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PERCORSO MULTIDISCIPLINARE
Influenza del temporale sui fenomeni al suolo....................................................................pag 44
STORIA
Prima Guerra Mondiale........................................................................................................pag 46
Trattati di pace. ...................................................................................................................pag 52
ITALIANO
L’ermetismo.........................................................................................................................pag 55
Giuseppe Ungaretti: vita ed opere........................................................................................pag 57
La poetica ungarettiana........................................................................................................pag 59
INGLESE
Helicopter.............................................................................................................................pag 64
Uses......................................................................................................................................pag 65
Rotor configuration..............................................................................................................pag 66
SITOGRAFIA ............................................................................................................................pag 68
BIBLIOGRAFIA .......................................................................................................................pag 69
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PERCORSO MULTIDISCIPLINARE
AEROTECNICA 3
PERCORSO MULTIDISCIPLINARE
L’ELICOTTERO
L'elicottero è un aeromobile caratterizzato da un'ala rotante che consente il decollo e l'atterraggio
verticali e lo stazionamento aereo (sosta stabilizzata in un punto fisso sospeso). È stato inventato nel
1936 e rappresenta oggi la categoria di aeromobili più diffusa dopo l'aeroplano.
L’ELICOTTERO MODERNO
Solo nel Novecento, quando lo sviluppo dell'aeronautica aveva consolidato le esperienze di volo con
l'aereo, e quando comunque la fisica meccanica poteva ormai fornire il necessario supporto scientifico,
fu ristudiata una macchina capace di quelle prestazioni caratteristiche dell'elicottero.
Proprio con l'aereo ci si era ritrovati di fronte al problema della controrotazione, per il caso dei
monoelica, ma la presenza delle ali fisse e la proporzione fra la portanza (dipendente dalla superficie
alare) e le velocità di quei velivoli rendeva agevole la soluzione. L'elicottero invece non aveva ali
fisse, e si dovette attendere che qualcuno pensasse al secondo rotore per poter iniziare a studiare
velivoli stabilizzati.
Il problema viene affrontato con successo nel 1930 da Corradino D'Ascanio che realizza un elicottero
coassiale che stabilisce il record di altezza (17,4 m), durata (8 minuti e 45 secondi) e distanza (1.078
m). 4
PERCORSO MULTIDISCIPLINARE
Il secondo grande problema da risolvere, anche più grande del primo, era il fatto che quando
l'elicottero inizia ad avanzare, le pale che hanno una componente della propria velocità diretta come la
direzione di avanzamento dell'elicottero, si muovono più velocemente delle altre, generando una
portanza maggiore e ribaltando l'elicottero. Questo problema fu risolto con una grande innovazione nel
rotore, che permette di cambiare l'inclinazione ("angolo di attacco") delle pale ad ogni giro, in modo
da equilibrare la portanza delle pale che hanno velocità assoluta più elevata con quella delle pale più
lente.
Il primo elicottero pronto per la produzione di serie pare sia stato il tedesco Focke-Wulf Fw 61, nel
1936, ma molte erano state le macchine sperimentali preparate nei decenni precedenti.
Il primo modello militare impiegato attivamente fu invece il Flettner Fl 282 'Kolibri', usato dalla
marina militare germanica durante la seconda guerra mondiale come velivolo per la ricognizione da
imbarcare a bordo delle navi di scorta ai convogli.
LA TECNICA
L'elicottero è dotato di un motore aeronautico leggero che muove i rotori (che potrebbero intendersi
come gli elementi finali della trasmissione - ma che sono anche delle macchine a sé, provvedendo altre
funzioni di gestione delle pale), i quali portano in rotazione una serie di ali, dette pale, le quali
muovono l'aria in modo da far
spostare il velivolo per reazione.
Per questo gli elicotteri si definiscono
anche velivoli ad ala rotante, in
contrapposizione agli aerei,
denominati ad ala fissa.
La portanza (taluni, comunque,
giudicano improprio parlare di
portanza in senso aerodinamico,
trattandosi di un vero e proprio flusso
orientato di origine meccanica, e
dunque di una spinta, come per la
nautica) è fornita al velivolo dalle
pale, le quali provocano la spinta di
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reazione.
Le pale, in realtà, non sono orizzontali, ma hanno un'inclinazione rispetto al loro piano così che
quando ruotano possano fendere l'aria e sospingerla verso il basso con maggiore o minore spinta.
Questa inclinazione è detta "angolo d'attacco" ed è regolabile secondo le necessità d'impiego con un
controllo detto "collettivo".
Il problema non risolto da Leonardo riguarda il moto circolare del rotore, che crea una forte coppia
rotazionale in direzione opposta, che deve essere compensata affinché il velivolo possa mantenere una
direzione definita: al moto delle pale che girano in un senso, infatti, verrebbe ad aggiungersi, per
compensazione, un corrispondente moto del corpo del velivolo in senso inverso.
Per evitare questo moto indesiderato, nella coda degli elicotteri, è installato un secondo piccolo rotore
le cui pale girano in senso
verticale, per bilanciare la
rotazione orizzontale di
quelle del rotore
principale: in alcuni
modelli, dotati di due
rotori principali
controrotanti come gli
Hokum russi od i
Chinook americani,
questo accorgimento non
è necessario poiché le
pale di ciascun rotore hanno rotazioni antagoniste e non causerebbero quindi nessuna rotazione del
corpo.
Recentemente sono comparsi sul mercato dei nuovi modelli che sfruttano il flusso d'aria generato dai
gas di scarico della turbina, indirizzandolo lateralmente in coda, per ottenere lo stesso risultato.
Il rotore è un pezzo molto sofisticato, perché consente, all'aumentare della velocità dell'elicottero, di
cambiare l'inclinazione delle pale ad ogni giro, cosa tutt'altro che semplice, ma indispensabile per
evitare che l'elicottero si ribalti anche a velocità minime, a causa della maggiore spinta fornita dalle
pale che stanno girando contro vento, quindi con velocità all'aria maggiore. 6
PERCORSO MULTIDISCIPLINARE
IL ROTORE
Il rotore principale di un elicottero ha la funzione di fornire le forze sostentatrice e propulsiva nonché
le coppie di rollio e di beccheggio necessarie per il controllo longitudinale e trasversale.
I parametri geometrici principali del rotore sono:
il numero delle pale
la forma delle pale: sezione, allungamento, rapporto di rastremazione, svergolamento
la forma del profilo: spessore, curvatura e così via.
Le pale del rotore sono collegate al mozzo per mezzo di tre
cerniere. L'impiego delle cerniere fu introdotto per limitare le
notevoli sollecitazioni di flessione alla radice delle pale e per
ridurre in fase di volo in avanzamento il momento di rollio
dovuto alla maggiore velocità della pala avanzante rispetto a
quella arretrante.
Le tre cerniere sono:
cerniera di flappeggio (in inglese flapping hinge), consente il movimento della pala in un
piano determinato dal suo asse longitudinale e dall'asse di rotazione del rotore. In genere il
movimento attorno all'asse di flappeggio è completamente libero.
cerniera di resistenza (lag hinge), consente la riduzione delle sollecitazioni di flessione nel
piano della pala. Consente quindi il movimento sull'asse normale al disco del rotore. A
differenza dell'asse di flappeggio il movimento è contrastato da smorzatori (lag dumper).
cerniera di torsione (feathering hinge), serve a variare il passo della pala (ovvero l'angolo di
incidenza del profilo della pala) ed è controllato dal pilota.
Le tre cerniere possono essere disposte in ordine differente a seconda del modello di elicottero.
TECNICHE DI PILOTAGGIO
La conduzione di un elicottero è completamente differente da quella di un aereo, poiché i principi
fisici in gioco sono solo parzialmente gli stessi. Nell'aereo si usa sostanzialmente una mano per
l'assetto orizzontale e laterale, ed i piedi per la direzione. Nell'elicottero occorre sempre avere anche
una mano per regolare la potenza del motore e l'inclinazione delle pale, quindi occorre coordinare
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PERCORSO MULTIDISCIPLINARE
cinque movimenti invece di tre. Inoltre mentre l'aereo è stabile, e può proseguire il volo orizzontale da
solo, l'elicottero non appena vengono abbandonati i comandi tende ad inclinarsi od alterare la
posizione.
In realtà il volo orizzontale non presenta grandi difficoltà, mentre mantenere l'elicottero fermo in una
posizione, quota e direzione determinate è estremamente difficile, in particolare in presenza di vento,
il che complica gli atterraggi di precisione e soprattutto i recuperi con il verricello.
Negli elicotteri a turbina occorre prestare particolare attenzione a non far perdere giri al motore,
altrimenti perde drasticamente potenza e talvolta si spegne. Quindi se viene aumentato l'angolo delle
pale eccessivamente, senza compensarlo con un aumento di manetta, il motore perde giri, e anche
ridando tutta manetta non li riprende se non riportando le pale in posizione neutra. Se si spegne
occorre molto tempo per riaccenderlo.
GLI ORGANI DI COMANDO
I controlli dell'elicottero sono: il collettivo, la manetta, il ciclico e la pedaliera.
Il collettivo (o CPC - collective pitch control) controlla l'angolo di attacco delle pale, cioè
l'inclinazione delle pale rispetto al piano orizzontale sul quale sono innestate (di questo piano, l'asse di
rotazione del rotore è la normale). All'aumento dell'angolo di attacco corrisponde un incremento di
portanza.
La manetta è un semplice acceleratore che consente di controllare il regime del motore e dunque di
trasmettere maggiore o minor potenza al rotore secondo la necessità del momento. Nei velivoli più
recenti con motore a pistoni si utilizza un sistema computerizzato di gestione dei regimi che consente
di delegare al software accelerazione e decelerazione del motore, rendendo non più necessario l'uso
della manetta. Tale sistema era stato introdotto sui modelli a turbina.
Il ciclico, con comando a cloche, è il più sofisticato ed il più delicato dei controlli, poiché governa la
variazione ciclica dell'angolo di attacco delle pale: le pale, durante il loro giro di 360° non hanno un
angolo di attacco costante, ma hanno una variazione di inclinazione che serve in generale ad
ottimizzare la propulsione, ed in particolare a distribuire opportunamente la spinta in modo da
consentire variazioni di assetto e spostamento dell'elicottero.
Questa variazione è appunto dominata dal ciclico, così chiamato perché la fa operare nel numero di
volte desiderate e possibili per ciascun giro della pala (per cicli). 8
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La variazione è poi opportunamente anticipata (calettatura) tenendo conto di fattori come la
precessione giroscopica. Infatti, se su di un corpo che ruota su sé stesso andiamo ad imprimere una
forza trasversalmente al suo asse di rotazione essa risponderà 90° dopo rispetto al senso di rotazione
stesso; quindi quando diamo ciclico avanti (ipotizziamo un rotore sinistrorso cioè che gira in senso
antiorario) le biellette del piatto oscillante si alzeranno ed andranno a dare ulteriore passo alla pala che
sarà a sinistra cosicché la portanza si porterà in maggior parte sul semidisco posteriore e l'elicottero
potrà traslare in avanti.
La pedaliera, aziona tramite leveraggi il rotore di coda (se esistente) il quale consente il controllo
della direzione della prua dell'aeromobile rispetto alla direzione di avanzamento, ovvero il controllo