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La seguente tesina di maturità analizza i principali film di Tim Burton e collega le tematiche trattate nei suoi film con le seguenti discipline di studio: riallacciandosi a Alice in Wonderland viene analizzata in Inglese la figura di Lewis Carroll; partendo da Big Fish, in Storia viene analizzata la guerra di Corea e la guerra fredda; prendendo in considerazione il film Nightmare before Christmasviene analizzato lo stile pittorico di Van Gogh e di Munch; nella tesina è possibile collegare altri film di Tim Burton con le seguenti tematiche: il film Frankenweenie permette un'analisi di argomenti come il circuito elettrico e la stop motion in Fisica e in Progettazione filmica; La Sposa cadavere permette di creare un confronto tra uno dei suoi personaggi e la figura dell'inetto di Svevo. Infine viene fatto riferimento aun altro argomento, la geometria descrittiva.
Inglese: Lewis Carrol/Alice in Wonderland.
Storia: Guerra di Corea e guerra fredda/Big Fish.
Storia dell'arte: Munch e Van Gogh/Nightmare before christmas.
Fisica: Il circuito elettrico/Frankenweenie.
Progettazione filmica: Lo stop motion/Frankenweenie.
Italiano: Victor coincide con l'inetto di Svevo/ La sposa cadavere.
Importanza della scenografia: Geometria descrittiva.
di distensione e il progressivo disarmo, un processo che avrà il suo fine nel 1989 con la caduta
del muro di Berlino e con la disgregazione dell’Unione Sovietica.
*Burton crea un collegamento tra tutti i suoi film. In questo, all’inizio del film possiamo notare
su un amo il riflesso di Jack Skeletron, il protagonista di Nightmare Before Christmas.
NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS E L’AMORE PER L’ARTE
Jack Skeletron è il Re del Mondo di Halloween. È un mostro come tutti gli abitanti della città.
Ogni anno il piccolo paesino organizza la sua vita tutta intorno alla festa di Halloween. Jack
però è stufo di urla e paura, ogni anno si ripete quasi come il precedente. È insoddisfatto di una
realtà sempre uguale a se stessa e così si perde in una foresta cercando ispirazione. Trova
davanti a sé un albero con una porta magica. Questa porta lo catapulta nel mondo di Natale.
Calore, colore e gioia, finalmente lo stupore che cercava. Vuole sostituirsi a Babbo Natale e
gestire tutti i preparativi natalizi. Tim Burton crea l’animazione muovendosi tra fantasia e
ispirazione. Si nota l’impronta gotica Burtoniana. Ripresenta inoltre lo scontro Io/Mondo
esaltando la stranezza come parte fondamentale del vivere. Tra teste mozzate, vermi e
cicatrici, l’opera celebra il voler cambiare in ogni modo possibile.
Anche qui Burton esprime una particolare attenzione ai dettagli, come in tutti i suoi film,
soprattutto artistici. Nelle prime scene del film è raffigurata una statua rappresentante “L’urlo”
di Edvard Munch. Burton è particolarmente vicino al pittore. Entrambi si sentono due estranei
all’interno della società. Munch si focalizza su tutti i grandi temi sociali e psicologici dei suoi
tempi: dall'incertezza del futuro alla disumanizzazione della società borghese, dalla solitudine
umana al tragico incombere della morte, dall'angoscia esistenziale alla crisi dei valori etici e
religiosi. Burton si focalizza su temi quali l'emarginazione e la solitudine. I protagonisti dei film
sono degli outsiders angosciati dalla realtà quotidiana della società, spesso legati ad una
subcultura di matrice gotica, che chiaramente appartiene al substrato del regista stesso. Non
sentendosi integrati con il resto della società spesso tentano in qualche modo di adeguarsi ad
essa, ma non riuscendoci, vengono espulsi. L’urlo è un simbolo dell'angoscia e dello
smarrimento che segnano tutta la vita del pittore norvegese. La scena rappresenta
un'esperienza vera della vita di Munch: mentre si trovava a passeggiare con degli amici su un
ponte della città di Nordstrand (oggi quartiere di Oslo), il suo animo fu pervaso dal terrore. Si
vedono chiaramente sullo sfondo i due amici che si allontanano lungo il ponte, estranei al
terrore che angosciava il loro compagno.
Il volto deformato sembra un teschio; anche il corpo sembra essere privo di colonna vertebrale,
quasi un umanoide, protagonista di una sorta di post-umanità. L'uso del colore e gli
accostamenti cromatici associati a lunghe pennellate tese a deformare i soggetti rappresentati,
suggeriscono uno stato emotivo di angoscia. L'associazione delle linee ondulate con le linee
diagonali crea un senso di dinamicità che provoca tensione nell'osservatore. L'uso della luce da
parte di Munch contribuisce a far scaturire nell'osservatore un senso d’inquietudine, poiché
conferisce la sensazione dell'immediatezza dell'evento rappresentato, colpendo la figura
principale frontalmente come se fosse illuminata dalla luce di un flash. Anche la composizione
degli elementi costitutivi del quadro è orientata a sottolineare l'aspetto espressivo dell'opera,
mettendo in primo piano il soggetto che emette l'urlo e staccandolo dallo sfondo attraverso
l’elemento del ponte.
Un altro riferimento artistico che Burton inserisce è quello della “Notte Stellata” di Vincent Van
Gogh. La scena finale dell’animazione, infatti, riprende come scenografia i vortici che Van Gogh
inserisce nel dipinto. Burton né da un’interpretazione più semplice essenzializzando la linea del
pittore. Nella “Notte Stellata” si possono distinguere tre elementi principali: il cipresso cupo, il
paesino con la chiesa tradizionale ed il cielo ondulato con le sfere luminose. Van Gogh lascia
sullo sfondo i ricordi del suo paese natio olandese così ordinato e tranquillo, con la sua chiesa
simbolo della religiosità passata. Il pittore si lascia prendere dalla luce, dalla passione, dal
vorticoso movimento per partecipare alla tormentata vita dell’Universo, privo delle sue
certezze ma immerso su uno sfondo azzurro sereno e saldo. L’intensità dei sentimenti è
espressa da un'esecuzione vigorosa, esaltata, brutale, intensa. Il cielo, le stelle, la luna sono
uniti da un movimento ondulatorio che coinvolge lo spettatore in un’osservazione estatica. Una
misteriosa energia sospinge il movimento delle stelle. Il fuoco, la luce, sono il riflesso del
proprio tormento esistenziale che partono direttamente dal cuore e si esprimono nei tratti
incisivi, forti, quasi violenti della pittura.
FRANKENWEENIE E L’ELETTRICITÁ
Il piccolo Victor Frankenstein presenta ai propri genitori un film amatoriale di cui è protagonista
il suo cagnolino Sparky che è l'unico vero amico del ragazzino, che ha la passione per la
scienza ed è tendenzialmente solitario. Un giorno Sparky muore investito da un'auto. Il dolore
per Victor è così forte che, in seguito a un esperimento su una rana a cui ha assistito durante il
corso di scienze, decide di disseppellire il cane e di tentare di riportarlo in vita. L'operazione
riesce ma ora Sparky va tenuto nascosto, impresa per niente facile.
All'epoca al corto fu assegnato un PG (visione consentita ai minori solo se accompagnati). Il
film ha preso spunto dalla storia di Frankenstein. Il piccolo cane difatti resuscita tramite un
circuito elettrico, creato dal piccolo Victor. Un circuito elettrico è l’insieme di conduttori
collegati in modo continuo e collegati a un generatore. Un circuito può essere definito chiuso
oppure aperto. Si dice chiuso se in esso fluisce una corrente elettrica e la catena dei conduttori
non è interrotta, si dice aperto se in esso non c’è corrente e la catena dei conduttori è
interrotta. Un circuito può essere composto da un generatore di tensione continua, un
utilizzatore, un resistore, un interruttore (chiuso o aperto). Un circuito semplice è solitamente
costituito da un generatore, un utilizzatore e un filo conduttore. Quando i resistori o gli
utilizzatori sono più di uno, possono essere collegati in serie o in parallelo. In serie se sono posti
in successione tra loro e in essi passa la stessa corrente elettrica. In parallelo se hanno le prime
estremità tra loro e anche i secondi estremi connessi tra loro, essi sono sottoposti alla stessa
differenza di potenziale. La corrente all’interno di un circuito circola in senso orario. Esce dal
polo positivo del generatore e ritorna nel polo negativo di esso. L’energia che ci vuole per
resuscitare Sparky è quella della potenza di un fulmine. Il fulmine una scarica elettrica di grandi
dimensioni che avviene nell'atmosfera e che si instaura fra due corpi con una elevata
differenza di potenziale elettrico. L'intensità della corrente elettrica di un fulmine varia
tipicamente tra i 10 e i 200 chiloampere. Certo l’idea di essere resuscitati da un fulmine è di
pura immaginazione. Quando un fulmine colpisce una persona, si parla di folgorazione: in una
frazione di un secondo un fulmine può danneggiare il cervello e arrestare il battito cardiaco.
Inoltre può ustionare in particolar modo la pelle.
IL REMAKE DI FRANKENWEENIE IN STOP MOTION
Frankenweenie è stato recentemente di nuovo nelle sale in versione animata. È stato realizzato
con una tecnica molto apprezzata da Burton: lo Stop Motion. Una tecnica d'animazione
.
rappresentata fotogramma per fotogramma, o meglio passo per passo Usa, in alternativa al
disegno eseguito a mano, oggetti inanimati progressivamente movimentati e fotografati. La
proiezione in sequenza delle immagini dà l’illusione di movimento. Il lavoro di un animatore in
stop motion è particolarmente laborioso: occorre davvero molta pazienza e tempo. Per un
secondo di animazione bisogna scattare ventiquattro fotografie. La Stop Motion è nata insieme
al cinema: era utilizzata già da George Mèliés. Viene riconosciuto come il secondo padre del
cinema (dopo i fratelli Lumière), per l'introduzione e la sperimentazione di numerose novità
tecniche e narrative. A lui è attribuita l'invenzione del cinema fantastico e fantascientifico (che
filma mondi "diversi dalla realtà") e di numerose tecniche cinematografiche, in particolare del
montaggio, la caratteristica più peculiare del nascente linguaggio cinematografico. È
universalmente riconosciuto come il "padre" degli effetti speciali. Scoprì accidentalmente il
trucco della sostituzione nel 1896 e fu uno dei primi registi a usare l'esposizione multipla, la
dissolvenza e il colore (dipinto a mano direttamente sulla pellicola). In base alla tecnica e ai
materiali utilizzati può prendere diversi nomi. Claymation, abbreviazione di Clay animation,
utilizza pupazzi di plastilina. Quando si usano ritagli di giornale, vestiti, ecc. La Stop Motion
prende il nome di Cutout. Esiste anche la Puppet Animation che è usata per animare pupazzi,
marionette, fantocci, giocattoli, bambole di carta, modellini all'interno di un set costruito con
grande cura dagli animatori. I pupazzi hanno generalmente un'armatura interna che li
mantiene fermi e rigidi anche quando le loro giunture sono manipolate. In questo film Tim
Burton inserisce moltissimi riferimenti a Frankenstein, film a cui si è ispirato per la storia. La
cagnolina di cui s’innamora Sparky ha la stessa capigliatura della compagna di Frankenstein,
con i ciuffi bianchi ricci ai lati. La famiglia di Victor ha proprio il cognome Frankenstein. Il cane
sul collo inoltre riporta gli stessi bulloni del mostro.
IL PERSONAGGIO BURTONIANO
I personaggi che di solito Burton utilizza nei suoi film, sono persone emarginate, stravaganti,
degli outsider oppure degli inetti. In particolare la figura dell’inetto è sviluppata nel film de “La
sposa Cadavere”. Victor sposerà Victoria alla cieca con un matrimonio combinato, lui figlio di
borghesi arricchiti, lei di nobili in rovina. Alle prove del matrimonio Victor palesa tutta la sua
goffaggine ma Victoria s’innamora lo stesso di lui. Il giovane si rifugia nel bosco per esercitarsi
con la formula di matrimonio, e preso dall’enfasi infila l’anello in un ramo che spunta dal
terreno. Il ramo è in realtà il dito di Emily, la sposa cadavere, che reclama ora Victor come suo
legittimo marito. A Victoria, i genitori hanno già trovato un nuovo sposo il misterioso Lord
Barkis. Victor è un personaggio dolce e infelice, non è sicuro che il matrimonio combinato con
Victoria sia veramente ciò che vuole. Non riesce ad imporsi con i genitori, il suo destino è
scritto. Quando incontra, però la sposa cadavere capisce che la sua paura del matrimonio non è
nulla al confronto di quello che lo aspetta dall’altra parte. Timido e sognatore, pianista di
talento con un’inclinazione alla goffaggine, i genitori lo considerano un mezzo per realizzare la
loro scalata sociale. Nel mondo dei morti Victor trova una libertà che non ha mai conosciuto nel
soffocante e grigio ambiente in cui è cresciuto. Victor è tormentato fra due mondi, e due donne
e lotta per mantenere la sua integrità e fare in modo che il suo cuore continui a battere. La
figura di Victor coincide con l’inetto di Svevo.
L'inetto è chi non riesce ad adempiere i compiti che gli sono assegnati, ma soprattutto è colui
che non ha le caratteristiche necessarie per amalgamarsi con la società, meglio definito come
un "disadattato". Victor non vuole far parte della società in cui vivono i suoi genitori, vorrebbe
vivere la sua vita in modo alternativo. Svevo riporta la figura dell’inetto in tutte le sue opere. Il