Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 20
Conquiste socio-economiche tra Ottocento e Novecento Pag. 1 Conquiste socio-economiche tra Ottocento e Novecento Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Conquiste socio-economiche tra Ottocento e Novecento Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Conquiste socio-economiche tra Ottocento e Novecento Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 20.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Conquiste socio-economiche tra Ottocento e Novecento Pag. 16
1 su 20
Disdici quando vuoi 162x117
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Materie coinvolte :

Esame di Stato 2007/2008 Istituto Leonardo da Vinci

Vigevano

Candidata :Giulia Mantellino

Le Conquiste di

carattere economico –

sociale

di fine ’800 –

primi ’900

 ITALIANO: Verga vita e opere

- Rosso malpelo

- I Malavoglia

 GEOGRAFIA: Condizione femminile e sfruttamento minorile nel mondo

 STORIA: La politica di Giovanni Giolitti

 DIRITTO: Dallo Statuto Albertino alla Costituzione Repubblicana Italiana

 SCIENZE DELLE FINANZE: I Principi costituzionali del sistema

tributario Italiano

 INGLESE: Tom Hardy

-The Transport

IL Verismo

Il Verismo ( o Realismo ) è un movimento letterario che si diffonde in Italia nell’ultimo

trentennio dell’ Ottocento dietro la spinta di un analogo movimento francese, il

Naturalismo.

Carattere fondamentale del Naturalismo è il <ritorno alla natura > che si esprime

attraverso la composizione di opere letterarie che hanno come argomento la realtà umana

e sociale ( anche quella più umile, penosa e sgradevole ), rappresentata con rigore

scientifico, in modo cioè del tutto oggettivo, distaccato.

I veristi italiani riprendono i principi del Naturalismo francese calandoli però in una

situazione storica diversa.In Italia , infatti l’ industrializzazione che ha investito l’ Europa, in

particolare l’Inghilterra e la Francia, è solo agli inizi, per di più la raggiunta unità politica ha

aggravato problemi già esistenti, come il profondo divario tra regione e regione e la netta

separazione tra il Nord e il Sud. Nasce infatti, proprio in questi anni la cosiddetta <

questione meridionale >, che per molti aspetti è ancor oggi irrisolta.

Il Verismo acquista così un carattere regionalistico, nel senso che gli scrittori analizzano e

descrivono nelle loro opere le proprie realtà regionali in tutta la loro crudezza e

drammaticità, con toni a volte decisamente pessimistici.

I caratteri fondamentali del verismo si possono sintetizzare :

 Rappresentazione di una precisa realtà umana e sociale in modo obbiettivo, quasi <

fotografico >; l’ opera letteraria viene ad assumere quindi l’ aspetto di un documento

oggetto

 Narrazione impersonale dei fatti, senza interventi ( giudizi, considerazioni personali,

partecipazione emotiva) da parte dell’ autore che rimane così completamente

estraneo alla vicenda;

 Utilizzo di un linguaggio semplice e diretto che, dovevano riflettere il modo di

esprimersi della gente umile, comprende anche espressioni tipiche delle parlate

regionali.

Il maggior rappresentante del Verismo italiano è senz’ altro Giovanni Verga, anche se non

dobbiamo dimenticare scrittori molto significativi come Luigi Capuana, Grazia Deledda,

Matilde Serao. In Italia il poeta di maggior rilievo di questo periodo è Giosuè Carducci.

Ritratto di Giovanni Verga

GIOVANNI VERGA :

La Vita :

Giovanni Verga nacque a Catania nel 1840 da una famiglia di proprietari terreni. Seguì gli

studi nella sua città, dove s’iscrisse alla Facoltà di Legge, ma non li concluse avendo

deciso di dedicarsi all’ attività letteraria.Intanto partecipò con passione alle vicende storico

- politiche del suo tempo e nel 1865 si trasferì a Firenze, allora capitale del nuovo regno

d’Italia , dove venne in contatto con numerosi letterati, tra i quali Luigi Capuana, il maggior

teorico del Verismo. Nel 1872 si trasferì a Milano, dove ferveva una ricca vita artistica e

letteraria e dove i problemi sociale del Paese erano più vivamente sentiti.Durante il

soggiorno milanese Verga maturò la sua adesione al Verismo e scrisse le opere più

importanti. Nel 1893 ritornò a Catania, dove visse in un volontario isolamento fino alla

morte, avvenuta nel 1922.

Le opere :

L’ attività letteraria di Verga fu ricca e molteplice.

Iniziò con romanzi storici e romanzi romantici, passionali,ambientati nel mondo

aristocratico e ricco borghese: una peccatrice ( 1866) Storia di una capinera ( 1871), Eva

(1873) e Tigre reale (1875).

Dal 1878 in poi le opere di Verga assumono caratteristiche completamente nuove;

testimoniano infatti la sua conversione al Verismo:

Nedda ( 1874) : Tragica storia di una giovane donna siciliana che vede morire di stenti tutti

i sui cari.

Rosso Malpelo ( 1878)

Riassunto : Rosso Malpelo è un ragazzo avvilito dalla miseria e maltrattato da tutti, persino

dalla madre e dalla sorella, a cui consegna ogni sabato, quando ritorna a casa il suo

salario. Egli conserva un ricordo grandissimo del padre, Mastro Misciu, che mori sotto il

crollo di un pilastro nella cava di sabbia dove lavora.Quando ne trovano il cadavere coni

calzoni di fustagno quasi nuovi, e le scarpe ancora troppo grandi per il figlio, a Rosso

Malpelo i calzoni, adottati alla su statura dalla madre, sembrano “ dolci e lisci come le

mani del babbo che solleva accarezzandogli i capelli “. L e scarpe le teneva appesa al

chiodo; la domenica le pigliava in mano le lustrava e se le provava. Il ricordo del padre

ucciso da un destino crudele inspira a Rosso Malpelo un odio verso il mondo degli uomini

e degli animali, e si vendica maltrattando a sua volta i deboli, come il fanciullo Ranocchio,

che lavora nella miniera, e muore per malattie e le fatiche, e l’ asino grigio che egli

tempesta di botte. Alla fine muore sperduto in una galleria della miniera dove era stato

mandato giù una esplorazione pericolosa. La novella è celebre per il modo con cui il Verga

rappresenta il mondo, dei primitivi. Diversamente dai naturalisti francesi che nel primitivo

vedono un tipo anormale, un caso patologico da analizzare con distacco scientifico, il

Verga ci scorge l’ uomo nella sua natura genuina e nei suoi sentimenti elementari che non

sono meno intensi e profondi di quelli delle persone più evolute.

Vita dei campi ( 1880) e Novelle rusticane ( 1883) : due raccolte di novelle che

descrivono la vita semplice, dura, delle sua gente di Sicilia.

I Malavoglia (1881) e Mastro don Gesualdo (1889): due romanzi facenti parte di un

progettato ciclo di romanzi intitolato I Vinti, che però non fu mai condotto a termine.

Questo ciclo doveva illustrare la lotta per la vita e la ricerca del meglio da parte degli

uomini e dei Malavoglia il Verga illustra la lotta per la sopravvivenza materiale, In Mastro

don Gesualdo l’avidità per la ricchezza e che avrebbe dovuto proseguire negli altri

romanzi che non scrisse. La duchessa de Leyra, la vanità aristocratica, L’Onorevole sei

giorni l’ ambizione politica, l’ uomo di lusso l’esplorazione di tutte le trame

I Malavoglia racconta la storia di una famiglia di poveri pescatori travolta da tante

disavventure e disgrazie.

Mastro don Gesualdo narra la vita di un manovale che a forza di duro lavoro e sacrifici

riesce a diventare ricco e a innalzarsi socialmente, ma finisce miseramente, solo e

abbandonato,rimpiangendo tutta la <roba > accumulata nella vita e ora dissipata dai

familiari.

RIASSUNTO I MALAVOGLIA :

Nel paesino di Acitrezza, popolato di pescatori e contadini si svolge la storia fatale del

disfacimento della famiglia dei Torcano, detti Malavoglia, i quali possiedono una casa ( la

casa del nespolo ) e una barca la Provvidenza. Il vecchio padron N’Toni il patriarca della

famiglia nel tentativo di sollevare le sorti economiche che acquista a credito, dallo zio

Crocifisso un usurario, un carico di lupini per tentare il commercio. Ma il naufragio della

barca, e con esso la perdita del carico, e la morte di Bastianazzo ( figlio di padron ‘Ntoni e

padre di 5 figli) dà il via ad una lunga catena di disgrazie. Per pagare il debito dei lupini la

cada del Nespolo viene venduta e cosi la famiglia si smembra : Luca muore nella battaglia

di Lessa ( 1866, 3° guerra di indigenza) il giovane ‘Ntoni si dà al contrabbando, ferisce

Don Michele, viene condannato a 5 anni di carcere , Lia scappa di casa e di perderà. Il

nonno si ammala e muore all’ ospedale, meglio non se la passa compare Alfio perché si

sente colpevole. Intanto Alessi ha sposato Nunziata e con il sua lavoro riuscirà a riscattare

la casa del Nespolo e si salverà dalla rovina. Quando ‘Ntoni ritorna dal carcere si sente

colpevole per aver violato il patto di solidarietà, di onestà e di amore con i propri famigliari

e se ne va via per sempre.

Le idee e le tematiche :

Verga nelle sue opere rappresenta la realtà sociale della Sicilia del suo tempo con occhio

obbiettivo, quasi scientifico, secondo i principi del Verismo.

Protagonisti delle suo opere sono gli umili, gli oppressi, i < vinti > che inutilmente lottano

contro un destino che li sovrasta. Il mondo verghiano è quindi animato dal più cupo

pessimismo: la vita è una lotta nella quale si è destinati inevitabilmente alla sconfitta,

nonostante l’ impegno e la forza di volontà che vi si mette.

Ogni ideale è pura illusione: l’ amore, la felicità, la conquista della ricchezza e della <

roba >. Questa visione amara della vita conferisce alle sue opere un tono desolato, a

volte drammatico.

Ma la vera grande importanza dell’ opera verghiana consiste nel linguaggio,nello

stile.Verga racconta le vicende di questa povera umanità in modo obbiettivo <

impersonale >, senza lasciarsi coinvolgere con interventi e commenti personali.Lascia per

cosi dire che i fatti si raccontino da sé, visti e filtrati dal punto di vista dei personaggi. E per

rendere realisticamente credibili i suoi personaggi adotta una lingua che, pur non essendo

dialetto, mantiene nei termini, nelle frasi, nella struttura sintattica,una forte impronta

dialettale che la rende spontanea, viva.

LO SFRUTTAMENTO MINORILE

Secondo una stima dell’ organizzazione internazionale del lavoro, nel mondo sono

< ECONOMICAMENTE ATTIVI > , ossia lavorano a tempo pieno, circa 352 milioni di

minori tra i 5 e i 17 anni di età .

Ovunque, la causa fondamentale dello sfruttamento minorile è la povertà. Sono le famiglie

economicamente più vulnerabili quelle da cui provengono i piccoli lavoratori.

Particolarmente critica è la condizione delle bambine costrette a lavorare, alla quale si

nega più ancora che ai bambini il diritto d’ istruzione, con l’ effetto di mantenerle, una volta

cresciute ai livelli più bassi della classe sociale.

La situazione è resa ancora più grave dalla tratta dei minori, di cui sono vittime ogni anno

circa 1200000 bambini e adolescenti, destinati a essere sfruttati non solo in lavori agricoli

e domestici ma, in misura crescente, nella rete della prostituzione. Sono milioni i bambini

e gli adolescenti che nel mondo sono sfruttati per il sesso a pagamento. Il commercio

sessuale costituisce una “ industria “ da molti miliardi di dollari fondata sull’ avidità, che

prospera a scapito delle persone più deboli.

La loro facilità di scambio e il loro valore monetario in molti paesi , il commercio sessuale

alimenta l’espansione dell’ industria turistica ed è una consistente fonte di guadagni in

valuta estera.

Il lavoro minorile è un fenomeno complesso, e non esistono soluzioni semplici.Crisi

economiche , guerre, spostamenti forzati di popolazioni e, soprattutto l’ epidemia di

HIV/AIDS,creano continuamente nuovi spazi per lo sfruttamento economico dei più piccoli.

Liberare i bambini da questo giogo significa offrire loro alternative valide e realistiche. L’

inserimento o il reinserimento scolastico è la soluzione ottimale, ma bisogna

anche tenere conto dello stato di necessità che aveva spinto la famiglia o il minore stesso,

a compiere la scelta del lavoro precoce

LA CONDIZIONE DELLA DONNA DURANTE IL CONFLITTO

La prima guerra mondiale segnò il coinvolgimento dell'intera società in uno

scenario bellico, e la mobilitazione rendeva tutti partecipi dell'evento nel quale il

proprio paese era impegnato. La popolazione civile non poté non sentirsi coinvolta

né pensare alla guerra come qualcosa che accadeva lontano da casa, solo sul

fronte e nelle trincee.

Le donne parteciparono attivamente alla guerra, sia nelle retrovie, sia al fronte

Io in divisa

Ormai le donne nelle Forze Armate sono una realtà. Dopo decenni di battaglie per la

conquista dei diritti su base paritaria, finalmente nel 2000 i concorsi per

Dettagli
Publisher
20 pagine
2274 download