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Introduzione Argentina - Tesina
La seguente tesina di terza media descrive l'Argentina, permettendo vari collegamenti interdisciplinari, come: in Geografia l'Argentina, in Storia la storia dell'Argentina , in Italiano il film sulla vita di Evita Peron, in Arte Lucio Fontana, in Musica il tango , in Scienze i vulcani della cordigliera delle Ande e in Tecnologia le centrali idroelettriche.
Collegamenti
Argentina - Tesina
Geografia: Argentina.
Storia: La storia dell'Argentina.
Italiano: Film sulla vita di Evita Peron.
Arte: Lucio Fontana.
Musica: Il tango.
Scienze: I vulcani della cordigliera delle Ande.
Tecnologia: Le centrali idroelettriche.
ECONOMIA
24/01/2014 - IL CASO
Argentina, la moneta ai
minimi storici
“Stop ai controlli sugli
scambi di dollari”
Svalutazione record del peso: mai così male dal 2001,
l’anno del grande default. Il governo Kirchner: da lunedì ok
all’acquisto di soldi Usa per «persone fisiche»
Ma l’inflazione schizza: più 20 per cento sui prodotti, non
solo quelli importati
PAOLO MANZO
BUENOS AIRES
Se ieri è stata la peggior giornata per l’economia argentina dal default di fine
2001, con una svalutazione del peso nei confronti del dollaro che sembrava
irrefrenabile – da 7,15 fino ad 8,60 quando la Banca Centrale di Buenos Aires
è intervenuta vendendo in pochi minuti 180 milioni di US$ e facendo
rientrare il cambio a quota otto – oggi è stata la giornata degli annunci
“misteriosi” e dell’inflazione galoppante.
AUTORIZZATI I DOLLARI «PER LE PERSONE FISICHE»
Erano infatti da poco passate le 8 del mattino a Buenos Aires quando Jorge
Capitanich, il capo di Gabinetto di Cristina Kirchner – che per la cronaca
stanotte vola a Cuba nel suo primo viaggio aereo dopo l’operazione di ottobre
- faceva una comunicazione di appena un minuto, pochissimo per lui,
solitamente, molto ciarliero.«Abbiamo deciso di autorizzare l’acquisto di
dollari per le persone fisiche d’accordo con i redditi da loro dichiarati.
Contemporaneamente abbiamo deciso di abbassare la tassazione sulle spese
all’estero con carte di credito dal 35% al 20%. La decisione è stata presa
perché il Governo ritiene che il prezzo del dollaro abbia raggiunto un livello
accettabile a 8 pesos per 1 dollaro per i nostri obiettivi della politica
economica. Queste misure entreranno in vigore da lunedì». Capitanich non
ha risposto a nessuna domanda dei tanti giornalisti presenti mentre il
ministro dell’Economia Axel Kicillof che lo accompagnava ha detto,
visibilmente nervoso, una sola frase: «Gli stessi che ci hanno detto per dieci
anni che un dollaro valeva un peso, oggi vogliono convincerci che un dollaro
vale 13 pesos. Traete voi le vostre conclusioni».
PREZZI IN SALITA VERTIGINOSA
Poco dopo, nella capitale argentina iniziava un fenomeno preoccupante,
ovvero alcune grandi catene di elettrodomestici, mobili ed utensili vari,
hanno iniziato ad aumentare, in tutta fretta, i prezzi. E, si badi, non solo dei
beni importati e, dunque, legati al dollaro. Un piccolo impianto di aria
condizionata di un celebre marchio che produce nel paese del tango, ad
esempio, «ha avuto il prezzo aumentato del 20% rispetto a ieri», mi spiega il
commesso. E, sempre da stamane, è sempre più comune vedere al posto dei
prezzi esposti nelle vetrine dei cartoncini bianchi, sinonimo della grande
incertezza del momento. Aumenti anche per lavatrici e cucine componibili,
per lavastoviglie e frullatori, in alcuni casi anche del +25% rispetto a lunedì.
ASPETTANDO LUNEDì
Pochi mesi fa il governo Kirchner - all’epoca all’Economia c’era Lorenzino -
aveva affermato che il suo cambio ideale del peso con il dollaro era a quota 6
mentre Moreno, responsabile del Commercio interno all’epoca, aveva
annunciato “prezzi fissi” per una serie prodotti, negando che in Argentina
fosse alle porte un problema inflazionario. E mentre i commercianti, anche
quelli degli alimentari, oggi non sanno come rinnovare i listini e le agenzie di
viaggio si basano su un dollaro turismo quotato a 9,5 con il peso, le case di
cambio ufficiali aspettano lunedì per vedere che succederà. Sarà la fine del
“cepo”, come gli argentini hanno ribattezzato il controllo del governo sul
dollaro e come sostengono alcuni o la burocrazia (dell’Afip, l’ente preposto
ad autorizzare l’acquisto di dollari, ndr) limiterà al massimo l’acquisto di
dollari da parte delle “persone fisiche”? Non lo sa nessuno. L’unica cosa certa
è che se venisse liberalizzato davvero il dollaro, la Banca Centrale che sta
perdendo in media 80 milioni di dollari al giorno di riserve per limitare la
svalutazione ulteriore del peso, rischia di trovarsi a secco in poco,
pochissimo tempo. Per la cronaca, in questo momento chi cambia
(illegalmente) nel microcentro di Buenos Aires vende dollari a 13 e li compra
a 12 pesos. I cosiddetti “dolar blue” insomma sono già a 13 e non ad 8, la
quota definita “accettabile” poche ore fa da Capitanich.
NON SIAMO NEL 2001
Per descrivere queste ore in Argentina molti impropriamente stanno
rispolverando il default del 2001. Scordatevi questa analisi perché l’attuale
crisi è di tutt’altro genere. Piuttosto, se proprio volete fare dei parallelismi
con il passato, segnatevi questa parola: Rodrigazo. Era infatti il 4 giugno del
1975 quando l’allora ministro dell’Economia argentino Celestino Rodrigo
passò tristemente alla storia annunciando una svalutazione del 150% del
peso rispetto al dollaro, controbilanciato da un aumento dell’80% degli
stipendi dei lavoratori. Il risultato, oltre a causare una crisi irreversibile nel
già pessimo governo di Isabelita Perón, portò Buenos Aires ad un’inflazione
che a fine 1975 sfiorò il 200%. La speranza di tutti è che la storia non si
ripeta. Molto dipenderà da cosa deciderà e riuscirà a fare nei prossimi giorni
l’équipe economica di Cristina Kirchner, a cominciare dal ministro Axel
Kicillof e dal presidente della Banca Centrale, Juan Carlos Fábrega. Il rischio
di una spirale svalutazione-inflazione, comunque, c’è e già la sua esistenza è
una iattura per l’Argentina perché, ça va sans dire, ha già un costo.
Oggi è un delle economie più competitive.
L’Argentina ha potuto sviluppare un’agricoltura su
larga scala ed è uno dei principali esportatori al
mondo di: olio di girasole,
soia, carne, latte,burro, formaggio, lana e pellame.
L’allevamento bovino nella Pampa e di ovini e caprini
nella Patagonia è molto praticato.
Fra le attività terziarie hanno un posto di rilievo le
attività commerciali e il turismo, sviluppato
soprattutto nella regione andina e lungo la costa
Atlantica.
L’Argentina All’inizio del XX secolo ha avuto un
grande impulso il settore secondario grazie alle
risorse minerarie e energetiche per le quali è quasi
autosufficiente. L’Argentina inoltre ha due centrali
nucleari
La maggior parte dell’ energia viene prodotta
dall’efficace sfruttamento dei fiumi infatti le centrali
idroelettriche sono frequenti
I componenti di una centrale elettrica sono:
: invaso d’acqua che si ottiene per effetto dello
BACINO
sbarramento del corso d’acqua di un fiume.
: opera di sbarramento del corso d’acqua in cemento
DIGA
armato, munita di organi di regolazione della portata
dell’acqua per il corretto funzionamento delle turbine.
: componente meccanico che ruota azionato
TURBINA
dall’energia cinetica sottratta dall’acqua.
: generatore di corrente alternata prodotta
ALTERNATORE
grazie al fenomeno dell’induzione magnetica.
: serve per innalzare la tensione della
TRASFORMATORE
corrente alternata.
FUNZIONAMENTO:
la centrale idroelettrica trasforma l’energia idraulica di un
corso d’acqua, naturale o artificiale, in energia elettrica. Lo
schema funzionale comprende l’opera di sbarramento, una
diga, che intercetta il corso d’acqua creando un invaso o
un bacino, dove viene mantenuto un livello costante
dell’acqua del lago attraverso canali e gallerie di
derivazione, l’acqua viene convogliata in vasche di carico
e , mediante condotti forzati, nelle turbine attraverso
valvole di immissione di sicurezza e organi di regolazione
della portata secondo la domanda d’energia. L’acqua
mette in azione le turbine e ne esce finendo poi nel canale
di scarico attraverso il quale viene restituita al fiume
direttamente collegato alla turbina, secondo una
disposizione ad asse verticale o ad asse orizzontale è
montato l’alternatore che è una macchina elettrica rotante
in grado di trasformare in energia elettrica l’energia
meccanica ricevuta dalla turbina. L’energia elettrica così
ottenuta deve
essere trasformata, per poter essere trasportata a grande
distanza.
Ciò avviene mediante i trasformatori che abbassano
l’intensità della corrente prodotta dall’alternatore
elevandone allo stesso tempo la tensione a migliaia di
volt.
VANTAGGI: utilizza una fonte rinnovabile e gratuita, non è
inquinante; buona produzione energetica.
SVANTAGGI: si può costruire solo dove ci sono condizioni
ambientali adeguate, il costo della realizzazione
dell’impianto è elevato come pure l’impatto ambientale.
L’attuale monete Argentina è il peso argentino.
LA POPOLAZIONE
La lingua più parlata in Argentina è lo spagnolo
In Argentina vivono oltre 39 milioni di persone.
Circa il 35% è di origine italiana, il 25% è di origine
spagnola.
Delle genti originarie ne restano solo piccoli gruppi.
Nell’ ottocento iniziò una massiccia immigrazione
proveniente dall'Europa che durò fino al 1914 E riprese
negli anni venti del Novecento.
L'Argentina è senz'altro il paese al mondo che ha accolto
più immigrati dopo gli Stati Uniti.
I cittadini di origine europea sono il 90% della
popolazione.
In alcune province argentine (fra cui quelle di Buenos
Aires e di Santa Fe), le etnie indigene e creola sono
praticamente scomparse. La densità media è bassa poiché
vaste aree del paese
sono quasi disabitate.
Gli abitanti si concentrano nelle città: il tasso di
urbanizzazione raggiunge il 90% ed e trai più alti del
pianeta.
LE ISOLE FALKLAND
Le isole Falkland comprendono due isole principali e
un centinaio di isolette minori. Colonie del Regno
Unito abitate quasi solo da Inglesi queste isole sono
rivendicate dall’argentina che per entrarne in
possesso nel 1982 ha combattuto contro gli Inglesi,
una guerra da cui è uscita sconfitta
Le Falkland sono anche chiamate Malvine, il luogo
d’origine dei marinai che la occuparono nel’700.
Oggi sono tornate ad essere regno di moltissime
specie di uccelli e mammiferi marini
Il 2 aprile 1982 le isole furono occupate da una
spedizione militare argentina, allora governata da
una dittatura militare, nota per la cosiddetta "guerra
sporca" in cui persero la vita migliaia di
desaparecidos, persone che venivano rapite e
torturate fino alla morte oppure mandate in guerra.
Nel 3 aprile 1982, , l'ONU chiese l'immediato ritiro
dell'Argentina dalle isole.
La reazione del governo britannico all'invasione fu assai
decisa: il primo ministro Margaret Thatcher
inviò navi da guerra, sottomarini nucleari, Aerei e
truppe,che in alcune settimane riconquistarono il territorio.
Questa sconfitta contribuì alla crisi e alla fine della
dittatura militare in Argentina (1976-83)
Oggi le isole sono uno dei 16 territori non autonomi
sottoposti alla supervisione del Comité de descolonización
delle Nazioni Unite, che ha lo scopo di controllare
annualmente il rispetto delle azioni tese a evitare il
colonialismo.
CITTA
CORDOBA
Cordoba sorge sulle rive del fiume Primero fu fondata nel
1573. L’università nazionale di Cordoba è la più vecchia di
tutto il Sudamerica infatti la città conserva ancora molti
monumenti storici del tempo del colonialismo spagnolo.
A Cordoba si trova anche un museo dedicato a Evita Peron
Cordoba è anche considerata il centro tecnologico
dell’argentina ed è anche sede del centro spaziale
argentino.
SANTA FE
Santa Fe è situata nella parte nordorientale del paese fu
fondata nel 1573 è il principale centro com merciale
argentino.
SALTA
Salta, ai piedi della cordigliera delle Ande, è famosa per lo
straordinario panorama che si può ammirare grazie alla
sua tipica architettura in stile coloniale spagnolo, tanto
che la città è conosciuta come “Salta la bella”. Fu fondata
dal conquistadores Hernado de Lerma per essere un
avamposto tra Buenos Aires e Lima.
BUENOS AIRES
Buenos Aires è la capitale dell'Argentina sorge sulle
sponde del fiume rio della Plata.
Come altre città coloniali la sua pianta è a scacchiera,
formata da vie ortogonali che si sviluppano intorno a
un’ampia piazza centrale: piazza de Mayo.
Gli spagnoli la scelsero come capitale per il suo porto
sull’Atlantico e per gli allevamenti di bestiame nelle vaste
pianure dell’entroterra.
La città fu fondata per la prima volta dallo spagnolo Pedro