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di Facchin Cristian

L’outsider nella cinematografia di Tim Burton

La vita

Burton nacque a Burbank in California il 25 agosto 1958. Per tutta la sua infanzia si rifugiò dalle difficoltà nella

tranquillità della sua immaginazione. Una figura che lo influenzò moltissimo in questo periodo fu Vincent Price.

Dopo il liceo vinse una borsa di studio della Disney che gli consentì di studiare al California Insitute of the Arts

a Valencia. Dopo tre anni di studio venne assunto dalla Disney ma pochi anni dopo, nel 1982, lasciò gli studios.

In seguito realizzò (1982), il suo primo corto in stop-motion, una tecnica d’animazione particolare molto

Vincent

appezzata da Burton: essa si realizza fotografando dei manichini in modo tale da dare il senso del movimento

una volta realizzata la sequenza degli scatti. Successivamente, grazie ai finanziamenti della Disney realizzò il

suo primo mediometraggio (1984). Fra il 1985 e il 1988 realizzò i suoi primi due lungometraggi

Frankenweenie

e In seguito nel 1989 Burton realizzò il primo

La grande avventura di Pee-Wee Beetlejuice-Spiritello Porcello.

dei film che lo resero famoso: Grazie al successo del film fu fondata la Tim Burton Production e nel

Batman.

1990 Burton realizzò Due anni dopo uscì il suo secondo successo: e

Edward mani di forbice. Batman-Il ritorno

contemporaneamente realizzò (1993). Negli anni seguenti produsse altri

Tim Burton’s Nightmare Before Christmas

film seguendo il suo stile: (1994), (1996) e (1999). Dopo due

Ed Wood Mars Attacks! Il mistero di Sleepy Hollow

anni di pausa uscì nel 2001 il suo primo remake: Nel 2003 produsse

Il pianeta delle scimmie. Big Fish-Le storie di

e nel 2005 e Il suo ultimo lavoro è

una vita incredibile La fabbrica di Cioccolato La sposa cadavere. Sweeney Todd:

(2008). Ora Burton è alle prese con la realizzazione di una nuova trasposizione

Il diabolico barbiere di Fleet Street

di e a settembre uscirà il suo ultimo lavoro in stop-motion:

Alice in Wonderland 9.

L’outsider

Quello del o è sicuramente uno dei temi più cari al regista californiano Tim Burton. Egli infatti

diverso outsider

si riconosce in questa stessa figura e soprattutto in quella del bambino, che trova la sua massima espressione

nella raccolta di filastrocche nella quale una serie di bambini con problemi

Morte malinconica del bambino ostrica,

di handicap vengono emarginati dai gli adulti (genitori, dottori, ecc.). Nel caso del bambino ostrica,

normali:

egli viene addirittura mangiato dal padre, che se ne serve per riacquistare la virilità.

I primi cortometraggi di Burton hanno come protagonisti due bambini introversi, che non si riconoscono nel

mondo esterno e al quale gli adulti tentano in tutti i modi di conformarli.

Vincent

Il primo è il quale resta sempre nella sua camera ad

Vincent,

immaginare mondi e storie diverse, dove lui è il suo grande idolo

Vincent Price. Egli si sente infatti estraneo al mondo che lo circonda

e per questo si rifugia nella fantasia. Vincent è un alter ego, sia

fisico che psicologico, dello stesso regista, che con questo corto

descrive la sua percezione del mondo durante l’età infantile.

Frankenweenie

Il secondo è Victor, protagonista del mediometraggio

egli trae il suo nome dall’omonimo protagonista

Frankenweenie,

del romanzo di Mary Godwin Shelley. Victor è

Frankenstein

infatti un bambino tranquillo che a causa di un incidente d’auto perde il cane a cui era molto affezionato. Dopo

una lezione si scienze in cui il professore fa vedere gli effetti delle scosse elettriche sul corpo di una rana morta,

si accorge dei poteri dell’elettricità e resuscita il suo amato cane Sparky. Qui l’outsider si rivela essere Sparky,

che a causa del suo strano aspetto viene bollato dalla

comunità come e subito allontanato, proprio

mostro

come accade nel romanzo di Mary Shelley. La differenza

sta nel finale, in cui Sparky viene riconosciuto dalla

comunità e finalmente accettato come normale.

Edward mani di forbice

Il primo di successo è

outsider Edward mani di forbice,

un robot costruito in tutto e per tutto come un uomo

a differenza delle mani, che il suo creatore non ha

avuto il tempo di costruirgli a causa della sua morte

prematura. Edward viene trovato nel suo castello da

una simpatica donna della cittadina adiacente, che

poi lo ospita in casa sua. Inizialmente il protagonista

viene accettato dalla comunità e anzi, viene anche

2

L’outsider nella cinematografia di Tim Burton

elogiato per la sua bravura con le forbici. Realizza infatti sculture di ghiaccio, con le siepi e acconcia il pelo dei

cani e i capelli delle donne del vicinato. In seguito però nel momento in cui è accusato ingiustamente di furto

e aggressione viene immediatamente tacciato come e costretto a scappare per non fare più ritorno

diverso

alla cittadina. Qui la vicenda risulta essere speculare rispetto a quella di Sparky, che invece dapprima viene

allontanato e soltanto alla fine accettato.

Tim Burton’s Nightmare Before Christmas

Un altro famoso della cinematografia di Tim è sicuramente Jack Skellington, protagonista del film

diverso Jack è il re delle zucche e star indiscussa della città di Halloween. Il film si apre

Nightmare Before Christmas.

proprio con i festeggiamenti dell’omonima festa a Halloweentown. Alla fine dei quali però ci troviamo di fronte

un lato di Jack che non avremmo mai immaginato.

Il lamento di Jack

Re del blu, re del mai, non ho più dentro me, quella voglia di terrore e di guai.

Quando è notte i passi miei

fanno quel tic-tac

che ti angoscia finché griderai!

Piccolissimi trucchetti per stupirti un po’!

Fantasie arcane il Venerdì!

Quando mormoro “Ciao!”

o lo rantolo

treman tutti e si disperano così!

E tutto va via, è la mia routine

e mi sento stanco di quest’aria qui

e io, JACK! Fantasma re,

son stufo ormai

e non so il perché!

Ho dentro me che cosa non so

un vuoto che non capirò

lontano da quel mondo che ho,

c’è un sogno che

spiegarmi non so!

Ahi che brivido avrai quando mi incontrerai!

E l’angoscia avrà vinto anche te!

tu sarai incantato

avrai visto e toccato

il più grande terrore che c’è!

Sono morto, giacché, la mia testa non c’è

ma ti declamerà Shakespeare a memoria!

Non ridere di me, ma grida perché

la mia furia si rivestirà di gloria!

Mai più, io, comprenderò perché

ma perché son io

delle zucche il re!

Chi mai capirà quanto io mi sento giù?

Che un regno così non mi basta più?

Ho dentro me che cosa non so

un vuoto che non capirò

Lontano da quel mondo che ho,

c’è un sogno che

spiegarmi non so! 3

L’outsider nella cinematografia di Tim Burton

Attraverso questa canzone scopriamo che egli è oppresso dalla routine della città di Halloween (E tutto va via,

da un forte sentimento di spleen, lo stesso che caratterizza

è la mia routine / e mi sento stanco di quest’aria qui),

i “maledetti” decadenti. Jack è stanco senza conoscerne il motivo (son sente

stufo ormai / e non so il perché!),

che gli manca qualcosa e si chiede quale sia il suo ruolo e perché sia proprio lui il re delle zucche. In questo

passaggio il protagonista si sente costretto dal mondo che lo circonda, il quale non riesce più a soddisfarlo

(Chi In questi termini si potrebbe

mai capirà quanto io mi sento giù? / Che un regno così non mi basta più?).

ritrovare la stessa percezione del limite che ha Leopardi, il quale però grazie all’immaginazione riesce ad

oltrepassare la siepe (per Jack la città di Halloween) e a liberarsi dai limiti della realtà. Jack invece resta

chiuso nel suo “limbo” senza via d’uscita, tanto che si paragona ad un al re di un regno che non

re del mai,

potrà mai appagarlo. Egli vorrebbe uscire da questo mondo che lo costringe ma non ci riesce e gli rimane

soltanto un sogno, un desiderio inspiegabile di cambiamento.

In seguito Jack scopre la città del Natale e crede di trovare in quella festa ciò che gli manca, ma dopo

essersi reso conto di aver fatto involontariamente del male con le sue azioni capisce che il suo vero posto è

Halloweentown e che il suo compito è essere il re delle zucche. Per la prima volta inoltre in questo film si trova

mondo reale mondo immaginario,

la contrapposizione fra e marcata più volte da Burton nei suoi film. Si

nota infatti che il mondo degli umani, che compare alla fine del film, è monotono e noioso, a differenza delle

città del Natale e Halloween, che sono varie e allegre.

Batman - Il ritorno

Molto importante per lo sviluppo dell’outsider burtoniano è probabilmente la nascita di Pinguino in Batman

Essa infatti sembra uscita direttamente dal suo libro di filastrocche: questo bambino dalle mani

- Il ritorno.

deformi viene abbandonato dai genitori per poi diventare il famigerato Pinguino. Le sue azioni malvagie non

sono del tutto dirette ma controllate da un latro e vero antagonista, Max Shreck, che è sconfitto da Batman

alla fine del film.

Big Fish - Le storie di una vita incredibile

Un altra opera emblematica del regista di Burbank è

In quest’opera il tema del diverso si ritrova

Big Fish.

costantemente in quasi tutti i personaggi. E’ infatti la

storia della vita immaginaria di Edward Bloom, un uomo

che all’inizio del film è in punto di morte e col quale il figlio

ha perso ogni contatto perché stanco di ascoltare quella

storia fasulla, che lui stesso si accinge a raccontarci,

poiché è l’unica che conosce. La storia di Edward non

è altro che il racconto di un lunghissimo viaggio, in cui

egli incontra moltissimi strani personaggi che vivono con

sofferenza la loro diversità, ma grazie a Bloom iniziano a

comprenderne i lati positivi. Ne è un esempio il gigante

che incontra all’inizio, il quale è considerato un mostro

ed è escluso dalla società, ma Edward riesce a reinserirlo

nella collettività e a farlo diventare suo compagno di

viaggio. La storia termina proprio come è incominciata:

il figlio di Edward si rende conto che il suo vero padre è

quello delle storie che ha raccontato, ed è inutile andare

a ricercare i fatti realmente accaduti, perché non fanno

parte del vero Edward Bloom. Così nell’ultima scena il

figlio di Edward racconta l’atto finale in cui Bloom viene

calato in acqua dal figlio e si trasforma nel grande pesce

che aveva catturato e poi liberato da giovane.

La Fabbrica di Cioccolato

Da qui in poi gli di Burton cambiano il loro stile e non sono più soltanto degli emarginati della società,

outsider

che li priva della dignità di esseri umani, ma saranno loro stessi ad emarginarsi dal mondo dei perché

normali

fieri di essere diversi.

Il primo di questi è Willy Wonka, l’eccentrico proprietario della Egli decide di isolarsi

Fabbrica di Cioccolato.

dal mondo per sfuggire alla corruzione e all’ambiguità che lo pervade. Quando però si rende conto di stare

avanzando con l’età, decide di aprire la sua fabbrica a cinque bambini, dei quali uno diventerà suo erede. Il

fortunato risulta essere il piccolo Charlie, che però rifiuterà la fortuna capitatagli, non volendo abbandonare

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L’outsider nella cinematografia di Tim Burton

la sua famiglia. Questo gesto risveglia in Wonka il ricordo del padre, che da piccolo aveva tanto odiato e

la mancanza del quale aveva provocato questa sua pazza Grazie a Charlie, Wonka si riconcilia col

diversità.

padre e finalmente il bambino accetterà la proposta di Willy, portando con sé nella fabbrica tutta la sua

famiglia.

La sposa cadavere

Molto significativo è il film realizzato in stop-motion come Qui

La sposa cadavere Nightmare Before Christmas.

gli sono i morti e già dall’inizio Tim ci fa notare le enormi differenze fra il mondo dei vivi e quello

outsiders dei morti. Prima ci presenta il mondo dei vivi,

privo di colori ed estremamente monotono,

dove regnano la malinconia e le regole. Tutto

ha un suo ordine e un ruolo preciso, l’unico che

sembra non farne parte ed essere sempre fuori

posto è Victor. Egli è promesso sposo di Victoria

e all’inizio del film tenta per ore ed ore di

imparare il rito del matrimonio senza riuscirci e

facendo così arrabbiare tutti i presenti. Ci riesce

però in seguito, quando è da solo nel bosco,

dove per caso infila l’anello al dito della sposa

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