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Sintesi
Estratto del documento

Dal 1878 in poi le opere di Verga assumono caratteristiche completamente nuove;

testimoniano infatti la sua conversione al Verismo:

Nedda ( 1874) : Tragica storia di una giovane donna siciliana che vede morire di stenti tutti

i sui cari.

Rosso Malpelo ( 1878)

Riassunto : Rosso Malpelo è un ragazzo avvilito dalla miseria e maltrattato da tutti, persino

dalla madre e dalla sorella, a cui consegna ogni sabato, quando ritorna a casa il suo

salario. Egli conserva un ricordo grandissimo del padre, Mastro Misciu, che mori sotto il

crollo di un pilastro nella cava di sabbia dove lavora.Quando ne trovano il cadavere coni

calzoni di fustagno quasi nuovi, e le scarpe ancora troppo grandi per il figlio, a Rosso

Malpelo i calzoni, adottati alla su statura dalla madre, sembrano “ dolci e lisci come le

mani del babbo che solleva accarezzandogli i capelli “. L e scarpe le teneva appesa al

chiodo; la domenica le pigliava in mano le lustrava e se le provava. Il ricordo del padre

ucciso da un destino crudele inspira a Rosso Malpelo un odio verso il mondo degli uomini

e degli animali, e si vendica maltrattando a sua volta i deboli, come il fanciullo Ranocchio,

che lavora nella miniera, e muore per malattie e le fatiche, e l’ asino grigio che egli

tempesta di botte. Alla fine muore sperduto in una galleria della miniera dove era stato

mandato giù una esplorazione pericolosa. La novella è celebre per il modo con cui il Verga

rappresenta il mondo, dei primitivi. Diversamente dai naturalisti francesi che nel primitivo

vedono un tipo anormale, un caso patologico da analizzare con distacco scientifico, il

Verga ci scorge l’ uomo nella sua natura genuina e nei suoi sentimenti elementari che non

sono meno intensi e profondi di quelli delle persone più evolute.

Vita dei campi ( 1880) e Novelle rusticane ( 1883) : due raccolte di novelle che

descrivono la vita semplice, dura, delle sua gente di Sicilia.

I Malavoglia (1881) e Mastro don Gesualdo (1889): due romanzi facenti parte di un

progettato ciclo di romanzi intitolato I Vinti, che però non fu mai condotto a termine.

Questo ciclo doveva illustrare la lotta per la vita e la ricerca del meglio da parte degli

uomini e dei Malavoglia il Verga illustra la lotta per la sopravvivenza materiale, In Mastro

don Gesualdo l’avidità per la ricchezza e che avrebbe dovuto proseguire negli altri

romanzi che non scrisse. La duchessa de Leyra, la vanità aristocratica, L’Onorevole sei

giorni l’ ambizione politica, l’ uomo di lusso l’esplorazione di tutte le trame

I Malavoglia racconta la storia di una famiglia di poveri pescatori travolta da tante

disavventure e disgrazie.

Mastro don Gesualdo narra la vita di un manovale che a forza di duro lavoro e sacrifici

riesce a diventare ricco e a innalzarsi socialmente, ma finisce miseramente, solo e

abbandonato,rimpiangendo tutta la <roba > accumulata nella vita e ora dissipata dai

familiari.

RIASSUNTO I MALAVOGLIA :

Nel paesino di Acitrezza, popolato di pescatori e contadini si svolge la storia fatale del

disfacimento della famiglia dei Torcano, detti Malavoglia, i quali possiedono una casa ( la

casa del nespolo ) e una barca la Provvidenza. Il vecchio padron N’Toni il patriarca della

famiglia nel tentativo di sollevare le sorti economiche che acquista a credito, dallo zio

Crocifisso un usurario, un carico di lupini per tentare il commercio. Ma il naufragio della

barca, e con esso la perdita del carico, e la morte di Bastianazzo ( figlio di padron ‘Ntoni e

padre di 5 figli) dà il via ad una lunga catena di disgrazie. Per pagare il debito dei lupini la

cada del Nespolo viene venduta e cosi la famiglia si smembra : Luca muore nella battaglia

di Lessa ( 1866, 3° guerra di indigenza) il giovane ‘Ntoni si dà al contrabbando, ferisce

Don Michele, viene condannato a 5 anni di carcere , Lia scappa di casa e di perderà. Il

nonno si ammala e muore all’ ospedale, meglio non se la passa compare Alfio perché si

sente colpevole. Intanto Alessi ha sposato Nunziata e con il sua lavoro riuscirà a riscattare

la casa del Nespolo e si salverà dalla rovina. Quando ‘Ntoni ritorna dal carcere si sente

colpevole per aver violato il patto di solidarietà, di onestà e di amore con i propri famigliari

e se ne va via per sempre.

Le idee e le tematiche :

Verga nelle sue opere rappresenta la realtà sociale della Sicilia del suo tempo con occhio

obbiettivo, quasi scientifico, secondo i principi del Verismo.

Protagonisti delle suo opere sono gli umili, gli oppressi, i < vinti > che inutilmente lottano

contro un destino che li sovrasta. Il mondo verghiano è quindi animato dal più cupo

pessimismo: la vita è una lotta nella quale si è destinati inevitabilmente alla sconfitta,

nonostante l’ impegno e la forza di volontà che vi si mette.

Ogni ideale è pura illusione: l’ amore, la felicità, la conquista della ricchezza e della <

roba >. Questa visione amara della vita conferisce alle sue opere un tono desolato, a

volte drammatico.

Ma la vera grande importanza dell’ opera verghiana consiste nel linguaggio,nello

stile.Verga racconta le vicende di questa povera umanità in modo obbiettivo <

impersonale >, senza lasciarsi coinvolgere con interventi e commenti personali.Lascia per

cosi dire che i fatti si raccontino da sé, visti e filtrati dal punto di vista dei personaggi. E per

rendere realisticamente credibili i suoi personaggi adotta una lingua che, pur non essendo

dialetto, mantiene nei termini, nelle frasi, nella struttura sintattica,una forte impronta

dialettale che la rende spontanea, viva.

LO SFRUTTAMENTO MINORILE

Secondo una stima dell’ organizzazione internazionale del lavoro, nel mondo sono

< ECONOMICAMENTE ATTIVI > , ossia lavorano a tempo pieno, circa 352 milioni di

minori tra i 5 e i 17 anni di età .

Ovunque, la causa fondamentale dello sfruttamento minorile è la povertà. Sono le famiglie

economicamente più vulnerabili quelle da cui provengono i piccoli lavoratori.

Particolarmente critica è la condizione delle bambine costrette a lavorare, alla quale si

nega più ancora che ai bambini il diritto d’ istruzione, con l’ effetto di mantenerle, una volta

cresciute ai livelli più bassi della classe sociale.

La situazione è resa ancora più grave dalla tratta dei minori, di cui sono vittime ogni anno

circa 1200000 bambini e adolescenti, destinati a essere sfruttati non solo in lavori agricoli

e domestici ma, in misura crescente, nella rete della prostituzione. Sono milioni i bambini

e gli adolescenti che nel mondo sono sfruttati per il sesso a pagamento. Il commercio

sessuale costituisce una “ industria “ da molti miliardi di dollari fondata sull’ avidità, che

prospera a scapito delle persone più deboli.

La loro facilità di scambio e il loro valore monetario in molti paesi , il commercio sessuale

alimenta l’espansione dell’ industria turistica ed è una consistente fonte di guadagni in

valuta estera.

Il lavoro minorile è un fenomeno complesso, e non esistono soluzioni semplici.Crisi

economiche , guerre, spostamenti forzati di popolazioni e, soprattutto l’ epidemia di

HIV/AIDS,creano continuamente nuovi spazi per lo sfruttamento economico dei più piccoli.

Liberare i bambini da questo giogo significa offrire loro alternative valide e realistiche. L’

inserimento o il reinserimento scolastico è la soluzione ottimale, ma bisogna

anche tenere conto dello stato di necessità che aveva spinto la famiglia o il minore stesso,

a compiere la scelta del lavoro precoce

LA CONDIZIONE DELLA DONNA DURANTE IL CONFLITTO

La prima guerra mondiale segnò il coinvolgimento dell'intera società in uno

scenario bellico, e la mobilitazione rendeva tutti partecipi dell'evento nel quale il

proprio paese era impegnato. La popolazione civile non poté non sentirsi coinvolta

né pensare alla guerra come qualcosa che accadeva lontano da casa, solo sul

fronte e nelle trincee.

Le donne parteciparono attivamente alla guerra, sia nelle retrovie, sia al fronte

Io in divisa

Ormai le donne nelle Forze Armate sono una realtà. Dopo decenni di battaglie per la

conquista dei diritti su base paritaria, finalmente nel 2000 i concorsi per

l’arruolamento nelle FFAA furono aperti anche al gentil sesso. Prima che ciò avvenisse,

nel 1992 fu fatto un “esperimento” con un gruppo di 29 ragazze che l’Esercito accolse

presso la caserma "Lancieri di Montebello" in Roma per 36 ore, dove svolsero le normali

attività militari di addestramento. Quelle pioniere successivamente costituirono

anche un’associazione, l’ANADOS (Associazione Nazionale Aspiranti Donne Soldato) con

l’intento di promuovere l’arruolamento femminile nelle Forze Armate.

Posso anche aggiungere di aver vissuto un esperienza da soldato perché sono una donna

soldato anzi un alpina caporale ed è un esperienza che ti cambia la vita perché ti senti

utile per la patria e per tutto quello che fai anche se al giuramento eravamo 500 donne

per fare il giuramento ad Ascoli Piceno quando è stato il momento di dire lo giuro

l’ emozione mi ha fatto toccare il cielo con un dito

CENNI SUL RECLUTAMENTO DELLE DONNE SOLDATO

Mancando l'Italia di diretta esperienza in tema di donne-soldato e avendo commesso errori

su errori anche nel più familiare e noto contesto dei soldati-uomini, pare opportuno

informarsi su quanto all'estero sia stato fatto e si stia facendo, tanto più che altrove è stato

ed è affrontato con una serietà e competenza sia militare, sia sociologica senza riscontri in

Italia. Paesi, pur più esperti in materia del nostro, non desistono dal vagliare studi ed

esperienze proprie e altrui come dimostra la Marina britannica che, nel valutare

l'opportunità di concedere l'accesso alle donne sulle proprie navi ha sentito l'obbligo di

analizzare e studiare le esperienze della Marina olandese, svedese, americana,

norvegese e australiana prima di condurre propri esperimenti. Dopo, solo dopo, ha deciso.

All'estero,fin dagli anni '70 il reclutamento femminile acquista organicità e importanza, a

causa sia dell'impegno dei movimenti femministi a favore della pari opportunità per le

donne, sia per il desiderio delle classi politiche di non deluderne le aspettative. Il desiderio

di compensare lacune nel reclutamento del volontariato maschile è ancora accessorio. Nel

1976, anche la Comunità Europea, solo perché sensibile alla pari opportunità, dichiara

illegittima l'esclusione delle donne nelle Forze Armate. Ma la storia di ogni paese è

diversa.

IL CORPO MILITARE E LA SPECIFICITA' FEMMINILE

L'immissione della donna nelle Forze Armate presentava numerosi e seri problemi che

sarebbe irresponsabile minimizzare nella convinzione che, una volta avviato il processo, i

problemi si risolveranno spontaneamente. Nulla di più sbagliato tanto è vero che, dopo un

reclutamento male impostato, i problemi si moltiplicano e s'aggravano a scapito sia della

donna sia del corpo militare. La vita militare non è e non può essere un'occupazione come

le altre, soprattutto se le Forze Armate sono, come dovrebbero essere, professionali e

seguono, come dovrebbero, rigorosi criteri di operatività anziché burocratico - corporativi -

occupazionali come talvolta tendono a fare a grave scapito della loro funzione.

Gli addestramenti prolungati e pesanti, le missioni faticose e rischiose, l'organizzazione

collettiva delle attività e in minor misura della vita, la convivenza in ambienti comuni, le

lunghe e talvolta disagiate permanenze all'estero, pongono particolari problemi alle donne

e mal si conciliano con impegni familiari che hanno un posto rilevante nella società

femminile. In un'indagine condotta negli Stati Uniti fra donne ufficiali della guardia costiera,

per altro fra le più prossime e integrate nella società civile, emerge che la loro vita sociale

e privata non le gratifica quanto quella professionale. Anche in Francia, un 20% delle

donne soldato dichiara di trovare difficoltà nel conciliare il lavoro con la famiglia.

Fondamentale appare anche la tutela della privacy, aspetto che influisce in modo incisivo

o anche condizionante sulle possibilità di integrazione delle donne e sulla loro

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