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B H
UTTERFLIES AND URRICANES
A
PPARENTE CASUALITÀ NEL MUTAMENTO
Ginnasio Liceo Classico Paritario
“Madonna della Neve”
Anno Scolastico 2007 - 2008 Francesco Pennacchio
- 1 -
Ad E. Lorenz, recentemente scomparso,
che con la sua vita e il suo lavoro
ha dato il suo contributo all’Umanità.
Ad E. Cucchi, che mi ha dato la vita,
nell’attesa di poterla rincontrare.
- 2 -
Sommario
Prefazione 5
Introduzione 6
- Sensitive dependence on initial condition
I The Butterfly Effect. 7
Nozioni generali e sistemi dinamici 8
Attrattori, Butterfly Effect e attrattori strani 9
L’equazione logistica 12
Sistemi caotici o ordine imperscrutabile?
II - Fenomeni Atmosferici. 15
Il vento e l’uomo 16
L’ambiente: aria e atmosfera 18
kosmos
Vento e : c’è legame? 20
Sistemi caotici: uragani… 22
… e tornado 25
Previsioni atmosferiche e movimenti degli uragani 27
L’implicazione del caso nel movimento degli atomi
clinamen
III - Il epicureo: 29
Cenni di fisica epicurea 30
Il clinamen: lo spazio della casualità 32
clinamen
Il in Lucrezio 32
- Casualità o maglia rotta nella rete del destino?
IV Il varco in Montale: 34
Leggendo Crisalide 35
Condizione umana e ipotesi di un varco 39
Varco: casualità o destino 40
Echi: Crisalide - Max Gazzè 41
Il Battito d’ala della farfalla
V - Match Point. 42
Match Point e la rilevanza del caso 43
La trama del caso 44
Oltre il caso: scelta e destino 46
La risposta di Allen: il trionfo del caso 47
The Butterfly Effect in Ray Bradbury
VI - The Merest Touch of a Hand: 48
The Sound of Thunder 49
Reading the tale: The Butterfly Effect 50
A Crime Against Nature 53
Allegorical Meaning: the Choice 54 - 3 -
la possibilità e l’angoscia in Kierkegaard
VII - La Paralisi nel Volo: 56
L’importanza della scelta e filosofia del singolo 57
La scelta: Kant contro Kierkegaard 58
La paralisi del volo: l’angoscia 59
Angoscia e Paura: lettura di Kierkegaard di Jean-Paul Sartre 60
Conclusioni 63
Documenti allegati:
Crisalide – Eugenio Montale 64
Crisalide - Max Gazzè 67
The Sound of Thunder - Ray Bradbury 68
Butterflies and Hurricanes - Muse 73
Bibliografia 74
Mappa concettuale 75 - 4 -
Prefazione:
questo lavoro nasce dalla convergenza di più apporti multimediali che hanno fatto
nascere il desiderio di approfondire il tema dell’effetto farfalla.
Innanzitutto la visione di un film, “the butterfly effect” dove un ragazzo grazie ad un
processo strano della sua memoria, poteva rivivere i suoi ricordi passati e in tal modo,
modificandoli, provocava delle grandi differenze nel momento in cui tornava al suo
presente. Poi uno stage alla Bocconi effettuato nel giugno 2007, dove in una lezione di
matematica avevano mostrato come in excel dei minimi cambiamenti nei dati iniziali di
una determinata funzione generavano enormi variazioni nel grafico cui si riferivano.
Ancora, particolarmente interessante è stato osservare come dalle piccole cose si
possono generare enormi conseguenze.
Infine la dicitura stessa del butterfly effect, “è possibile che il battito d’ali di una farfalla
in Brasile sia in grado di provocare un uragano in Texas?” è risultata particolarmente
stimolante perché sembra colleghi due fenomeni che per la mente umana non hanno
nulla in comune.
Da qui l’idea di approfondire l’argomento, senza però definirlo solamente come astratto,
ma con la volontà di capire le possibili ripercussioni sul comportamento umano e sulla
sua esistenza. Francesco Pennacchio
- 5 -
Introduzione:
come visto nella premessa questo elaborato si propone un argomento abbastanza
inusuale: il butterfly effect, o per spiegare meglio, la dipendenza sensibile dalle
condizioni iniziali. Cioè? Come un qualcosa di insignificante posto all’inizio di un
processo possa influenzarlo fino a cambiare esponenzialmente le sue conseguenze nel
corso del tempo. Da qui l’analisi dei sistemi dinamici e come questo effetto farfalla
possa influenzare alcune funzioni matematiche come l’equazione logistica. Passando poi
al mondo fisico ho affrontato il sistema dei venti e degli uragani, il più soggetto a
cambiamenti di questo tipo, e di come gli uragani stessi si muovano entro i limiti di
figure non calcolabili chiamati attrattori, frutto anche essi del butterfly effect e della
teoria del caos in generale.
Tuttavia questo rimane molto al di fuori della percezione umana, che è invece
influenzata da dipendenze sensibili dalle condizioni iniziali molto più quotidiane: il caso e
la scelta.
Per quanto riguarda il caso la decisione è stata quella di analizzarlo nella teoria degli urti
e del epicureo. Poi la ricerca si è approfondita attraverso l’idea di varco in
clinamen
montale, analizzando se tale mezzo per penetrare il segreto del mondo risulta casuale o
frutto di un disegno che lo trascende. Infine in Match point, film di Woody Allen del
2005, sono state esplorate le possibilità alienanti che il dominio del caso può provocare
nell’uomo.
Infine per l’idea di scelta prima è stato fatto un parallelo tra Ray Bradbury e Coleridge,
dove viene analizzata la possibilità della scelta e le conseguenze che una scelta può
determinare ed infine, con il concetto di angoscia in Kierkegaard, la possibile paralisi
che ne consegue. - 6 -
Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di
centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra
due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a
causa di una valanga, o la sua salvezza.
[Alan Turing]
I
The Butterfly Effect
Ovvero “Sensitive Dependence On Initial Condition” - 7 -
Nozioni generali e sistemi dinamici
Il cosiddetto Butterfly Effect deve i suoi natali al meteorologo e scienziato Edward
Lorenz (23 maggio 1917 – 08 aprile 2008), che ipotizzatolo nel 1961, portò avanti le sue
ricerche strutturandole in una relazione presentata il 29 dicembre 1979 alla Conferenza annuale
American Association for the Advancement od Science Does a Flap of a Butterfly’s
, chiamata
dell’
Wings in Brazil set off a Tornado in Texas? [È possibile che il battito d’ali di una farfalla in
Brasile sia in grado di provocare un uragano in Texas?]
. Da questa relazione il Butterfly Effect
sensitive dependence on initial condition
fu riconosciuto come , ovvero dipendenza sensibile
dalle condizioni iniziali.
Tuttavia Lorenz non fu il primo a riflettere su una simile dipendenza di un qualsiasi
evento dalle sue condizioni iniziali. Già Alan Turing aveva ipotizzato tale evento in ambiti micro-
atomici, con quello che è diventato l’altro aforisma del Butterfly Effect:
Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato,
potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un
1
anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza. The Sound of Thunder,
Anche Ray Bradbury pochi anni dopo, nel 1952, pubblicava il racconto
nel quale l’effetto farfalla era calato all’interno di un ambiente fantascientifico di viaggi nel
tempo, dove la morte di una piccola farfalla causa enormi ripercussioni nello svolgersi degli
eventi, ma di questo racconto ci occuperemo meglio successivamente.
Restiamo comunque all’interno di quanto formulato da Edward Lorenz. Per comprendere
meglio tutto ciò dobbiamo fare però prima un passo indietro nella conoscenza matematica di
tale fenomeno.
Innanzitutto tale effetto è verificabile solo in un sistema dinamico, dove viene definito
tale il sistema matematico in cui vi è una legge che descrive la dipendenza dal trascorrere del
tempo della posizione di un punto nello spazio. Ciò che significa esattamente? Che ogni punto
dell’eventuale grafico del sistema è definito da variabili dipendenti dal trascorrere del tempo.
stato
Per essere più specifici un sistema dinamico ha uno determinato da una serie di numeri
stato dello spazio
reali, o più propriamente da una serie di punti che descrivono lo in quel
lineari
determinato istante di tempo. Ne consegue nei sistemi che un piccolo cambiamento nello
stato del sistema corrisponde a piccole variazioni nelle serie di numeri. Inoltre sempre nei
sistemi lineari è ricavabile la legge evolutiva, quella legge che, valida per lo stato corrente,
descrive con precisione l’evolversi del sistema nel tempo. La legge è determinista: per un
intervallo di tempo dato solo e uno solo stato futuro deriva dallo stato di partenza. Una volta
1 A T , Macchine calcolatrici e intelligenza, 1950
LAN URING - 8 -
risolta la legge evolutiva, iterando i risultati nel tempo per un numero sufficiente di volte si
ricava quella che viene definita la traiettoria o orbita del sistema.
non lineari,
Vi sono tuttavia dei sistemi dinamici detti che in quanto dinamici dipendono
dal trascorrere del tempo, ma che in quanto non lineari, non presentano alcuna legge evolutiva.
Non vi è alcuna regola che, iterata, possa descrivere il comportamento del sistema nel suo
immediato futuro, che risulta alquanto incerto. Esempi chiarificatrici di questi sistemi sono alla
portata di tutti: il gocciolio di un rubinetto, la crescita della popolazione delle specie animali, la
dinamica oscillatoria di un pendolo attaccato ad un sostegno elastico, l’evoluzione del campo
magnetico terrestre con le sue inversioni di polarità, sono tutti sistemi di cui la previsione degli
istanti futuri è praticamente impossibile. teoria del
Dallo studio di tali sistemi nasce così nella seconda metà del Novecento la
Caos, dove caos non è inteso però nell’accezione colloquiale del termine di completo disordine,
bensì caos deterministico, con le sue le leggi ben definite anche se ancora abbastanza oscure.
Tale teoria definisce dunque i limiti alla prevedibilità dell’azione di tali sistemi. Il sistema più
celebre con prevedibilità ridotta rimane quello che governa le condizioni meteorologiche, ma
anche di queste parleremo in seguito.
Attrattori, Butterfly Effect e attrattori strani
Tra le cose che però sono risultate chiare subito di questi sistemi non lineari è la forte
dipendenza dalle condizioni iniziali. Mentre infatti in un sistema lineare una piccola variazione
nello stato iniziale del sistema provoca una piccola variazione nello stato finale, in un sistema
non lineare piccole differenze nelle condizioni iniziali possono causare differenze non prevedibili
nel comportamento successivo. Sistemi di tale tipo possono presentare comportamento caotico
solo in alcuni tratti, o non presentarlo affatto, o da una situazione apparentemente lineare
avere una progressione esponenzialmente divergente. A partire da tali comportamenti è stato
inserito il concetto di attrattore, dove attrattore
è l’area dello spazio dove le perturbazioni
causate dalle condizioni convergono. Viene
anche definito come lo spazio tra due lobi tra
cui l’iterazione del sistema viene attratta. La
ricaduta del sistema fuori da questo sistema è
considerabile come la neve nel deserto. Qui
accanto è rappresentato l’attrattore che mostra
velocità e posizioni di un pendolo attaccato ad Fig 1.1: Attrattore relativo ad un pendolo con
sostegno elastico - 9 -
un sostegno elastico. Risulta evidente come le orbite descritte dal sistema sono del tutto
imprevedibili, ma è allo stesso modo evidente come vi sia nello spazio una zona dove le
variazioni convergono, dimostrando così di non essere completamente caotiche.
Tralasciando però i primi casi ci soffermiamo meglio sull’ultimo: i sistemi in cui da una
situazione apparentemente lineare si ha una progressione esponenzialmente divergente. È
proprio nell’analisi di questi ultimi che si parla di Butterfly Effect. Con questo nome si intende
infatti la crescita esponenziale delle perturbazioni a causa di una variazione nelle condizioni
iniziali, a causa della sensibilità del sistema agli agenti che ne influenzano il comportamento.
Nella fig. 1.2, lo stesso sistema dinamico non lineare, di cui una delle condizioni iniziali venne
-5
variata per meno di 10 , presenta un comportamento tipico da Butterfly Effect.
Come nell’esperienza di Lorenz
che affronteremo nel cap. II, un
piccolo errore nella misura delle
condizioni iniziali o una piccola
variazione delle stesse, cresce