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Estratto del documento

Tesina Maturità 2009 Conti Riccardo 5Ageometri

L'esistenza

Indice

Parte I: Cultura critica

Sezione I Autori Letteratura italiana

Sezione II Storia Storia

Sezione III Possibili soluzioni Inglese

Parte II: Critica culturale

Parte I Il pensiero Tecnologia delle costruzioni

architettonico

Parte II Il pensiero Impianti

architettonico

Parte III Il pensiero Topografia e fotogrammetria

architettonico

Parte IV Il pensiero Diritto

architettonico

Parte V Il pensiero Estimo

architettonico

Parte VI Il pensiero Costruzioni

architettonico

Conclusione di un percorso L'esistenza

Passato Presente Futuro

Cosa ha condizionato la nostra Cos'è la nostra esistenza? Cosa sarà la nostra esistenza?

esistenza?

Avvenimento accaduto Oggi Non si può sapere ma ci si

può porre degli obbiettivi

La vita è un continuo sconvolgimento di ideali, aspettative, sentimenti.

Spesso si crede di poter fare della propria vita ciò che si vuole senza dover dipendere da nulla e da

nessuno, ma le scelte e gli avvenimenti che affrontiamo e che esistono in quanto parte di esistenza,

compromettono sensibilmente il nostro modo di fare vita.

Non si può vivere nell'illusione dell'incondizionata scelta.

Qualsiasi decisione prendiamo è frutto di un nostro ragionamento giusto o sbagliato che sia, anche

nei confronti di una nostra etica generale; è bene quindi capire le nostre decisioni, capire le nostre

idee, capire perché decidiamo di compiere una determinata scelta, perché nulla è dato al caso; il

caso è solo un illusione, illusione in cui non vi è esistenza.

Tutto questo non vuole dire che si è vincolati nelle scelte che si compiono; non esiste vincolo

alcuno se non quello che ci si pone da sé, che a quel punto non è più un vincolo ma è già una scelta

di aderire a una propria idea.

La nostra esistenza è condizionata da molti fattori, ma per chiunque possieda le capacità per

modificare la propria condizione di vita, il “non potere” non esiste, l'esistenza è libera e quando

sembra non essere così bisogna capire perché non lo è, che cosa si vuole, e come potrebbe essere

altrimenti.

La vita è di chi la possiede, la si può plasmare come si vuole, non è la vita che plasma chi la

possiede.

Gli scopi di questa tesina sono di sviluppare l'argomento dell'esistenza umana in tutti i suoi aspetti

passati, presenti e futuri (analizzando la sfera dei nostri obiettivi) e di capire con una sorta di senso

critico (proiettato verso un possibile domani) la funzione dell' ”avvenimento” scolastico passato in

questi cinque anni di Istituto Tecnico per Geometri.

La tesina sarà quindi divisa in due parti:

 La prima parte tratterà dell'esistenza umana di autori, personaggi della storia passata.

 La seconda parte tratterà dell'esistenza umana vista da un punto di vista critico e personale

nei confronti delle nozioni apprese in questi cinque anni.

Parte I

Cultura critica

Capire chi siamo

Sezione I

Autori

«Il nostro spirito consiste di frammenti, o meglio, di elementi distinti, più o meno in rapporto tra loro, i quali si

possono disgregare e ricomporre in un nuovo aggregamento, così che ne risulti una nuova personalità, che pur fuori

dalla coscienza dell'io normale, ha una propria coscienza a parte, indipendente, la quale si manifesta viva e in atto,

oscurandosi la coscienza normale, o anche coesistendo con questa, nei casi di vero e proprio sdoppiamento dell'io. [...]

Talché veramente può dirsi che due persone vivono, agiscono a un tempo, ciascuna per proprio conto, nel medesimo

individuo. Con gli elementi del nostro io noi possiamo perciò comporre, costruire in noi stessi altre individualità, altri

esseri con propria coscienza, con propria intelligenza, vivi e in atto.» Luigi Pirandello

Cos'ha condizionato l'esistenza di Pirandello?

Pirandello passò la propria esistenza in un paese dove l'idea della gente, la gente che parla,

conta moltissimo. La moglie pazza, un problema per lui enorme, un problema che divenne

ancora più grande data la mentalità dell'epoca, così “chiaccherona” e critica nei confronti di

qualsiasi persona.

Cos'è quindi l'esistenza per Pirandello?

L'esistenza pirandelliana è composta in gran parte da una disperata e confusa ricerca dell' io.

Pirandello nei suoi romanzi e nelle sue opere teatrali evidenzia moltissimo questo aspetto di

come l'uomo non abbia una propria identità, ma esso vaga tra una moltitudine di identità

differenti a seconda della situazione in cui si trova, della persona che ha davanti e del modo

in cui si vuole porre.

Pirandello quindi ritiene che l'uomo non è mai ciò che ci appare.

L'ideologia pirandelliana è caratterizzata quindi da un relativismo psicologico che si

esprime in due sensi: orizzontale, ovvero nel rapporto interpersonale, e verticale, ovvero nel

rapporto che una persona ha con se stessa.

Gli uomini nascono liberi ma il Caso interviene nella loro vita precludendo ogni loro

scelta: l'uomo nasce in una società precostituita dove ad ognuno viene assegnata una parte

secondo la quale deve comportarsi.

Ciascuno è obbligato a seguire il ruolo e le regole che la società impone, anche se l'io

vorrebbe manifestarsi in modo diverso: solo per l'intervento del caso può accadere di

liberarsi di una forma per assumerne un'altra, dalla quale non sarà più possibile liberarsi per

tornar indietro (Il fu Mattia Pascal).

L'uomo dunque non può capire né gli altri né tanto meno sé stesso, poiché ognuno vive

portando (consapevolmente o, più spesso, inconsapevolmente) una maschera dietro la quale

si agita una moltitudine di personalità diverse e inconoscibili.

Queste riflessioni trovano la più esplicita manifestazione narrativa nel romanzo Uno,

nessuno e centomila.

Quindi, cosa sarà per Pirandello l'esistenza?

Pirandello esprime l'impossibilità dell'uomo di trovare una giusta e universale identità.

Il Poeta cerca comunque delle risposte a questa domanda di esistenza ma le trova solo in

parte attraverso il teatro (Sei personaggi in cerca d'autore).

Le uniche soluzioni che esso riesce a dare a questa domanda esistenziale sono la rassegnata

accettazione o la fuga e la pazzia (Enrico IV).

Capire chi siamo

Sezione II

Storia

Chi sono?

Questa domanda è di sicuro nella mente di qualsiasi uomo che rifletta un minimo sulla su

condizione di vita. Alcuni trovano risposta, altri non la trovano, altri dicono che non esiste risposta,

altri non la cercano neanche; ogni mente risponde in vario modo a questa domanda.

Il problema sorge nel momento in cui una moltitudine di uomini pensano che non ci sia più risposta

a questa domanda, e quando ciò accade questa Non Risposta diventa un Pensiero, un Movimento

condiviso da più persone.

1° guerra mondiale

Dopo guerra

Questi due avvenimenti storici provocarono nella mentalità della gente di quel periodo una

profonda crisi esistenziale.

Dopo la prima guerra mondiale l'uomo aveva dovuto assistere, quasi impotente, allo spettacolo

desolante che essa aveva prodotto: distruzioni materiali, svalutazione monetaria in tutti gli Stati

d'Europa, giovani vite spezzate, gravi crisi familiari e profonde lacerazioni delle coscienze

individuali. Quella guerra che avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi politici, sociali ed

economici si concludeva con un'amara sconfitta dell'uomo, sia di quello vinto, sia di quello

vincitore. Ci si trovava di fronte ad una realtà che portava con sé forti tensioni sociali, oscure paure

per un incerto futuro e grave crisi dei valori morali.

In questo scenario storico l'uomo perso, in questa situazione di disordine e di mancanza di appigli

su cui contare, dà vita ad una corrente di pensiero esistenzialista, e si interroga sull'utilità della

propria esistenza, non trovando spesso alcuna risposta.

Capire chi siamo

Sezione III

Possibili soluzioni

L'esistenza non ha alcun senso se non si cerca qualcosa nella propria vita.

Qualsiasi obiettivo ci si ponga è indispensabile per dare un significato alla nostra esistenza.

La domanda sull'esistenza diventa poi irrisolta se il nostro obiettivo di vita rimane incompiuto, se

neanche si prova a raggiungere quel traguardo che chiunque dentro di sé ha.

“L'uomo può essere ucciso, ma non sconfitto”

Ernest Hemingway

Hemingway e la lotta per un obiettivo di vita

Uno dei romanzi più celebri di Ernest Hemingway è “The Old Man and The Sea”.

In questo romanzo lo scrittore evidenzia molto come il protagonista passi tutta la propria vita ad

inseguire un obbiettivo e ciò gli basta per fare della propria esistenza qualcosa che vale la pena di

vivere.

The sun and his steady movement of his fingers had uncramped his left hand now

completely and he began to shift more of the strain to it and he shrugged the muscles of

his back to shift the hurt of the cord a little.

“If you’re not tired, fish,” he said aloud, “you must be very strange.” pag. 63

“Unless sharks come,” he said aloud. “If sharks come, God pity him and me.” pag.64

“The Old Man and The Sea” di Ernest Hemingway

Di sicuro la vita dello scrittore ha influenzato moltissimo questa sua visione della vita, una visione

come abbiamo detto completamente dedita alla lotta per un obiettivo preciso.

The Life Of Ernest Hemingway

In “The Old Man and The sea” il protagonista non è solo Santiago ma anche la natura con la quale

l'uomo si deve scontrare.

Da sempre la natura e l'uomo si sono scontrati e confrontati.

«[...] che cos'è l'uomo nella natura? Un nulla in confronto all'infinito, un tutto in confronto al nulla, un qualcosa di

mezzo fra nulla e tutto. [...]» Blaise Pascal (Pensieri)

Già nella seconda metà del 1600 Pascal, matematico ci mette di fronte a questo dualismo tra uomo e

natura che racchiude in sé una profonda domanda esistenziale: chi sono? Perché esisto? Quale

scopo ha la mia vita?

Il confronto con se stessi è la chiave di lettura per la propria esistenza

La vita è un continuo sconvolgimento di ideali, aspettative, sentimenti

Parte II

Critica culturale

Analisi della mia visione di vita nell'ambito scolastico

focalizzata su questi cinque anni di scuola per geometra

Dove mi porteranno le conoscenze acquisite in questi cinque anni?

Che pensiero mi sono creato in questi cinque anni?

Come hanno la mia Esistenza?

Capire chi sono

Parte I

Il Pensiero Architettonico

“Questo modo di vedere l’architettura, con la ricerca della forma pura, essenziale, che

deve esprimere la funzione, con il rigetto dell’ornamento, della decorazione”

Manifesto del razionalismo

Cinque anni di tecnologia delle costruzioni mi sono serviti moltissimo per indirizzarmi

verso questa corrente architettonica.

Come poteva essere altrimenti?

L'ideologia è sta appresa benissimo ed è molto chiara:

Funzionalità è la parola chiave

Eliminare il superfluo, perché è un costo inutile (materiali troppo costosi)

Eliminare gli spazi vuoti (più appartamenti ci stanno in una palazzina più ci si

guadagna, è il mercato, è economia)

L'edificio deve essere scomposto in figure geometricamente semplici (facile

progettazione e facile lettura della pianta)

Strutture semplici (calcoli strutturali più semplici, quindi minori costi di esecuzione)

Gli spazi interni devono essere pensati in modo tale da poterci progettare gli impianti

in maniera facile ed economica (è sempre il mercato che comanda)

In sintesi la progettazione di un edificio deve rispondere alla necessità di funzionalità,

quindi semplicità, per essere inserita nel mercato in maniera più immediata e semplice a

costi bassi in modo tale da avere guadagni sicuri e immediati.

Quale modo migliore di progettare?

Nessuno

Pensiero razionalista Lavoro

Funzionalità

Risparmio

Mercato

Guadagno

Percorso di studi di geometra

Ogni materia in quanto parte di un progetto formativo volto all'insegnamento dell'attività di

geometra ha contribuito alla mia formazione, alla formazione di questa mia idea di

architettura molto schematica e razionale.

In che modo ogni materia ha contribuito a questo obiettivo?

Analizzandone una per una nei suoi aspetti più tecnici e significativi in questo campo

possiamo capire le origini di questo mio pensiero.

Capire chi sono

Parte II

Il Pensiero Architettonico Impiantistica negli edifici

Impianti

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