il valore di x è dato dalla soluzione algebrica
dell’equazione di secondo grado: 2 0 02
d / x = x / d – x x + x d = d
0 0
da cui:
(2) x = d / 2 ( - 1 ) = d
√
± 5
0 1
Per BE =d0=1 si ha che una soluzione della (2) è uguale a
BA1=d1=0.618034…, mentre l’altra soluzione in valore assoluto è
1/BA1=1.618034…. Spesso in letteratura il numero irrazionale
rappresentato da 1/BA1 è indicato con F in onore dello scultore
Fidia, che fu tra i primi a utilizzare tale numero nelle proporzioni
delle sculture decorative del Partenone.
Mentre i progettisti (Ictino e Callicrate), pur conoscendo le
sezione aurea
proprietà della perché il Partenone fu costruito verso
gli anni 440 a.C., non la utilizzarono come criterio di progetto.
Alcune volte si indica come sezione aurea il valore di =BA1 =
1/.
Per la (1) i valori della sezione aurea soddisfano le equazioni
2
1 + = =
(3) sezione
da cui sarà possibile ottenere delle formule ricorsive sulla
aurea.
Euclide, nelle Proposizioni 11 (Libro II) e 30 ( Libro VI) degli
Elementi , propose un metodo grafico per la soluzione della (2) e
rettangoli aurei,
iterando la costruzione grafica ottenne dei i cui
rapporti tra il lato maggiore e quello minore era uguale a . Oltre
Elementi, Ottica,
agli Euclide scrisse altri libri come l’ che contiene i
primi studi di prospettiva, ripresi più di 1700 anni dopo dal pittore e
matematico Piero della Francesca.
Se si considerano gli angoli della Figura 1 è possibile trovare
sezione aurea
una relazione tra la e un altro importante numero
irrazionale che è adoperando il seno. Infatti, si ha che l’angolo
EBD=36°=/5, per cui se si pone BE=1 si ha
ED=ϕ=2 sin(/10)
Pertanto, in un triangolo isoscele, i cui angoli sono (72°,36°,72°), il
rapporto tra il lato e la sua base è uguale alla sezione aurea, tale
aureo.
triangolo è detto Mentre se si considera il triangolo isoscele
ABE, i cui angoli sono (36°,108°,36°) si ha che il rapporto tra la base
gnomone
e il lato è uguale a F , tale triangolo è indicato come
aureo.
………………………………………………………………………………
………………………………
Qualcosa sul seno
Dato un triangolo rettangolo, il seno di uno dei due angoli interni
adiacenti all'ipotenusa è definito come il rapporto tra le
lunghezze del cateto opposto all'angolo e dell'ipotenusa.
Più in generale, il seno di un angolo α, espresso in gradi o radianti, è
una quantità che dipende solo da α, costruita usando la
circonferenza unitaria.
sen(x) x,
Definendo come il valore del seno nell'angolo si ottiene la
funzione seno, una funzione trigonometrica di fondamentale
importanza nell'analisi matematica.
Nel triangolo rosso in figura, il seno di x è dato da
x
Più in generale, si definisce il seno di un angolo (espresso in
gradi o radianti) a partire dalla circonferenza goniometrica,
ovvero dalla circonferenza di raggio unitario nel piano
cartesiano. Presa la semiretta uscente dall'origine che forma un
x
angolo con l'asse delle ascisse come in figura, il seno y
dell'angolo è quindi definito come il valore della coordinata del
punto di intersezione tra la semiretta e la circonferenza (in
figura, è la lunghezza del segmento CD).
Il dominio della funzione seno è l'insieme dei numeri reali,
mentre il codominio è l'intervallo reale [ − 1; + 1], ossia
applicando tale funzione a qualunque numero reale si ottiene
sempre un numero reale compreso tra −1 e +1, estremi inclusi.
La seguente tabella elenca i principali valori notevoli della funzione seno:
x in radianti 0
x in gradi 0 30° 45° 60° 90° 180° 270° 360°
0
0 1 0 − 1
In alcuni libri il seno di x è indicato con la notazione anglofona sinx.
Inoltre:
La funzione seno è definita associando ad x il seno dell'angolo x (rappresentato
in radianti), ed è indicata con Poiché x e x + 2π definiscono lo stesso
sen(x).
angolo, la funzione seno è una funzione periodica di periodo 2π (2π è l'angolo
giro).
Rappresentazione grafica della funzione seno
Prima relazione fondamentale: seno e coseno
Tra seno e coseno esiste la relazione fondamentale:
x x
2 2
sen + cos = 1
che è conseguenza del teorema di Pitagora. Infatti nel
x
triangolo OCD nella figura in alto il coseno di è definito
come
D'altra parte il teorema di Pitagora applicato al triangolo
OCD fornisce la relazione
e quindi
………………………………………………………………………………
………………………………
Se si considera un decagono regolare inscritto in una circonferenza
di raggio R, la lunghezza del suo lato è uguale a
l = R 2 sin( /10) = R (4)
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