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Sintesi
Italiano: Giovanni Verga (il Verismo)

Latino: Petronio (Satyricon)

Storia: l'Olocausto

Filosofia: Friedrich Nietzsche

Storia dell'arte: Vincent Van Gogh
Estratto del documento

Cenni biografici

Fabrizio De Andrè è stato un poeta e

cantautore genovese vissuto nella

seconda metà del ‘900.

La sua produzione è molto ampia,

circa una dozzina di album, e

riguarda temi molto vasti, i più

presenti sono la guerra e le diverse

professioni dal giudice al medico.

Il suo talento e il suo carattere sono

stati in qualche modo premiati

intitolandogli strade, piazze e

numerosissime scuole.

In occasione dei 10 anni della sua

morte, avvenuta del gennaio del 1999,

“Che Tempo Che Fa”, una ex

trasmissione di Rai Tre gli ha

dedicato uno speciale e per l’occasione

“Amore che Vieni, Amore che Vai”,

Uno dei tantissimi ritratti creati un suo celebre brano, è stato

dai fans e inviati alla trasmesso in contemporanea da

Fondazione Fabrizio De Andrè centinaia di radio nazionali!

Non avrai altro Dio all'infuori di me, In Nietzsche era vivo il sentimento di

spesso mi ha fatto pensare: annullamento dei principi che da

genti diverse venute dall'est sempre sono alla base della filosofia,

dicevan che in fondo era uguale. quali la metafisica, la morale ecc.

Credevano a un altro diverso da te Così come De Andrè realizza che è

e non mi hanno fatto del male. possibile un mondo con diverse

divinità, allo stesso modo Nietzsche

Non nominare il nome di Dio, affermava che è possibile un mondo in

non nominarlo invano. assenza di divinità.

Con un coltello piantato nel fianco Il processo di nichilismo coinvolge

gridai la mia pena e il suo nome: anche la completa affidabilità delle

ma forse era stanco, forse troppo scienze, su cui si basa la corrente del

occupato, Positivismo.

e non ascoltò il mio dolore.

Ma forse era stanco, forse troppo

lontano,

davvero lo nominai invano. La vicenda narrata ne “Il Pescatore” si

E chiese al vecchio dammi il pane può riconoscere ambientata in un

ho poco tempo e troppa fame villaggio di umili lavoratori, lo stesso

e chiese al vecchio dammi il vino tipo di persone descritte nei suoi

ho sete e sono un assassino. romanzi veristi da Verga.

Gli occhi dischiuse il vecchio al La geografia delle ambientazioni è

giorno certamente diversa; entrambi hanno

non si guardò neppure intorno scritto della loro patria: la Sicilia e Aci

ma versò il vino e spezzò il pane Trezza per Verga e il porto di Genova e

per chi diceva ho sete e ho fame. dintorni per De Andrè.

I gesti del pescatore sono quelli di

E fu il calore di un momento persone che hanno soltanto la prole e i

valori del proprio lavoro a cui

poi via di nuovo verso il vento attaccasi, nient’altro.

davanti agli occhi ancora il sole

dietro alle spalle un pescatore.

C'è chi l'amore lo fa per noia Le vicissitudini di Bocca di Rosa,

chi se lo sceglie per professione di cui non si conosce la vera

identità, sono all’insegna del

bocca di rosa né l'uno né l'altro divertimento, in un paese “ilare”

lei lo faceva per passione. come “Sant’Ilario”.

Alla stazione c'erano tutti Il modo di fare di Bocca di Rosa e

dal commissario al sagrestano il coinvolgimento delle autorità

alla stazione c'erano tutti ricorda, nella parte riservata alla

“Cena del

con gli occhi rossi e il cappello in Trimalchionis” Satyricon

mano di Petronio.

L’autore latino descrive

a salutare chi per un poco l’esagerazione gli usi di un liberto

senza pretese, senza pretese, arricchito nell’epoca imperiale.

a salutare chi per un poco

portò l'amore nel paese.

Tu prova ad avere un mondo nel cuore I temi della canzone spaziano dalla

pazzia all’invidia, alle malelingue dei

e non riesci ad esprimerlo con le piccoli centri, dove ce s’è sempre

parole,

e la luce del giorno si divide la piazza almeno un matto. Il sottotitolo della

canzone è infatti: “Dietro ogni matto

tra un villaggio che ride e te, lo scemo, c’è un villaggio”.

che passa,

e neppure la notte ti lascia da solo: Van Gogh è stato da sempre

gli altri sognan se stessi e tu sogni di condannato come matto, passò anche

loro. un periodo della sua vita in un

manicomio. Ma può un matto creare

capolavori e opere d’arte come egli

E senza sapere a chi dovessi la vita

in un manicomio io l'ho restituita: stesso? Studi recenti dimostrano

qui sulla collina dormo malvolentieri invece che sia stato affetto da psicosi

eppure c'è luce ormai nei miei maniaco-depressiva.

pensieri,

qui nella penombra ora invento parole

ma rimpiango una luce, la luce del sole

Lungo le sponde del mio torrente In questo testo non è tanto il tema,

voglio che scendano i lucci quello generico della guerra, a farci

riflettere sull’olocausto, bensì

argentati l’ispirazione da cui è tratto il brano.

non più i cadaveri dei soldati

portati in braccio dalla corrente La scrittura di questa canzone risale a

qualche anno dopo quella de “La

Ballata dell’Eroe”, che sempre di

E mentre marciavi con l'anima in

spalle guerra tratta, ma a differenza di questa,

“La Guerra di Piero” è ispirata al

vedesti un uomo in fondo alla valle

che aveva il tuo stesso identico umore racconto dello zio Francesco, reduce

ma la divisa di un altro colore dal campo di concentramento e che

partecipò alla campagna di Albania.

E se gli sparo in fronte o nel cuore Il testo presenta, inoltre, chiare riprese

soltanto il tempo avrà per morire di Italo Calvino ed è entrata nel

repertorio musicale dei ragazzi del ‘68.

ma il tempo a me resterà per

vedere

vedere gli occhi di un uomo che muore L’età vittoriana, o più comunemente

Via del Campo c'è una graziosa Victorian Age, è stato un periodo di

gli occhi grandi color di foglia scontento popolare, causato anche

tutta notte sta sulla soglia dalla rivoluzione industriale che

vende a tutti la stessa rosa. rivoluzionò il modo di vivere.

Gli autori vittoriani scrivendo spesso

E ti sembra di andar lontano racconti autobiografici, narrano di

lei ti guarda con un sorriso situazioni familiari sfavorevoli come

non credevi che il paradiso genitori criminali e prostituzione,

fosse solo lì al primo piano mestiere a cui è legata la protagonista

di “Via del Campo”.

Probabilmente De Andrè ha

conosciuto la ragazza mentre andava

nel suo negozio di dischi preferito

proprio in quella via, che oggi

conserva la sua chitarra e le copertine

originali di tutti i suoi dischi.

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