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Introduzione Esoterismo, tesina
Questa tesina di maturità descrive il tema dell'esoterismo.
“ C’era una volta in un paese lontano..............” Quanti ricordi riaffiorano alla mente con questa frasi : lupi cattivi, principesse impaurite, giovani impavidi sprezzanti del pericolo...... E’ il ricordo del tempo in cui persone che ci volevano bene ci dicevano attraverso le fiabe, i segreti della vita, e noi ignari del significato di quelle storie, bevevamo da quelle bocche desiderosi di arrivare a scoprire come quella fiaba sarebbe poi andata a finire.Del resto ricorrere al velato, al misterioso, al criptato e al simbolo e antico come il mondo. Anticamente tutte le rivelazioni magiche venivano compiute nel mistero in un luogo appartato per far si che la maggior parte delle persone ne rimanesse fuori. Era un trasmettere da bocca ad orecchio e non tramite i concetti del linguaggio normale, ma ricorrendo a metodi indiretti fondati sul simbolismo , con l’uso di metafore ed allegorie. Come in una in cui il vecchio saggio trasmetteva al giovane inesperto che faceva tesoro di quanto appreso. Nella medicina indù quando le terapie con le erbe si rivelavano insufficienti , si assegnava al paziente una fiaba che alludesse al suo problema. Egli doveva farne oggetto di meditazione e di riflessione , ci si aspettava che così fosse portato a visualizzare le sue difficoltà ed a superarle. Era uno scavare dentro per trovare in se stesso nuove risorse, proprio come accadeva nell’eroe delle fiabe che ,portando a termine imprese difficili e sconfiggendo esseri malvagi non si fermava a piangere sulle disgrazie ma si preparava e partiva riproponendo così lo schema delle iniziazioni rituali. L’essere umano, soggetto alla grande opera divina, fu così testimone di una spiritualizzazione progressiva così che dalla parte più profonda del suo essere ne scaturì l’esoterismo che gli restituiva quel mondo che non poteva ricordare. E il momento di iniziare a dare spazio alla luce dell’interiorità , alla ricerca del nascosto dentro se stessi. La tesina permette i collegamenti con varie materie d'esame.
Collegamenti
Esoterismo, tesina
Storia: Nazismo magico.
Italiano: Pirandello, Il fu Mattia Pascal, la lanterninosofia.
Greco: Magia nera nel mondo antico e teocrito con "l'incantatrice".
Latino: Magia nera a Roma e Apuleio con ''de magia''.
Etruschi per i quali costituiva una vera e propria
attività professionale . Il modus operandi di tipo
magico venne considero dai romani come una
specie di pratica malefica ,irrazionale e
superstiziosa in quanto inflessibile alla ratio
romana. D’altra parte però , come nel mondo
greco, anche nel mondo latino , benché la magia
fosse vista in modo negativo,era presente dei riti
connessi all’agricoltura. I termini magus, magia, ars
magica compaiono al tempo di Cicerone con una
connotazione negativa legata alla divulgazione di stranieri che si
professavano astrologi, indovini, guaritori, interpreti di sogni ecc. Gli
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imperatori molto spesso, perseguitavano i maghi; Dall’epoca di Traiano si
istruirono procedimenti legali contro chi praticasse la magia. Il processo più
famoso è quello di Apuleio raccontato nell’opera dell’autore stesso “De magia"
Apuleio : Autore del II secolo d.C è nato intorno al 125 in Africa ( zona
dell’impero più fiorente) a Madaura . Apuleio ebbe una formazione retorica e
filosofica e viene considerato il precursore della seconda sofistica . Inoltre
l’autore è un esempio di conferenziere che preferisce il latino ma che non
esclude nelle sue opere la scrittura in greco . La sua educazione filosofica è
quella platonica con l’unica differenza che è seguace anche dello studio delle
piante ( elemento fondamentale dell’educazione Aristotelica) tanto che divenne
anche uno studioso di farmacopea ( usi curativi delle piante ) La caratteristica di
questo autore è che legge tutto in chiave mistica, infatti il suo platonismo è
legato ad un forte legame religioso. Apuleio è convinto dell’esistenza di realtà
spirituali e che l’uomo , almeno un parte di esso, tende ad una realtà
irrazionale, soprannaturale che influenza l’uomo stesso. Questo misticismo è
segno di crisi dei valori della cultura precedente. Apuleio , in particolare si
interessò a tutti i culti più o meno segreti che in quel periodo abbondavano
nell’oriente mediterraneo : culto di Eleusi, di Mitra, culto di Iside ( ne parlerà
nelle “Metamorfosi” ). Le sue due opere più importanti sono senza dubbio il “
De magia”/ “Apologia” e “Metamorfosi” . In entrambe è presente l’argomento
magico.
De Magia: Opera che parla dell’accusa di Apuleio da parte di Siconio
Emiliano,cognato di Pudentilla, che lo accusa di far uso di filtri e formule
magiche per sedurre la donna e costringerla a sposarsi. Per dimostrare la tesi
l’accusa elenca una serie di pratiche e comportamenti compromettenti come
l’uso del dentifricio e dello specchio. Apuleio , per difendersi, suddivide il suo
discorso in 3 momenti:
1) Chiarisce il fatto che lui non è un praticante di magia nera ( considerata
come quella magia che ti permette di ‘piegare’ le forze divine e la natura al
proprio volere) ma di magia buona ovvero quella magia che proviene dalla
filosofia ( platonica) . Una magia che per essere praticata bisogna essere pii
agli Dei e che è somma sapienza.
2) Chiarisce il fatto che gli oggetti di cui fa uso non sono assolutamente oggetti
magici ma sono segni e simboli di alcuni culti che aveva conosciuto nella
sua permanenza di Grecia e di cui aveva parlato in sue varie conferenze.
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3) Dimostra di non avere mai avuto nessun interesse economico nei confronti
di Pudentilla e , mostrando delle lettere di ella stessa, mostra che in realtà lei
aveva lasciato tutto in eredità ai propri figli.
Tramite questo processo possiamo capire che nell’antica Roma la differenza tra
magia nera e magia ‘bianca’ era così forte da considerare la prima delle due
magie come un reato poiché usata principalmente per far del male ad una
persona. SPIRITISMO E TEOSOFICA
Nel primo novecento si ha una totale perdita di ogni certezza e verità assoluta
dove neanche la religione riesce più a consolare l’uomo, per cui, teosofia e
occultismo rappresentano vie nuove che affascinano l’essere umano perso nel
caos del mondo. La teosofia ( “saggezza divina”) usufruisce di procedimenti
speculativi e pratiche esoteriche; ha come fine ultimo l’unione intima con Dio,
che si cerca di raggiungere attraverso la coscienza dell’aspetto spirituale
dell’uomo, delle grandi leggi della natura e dell’universo, capaci di regolare
l’esistenza.
I tre principi e scopi su cui si basava la società teosofica sono :
1) incoraggiare lo studio comparato delle religioni, della filosofia e delle
scienze;
2) investigare le leggi inesplicate della natura e i poteri latenti dell’uomo;
3) formare il nucleo della fratellanza universale dell’umanità senza distinzione
di razza,credenza,sesso,casta o colore”.
Quest’ultimo ideale era già stato propugnato agli inizi dell’ottocento dai
socialisti utopistici che esprimevano la volontà di fondare una comunità su basi
ugualitarie e comuniste. L’interesse per lo spiritismo caratterizza questi anni di
inizio novecento poiché andando in crisi il razionalismo positivista, le persone
iniziarono a dedicarsi a tutto ciò che è inspiegabile scientificamente.La crisi
delle grandi ideologie, fa rivolgere spesso verso la sfera del magico , gli
interrogativi dell’umanità per avere una risposta ai problemi e ritrovare quelle
certezze che innalzano il senso dell’esistenza. Contro la pretesa della scienza di
controllare tutto e contro la sua presuntuosa onnipotenza, la magia,
l’occulto,tutto ciò che e incantato e fantastico si presentano come un rifugio alla
ragione ormai in crisi e al delirio di una scienza che rischia di produrre mostri. Il
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“patrimonio” dello spiritismo si fonda su varie filosofie, sulle sacre scritture e
sulla tradizione, ma poggia anche su due postulati fondamentali:
1) non esiste la morte dell’anima
2) ci si può mettere in contatto con i defunti.
Lo spiritismo si distingue dalla teosofia in quanto mentre il primo si presenta
come una rivelazione liberamente offerta a tutti, il secondo si atteggia come un
esoterismo fondato sulle più antiche tradizioni sacre, compresi alcuni testi
anteriori ad ogni documento conosciuto . Per i teosofi , gli spiriti, così come
afferma lo spiritismo, non sarebbero altro che anime ancora molto appesantite
dalla materia che, non riuscendo a distaccarsi dagli appetiti sensibili, si aggirano
attorno agli esseri viventi.
LETTERATURA E SPIRITISMO
Assecondando le tendenze del suo tempo, Pirandello si interessa della scienza
teosofica, spiritica, occultistica, di cui anche l’amico Luigi Capuana era un
fedele seguace.Lo stesso scrittore verista ci offre una testimonianza
dell’interesse di Pirandello per lo spiritismo in una “lettera aperta a Luigi
Pirandello” , in cui racconta di una seduta spiritica avvenuta in casa di un
“principe romano”, che probabilmente influenzò l’episodio “le prodezze di
Max” ne “il fu Mattia Pascal ”.
Le sedute medianiche alle quali il giovane Luigi Capuana prese parte, spesso
insieme a Pirandello, vengono riferite in alcuni articoli che il prolifico scrittore
scrisse sullo spiritismo e sui vampiri, sui fatti ipnotici e medianici, indirizzati
all’amico esortandolo a desistere dallo scetticismo per abbandonarsi alla
dolcezza della fusione tra materia e spirito.Accanto al filone verista, compaiono
in Capuana non poche incursioni letterarie nel mondo della psiche e
dell’occulto. Le aperture all’irrazionale e al mondo dell’aldilà, l’interesse per le
forme del soprannaturale sono presenti in tutto il suo percorso letterario, come
dice lo stesso scrittore, ad uno “strano connubio” tra positivismo e
spiritualismo. Capuana aveva seguito con attenzione a ciò che veniva pubblicato
sullo spiritismo e sulle sue esperienze e si vantava di essere il primo letterato a
scrivere un libro sull’argomento. Per Capuana il “demone” della scrittura
trasforma chi scrive in una sorte di medium, l’artista entra in una sua
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“particolare allucinazione” e l’arte apre alla conoscenza più della scienza .
Anche un’altro scrittore di quest’eta, non appartenente all’area del verismo ,
come Capuana, ma del decadentismo, Antonio Fogazzaro ( scrittore e poeta
italiano, nominato senatore del Regno d'Italia nel 1896.), s’interessa al mondo
dell’occulto. Quello che accomuna Pirandello a Fogazzaro e la convinzione che
ci sia “qualcosa” capace di fornire delle certezze attraverso un discorso
sull’anima al di la delle religioni tradizionali.
PIRANDELLO
Pirandello stesso amava definito “ figlio de caos” . L’autore rappresenta meglio
di ogni altro il periodo che va da fine 1800 agli anno 20-30 del 1900 . La sua
poetica rispecchia quel malessere intellettuale che si era diffuso nella
generazione post risorgimentale in seguito alla crisi delle vecchie convinzioni,
sottoposte all’esame della scienza positiva e allo scacco di una prassi inadeguata
alle aspettative. Nella sua opera, la modernità appare scomposta,
dissennata,malata e la crisi e percepita anzitutto come impossibile assunzione di
un punto di vista fermo e incrollabile. Per Pirandello la crisi comporta anche la
disgregazione non solo dei valori sociali, ma anche della personalità
dell’individuo come aveva dimostrato lo stesso Freud. “La vita e il vento, la vita
e il mare, la vita e il fuoco, flusso che non si arresta mai” e non ha quindi al suo
interno una logica che dia un senso e una giustificazione razionale agli eventi.
La vita è una grande forza universale, che s’incarna poi nelle varie “forme” e
una volta raggiunta la forma, si finisce di vivere, poiché quest’ultima
imprigiona la vita, che diventa statica. Il nucleo centrale della tematica
pirandelliana è il contrasto tra illusione e realtà: in ognuno di noi c’è una serie
di contrasti tra quello che vorremmo e quello che in realtà siamo, tra quello che
sembriamo agli altri e quello che realmente siamo. Pertanto l’esistenza umana è
una vicenda di solitudine, di pena e di illusioni, condizionata all’esterno da tutta
una serie assurda di convenzioni. L’io inteso come identità dell’individuo, dopo
la psicanalisi di Freud, non esiste più.E Pirandello attua un’ulteriore
disgregazione di questo presunto “io” in una serie di personalità differenti a
seconda del momen