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Sintesi
Storia - "Le storie di ieri": il Fascismo
Filosofia - Nietzsche e la musica
Inglese - La ballata: "Geordie"
Italiano - Verga e il "Ciclo dei Vinti"
Greco - La Sardegna di De André e i pastori di Teocrito
Latino - La satira di Persio
Matematica - Pitagora: rapporto tra musica e matematica
Geografia Astronomica - "La Musica delle sfere": i corpi celesti
Fisica - L'effetto Doppler
Estratto del documento

Fabrizio De André nelle sue canzoni, molte delle quali considerate vere e proprie

poesie ed inserite nelle antologie scolastiche, affrontò e cantò tematiche sociali,

tutt’ora oggetto di discussione. emarginati,

Molti testi delle sue canzoni raccontano storie di

ribelli e prostitute. Nel suo ampio repertorio è possibile rinvenire, in particolare,

canzoni di denuncia e protesta verso una società degradata e contro la guerra, con

uno stile di sottile ironia e al tempo stesso molto duro e realista.

STORIA

De Andrè subì da piccolo le conseguenze del regime fascista, infatti, si trasferì da Genova alla

campagna di Revignano d'Asti, luogo d’origine della famiglia e dove sfollò a causa dei

bombardamenti e per rendere meno difficoltosi i contatti con il padre, ricercato dai fascisti per aver

Nella canzone “Le storie di ieri”, vi

cercato di evitare la deportazione dei suoi alunni ebrei.

è un dialogo tra padre e figlio: il figlio simboleggia il presente minacciato dal

neofascismo (es. in Grecia “Alba Dorata”); il padre rappresenta il passato

fascista. Il Fascismo ebbe inizio dopo la “Marcia su Roma” del 1922 quando Vittorio

Emanuele III affidò a Mussolini l’incarico di formare un nuovo governo. Nel 1924 si

tennero le elezioni che videro un ampio consenso per il Fascismo, ma che furono

ritenute invalide dal deputato socialista Giacomo Matteotti, il quale fu rapito e ucciso

dai fascisti. Ciò provocò la Secessione dell’Aventino con i partiti di minoranza che

abbandonarono la Camera e con Mussolini che si assunse la responsabilità politica e

morale del delitto Matteotti dichiarando che avrebbe usato la violenza contro tutti i

suoi oppositori, promulgando, poi, le leggi fascistissime. Nell'opera di De Andrè

ritroviamo più volte la condanna al'autoritarismo e dispotismo da una parte

e dall'altra alla ferocia e inutilità della guerra. Dalla “Guerra di Piero”;

anche “Se ti tagliassero a pezzetti”, un vero inno alla libertà e all'uomo che

non si piega dinnanzi al potere (caso Matteotti). Nel 1929 Mussolini e Papa Pio

XI firmarono i Patti Lateranensi con cui la Chiesa riconosceva il Regno d’Italia e la

religione cattolica venne confermata religione di Stato. Anche sul versante

religioso e in particolare sul rapporto Stato-Chiesa, De Andrè sviluppa le sue

idee espresse nell'album “La buona novella" - ispirandosi ai vangeli

apocrifi, quei vangeli che la chiesa cattolica non ritiene ispirati direttamente

da Dio, ma che considera segreti, nascosti, in cui De Andrè ribadisce la

necessità di non mescolare il potere spirituale al potere temporale. In campo

economico il regime instaurò l’autarchia (tipo di economia autosufficiente) con la

“Battaglia del grano” e al tempo stesso volle assicurare all’Italia un potente impero

coloniale, perciò l’Italia invase e conquistò l’Etiopia, e questo fece avvicinare Mussolini

alla Germania nazista di Hitler, con il quale firmò il Patto d’Acciaio nel 1939. De Andrè

fa esplicito riferimento al nazifascismo nella canzone "La domenica delle

salme" ad un ipotetico Quarto Reich che si riferisce alla possibilità di un'ascesa e ritorno

L’Italia adottò le leggi razziali

al potere in Germania e in Europa del regime nazionalsocialista.

rivolte prevalentemente contro i diritti degli ebrei;da segnalare la canzone che De

Andrè dedica a Pier Paolo Pasolini “Una storia sbagliata” in cui va fa

intendere che l’uccisione di Pasolini fosse legata ad un clima d'intolleranza

verso il diverso. Durante la seconda guerra mondiale il potere del regime crollò

gradualmente. Nel 1943 Mussolini fu arrestato e Vittorio Emanuele III firmò l’armistizio

con gli Alleati anglo-americani l’8 settembre. Mussolini, però, fu liberato dai tedeschi e

fondò la Repubblica di Salò, un estremo tentativo per ridar vita al fascismo. Il crollo

definitivo del fascismo avvenne con la vittoria degli Alleati, che liberarono l’Italia il 25

Aprile 1945. Il 28 aprile, Mussolini fu catturato e giustiziato da un gruppo di partigiani

insieme all’amante Claretta Petacci. Infine, i loro corpi furono trasportati a Milano ed

esposti a testa in giù a Piazzale Loreto.

FILOSOFIA

De André dedicò la sua vita artistica alla poesia e alla musica, tanto

importante anche nel pensiero filosofico di Nietzsche, il quale diceva che “Senza

musica, la vita sarebbe un errore”. Nella sua opera “La Nascita della tragedia dallo

spirito della musica” egli ritiene che la cultura occidentale si sia formata da principi

contrapposti: l’apollineo e il dionisiaco. L’apollineo è la misura e l’ordine, il dionisiaco è

il principio del caos, ma anche della potenza creatrice e della gioia, in cui si esprime

l’irrazionalità dell’uomo. Il genio di De Andrè è stato sicuramente attraversato

sia dal principio apollineo, in quanto la musica nella sua fase finale è misura

e ordine, ma anche dal principio dionisiaco, in quanto la creatività spesso si

nutre di caos e irrazionalità, da non confondere con il banale disordine. Per

Nietzsche nelle tragedie il dionisiaco si esprime nella musica e nel coro; l’apollineo

nelle gesta eroiche e nei dialoghi poetici tra i personaggi. Il coro tragico, infatti, si

identificava con il corteo dei seguaci di Dioniso, i quali si travestivano da capri

(tragedia= canto del capro). Con Euripide, però, l’apollineo prevale sul dionisiaco,

perisce la tragedia e nasce la filosofia. Ma il personaggio che segna il passaggio dalla

tragedia alla filosofia è Socrate che esaltò la razionalità a discapito della vita, delle

passioni e degli istinti, dicendo che la virtù consiste nel sapere e solo così l’uomo è

felice. Perciò, Nietzsche lo critica affermando che il razionalismo socratico è la causa

del progressivo declino della cultura occidentale e quindi egli auspica alla rinascita

dello spirito dionisiaco attraverso l’arte e, in particolare, con la musica di Wagner

carica di passione e di energia, simbolo di quell’irrazionalismo tanto cercato da

Nietzsche. Tuttavia Nietzsche si distaccherà da Wagner perché si era convertito al

cristianesimo,e vede questa scelta di Wagner come un tradimento, e la sua fiducia

nell’arte e nella musica svanirà, poiché è consapevole dell’impossibilità di un ritorno al

passato e della fine certa della cultura occidentale.

INGLESE

Inoltre, De André tradusse alcune canzoni dall’inglese e dal francese e

citando Benedetto Croce disse che esistono “due categorie di traduzioni:

quelle brutte e fedeli e quelle belle e infedeli”, perciò, non dava primaria

importanza alla traduzione letteraria bensì allo spirito della canzone e

dell’autore che l’ha pensata e l’ha scritta. In questo contesto De André

tradusse e cantò una delle ballate inglesi più famose, “Geordie”. It is

anonymous ballad and it may be dated to the late Middle Ages. The story-teller, meets

a young girl who is lamenting the fate of her lover; the young girl rides on her pony to

London’s Court of Justice; there she finds many lords and ladies, to whom she pleads

for the life of her lover; the judge says it is too late: Geordie has already been

sentenced and he is hanged; the girl proclaims eternal devotion to her lover and she

would be ready to die. The story-teller is inside the ballad, as a character: he opens

the first stanza with indications of time and place and introduces the two main

characters: the young girl and Geordie. Here is a short poem made up of narration and

dialogue. The ballad has been interpreted as an realistic way and mysterious tale of

love and death.

ITALIANO

De André tracciò, quindi, anche un quadro sociale passando in rassegna

tutte le classi, dagli emarginati ai ceti popolari fino alla borghesia,

denunciando il degrado di tutta una società. In questo è molto simile allo

scrittore italiano Giovanni Verga, maggiore esponente del Verismo, il quale produsse

un ciclo di romanzi famosi come il “Ciclo dei Vinti”, accompagnato dal desiderio di far

conoscere al lettore il proprio punto di vista sulle vicende, pur non svelando

opinioni personali ed è quello che anche De André fa nella sua musica. Nel

“Ciclo dei Vinti” il punto centrale è la lotta per la sopravvivenza, che Verga

riprende dalle teorie di Darwin sull’evoluzione e le applica alla società: ad

ogni livello, tutta la società è dominata da conflitti di interesse, ed il più

forte trionfa sui più deboli. Verga, così come De Andrè, non intende

soffermarsi sui vincitori bensì sui vinti. Analizzando le caratteristiche delle classi

sociali, dall’avidità di ricchezza nella borghesia, alla vanità aristocratica, all’ambizione

politica e artistica, intende studiare il progresso dell'umanità da una prospettiva che

rovesciava il Positivismo affermando che coloro che si opporranno al progresso

chiamata"fiumana del progresso"

saranno travolti da una marea , che sommerge non

solo i più deboli, ma anche quelli che sembravano i vincitori e, dunque, ciò significa

vinto

che ogni vincitore è destinato a trasformarsi in per legge naturale. Storie di

vinti popolano buona parte del canzoniere di De Andrè, considerati dallo

stesso poeta “vittime di questo mondo.”

GRECO

Inoltre, De André visse per qualche tempo in Sardegna, dove fu anche

sequestrato insieme a Dori Ghezzi per essere, poi, liberati dopo quattro mesi

dietro riscatto. Tuttavia, rimase affascinato da quei paesaggi e paragonò le

vicende degli indiani d’America e dei sardi: gli indiani ghettizzati nelle

riserve dal potere che aveva rapinato le loro terre; i sardi cacciati sui monti

dai cartaginesi, poi dai romani, confinati nella Barbagia. Qui cominciò ad

amare la vita di campagna e dei pastori, proprio i pastori che trovano ampio

βουκόλος,

spazio nell’età ellenistica con la poesia bucolica ( pastore di buoi) e, in

particolare, con Teocrito. Lo scenario è quello sereno e allegro della campagna,

animato da gare canore fra i pastori poeti su vicende d'amore e, in particolare,

sull’amore non corrisposto; come nella canzone “Franziska”, in cui si narra di

una donna costretta ad aspettare il suo amato bandito latitante per tutta la

vita. In Teocrito è il caso del mito di Aci e Galatea, che vedeva nel ciclope Polifemo un

mostro orrendo e insensibile il quale uccise per vendetta il giovane pastore Aci perché

Galatea aveva rifiutato le sue dichiarazioni d'amore. In Teocrito, al contrario, Polifemo

canta la propria tristezza per il rifiuto di Galatea e parla con se stesso lamentando la

propria deformità fisica come causa di tutti i propri mali.

LATINO

Similmente a quanto scrisse e cantò De André contro la società ed anche per l’ambiente

familiare, infatti, proveniva da una famiglia della borghesia industriale di Genova perciò cantava “la

malattia della borghesia”,mentre il padre lo avrebbe voluto avvocato, vi fu nella poesia latina, Persio, il

in cui viveva. Usa toni aggressivi con i quali

quale provava sdegno verso il degrado della società

rappresenta i vizi dell’epoca , ma questi toni hanno una scelta profonda: provenendo

da una famiglia di nobili origini, sarebbe dovuto diventare un politico. Egli, invece,

rifiuta questa strada perché rappresenta parte di quella gioventù che provava un

profondo disagio nei confronti della politica tradizionale, ormai svuotata di qualsiasi

significato. E’ dunque l’indignazione che porta Persio alla scelta della satira come

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