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La presentazione affronta l'argomento delle coniche, dalla loro definizione matematica agli esempi riscontrabili in fisica, arte, natura e nella quotidianità .
Materie trattate: Matematica; Fisica; Geografia astronomica; Storia dell'arte (solo citazioni).
PREMESSA
Le coniche sono un argomento che mi ha accompagnato nell’arco dei cinque
anni del liceo. Per citare qualche esempio: nella matematica come luoghi
geometrici ed equazioni cartesiane; nella fisica come traiettoria di un
proiettile lanciato ad una certa velocità, nella Legge di Boyle-Mariotte, nel
moto di una carica lanciata fra le due armature di un condensatore o in un
campo magnetico; nelle orbite dei corpi celesti studiate in geografia
astronomica; nelle piante di alcune opere architettoniche.
Argomenti trattati:
BREVE STORIA DELLE CONICHE
CONICHE – Definizione ed equazione generica
CIRCONFERENZA – Definizione matematica - Esempi Fisici, in natura, nella quotidianità e nell’arte –
Reticolato geografico
ELLISSE – Definizione matematica – Esempi in natura e arte – Metodo “del giardiniere” per la costruzione
di un’ellisse
PARABOLA – Definizione matematica – Esempi Fisici, nella quotidianità e in architettura
IPERBOLE – Definizione matematica – Esempi fisici e nella quotidianità
CONICHE E LUCE
CONICHE E ORBITE
CONICHE E GEOMETRIE NON EUCLIDEE
Storia delle coniche
Vissuto fra il 380 a.C. ca. - 320 a.C. ca., scopre le coniche
nel tentativo di risolvere il problema di Delo del quale fornì ben
due soluzioni: una utilizzando due parabole e l’altra utilizzando
una parabola ed un’iperbole.
(262 a.C. ca. - 190 a.C. ca.) Diede alle coniche i nomi usati
ancora oggi e le studiò per primo in maniera approfondita in
un’opera di ben otto libri.
In matematica, per conica o sezione conica si intende una curva
ottenuta dalla rappresentazione piana della superficie di un cono
tagliato da un piano intersecante. Le coniche sono quattro:
circonferenza, ellisse, parabola, iperbole.
Nella figura seguente si possono distinguere i vari tipi di coniche, in
relazione alla inclinazione del piano intersecante.
Si possono avere dei casi degeneri quando il piano intersecante passa per il vertice del
cono. In questi casi è possibile ottenere un punto, una retta (generatrice del cono) o una
coppia di rette generatrici del cono e simmetriche rispetto l’asse di quest’ultimo.
L’equazione generica di una conica nel piano cartesiano ha forma:
ax² + 2hxy + by² + 2gx + 2fy + c = 0
A seconda di particolari condizioni si possono ottenere circonferenza,
ellisse, parabola e iperbole:
Condizioni Curva ottenuta
h2 - ab = 0 parabola
h2 < ab e a ≠ b e/o h ≠ 0 ellisse
h2 > ab iperbole
h2 < ab e a = b e h = 0 circonferenza
Definizione matematica:
La circonferenza è il luogo geometrico dei punti del piano distanti r
(distanza fissa detta raggio) da un punto fisso C detto centro.
Sia C(xc;yc) il centro della circonferenza, P(x;y) un punto generico appartenente ad essa e “r” la misura del
suo raggio; è possibile ricavare l’equazione cartesiana della circonferenza in pochi passaggi matematici
applicando la definizione di circonferenza come luogo geometrico:
PC = r
Si applica la formula della distanza fra due punti:
√(x - xc)² + (y - yc)² = r
Elevando ambedue i termini al quadrato si ottiene:
(x - xc)² + (y - yc)² = r²
Sviluppando i quadrati di binomio:
x²- 2 xcx + xc² + y²- 2 ycy + yc² = r²
Cambiando l’ordine dei termini:
x² + y² - 2 xcx - 2 ycy + xc² + yc² - r² = 0
Per rendere più ordinata la scrittura di questa equazione, verranno operate le seguenti tre sostituzioni:
a = - 2 xc
b = - 2 yc
c = xc² + yc² - r²
Ottenendo:
x² + y² + ax + by + c = 0
Quest’ultima è l’equazione generica della circonferenza.
Moto circolare uniforme:
In cinematica, è il moto di un punto materiale lungo una traiettoria circolare che si muove a
velocità costante. La velocità del punto materiale si trova sulla direzione della tangente alla
circonferenza, perciò la velocità è detta tangenziale. Pur essendo costante la velocità in
modulo, non lo è in direzione, questo è dovuto all’acelerazione centripeta.
Il periodo del moto corrisponde al tempo impiegato dal punto materiale per percorrere
l’intera circonferenza una sola volta, la frequenza invece corrisponde al numero di giri
compiuti in un unità di tempo, quindi periodo e frequenza sono reciproci.
Ecco di seguito una tabella riassuntiva con le formule principali del moto circolare:
Periodo e T=1/f
T=2πr/v
Frequenza f=1/T
Velocità media tangenziale v= 2πr/T e v= ωr
Accelerazione centripeta a= v²/r e a= ω²r
Velocità angolare = 2
ω π
Moto circolare di una particella carica in un campo magnetico:
Quando una particella carica entra in un campo magnetico con una velocità che ha direzione
perpendicolare a quella del campo magnetico stesso, essa si muoverà di moto circolare. Se una
particella di massa m e carica q si muove con velocità v all’interno di un campo magnetico B,
l’intensità della forza magnetica è:
F= qvb
Condizione necessaria perchè si verifichi un moto circolare è l’accelerazione centripeta; questa
è fornita dalla forza magnetica che viene esercitata sulla particella verso un centro. Vediamo
ora di calcolare il raggio dell’orbita circolare:
Essendo l’accelerazione centripeta:
a= v²/r
moltiplicando per m entrambi i termini:
ma= mv²/r
Per il secondo principio della dinamica F=ma, perciò sostituiamo a ma la forza magnetica:
qvb= mv²/r
Infine ricaviamo il raggio dell’orbita circolare:
r= mv/qB
Circonferenza e reticolato geografico:
Come ausilio per l’orientamento sulla Terra, è stato introdotto il reticolato
geografico; esso è formato da una serie di circonferenze (paralleli) e
semicirconferenze (meridiani) che intersecandosi formano un reticolo le cui
maglie sono dei trapezi sferici. Non è altro che un sistema di riferimento,
come quello cartesiano, questo ci consente di stabilire la posizione assoluta di
un punto sulla superficie terrestre.
Ricordiamo, inoltre, che i paralleli sono delle circonferenze parallele
all’equatore e quindi hanno dimensioni variabili, invece i meridiani sono delle
semicirconferenze tutte uguali fra loro per dimensione e passano per entrambi
i poi i poli, nell’orientamento viene preso come meridiano di riferimento quello
passante per l’osservatorio astronomico di Greenwich. Un sistema di
riferimento analogo viene usato nella sfera celeste.
Esempi in arte:
La circonferenza è ampiamente usata dagli artisti, specie dagli architetti per la
costruzione di cupole, volte, archi. Ad esempio nella pianta di San Giorgio
Maggiore, opera di Andrea Palladio, o nella pianta della Villa Almerico-Capra (detta
anche la Rotonda), opera dello stesso autore:
San Giorgio Maggiore, Venezia, 1556-1610 (pianta), Villa Almerico-Capra, Venezia, 1570 (pianta e prospetto)
Andrea Palladio Andrea Palladio
Definizione matematica:
L’ellisse è il luogo geometrico dei punti del piano per i quali è costante la
somma delle distanze da due punti fissi detti fuochi.
Supponendo che i fuochi siano sull’asse delle ascisse e siano equidistanti dall’origine degli assi, si avranno
come fuochi i punti F1(c;0) e F2(-c;0). Sia P(x;y) un punto generico e 2a la distanza dai due fuochi, tale che:
PF1 + PF2 = 2a (definizione matematica d’ellisse)
Per la formula della distanza fra due punti, si ottiene:
√(x - c)² + y² + √(x + c)² + y² = 2a
√(x - c)² + y² = 2a - √(x + c)² + y²
Elevando al quadrato due i termini:
(x - c)² + y² = 4a² + (x + c)² + y² - 4a √(x + c)² + y²
x² -2cx +c² + y² = 4a² + x² + 2cx +c² + y² - 4a √x² + 2cx +c² + y²
4a √x² + 2cx +c² + y² = 4(a² + cx)
Eleviamo nuovamente al quadrato i due termini:
a²x² + 2 a²cx + a² c² + a² y² = a4 + c²x² + 2 a²cx
a²x² - c²x² + a²y² = a4 - a²c²
(a² - c²)x² + a²y² = a2(a²- c²)
Dividiamo per a2(a²- c²):
x²/ a² + y²/(a²- c²) = 1
Poniamo a²- c² = b², ottenendo così l’equazione dell’ellisse nella sua forma più nota:
x²/ a² + y²/b² = 1 Orbita terrestre:
L’orbita terrestre è ellittica e il Sole occupa uno dei due fuochi. La Terra si muove in senso
antiorario (immaginando di osservare il moto di rivoluzione dal Polo nord celeste). L’afelio e il
perielio sono rispettivamente la distanza massima e minima della Terra dal Sole e corrispondono
ai vertici dell’orbita ellittica. Il periodo di rivoluzione attorno al Sole è di 365d6h9m10s se si
considera la rivoluzione relativa ad una stella (anno sidereo) mentre è di 365d5h48m46s se si
considera la rivoluzione relativa a due passaggi del Sole allo Zenit dello stesso tropico (anno
tropico o solare).
C’è da dire che l’eccentricità dell’orbita varia, in un periodo di circa 92000 anni, da un minimo di
0,003 ad un massimo di 0,054 (correntemente l’eccentricità è circa 0,017)
Anche l’ellisse è usata spesso dagli artisti:
Cupola di San Carlo alle quattro fontane, Borromini, Roma Colonnato di Piazza San Pietro, Bernini, Città del Vaticano
Chiesa di S.Andrea al Quirinale, pianta, Bernini
Metodo “del giardiniere” per la costruzione di un’ellisse:
Questo metodo di costruzione, detto anche “ellisse del giardiniere”,
consiste nel costruire un ellisse utilizzando dei paletti fissati nel terreno,
una fune ed un punteruolo. Viene detto “del giardiniere” perchè viene
usato proprio da quest’ultimo per tracciare aiuole di forma ellittica.
Per tracciarla è necessario chiudere la fune con un nodo, farla passare
all’esterno dei due paletti e tenerla tesa, avanzando, con un punteruolo.
paletti fissati cordicella
punteruolo
Definizione matematica:
La parabola è il luogo geometrico dei punti del piano equidistanti da un
punto fisso detto fuoco e da una retta detta direttrice.
Supponiamo di avere il fuoco della parabola sull’asse delle y, che la direttrice sia una retta
parallela all’asse delle x e che l’origine O sia equidistante dal fuoco e dalla direttrice di p
unità. In tal modo, l’asse delle ordinate sarà asse di simmetria della parabola e l’origine sarà il
vertice.
Prendendo un punto generico sul piano P(x;y), tale che la sua distanza dal fuoco sia uguale alla
distanza dalla direttrice, chiamiamo K il punto in cui cade la perpendicolare alla direttrice
passante per P.
Per definizione di parabola si ha che:
PF = PK
√ x² + (y – p)² = |y + p|
Si elevano i due termini al quadrato:
x² + (y – p)² = (y + p)²
x² + y² - 2py + p² = y² + 2py + p²
x² = 4py
y = x²/4p
Ponendo 1/4p = a :
y= ax²
Questa, però, è l’equazione di una parabola con vertice nell’origine e asse di simmetria
coincidente con l’asse delle y. Moto parabolico:
Quando un oggetto viene lanciato in orizzontale con una certa velocità in presenza di un
campo gravitazionale, questo seguirà una traiettoria parabolica. Ad esempio una biglia su un
tavolo che viene spinta per farla cadere, oppure il moto di un proiettile.
La traiettoria parabolica risulta dalla combinazione del moto orizzontale e dalla caduta
verticale dovuta all’attrazione gravitazionale.
Analizziamo i due moti. Per il moto orizzontale avremo la seguente equazione:
x – x0 = (v0 cosΘ) t
Dove x è la posizione orizzontale, x0 è la posizione orizzontale iniziale, v0 è la velocità di
movimento dell’oggetto, Θ l’angolo formato dalla direzione della velocità e l’orizzontale e t il
tempo.
Per il moto verticale si ha:
y - y0 = (v0sinΘ)t – ½gt²
In questo caso y è la posizione verticale, y0 è la posizione verticale iniziale, v0 è la velocità di
movimento dell’oggetto, Θ l’angolo formato dalla direzione della velocità e l’orizzontale, t il
tempo e g l’accelerazione gravitazionale.
Dalla combinazione di queste due equazioni è possibile arrivare all’equazione della traiettoria.
Ricavando t dalla prima e sostituendolo nella seconda si ha:
t = (x – x0)/(v0 cosΘ)
y - y0 = (v0sinΘ) [(x – x0)/(v0 cosΘ)] – ½g[(x – x0)/(v0 cosΘ)] ²
y = tanΘ (x – x0) - ½g[(x2 –2xx0 + x02)/(v0 cosΘ) ²]
Moto di una carica lanciata orizzontalmente fra le armature di un
condensatore:
Se un elettrone entra con una certa velocità orizzontale fra le armature cariche di
un condensatore, trascurando l’attrazione gravitazionale, subirà una forza elettrica
che lo spingerà verso l’armatura caricata positivamente. Dalla combinazione del