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Estratto del documento

Di Costantini Chiara 3F AS 2009/10

I desaparecidos in Cile e Argentina.

I desaparecidos: chi sono? Informazioni generali

L'espressione desaparecidos (letteralmente "scomparsi") si riferisce a persone che

furono arrestate per motivi politici dalla polizia dei regimi militari argentini, cileni o

di altri paesi dell'America latina, e delle quali si persero in seguito le tracce.

Tipico del fenomeno dei desaparecidos è la segretezza con cui le forze governative

si muovevano. In genere, gli arresti avvenivano senza testimoni, così come segreto

restava tutto ciò che seguiva all'arresto. Gli stessi capi di imputazione erano

solitamente molto vaghi o chiaramente falsi. Della maggioranza dei desaparecidos

non si seppe effettivamente mai nulla. In seguito si venne a sapere che in molti

erano stati detenuti in campi di concentramento, torturati e infine assassinati

segretamente.

La tecnica di far sparire gli oppositori politici fu attuata principalmente

dall’Argentina, onde evitare quanto verificato qualche anno prima durante il golpe

di Pinochet. Le immagini fecero il giro del mondo e i capi politici argentini volevano

evitare che accadesse pure nel loro Stato. In secondo luogo la finalità dei

desaparecidos era quella di terrorizzare la popolazione soffocando così ogni

possibile dissenso al regime. Le modalità degli arresti e l'assoluto mistero sulla

sorte degli arrestati, fecero sì che le stesse famiglie delle vittime tacessero per

paura, cosicché persino nella stessa Argentina per lungo tempo il fenomeno rimase

taciuto, oltre che totalmente ignorato nel resto del mondo. Una volta arrestate, le

vittime venivano rinchiuse in luoghi segreti di detenzione, senza alcun processo,

quasi sempre torturate, a volte per mesi. Solo in pochi casi, dopo un processo

sommario, senza alcuna reale garanzia legale, gli arrestati vennero rimessi in

libertà.

30.000 furono i desaparecidos in Argentina. Ma alla sparizione di 30.000 persone

si devono aggiungere altre cifre agghiaccianti come l'appropriazione di più di 500

figli di scomparsi, la detenzione di migliaia di attivisti politici e l'esilio di oltre 2

milioni di persone. Nomi e cifre identificano l'orrore del genocidio subito da

un'intera generazione di civili argentini negli anni tra il 1976 e il 1983.

La portata di questa immane tragedia deve invece emergere in tutta la sua

violenza e veridicità per essere anche un monito affinché simili genocidi non si

verifichino mai più in nessun luogo.

La storia dell'Argentina sarà per sempre macchiata dal sangue dei desaparecidos e

"Nunca Mas" (Mai più) è il grido che risuona ed esplode da tutte le associazioni

mondiali di tutela dei diritti umani e, più in generale, dagli "ultimi cittadini liberi di

questa famosa città civile".

Secondo alcune fonti (spesso testimonianze di militari coinvolti nell'operazione), molti

desaparecidos furono sedati e lanciati nel Rio de la Plata . Altri furono detenuti in

campi di concentramento; un campo molto celebre fu la scuola di addestramento della

Marina Militare ESMA, a Buenos Aires. Altri ancora venivano imbarcati su degli aerei

militari e in seguito gettati nell'Atlantico col ventre squarciato da una coltellata

affinché i loro corpi non tornassero poi a galla. Questi erano i famosi”voli della

morte”. Altro episodio tristemente famoso quello che ha avuto il suo culmine nel

settembre 1976 chiamato Notte delle matite spezzate, durante il quale studenti liceali,

16-17enni, che avevano dimostrato nelle strade in protesta per l'abolizione del

Tesserino Studentesco che consentiva sconti sui libri di testo e sui trasporti, furono

sequestrati, sottoposti ad indicibili torture e, per la maggior parte, uccisi. Molte donne

partorirono mentre erano detenute; molte di esse furono uccise, e i loro figli furono

illegalmente affidati in adozione a famiglie di militari o poliziotti. Molteplici erano le

torture applicate: le persone potevano venire fucilate, impiccate, bruciate o messe

nelle temibili sedie elettriche.Nei Centri Clandestini di Detenzione tutto era lecito; vi

erano dei medici esperti su i limiti della resistenza umana, che assicuravano una

tortura lenta e graduata. Entrare in questi centri non significava solo sparire, ma

subire torture fisiche e mentali . I capi utilizzavano un metodo di annullamento della

personalità dell’individuo: questo veniva bendato per mesi e infine brutalmente

ucciso; entravano in gioco anche le vite dei suoi cari. La popolazione taceva tutto ciò,

per paura di diventare vittima degli spietati dittatori. La denuncia e la scoperta degli

orrori avvenuti in Argentina durante il regime militare si deve anche alla coraggiosa

azione delle Madri di Plaza de Mayo madri dei giovani desaparecidos che con una

protesta pacifica, sfidando il regime, riuscirono a far conoscere alla opinione pubblica

il dramma che stava avvenendo nel loro Paese. Tra il 6 e il 20 settembre 1979, la

Commissione Interamericana dei Diritti Umani visitò il paese e ricevette denunce dai

parenti degli scomparsi e dalle vittime di altri abusi ed ebbe colloqui con membri del

governo e dell'opposizione.

LE DONNE CUSTODI DELLA MEMORIA

In un paese maschilista come l’ Argentina e con una dittatura che essendo

militare nulla aveva di femminile, furono le donne le uniche che ebbero il

coraggio di affrontare in Plaza de Mayo a Buenos Aires, dove ha sede il

palazzo presidenziale, gli assassini della giunta militare. La prima

“manifestazione” avvenne il 30 aprile 77 quando 14 donne scesero a Plaza

de Mayo, di Buenos Aires, chiedendo le ragioni della sparizione dei loro figli.

Inizialmente la polizia le scacciò, chiamandole pazze e ordinò di farle

marciare . Così, camminando attorno alla piazza, inizia la lunga marcia delle

Madres dei desaparecidos davanti alla Casa Rosada, sede della presidenza

argentina. Una marcia attorno all'obelisco simbolo di Buenos Aires con il

capo coperto da un fazzoletto bianco e in mano le foto e le immagini dei cari

scomparsi.

Una marcia che non si arresta neanche di fronte alla dura repressione

militare che uccide Azucena Villaflor, la fondatrice del movimento.

Ancora oggi ogni giovedì si ritrovano in Plaza de Mayo con i loro foulards

bianchi per continuare le rondas intorno al monumento e per sollecitare

quella giustizia che non c’è mai stata in nome di ciò che di più caro avevano

e che è stato loro brutalmente strappato. Queste donne sono state vittime di

numerose violenze dai sostenitori della dittatura. I figli delle madri di Plaza

de Mayo sono stati tutti arrestati e tenuti illegalmente prigionieri dagli

agenti della polizia argentina in centri clandestini di detenzione durante il

periodo che nella storia argentina viene annoverato come la guerra sporca,

così chiamata per i metodi illegali ed estranei ad ogni diritto utilizzati dalla

giunta militare, e la maggioranza di loro è stata prima torturata ed in

seguito assassinata, e fatta sparire nella più assoluta segretezza.. Le nonne

di Plaza de Mayo, invece, si occupano di ritrovare i neonati scomparsi .In

quasi trent' anni queste incredibili donne hanno mantenuta viva la memoria

storica in Argentina e nel mondo di uno dei più cruenti genocidi del

ventesimo secolo. È soprattutto grazie a loro che centinaia di persone hanno

ritrovato i propri familiari scomparsi e hanno potuto far sapere al Mondo

intero ciò che stesse accadendo.

Marta Ocampo de Vásquez e Hebe de Bonafini: le

due principali fondatrici. La strategia del Terrore

Un' ampia gamma di persone rientravano nella definizione di terrorista espressa a chiare parole attraverso

marxista- lenista, nemico della patria, materialista e ateo

deliri semantici come colui che è: . In totale circa

30.000 persone 1.500.000

furono sequestrate e molte di loro giustiziate. Sono coloro che scelsero l' esilio

per sfuggire alla cattura.

Gli ideologi e i fautori dell' operazione si erano formati nelle Scuole Militari statunitensi di Fort Gulick

CIA.

a Panama con fior di insegnanti appartenenti alla legale illegale.

L' organizzazione prevedeva due forme di repressione: una e l' altra

R LEGALE

EPRESSIONE

La parte legale era costituita da processi con giudici compiacenti e carceri in cui i detenuti politici

potevano, al pari degli altri detenuti comuni, avere periodicamente colloqui con i familiari. La parte legale

era di supporto ai militari per mostrare all' opinione pubblica che i detenuti politici venivano trattati come

delinquenti comuni e serviva per coprire una perfetta macchina di sterminio che iniziava dal sequestro

operato dalle patotas, passava per i Centri Clandestini di Detenzione, veri e propri centri di terrore, e

finiva con la morte e l' occultamento del cadavere.

... R ILLEGALE

E EPRESSIONE sparire

Entrare nei Centri Clandestini di Detenzione significava non solo e cioè perdere ogni contatto

smettere di

con il proprio intorno familiare e lavorativo che ti circondava fino al giorno prima, ma anche

esistere annullare il detenuto come individuo

e cioè pur lasciandolo in vita.

Le condizione di detenzione erano terribili. Frequenti

malattie

erano le dovute al digiuno (usato come

Annullamento della personalità forma di sevizia), alla sporcizia, e alle infezioni dovute

alle ferite riportate durante le torture. Molti, per

passare tutto il tempo incappucciati, si ammalavano

strategia dell' annullamento della

Questa di congiuntivite.

personalità, aveva diverse modalità di sviluppo. Ai Per poter andare in bagno dovevano chiedere il

prigionieri veniva loro dato un numero, con il quale permesso alla guardia di turno che li conduceva,

venivano chiamati per andare in bagno, per essere trenino

sempre incappucciati, in guidando i loro passi.

portati nelle sale di tortura, per essere trasportati l'umiliazione,

A volte, per aumentare il bisogno veniva

in altre strutture di detenzione o verso negato e i prigionieri espletavano le loro funzioni

l'eliminazione definitiva. fisiologiche in un secchio. Ci sono testimonianze di

assegnazione del numero

L' aveva lo scopo di prigionieri costretti a dormire sul pavimento coperto

cancellare l' identità anagrafica del prigioniero e di di orina o ammucchiati su pochi materassi sporchi di

non lasciarla trapelare ai carcerieri onde evitare sudore, sangue e vomito.

Centri di Detenzione.

che il suo nome uscisse dai

I detenuti restavano sempre incappucciati o

riferimento spazio-

bendati perdendo così ogni

temporale e potendo alzare il cappuccio solo per

scarse razioni di cibo

inghiottire le che venivano

loro elargite non più di una-due volte al giorno.

Alle donne veniva praticata una iniezione per

sospendere il ciclo mestruale al fine di annullare la

nel

loro identità femminile. Nel rapporto pubblicato

1984 dalla Commissione Nazionale Persone

Scomparse ci sono numerose testimonianze di

violenze sessuali operate su donne e anche su

uomini.

L

A TORTURA PSICOLOGICA il terrore

All' umiliazione si accompagnava anch' esso studiato e attuato con lucidità e freddezza.

sessioni di tortura

Le venivano svolte a carico di uno stesso prigioniero magari per più giorni consecutivi e

per obbligarlo a parlare si utilizzavano metodi sia fisici che psicologici. Questi ultimi erano spesso

sacerdoti Centri di Detenzione Clandestina.

prerogativa dei che prestavano la loro opera presso i A costoro

giusto perdono divino

era demandato il compito di convincere il sequestrato a parlare per ottenere il e,

se si ostinava nella sua reticenza, si provvedeva a mostrargli le foto dei corpi dei compagni crivellati di

tortura

proiettili. La tortura psicologica aveva il suo culmine quando si faceva assistere un sequestrato alla

di un compagno o di un familiare mentre una musica a tutto volume impediva che le grida si propagassero

per il centro. Il processo di recupero

Ma la prova più tragica del sinistro disegno di annullamento dell' individuo erano i collaboratori dei

Centri Clandestini di Detenzione processo di recupero

, individui avviati verso il che era uno dei pilastri su

strategia repressiva.

cui si basava la I collaboratori sono la prova concreta di come l’ obiettivo dei

distruggere psicologicamente un individuo referenze

repressori fosse quello di e di fargli perdere le

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