vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Un blasfemo
(dietro ogni blasfemo c’è un giardino in
n cantato)
i
Mai più mi chinai e nemmeno su un fiore,
più non arrossii nel rubare l'amore
dal momento che Inverno mi convinse che Dio
non sarebbe arrossito rubandomi il mio.
Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino,
non avevano leggi per punire un blasfemo,
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.
Perché dissi che Dio imbrogliò il primo uomo,
lo costrinse a viaggiare una vita da scemo,
nel giardino incantato lo costrinse a sognare,
a ignorare che al mondo c'è il bene e c'è il male.
Quando vide che l'uomo allungava le dita
a rubargli il mistero di una mela proibita
per paura che ormai non avesse padroni
lo fermò con la morte, inventò le stagioni.
... mi cercarono l'anima a forza di botte...
E se furon due guardie a fermarmi la vita,
è proprio qui sulla terra la mela proibita,
e non Dio, ma qualcuno
che per noi l'ha inventato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato,
ci costringe a sognare in un giardino incantato.
Fabrizio Ardito
Un blasfemo (dietro ogni blasfemo c’è un giardino incantato)
La censura come strumento di repressione fascista
Repressione delle idee del blasfemo:
“Mi arrestarono un giorno per le donne ed il vino, Repressione dell’Antifascismo
non avevano leggi per punire un blasfemo, da parte del regime mussoliniano
non mi uccise la morte, ma due guardie bigotte,
mi cercarono l'anima a forza di botte.”
Censura della Società per invidia
della libertà di pensiero (al
l trui)
(a
Ogni società si costruisce il suo blasfemo:
fuori dagli schemi comuni, in genere di libero pensiero
Blasfemo di de André: dei regimi totalitari:
Blasfemo
ateo, libidinoso, filosofo, dal pensiero oppositore, dal pensiero opposto; in
genere fuori dagli schemi per il regi-
razionale e logico me o di diversa ideologia
Il motivo, nelle dittature del Novecento, era legato all’eugenetica
M S -R
ITO DELLA UPER AZZA NAZISTA
Mito del giardino incantato Mito dell’Ariano
Costruito da “qualcuno che per noi Costruito dal partito nazista per esal-
tare i tedeschi anche dal punto di vi-
l’ha inventato” sta genetico
Fabrizio Ardito
Via del Campo
Via del Campo c'è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.
Via del Campo c'è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.
Via del Campo c'è una puttana
gli occhi grandi color di foglia
se di amarla ti vien la voglia
basta prenderla per la mano…
…E ti sembra di andar lontano
lei ti guarda con un sorriso
non credevi che il paradiso
fosse solo lì al primo piano.
Via del Campo ci va un illuso
a pregarla di maritare
a vederla salir le scale
fino a quando il balcone ha chiuso.
Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.
Fabrizio Ardito
Via del
l Campo
de
La frammentazione dell’Io in Pirandello
Via del Campo Via del Campo
c'è una bambina
c'è una graziosa
gli occhi grandi con le labbra
Donna per color rugiada
color di foglia de André
Via del Campo
c'è una puttana
gli occhi grandi
color di foglia
De André ha individuato e sottolineato il carattere positivo nella autenticità e nella passionalità del
vivere quotidiano, contro ogni falso perbenismo e moralismo del senso comune. Ma qui la sua at-
tenzione si appunta sulla donna, la cui immagine è delineata con estrema delicatezza e sicuramente
idealizzata. I termini usati per rappresentarla richiamano al candore e alla purezza o alle gioie che
ella può donare. Una vena di malinconia attraversa tuttavia quegli "occhi grandi color di foglia" e
"grigi come la strada", perché lei non è lì per scelta (perciò inutilmente "ci va un illuso a pregarla di
maritare"), anche se poi è costretta ad essere molto docile e a non negarsi a nessuno: "basta pren-
derla per la mano". Mai per De André la prostituta è veramente colpevole; la colpa semmai è dalla
parte di chi profitta dei suoi servigi
La donna per de Andrè appare in Via del Campo come divisa in tre forme pirandelliane, che si ri-
velano a seconda delle persone che la protagonista, una prostituta dei quartieri malfamati di Geno-
va, incontra:
Può apparire come una “graziosa”, che “tutta notte sta sulla soglia / vende a tutti la stessa
rosa”, ovvero smercia il suo corpo, offrendolo a chiunque ogni notte.
Può apparire come una bambina, che sembra aver perso la felicità di vivere, forse perché
costretta a lavorare per strada perché ha gli “occhi grigi, come la strada”, quasi questo suo
Io volesse riflettere l’ambiente circostante alienando questa forma dall’essere in realtà
Può apparire come appare a tutti, come una prostituta che vende il suo corpo a tutti poiché
“basta prenderla per la mano”: questa figura sembra essere una sintesi delle caratteristiche
delle due precedenti (ingenuità rubata e infanzia persa) per formarne una nuova, che si al-
lontana subito dalle altre due perché appartiene al presente narrativo.
La duplice ma inscindibile metafora finale sottolinea - da un lato - il giudizio di positività che De
André esprime per quel mondo umile e reietto (letame), ma pieno di umanità e passione, cui la gio-
vane prostituta appartiene; e - d'altro lato - formula la condanna al vuoto e all'insensatezza del
mondo ricco e benestante, ma ipocrita e freddo (diamanti).
Fabrizio Ardito
Bocca di Rosa
La chiamavano Bocca di Rosa con i pennacchi e con le armi.
metteva l'amore, metteva l'amore, Il cuore tenero non è una dote
la chiamavano Bocca di Rosa di cui sian colmi i Carabinieri,
metteva l'amore sopra ogni cosa. ma quella volta a prendere il treno
l'accompagnarono malvolentieri.**
Appena scese alla stazione
nel paesino di Sant’Ilario* Alla stazione c'erano tutti,
tutti si accorsero con uno sguardo dal commissario al sagrestano,
che non si trattava di un missionario. alla stazione c'erano tutti
con gli occhi rossi e il cappello in mano,
C'è chi l'amore lo fa per noia
chi se lo sceglie per professione a salutare chi per un poco
Bocca di Rosa né l'uno né l'altro senza pretese, senza pretese,
lei lo faceva per passione. a salutare chi per un poco
portò l'amore nel paese.
Ma la passione spesso conduce
a soddisfare le proprie voglie C'era un cartello giallo
senza indagare se il concupito con una scritta nera
ha il cuore libero oppure ha moglie. diceva "Addio Bocca di Rosa
con te se ne parte la primavera".
E fu così che da un giorno all'altro
Bocca di Rosa si tirò addosso Ma una notizia un po' originale
l'ira funesta delle cagnette non ha bisogno di alcun giornale
a cui aveva sottratto l'osso. come una freccia dall'arco scocca
vola veloce di bocca in bocca.
Ma le comari di un paesino
non brillano certo in iniziativa; E alla stazione successiva
le contromisure fino a quel punto: molta più gente di quando partiva
si limitavano all'invettiva. chi manda un bacio, chi getta un fiore
chi si prenota per due ore.
Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio, Persino il parroco che non disprezza
si sa che la gente dà buoni consigli fra un miserere e un'estrema unzione
se non può più dare cattivo esempio. il bene effimero della bellezza
la vuole accanto in processione.
Così una vecchia mai stata moglie
senza mai figli, senza più voglie, E con la Vergine in prima fila
si prese la briga e di certo il gusto e Bocca di Rosa poco lontano
di dare a tutte il consiglio giusto. si porta a spasso per il paese
l'amore sacro e l'amor profano.
E rivolgendosi alle cornute
le apostrofò con parole argute: Nella seconda versione viene sostituito con San
*
"Il furto d'amore sarà punito Vicario, poichè Sant’Ilario, sobborgo di Genova,
- disse - dall'ordine costituito". esiste realmente. Attualmente la stazione ferrovia-
ria Genova-Sant’Ilario è stata soppressa.
E quelle andarono dal commissario ** Nella prima versione recitava:
e dissero senza parafrasare: “Spesso gli sbirri e i Carabinieri
"Quella schifosa ha già troppi clienti al loro dovere vengono meno
più di un consorzio alimentare". ma non quando sono in alta uniforme
e l’accompagnarono al primo treno”.
E arrivarono quattro gendarmi
con i pennacchi, con i pennacchi, Poi cambiata dietro “cortesi” pressioni dell’Arma
e arrivarono quattro gendarmi dei Carabinieri.
Fabrizio Ardito
Bocca di Rosa
La visione del tradimento nella vita greca
16) Προσελθουσα ουν µοι εγγυς η ανθρωπος
E fu così che da un giorno all'altro της οικιας της εµηΝ επιτηρουσα, − ευφιλητε
Bocca di Rosa si tirò addosso − εφη − µηδεµια πολυπραγµοσυνη προσεληλ
l'ira funesta delle cagnette υθεναι µε νοµιζε προσ σε. Ο γαρ αϖηρ ο υβρι
a cui aveva sottratto l'osso. ζων εις σε και την σην γυναικα εχθρος ων ηµ
Ma le comari di un paesino ιν τυγχανει. Εαν ουν λαβης την θεραπαιναν
non brillano certo in iniziativa; την εις αγοραν βαδιζουσαϖ και διακονουσα
le contromisure fino a quel punto: ϖ υµιν και βασαϖισης απαντα πευση. Εστι δ
si limitavano all'invettiva. ε εφη Ερατοσθενης Οηθεϖ ο ταυτα πραττων,
[…]
E rivolgendosi alle cornute ος ου µονον την σην γυναικα διεφθαρκεν αλ
le apostrofò con parole argute: λα και αλλας πολλας [...]
"Il furto d'amore sarà punito
- disse - dall'ordine costituito". Lisia, facendo parlare Eufileto, fa no-
In Bocca di Rosa, la protagonista, che tare più volte come il marito si fidava
“faceva non si in-
l’amore per passione”, ciecamente della fedeltà della moglie
teressa dopo un certo periodo di ac- (in questo caso mal riposta) senza
certarsi più sullo stato civile dei suoi preoccuparsi dei possibili adulatori,
amanti, attirando così “l’ira funesta” sebbene nella Grecia Antica poche
delle mogli tradite. Queste, di tutta erano le possibilità per una donna li-
risposta, non agiscono, ma si limitano bera di uscire di casa.
a parlare e sparlare sulle loro sventu-
re.
La vicenda si risolve in entrambe le storie tramite l’introduzione di una parte “terza”, una
vecchia: sebbene questa anziana figura sia una comparsa, sia nella canzone che
nell’orazione giudiziaria, non rappresenta una parte neutra, ma difende gli interessi di
parti diverse (in Lisia fa le veci di un’altra, mentre in de Andrè offre la soluzione al pro-
blema delle comari).
Conclusione - per Bocca di Rosa, co- Conclusione – per Eufileto, sebbene
stretta a cambiare città, non varia subisca un processo, in fin dei conti
nulla: nel nuovo paesino la notizia anche per lui il mondo non cambia,
dell’accaduto si diffonde subito, ar- perché sa di avere dalla sua parte la
rivando anche al prete “che non di- legge a proteggerlo da futuri adul-
sprezza” e che vuole averla vicina, teri (non che questi non possano
nelle prime file delle sue processio- comunque non accadere!), come la-
ni, come a volersi portare insieme scia intendere nell’epilogo della di-
“l’amor sacro e l’amor profano”… fesa giudiziaria.
Fabrizio Ardito
Quello che non ho
Quello che non ho è una camicia bianca
quello che non ho è un segreto in banca
quello che non ho sono le tue pistole
per conquistarmi il cielo per guadagnarmi il sole.
Quello che non ho è di farla franca
quello che non ho è quel che non mi manca
quello che non ho sono le tue parole
per guadagnarmi il cielo per conquistarmi il sole.
Quello che non ho è un orologio avanti
per correre più in fretta e avervi più distanti
quello che non ho è un treno arrugginito
che mi riporti indietro da dove sono partito.
Quello che non ho sono i tuoi denti d'oro
quello che non ho è un pranzo di lavoro
quello che non ho è questa prateria
per correre più forte della malinconia.
Quello che non ho sono le mani in pasta
quello che non ho è un indirizzo in tasca
quello che non ho sei tu dalla mia parte